Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Hermia    22/09/2005    7 recensioni
Alla fine della guerra magica Harry Potter, Ronald Weasley, Hermione Granger, Ginny Weasley, Theodor Nott, Luna Lovegood e Draco Malfoy, il miglior gruppo di auror presente in circolazione prenderanno una decisione che alla fine cambierà loro la vita:andare in vacanza...una storia senza nessuna pretesa, prevalentemente incentrata su intrighi amorosi, il pairing è quello che è...se vi interessa non vi resta altro da fare che leggere!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Certe notti

Certe notti...-parte seconda

 

 

 

Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.
Certe notti la radio che passa
Neil Young sembra avere capito chi sei.
Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.

Il cielo al tramonto era di mille sfumature che andavano dal violetto al pervinca al rosa.

Ancora non era calato il buio della notte, ma nonostante questo era possibile vedere i rotondi contorni della Luna stagliarsi nel cielo, illuminato dagli ormai ultimi raggi del sole.

Viaggiavano da circa tre ore, ma non sentivano alcuna stanchezza.

E come si poteva del resto, con un nuovo scenario magnifico che si presentava davanti ai loro occhi ogni volta che voltavano un angolo?

Dalle spiagge bianchissime della costa sulla quale si affacciava il loro albergo, erano passati ad una zona di foresta che terminava in un dirupo roccioso sull’acqua chiara del mare, e poi alla fine erano giunti nella parte che, a loro parere, era senza dubbio quella che meritava di più.

Erano arrivati alla barriera corallina.

Appena trovarono un posto adatto per poter posteggiare la moto, i due decisero di avventurarsi sulla costa per poter vedere il tanto famoso ‘Acquario di Allah’. Infatti, la zona della barriera corallina era rinomata per la grande ricchezza di flora e fauna che si trovava da quelle parti, ed era possibile vedere le varie specie di pesci anche al di fuori dell’acqua, così trasparente e pulita, come un enorme acquario naturale.

Luna ne era veramente entusiasta, lei era un’appassionata di biologia marina...se non ci fosse stato il bisogno di nuove forze per combattere Voldemort, sicuramente si sarebbe dedicata al mare.

Non appena si era tolta il casco, aveva ravviato i capelli in modo che la leggera brezza che era scesa con la sera la rinfrescasse dal caldo che aveva provato con il casco addosso.

Poi aveva afferrato la mano di Ron e con una corsa veloce era giunta proprio davanti all’inizio della barriera. Aveva tirato fuori la bacchetta e stava per fare un incantesimo quando fu bloccata dal braccio di Ron.

-Luna, ma che stai facendo? Qui non si possono fare incantesimi, è zona protetta!-

Effettivamente era vero, e chi più di Ronald-sono-il-senso-civico-vivente-Weasley poteva sapere certe cose?!

Ma intanto quell’incantesimo era necessario per poter vedere l’acquario.

-Vedi Ron, noi non possiamo camminare sui coralli con questi- aveva detto indicando i sandali che i due portavano ai piedi –perché rischieremmo di farci male e le ferite di corallo sono molto dolorose, e soprattutto antiestetiche!-

Il ragazzo a questa sua ultima precisazione, alzò le sopracciglia dubbioso, in realtà non gli importava della bellezza estetica dei suoi piedi.

-Dobbiamo trasfigurare i nostri sandali in scarpe da ginnastica...o non potremo vedere i pesci, e io ci tengo così tanto...non è una magia così potente...no?- chiese Luna, facendo gli occhi dolci.

Ron parve rifletterci un attimo, guardando prima lei, poi la scogliera.

-E va bene- disse alla fine –Ma l’incantesimo lo facciamo là dietro, che è più riparato- aggiunse poi.

Luna era raggiante. Gli saltò al collo stampandogli un enorme bacio sulla guancia prima di fondarsi dietro un cespuglio poco lontano a trasfigurarsi le scarpe, lasciandolo con il volto in fiamme.

