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Autore: Selhin    27/07/2010    5 recensioni
( INCOMPIUTA non verrà mai continuata )...tra amici ci si può amare, ma anche odiare. Si litiga e può capitare che non ci si veda né ci si parli per anni, ma cosa accade nel frattempo? Cosa si prova quando finalmente ci si rivede? Questo è quello che succede a Matt e Mimi, e quello che accadrà si scoprirà solo in seguito...[MimixMatt]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Mimi/Matt, Sora/Tai, TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Nemici, Amici…e poi

On the way to love

 

Capitolo 19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  La sveglia suona con quella musichetta che ormai ho imparato ad amare. Solitamente una persona detesta il suono della sveglia, io invece no. Perché appena avverto quel suono so che la notte è finita, e con lei e il sonno, se ne vanno anche tutti i pensieri che preferirei non avere.

Ma in ogni caso non mi sarebbe servita oggi, sono già sveglio da un pezzo. Anzi diciamo pure che non ho chiuso occhio questa notte. Di nuovo.

Mi alzo dal letto e apro le tende alla finestra e subito una luce accecante inonda la mia stanza. Perfetto, oggi è una splendida giornata.

Oggi, c’è il sole.

  Oggi.

D’istinto alzo lo sguardo verso il soffitto mentre mi chiedo se lei sia già sveglia. E’ impossibile, non posso fare come mi ha chiesto, come posso non vederla più quando sin dal primo mattino già la penso?

Oggi è giovedì.

  Oggi.

E’ quasi due giorni che non la vedo, come lei stessa mi ha chiesto, e già mi sembra di impazzire.

Torno a guardare fuori dalla finestra, il sole illumina i tetti delle case e le pareti dei palazzi, la neve caduta qualche giorno fa brilla riflettendo i raggi mattutini,  le strade sono già affollate dalle macchine e dai passanti, tutti hanno un loro scopo, una loro vita, un obbiettivo.

Oggi avrei un esame importante, ma non lo darò.

Non m’interessa più niente, fare l’architetto non è mai stata una mia decisione.

Io...

Lei è forte, ha avuto la forza di tornare in Giappone, ha avuto la forza di guardarmi e parlarmi nonostante il mio orgoglio e la mia testardaggine l’avessero allontanata anni prima. Che stupido, se solo avessi saputo prima...

  Oggi.

Oggi, la mia storia con Sora finirà.

Che sia lei a volerlo, oppure no.

 

 

  Purtroppo la mattinata passa molto lentamente. Le ore sembrano non finire mai quando aspetti con ansia e timore il pomeriggio.

Sono preparato per quello che dirò a Sora, e purtroppo credo di sapere anche quale sarà la sua reazione. Non ho intenzione di dirle che sono innamorato della sua migliore amica, no sarebbe troppo per chiunque, ma non escludo il fatto che possa averlo capito da sola già da tempo. Ultimamente poi, credo di averle dato modo più di una volta per dubitare di me. Le ho raccontato talmente tante di quelle bugie che non mi riconosco più, e mi odio. Non avrei mai dovuto farlo, mi sono lasciato guidare solamente dall’istinto senza pensare al fatto che altri potevano restare coinvolti dal mio egoismo. Sora per prima.

Mi alzo dal letto e per l’ennesima volta mi dirigo alla finestra, sospirando.

E poi, improvvisamente, mi sembra di sentire un suono lontano, dolce, armonioso. Chiudo gli occhi lasciando che la melodia mi avvolga completamente quando finalmente comprendo che è il piano di Mimi. Sta suonando. Ed io adoro ascoltarla, adoro la sua musica che sa essere così leggera e quasi sacra come se provenisse da un altro mondo.

Avevo ragione, non posso stare senza di lei.

Furioso mi dirigo verso la tv e la accendo alzando il volume al massimo. La melodia scompare sovrastata dal suono di un talent show di bassa qualità. Non voglio ascoltarla, non posso, non adesso, non ancora.

Ma questa sera le dirò ogni cosa, lo giuro.