 

Dire che ne era valsa la pena di fare tutta quella strada, e poi inerpicarsi sulla barriera corallina con il rischio di cadere in acqua da un momento all’altro, per vedere quello spettacolo era davvero troppo poco.

Ron non aveva assolutamente idea di quanti pesci avessero visto da quando erano arrivati lì, ma poteva affermare con assoluta certezza di non averne mai visto uno uguale ad un altro. Avevano tutti dei colori sgargianti davvero stupendi, con le pinne e le code velate di svariate forme e misure.

L’aveva trovato spettacolare.

E non era nemmeno un grande appassionato!

Invece Luna, che letteralmente andava pazza per tutto quello che si legava alla natura, era totalmente in estasi. Per tutto il tempo che erano rimasti lì non aveva chiuso per un istante la bocca, che aveva spalancato fin dal primo istante dalla meraviglia.

Era per questo che erano rimasti lì, perché Ron proprio non se la sentiva di doverle dire che avrebbero dovuto andare via, le avrebbe dato solo un dispiacere...preferiva di gran lunga vedere sul suo bel volto un’espressione felice come quella che la ragazza aveva proprio in quel momento.

Se solo ripensava al rischio che avevano corso tutti loro di non rivederla più...no, non se la sentiva proprio di negarle una cosa simile.

Era per questo che erano rimasti lì per svariato tempo, Ron non aveva l’orologio ma aveva giudicato che fossero trascorse almeno un paio d’ore, dato che il cielo si era improvvisamente inscurito ed il sole aveva lasciato campo libero ad una bella luna piena. Anche il cielo era uno spettacolo mozzafiato tanto quanto l’acqua, perché la luna in quel preciso istante si era colorata di un arancio acceso che era insolito vedere nel solito grigiore londinese. Era un peccato che però qualche nuvola dispettosa avesse deciso di oscurarla proprio in quel momento.

Rimasero lì, seduti su uno scoglio, per almeno un’altra ora, a guardare le alghe dai mille colori ed i pesciolini di tutte le forme e dimensioni. E solo quando sulla superficie dell’acqua  incominciarono a descriversi dei cerchi concentrici si resero conto di ciò che stava succedendo intorno a loro.

Pioveva.

E dai nuvolosi scuri in cielo non c’era da prevedere nulla di buono.

Ron prese Luna  tra le sue braccia cercando di farla bagnare il meno possibile, e si diressero di corsa verso la moto.

Non sapevano dove andare, l’unica loro speranza era di trovare una casa, un albergo o qualcosa di simile in cui trovare riparo. Inutile dire che, se per tutto il loro viaggio non avevano incontrato nemmeno un’abitazione, perché avrebbero dovuto trovarla proprio adesso?

Quando ormai stava diluviando, i fari della moto illuminarono una parete rocciosa, nella quale sembrava scavata dall’acqua nei periodi di alta marea, una grande caverna.

Non avendo altre possibilità di riparo, Ron decise che la cosa migliore da fare fosse aspettare che spiovesse al riparo nella caverna, sperando vivamente che giusto quella notte non venisse l’alta marea.

Quando scesero dalla moto, entrambi erano zuppi d’acqua. Soprattutto Luna, che lo guardava fradicia ed infreddolita, i capelli appiccicati sulla fronte e le labbra violacee per il freddo.

Il ragazzo rimase per un attimo intenerito da questa visione, poi infilò velocemente una mano in tasca e prese la sua bacchetta. Con un sol colpo i due ragazzi erano asciutti come prima, e la caverna era illuminata da un fuocherello scoppiettante attorno al quale aveva fatto apparire, sotto suggerimento di Luna, delle coperte e dei cuscini, per passare la notte in comodità.

 

Ron e Luna erano sdraiati uno accanto all’altro sulle coperte accanto al fuoco.

Fuori stava ancora piovendo.

La ragazza aveva lo sguardo fisso sul fuoco scoppiettante dinnanzi a loro. Ron lo ravvivò leggermente con un colpo di bacchetta e poi si mise comodo in quel letto di fortuna.

Ancora una volta non riuscì ad impedirsi di guardare la sua compagna di avventure. Quella ragazza di avventure ne aveva vissute proprio tante...l’ultima, la più brutta, le era quasi costata la vita, ed era stata tutta colpa sua, di Ron...lo ricordava ancora come se fosse successo il giorno prima anziché quasi due anni fa...

 

-Cosa vuoi fare?- una domanda preoccupata, poche parole che rimasero sospese nell’aria fredda di una notte di marzo

Un rumore di passi affrettati alle sue spalle e poi una mano si serra attorno al suo polso, è una stretta forte, forte come lei.

-Che cosa vuoi fare, Ron?- gli rivolse di nuovo quella domanda, con un pizzico di ansia nella voce.

Ma lui continuava a darle le spalle, non poteva la sua espressione, perché se avesse potuto vederla non avrebbe rivolto quella stupida domanda.

-Vado a vendicare mio padre- la sua voce era solo un rantolo di rabbia represse, e di dolore che aveva più volte sfogato con lacrime amare.

-Non puoi! Non è il nostro compito, noi dobbiamo restare, ricordi? Possiamo intervenire solo se ci arriva il segnale- stavolta il suo tono di voce era saccente, come solo lei riusciva a farlo.

Mentre la rabbia montava sempre più, il ragazzo si girò per fronteggiare la compagna, che non appena vide la sua espressione si spaventò, allentando la presa.

-Tu non capisci, Hermione. Quei bastardi hanno ucciso mio padre, non posso restare qui a non fare niente mentre loro uccidono i padri di altre persone!- e con un gesto rabbioso si liberò il braccio dalla stretta di Hermione e si allontanò velocemente. Si stupì vedendo che la ragazza non aveva insistito ancora.

E poi sentì un tocco leggero sulla spalla. Allora non aveva finito di fargli la paternale!

Ma rimase stupito vedendo che di fronte a lui non c’era la testa cespugliosa di Hermione, ma il viso delicato di Luna.

-Io so cosa provi...e verrò con te- disse in poco più di un sussurro, prima di prendergli la mano ed insieme smaterializzarsi sul campo di battaglia.

Era talmente accecato dalla brama di vendetta che il pensiero che portare Luna con sé potesse essere rischioso non l’aveva neppure sfiorato...eppure avrebbe dovuto dato che erano ancora solo delle reclute.

Aveva combattuto con tutto sé stesso, aveva lottato contro gli assassini del suo steso padre, e aveva vinto. Sfinito, si era voltato a cercare la sua compagna e  il sorriso sulle sue labbra era morto sul colpo non appena l’aveva vista riversa per terra priva di sensi.

L’aveva portata di corsa al San Mungo, le sue condizioni erano critiche, non si sapeva che fattura l’avesse colpita.

I mille rimproveri di Harry, le lacrime di Ginny e i suoi sensi di colpa non erano serviti a nulla. Solo Hermione era stata l’unica a darsi una mossa, ed alla fine in un vecchio libro polveroso aveva trovato la controfattura.

Grazie a lei, Luna aveva aperto gli occhi circa un mese dopo, senza gravi danni se non quelli psicologici.

Ma lei era stata forte...

 

Lei era forte, e si era ripresa in fretta...e non gli aveva mai fatto pesare nulla, anche se, lo sapevano tutti, la colpa di tutto quello era solamente sua.

-Perché mi guardi?- la voce della ragazza lo riscosse da quei ricordi dolorosi e tristi.

-Così...stavo pensando- rispose lui, rivolgendo il suo sguardo cristallino verso il fuoco.

Stavolta fu il turno della ragazza a fissarlo. Quando pensava assumeva un’espressione così seria, lo faceva sembrare più vecchio di almeno dieci anni. Niente a che vedere con la sua solita espressione spensierata, che le piaceva tanto.