 

 

  A svegliarmi è il campanello di casa. Guardo l’orologio al polso e mi rendo conto di essermi assopito davanti al televisore visto che sono le quattro.

Mi alzo dal divano, mi stropiccio gli occhi e mi dirigo verso la porta di casa incerto. Quando guardo dallo spioncino per poco non mi viene un infarto. Sora, accidenti!

E’ già arrivata, o meglio, a che ora doveva arrivare?

Non mi dilungo troppo sulle mille domande che ho per la testa e decido di aprirle la porta. Non appena mi vede sorride e si lancia ad abbracciarmi. Il che è strano, visto che la sua intenzione dovrebbe essere quella di lasciarmi.

La faccio entrare e mi metto a preparare del caffé. Sì lo so, potrebbe sembrare che ormai io sia completamente drogato dal caffé, ma non è così. E’ solo che, è l’unica cosa che mi tiene concentrato nei momenti critici. Alcuni hanno le sigarette, io ho il caffé che è sicuramente meglio, no?

Guardo Sora di sottecchi notando che si è tolta il cappotto scuro e il cappello di lana che le ha regalato Taichi per il compleanno, e adesso è ferma immobile a guardarsi le mani giunte. Sembra nervosa e improvvisamente mi rendo conto che io non lo sono affatto, anzi mi sento quasi ansioso che finisca tutto per sentirmi finalmente libero. Questo mio stato catatonico imbrigliato in una relazione con lei dura da troppo, avrei dovuto farla finita immediatamente. Solo, non volevo perdere il mio migliore amico come già era successo con Mimi. Non volevo restare solo ancora una volta. Mimi...

In questo momento lei sarà in quel teatro a fare quel famoso provino tutta sola, avrei voluto davvero accompagnarla, vorrei davvero essere lì ad incoraggiarla come ho fatto duramente il provino d’ammissione per la sua università. Chissà se sta andando tutto bene...

Sospiro mentre l’acqua inizia a bollire borbottando. Spengo il fuoco e verso il liquido in due tazze di media grandezza, aggiungendo la polvere del caffé istantaneo, e poi ne porgo una a lei che nel frattempo non si è mossa di un millimetro. Vedo che afferra la tazza con entrambe le mani arrossate, evidentemente aveva freddo.

  - Fa freddo fuori?-

Ottimo Matt, gran colpo di genio iniziare un discorso su una cosa ovvia.

Lei annuisce. - Abbastanza... ormai è quasi Natale.-

  - Già... è inverno.-

Davvero fenomenale capitan Ovvio*.

Aspetta, chi è che mi chiamava così?

Certo, Mimi... sorrido, ovvio.

Improvvisamente mi torna alla memoria la nostra conversazione di due giorni fa. Il suo desiderio di non vedermi più per un po’, il suo affermare che non c’è nulla fra noi se non una vecchia amicizia, il sostenere che i sentimenti che proviamo siano tutta un’illusione solo perché entrambi ci riportiamo a vicenda nei giorni dell’infanzia. Il suo continuo ed esasperante interessamento verso Sora, il continuo dirmi di stare con lei, di amarla...

Possibile che Mimi non capisca? Possibile che finga di non capire quello che provo, anzi no, che ho sempre provato per lei? Perché farlo, perché sacrificarsi per Sora?

Perché tutti continuano costantemente a dirmi quello che devo o non devo fare?

Stringo i pugni talmente forti che mi pungo i palmi con le unghie facendone uscire del sangue. Non sento il dolore ma Sora si accorge immediatamente della ferita.

  - Matt che succede? Cosa ti sei fatto?-

Si alza e corre nel bagno per poi tornare subito dopo con il necessario per sterilizzare la ferita e come un lampo eccola lì pronta con il disinfettante in mano pronta ancora una volta ad aiutarmi nonostante tutto, nonostante il mio continuo maltrattarla, nonostante il mio continuo menefreghismo nei suoi confronti. Sora è sempre al mio fianco, qualsiasi cosa succeda, qualsiasi cosa io le faccia lei ritorna sempre. Pronta a dare tutto per me.