-Pensavi a me?- chiese poi, sfacciatamente, sorridendo.

Lui fece un sorrisino divertito, quella ragazza non provava mai imbarazzo?

-Anche...- rispose vago, lanciandole un’occhiata curiosa, alla quale lei rispose con una parecchio maliziosa.

Con gesti lenti la ragazza si avvicinò a lui, sistemando meglio i cuscini dietro di loro, e poi coprendo entrambi con una grande coperta di patchwork. Tutto sotto lo sguardo incuriosito del rosso.

-E a cosa pensavi, se è lecito sapere?- chiese poi, stringendosi sotto la coperta per riscaldarsi, la temperatura fuori era scesa parecchio.

Ci furono alcuni attimi di silenzio, durante i quali il ragazzo meditò se raccontarle una balla oppure dirle la verità.

Alla fine scelse per la seconda.

-Stavo pensando che per colpa mia hai rischiato di morire. Anche adesso siamo qui, ma se succedesse qualcosa, sarebbe sempre colpa mia...-

La ragazza lo fissò stupita. Non riusciva a capire perché, dopo anni ormai, tirava fuori quella vecchia storia, che, volente o nolente, le aveva cambiato la vita. Incredibile ma vero, loro non ne avevano mai parlato; quando si era svegliata dal coma, non c’erano state bisogno di parole, gli aveva sorriso e basta...non lo aveva mai incolpato di nulla, perché era stata una sua scelta quella di seguirlo, e ne avrebbe pianto le conseguenze così com’era...da sola.

-Ronald...non è stata colpa tua, forse ho sbagliato a non dirtelo mai, in realtà non ce n’è mai stata l’occasione, ma io non ti do nessuna colpa per ciò che è successo- disse lentamente, con voce ferma.

-E invece dovresti! Ti ho portato con me senza neanche pensare al pericolo che potevi correre...e ho rischiato di perderti...-

Le sue parole riecheggiarono all’interno della caverna, e all’interno della testa di Luna. Lui aveva rischiato di perderla...era la cosa più bella che le avesse mai detto.

Commossa, si mosse di scatto abbracciandolo stretto stretto, e stupendosi poi vedendo che anche lui, dopo un primo momento di imbarazzo, la stava stringendo a sé.

-Tu non mi perderai mai, Ron!- disse poi, staccandosi un poco da lui in modo da poter guardare il suo bellissimo viso.

-Non mi perderai mai...-

Furono le ultime parole che Ron sentì prima di vedere il volto di Luna, incredibilmente bello con gli occhi socchiusi e quell’espressione appassionata, avvicinarsi pericolosamente al suo e sentirla sfiorargli delicatamente le labbra con le sue.

 

~

 

Certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi
quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai.

 

Sentiva incredibilmente caldo con quella camicia scura che gli fasciava il busto.

Non sapeva esattamente se fosse a causa dell’ambiente chiuso, dei numerosi drink che aveva bevuto, o della vicinanza di tutte quelle Veneri Nere, sapeva solo che sentiva incredibilmente caldo.

Si riavviò i capelli, scostandoli dalla fronte.

Come la ragazza le aveva preannunciato la mattina, quella sera si erano incontrati in discoteca. Dopo, aveva scoperto che non erano stati gli unici ad avere avuto quella idea, perché la Granger e la Weasley avevano fatto il loro ingresso nell’ambiente nebuloso del locale, scortate da Potter e Nott.

Aveva la netta sensazione che non fossero lì propriamente per caso, ma che vi fosse lo zampino di una certa gatta dal pelo fulvo...

In ogni caso i quattro non si erano avvicinati a salutare, ma si erano seduti al banco, dove avevano iniziato a bere un drink dietro l’altro. Per un attimo Draco ebbe il timore che potessero ubriacarsi, ma non perché gli importasse della loro salute, ma perché poi sarebbe stato costretto ad abbandonare tutte le ragazze che gli stavano intorno per accompagnare quei bambocci in albergo, magari con il rischio che gli vomitassero sulle sue preziose scarpe firmate Dolce & Babbana.

Si guardò attorno, rivolgendo un sorriso seducente alla ragazza alla sua destra, come aveva detto Raya che si chiamava? Non lo ricordava, ma non era importante, in fondo.

-Allora, che cosa fate di solito qui?- chiese alla ragazza, che si sciolse in un sorriso altrettanto seducente prima di rispondergli.

-Niente di speciale...aspettiamo qualche bel turista che ci faccia divertire!-

-E che magari ci offra un drink...- disse un’altra, guardandolo al di sopra dell’orlo del suo bicchiere vuoto.

Quella ragazza, dovette ammettere Draco, era molto furba. Con un gesto elegante attirò l’attenzione del cameriere, dicendogli di riempire i bicchieri di tutte le sue ospiti per la sesta o settima volta.

E come tutte le volte precedenti, il ragazzo dalla carnagione scura si era avvicinato e, riempiendo i veri bicchieri, aveva lanciato occhiate molto significative a Raya.

Quell’atteggiamento lo stava infastidendo alquanto, ma come si permetteva quel galletto di toccare le prede di Draco Malfoy! Ma chi si credeva di essere?! Certamente avrebbe pagato cara questa mancanza di rispetto quando avrebbe visto la sua mancia inesistente.

Gli rivolse un’occhiata gelida, prima di chinarsi verso il collo di Raya, per parlarle in modo che potesse sentirla solo lei.

-Potrei essere geloso di quel cameriere, sai?- disse, sfiorandole volontariamente l’orecchio con le labbra.

La ragazza gli sorrise, prima di prendere un altro sorso dal suo bicchiere, ricolmo di uno strano liquido violetto.

-Ti va di ballare?- gli chiese allora una ragazza dal volto paffuto, davvero molto affascinante.

Il ragazzo valutò la proposta e lanciò un’occhiata alla pista da ballo, non gli piaceva il contatto fisico con bestioni tutti sudati e puzzolenti.

E fu allora che si accorse che la pista era praticamente vuota, tranne che per una piccola folla tutta ammassata in un angolo della pista.

Gli ci volle qualche secondo per capire la motivazione di tutto quello. Al centro di quella massa di persone c’erano due ragazze, entrambe dalla corporatura minuta e snella, che si dimenavano in modo sensuale attirando tutta la popolazione maschile presente sull’isola.

Una indossava un corto abitino di pelle nera che si alzava sempre più ad ogni suo movimento ed i capelli rosso fuoco che le scendevano sulle spalle, in modo selvaggio.

L’altra indossava una maglietta estremamente scollata e dei jeans particolarmente attillati a fasciarle le gambe tornite, i capelli castani resi lisci per l’occasione.

Un sorriso gli si dipinse sulle labbra, non immaginava che le ragazze avessero l’attitudine a mettersi in mostra.

Distolse lo sguardo, bevendo un sorso della sua Tequila.

In quel momento Raya si avvicinò alla sua spalla, indicandogli la pista.

-Ehy, ma quella non è la tua amica rossa? Sta ballando con Harry Potter!-

A sentire quel nome tutte le ragazze incominciarono a starnazzare sul famoso Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, il prescelto, colui che aveva vinto Lord Voldemort, bla bla bla...

La reazione del ragazzo biondo invece fu ben diversa, per poco non rischiò di soffocare per un sorso di liquore andatogli di traverso, mentre una strana fitta alla stomaco lo infastidiva parecchio.

Con un’occhiata gelida zittì tutte le ragazze e poi si voltò verso la pista, dove una Ginevra Weasley visibilmente ubriaca ballava avvinghiata a Potter. Anzi, poteva ben dire che si stava aggrappando a lui per non cadere per terra. Doveva aver bevuto come un Palomino di Madame Maxime per essersi ridotta in quel modo, perché quella ragazza lo reggeva eccome l’alcool.