Eppure non riesco ad amarla...

Perché?

Mi allungo verso di lei che se ne sta china sulla mia mano intenda a medicarla come può, le prendo il mento con una mano non curandomi del fatto che la stia sporcando con il mio sangue. Poi mi chino e la bacio, cercando ancora di provare qualcosa mentre le mie labbra incontrano le sue. Dapprima la sento sorpresa poi si rilassa e risponde perfettamente ai miei movimenti decisi. Eppure qualcosa stona in questo bacio.

Perché non riesco a sentirmi così profondamente perso nel suo profumo come mi è accaduto con Mimi?

Chiudo gli occhi e mentre sfioro i capelli corti e rossi di Sora li sento allungarsi sotto il tocco delle mie dita, diventano morbidi come la seta, lisci e leggermente mossi verso le punte. Quando riapro gli occhi a guardarmi non ci sono più quelli nocciola della mia ragazza, ma due occhi color miele, caldi e intensi. I capelli sono di un lucente castano ramato, la pelle è color avorio.

Chiudo ancora gli occhi e sento il suo profumo. Un profumo di shampoo alla frutta, di borotalco e di carta. La carta che utilizza per comporre la sua musica, per scrivere le sue canzoni, gli appunti su tutto ciò che la circonda.

Porto le mani verso la sua camicetta e inizio a sbottonarla velocemente, con foga, mentre la sento sussultare per la sorpresa della mia furia. Eppure resta inerme quando la faccio sdraiare sul divano, quando le tolgo i jeans e tutto ciò che rimane ancora tra noi due. Resta immobile a godersi questa mia inaspettata passione che probabilmente mai gli ho concesso prima d’ora, solo per il fatto che questa volta non c’è lei stretta al mio corpo.

 

 

  Esattamente un’ora dopo mi sveglio sdraiato sul divano. Apro gli occhi ma quando mi rendo conto di quello che è appena accaduto mi sento un verme.

Un verme molto bastardo.

Sora si è assopita con la testa sul mio petto, un mio minimo movimento la sveglierebbe. Perfetto Matt, ottimo lavoro, era proprio questo che volevi giusto?

Lascio ricadere la testa all’indietro con un sospiro maledicendomi per essere stato così dannatamente stupido. La mia intenzione era lasciarla, anche se a questo punto credo che non fosse questo invece ciò di cui lei doveva parlarmi, e invece. La rabbia mi ha spinto a fare quello che ho fatto, e adesso come posso fare?

Come si può fare sesso con una ragazza che ti ama e poi lasciarla subito dopo?

Eppure, io non posso continuare a stare con lei, non posso.

Mi volto e mi accorgo che lei ha gli occhi spalancati fissi su di me. Mi guarda confusa come se in realtà riuscisse a leggermi nella mente.

Poi, inaspettatamente, mi sorride e si tira su puntellandosi con i gomiti sui cuscini del divano. - Allora, com’è andato l’esame?-

Non capisco. - Quale esame?-

Lei sembra ancora più sorpresa di me. - Quello molto difficile per il quale non ci siamo visti negli scorsi giorni perché tu eri troppo occupato a preparare.-

Oh merda.

Bè, tanto oramai ci sono.

  - Non l’ho dato.-

Lei sgrana gli occhi. - Cosa? Perché? Non eri abbastanza preparato?-

Scuoto la testa mettendomi seduto alla sua sinistra mentre cerco i boxer con lo sguardo. - No, semplicemente non l’ho dato. Non può bastarti questa risposta per una volta?-

Lei mi appare interdetta, poi si volta e s’infila il mio maglione mentre anche io, trovati i boxer scuri, li indosso. - No, Matt. Devi dirmi il perché.-

Sospiro per l’ennesima volta. - Non avevo voglia, chiaro?-

  - Mi sembra una cosa assurda... sei stato a studiare per giorni e giorni e poi, improvvisamente, decidi di non dare più l’esame perché “non ne avevi voglia”.-

  - Sì è così, ma ti sbagli su una cosa... non sono stato giorni a studiare.-

Sento i suoi occhi interrogativi su di me mentre mi alzo per preparare - ebbene sì - un altro caffé. Non dice una parola, se ne resta ferma a fissarmi. Ma perché diavolo non mi fa le mille domande che dovrebbe? Questo silenzio è così opprimente...

Forse lei, sa già tutto.

Dopo infiniti minuti, dopo che ho versato il caffé, dopo che ne ho bevuto un sorso assaporando il gusto amaro... solo dopo lei me lo chiede.

  - E cosa hai fatto allora?-

Il tono della sua voce è freddo e molto lieve. A stento riesco a sentirla.

Non rispondo e lei alza la voce. - Cosa hai fatto, Matt?-

Mi decido a guardarla, a puntarle contro il mio sguardo di ghiaccio ma lei non ha paura e continua a sostenerlo. Eppure, le tremano le mani. E’ meglio così, è meglio che mi odi, è meglio che io la ferisca così per lei dopo sarà più facile.

  - Avevo bisogno di pensare.- rispondo alla fine.

  - Su cosa?-

  - Su me

stesso... Sora, io ho deciso di smettere di studiare.-

Lei sgrana gli occhi e apre la bocca in un’espressione di vero stupore. - Perché?-

  - Perché io non voglio fare l’architetto... -

  - Ma... - inizia ma io la interrompo.

  - Niente ma... se ho intrapreso questa strada è stato unicamente perché tu me l’hai imposto.-

Scuote la testa. - Io? E quando l’avrei fatto?-

  - Sempre... quando provavo a parlarti, cercando di farti capire che non sapevo che farne della mia vita tu continuavi a uscirtene con il fatto che avrei dovuto fare architettura. Che ero bravo, avevo talento, che l’arte mi piaceva, e che così le nostre facoltà sarebbero state vicine... ma ti sei mai soffermata a pensare a quello che io volessi? Ti sei mai chiesta cosa in realtà mi piacesse fare?-

Mi fermo con il fiatone, stanco per la tirata di parole senza pausa che ho appena esternato. Poi, mentre mi calmo e torno a respirare normalmente, Sora torna a guardarmi.

  - Perché non me l’hai detto prima?-rare normalmente, Sora torna a guardarmi.

za pausa che ho appena esternato. Poi, mentre mi calmnoo che io voles

Al mio totale silenzio lei abbassa gli occhi. - E’ per Mimi.-

Non so cosa risponderle dato che la sua non è una domanda ma sembra più un’accusa. Allora, lei sapeva tutto, sapeva ogni cosa.

  - Matt, sei innamorato di lei?-

Sospiro. Non lo so, non so cosa provo, non sono più certo di nulla. L’unica cosa di cui sono sicuro è che sono stanco, che non voglio più ferire nessuno soprattutto lei. La guardo e lei sembra cogliere ogni mio pensiero.

Sorride. - Bè, è meglio che tu te la faccia passare, perché Mimi non starà mai con te.-

Aggrotto la fronte. - Cosa stai dicendo?-

  - La verità, lei stessa me l’ha confermato più volte. -

Non capisco.

  - Matt, per Mimi sei solo un vecchio amico. Lei ha un ragazzo, lo ama molto e adesso... Adesso diventerà un’attrice, partirà in tour, farà carriera...  pensi davvero che una ragazza così possa rinunciare a tutto per te?-

Sono stupito dalle parole dure di Sora, non mi aveva mai parlato così. - Sora... -

  - No Matt, adesso sono davvero stanca. Io ho fatto di tutto per piacerti, da anni, ho dato tutto per te e invece tu... -

Inizia a piangere ma vedo che cerca di trattenere le lacrime. Forse non ha tutti i torti, Mimi è troppo, semplicemente troppo per me. E quello che mi sono continuato a ripetere in tutti questi anni è vero, Sora per me va bene, è una ragazza carina, intelligente e soprattutto mi mette sempre prima di ogni altra cosa.