Evidentemente comunque, anche Potter doveva essersi accorto che la sua compagna non si reggeva più in piedi, perché la stava abilmente portando fuori dal locale.

-Draco?- la ragazza che prima l’aveva invitato a ballare l’aveva chiamato, sfiorandogli un braccio.

Il ragazzo si riscosse dalla momentanea distrazione e le rivolse un’occhiata gelida.

-Allora andiamo a ballare?- chiese lei cercando di sedurlo.

-Stasera non mi va- rispose freddo lui, scolando il contenuto del suo bicchiere in un sol sorso.

La ragazza ci rimase un po’ male, e, con la scusa di andare un attimo alla toilette si allontanò dal tavolo, sparendo.

In altre occasioni avrebbe anche potuto sentirsi offeso per una tale mancanza di rispetto, ma al momento non gli interessava affatto.

Si alzò rapidamente dal tavolo lanciando alcune monete d’oro che sarebbero servite per pagare il conto di quella sera, e, letteralmente infuriato, si avviò anche lui verso l’uscita del locale.

 

E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così, così.
Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.

 

 

Continua...(?)

 

Ciao a tutti!!

Come vedete alla fine sono riuscita ad aggiornare, anche se con la scuola diventa sempre più difficile!

Allora che mi dite? Vi è piaciuto questo capitolo? Pensate che dovrei continuare?

Fatemi sapere, perché con la scuola, non mi va di portare avanti una storia che non vale niente!! Per cui aspetto di sapere le vostre risposte e poi deciderò di conseguenza se continuare o meno.

Per chi non lo avesse capito, le parole in corsivo sono della canzone ‘Certe Notti’ di Ligabue.

 

Ringrazio per le recensioni:

Gea_Kristh: Ciao! Come vedi in fondo Draco non è poi tanto deficiente, alla fine si è accorto di Ginny...e c’è anche rimasto parecchio maluccio, povero caro! Vedremo nel prossimo chap., se mai ci sarà, come andrà a finire tra Ginny ed il suo fusto misterioso, ed anche con Draco! Grazie per la recensione!! Baci^^

Myu!!: Davvero ti piace il personaggio di Luna? Questo capitolo è dedicato un po’ a lei e alla sua storia...cmq tranquilla, neanch’io amo le Luna/Ron...e non dico nient’altro!! Grazie per la recensione!!Fammi sapere!! Baci

Izumi: Mi sento una cretina a risponderti alla recensione, quando so che domani ci vedremo in classe, cmq...ke le tue recensioni mi fanno morire dalle risate te l’ho già detto!! E ti ho anche detto che per quanto cercherai di farmi il lavaggio del cervello, non farò morire Raya!! Almeno non per adesso...^_^!! Sull’incontro di box però ne possiamo parlare...Grazie mille per la recensione!!!

StefyGranger: Ciao Stefy!! Come va con la scuola? Spero bene! No, non sono pazza, solo in questo periodo ho totalmente la testa altrove per cui i capitoli non mi entusiasmano come dovrebbero...cmq sono contenta che tu abbia notato questo dettaglio per noi importantissimo della storia! Grazie per la recensione ^_^!! Baci!

Acchan: Ciao! Sono contenta che alla fine il chap. sia piaciuto, non hai idea di quanto mi solleva saperlo!! Mi fa piacere anche che ti sia piaciuto l’abbinamento con la canzone di Ligabue, che secondo me si adattava benissimo a tutte le situazioni raccontate!! Grazie mille e fammi sapere la tua opinione!! Baci^^

Ragazze non avete idea di quanto mi rendete felice con le vostre opinioni!! Grazie mille!!

Ed un grazie anche tutti quelli che hanno letto la storia!!

Mi raccomando fatemi sapere!

Baci,

Hermia

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hermia