Mimi l’ha mai fatto per me?

Lo farebbe mai?

Torno a sedermi sul divano e le prendo una mano.

E’ inutile che adesso io ritorni sui miei passi, avevo deciso di lasciarla per il mio ma soprattutto per il suo bene e la lascerò.

Non importa se poi Mimi non vorrà saperne di me, non m’importa di questo, voglio solo essere libero di decidere della mia vita, voglio essere libero di poter dire di amare una ragazza senza dover passare il mio tempo con un’altra.

  - Sora, ascolta io... -

Lei scuote la testa e m’interrompe. - Vuoi sapere cosa avevo da dirti oggi?-

Tra tutte le cose che sono accadute me ne ero completamente dimenticato, ero convinto volesse lasciarmi lei e a quanto pare non è così.

Annuisco. - Dimmi.-

Glielo devo, qualsiasi cosa sia, devo ascoltarla. Forse le è andato bene qualche esame, oppure ha trovato un lavoretto, o chissà ha progettato una vacanza per Natale...

  - Non so... pensavo te l’avrei detto sotto un’altra atmosfera però... -

Mi guarda mentre io mi domando cosa possa essere successo.

Mai e poi mai avrei pensato che quelle parole avrebbero cambiato completamente i miei progetti futuri.

  - Sono incinta, Matt.-

 

 

 

 

 

Continua...

 

 

******************************************************

 

[ *Capitan Ovvio: Non è mio, ma di un tizio che ha fatto questa battuta al cinema l’altra sera... sono scoppiata a ridere nonostante non lo conoscessi e mi è rimasta in testa. Ora tutte le volte che mi fanno notare l’ovvio li chiamo così XD quindi... grazie sconosciuto, questo è merito tuo! ]

 

Note Autrice ( autrice che parolona ) : Eccomi, ho aggiornato in fretta vero???

Sono stata brava??? *-*

La verità è che ho deciso che non mi dedicherò ad altro che a questa fic per adesso, perché ormai siamo al culmine e voglio poter essere sicura di portarla a compimento... quindi salvo ispirazioni improvvise e violente ( cosa che non succede mai ) mi troverete ad aggiornare abbastanza frequentemente ^^

 

Inoltre sono stata ispirata perché il mio saggio di canto quest’anno è andato molto bene, mi sono divertita come una matta e non ho fatto le mie solite figuracce! *-* Quindi essendo contenta mi sono buttata nello scrivere subito!!!

 

Facciamo che passo a scrivere i ringraziamenti!

 

Sakuraki92: che bello che non mi odi ma che ti ricordi di me!!! *-* Eh cara, se potessero scappare su un treno non sarebbe esistita questa fanfic... ç_ç però, sono in ansia anche io per loro, ormai fanno tutto di testa propria questi due...

 

salmania22: non credo di averti accontentata, spero solo non mi lincerai ç_ç purtroppo le cose si complicheranno ancora un po’...

 

sem0305: ihihi ma se è la parte più divertente quella di lasciarvi con il fiato sospeso! XD

 

Kairi_92: tesorooooooo!!!! Scusami, scusami, scusami e mille volte scusa... sono sparita lo so, ma da gennaio la mia vita si era talmente incasinata che avevo poco tempo per stare a scrivere... mi spiace tanto! Ma questa volta non sono in ritardo, vero??? *-* me le merito due carezze???

 

JosephineAntoniette: waaaaa una nuova lettrice!!! *-* Me molto onorata e sapessi, la tua recensione mi ha fatto fare i salti di gioia per due giorni interi! Lo so, spesso sono una tardona ad aggiornare ma come ho detto prima adesso cercherò d’impegnarmi solo su questa fic! *-* Fammi sapere!!!

 

Detto ciò vi saluto!!!

 

Alla prossima che penso avverrà abbastanza presto, salvo imprevisti ^^

 

Bacioni

 

Selhin

 

 

   
 
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