Rise from the ashes, a phoenix red.

In the grip of the snake.

Era una giornata qualunque per Rosalie.

O per meglio dire, lo era stata fino a qualche momento prima.

“Si!si! Ho appena visto che Bella accetterà di venire a fare shopping con noi!” Il folletto

Saltava per tutta casa, entusiasta.

“Per noi, cosa intendi?” Le disse Rose, fredda.

“Intendo me,Bella.. e te!!” Disse Alice, con un sorriso a 32 denti.

“Non se ne parla proprio” Rispose Rosalie, con il tono di chi non ammette repliche.

“Dai tesoro, comprati qualcosa di bello, da far vedere al tuo scimmione” le disse Emmet, con uno sguardo inopportunamente malizioso.

“Si Rosalie compra qualcosa da far vedere al tuo scimmione”  insistette Edward, con uno sguardo divertito.

Carlisle, Esme e Jasper, che non avevano preso parola, scoppiarono in fragorose risate.

Rosalie, cercò di non pensare a niente, mentre provava un senso di repulsione verso la propria famiglia.

“Dai Rose, non prendertela” Le disse Jasper, che aveva sentito le sue emozioni.

“Quando sarebbe, questa giornata di shopping?” Disse Rose, senza degnare nessuno di uno sguardo.

“Oggi!!” Trillò Alice.

Rosalie, si alzò senza dire niente, a parte la sequela di bestemmie mentali, e si andò

a preparare per uscire.

Doveva essere perfetta, come sempre.

Doveva portare la sua maschera, quella di chi non commenta niente, di chi non estranea ciò che pensa e prova.

In 20 minuti aveva finito con trucco e parrucco. Con altri 10, anche con i vestiti.

Scese le scale e si sedette su uno dei lunghi divani morbidi.

Non degnò nessuno di uno sguardo, tranne la nuova edizione di Vanity Fair.

“Rose, Rose! E’ tempo! Bella suonerà fra tre.. due.. uno..”

Alice aprì goffamente la bocca, in segno di sorpresa. Finta sorpresa.

Drin dron.

Il folletto dai neri capelli, si precipitò alla volta del primo girone dell’inferno.

Non poteva vederla,aveva svoltato l’angolo a 45° dell’entrata, ma poteva sentirla.

“Beeeeeeellaaa, sono felice che tu sia qui!” Disse entusiasta.

Come un mare in tempesta, il dolce odore di Bella, si fiondò alle sue ben poco deboli narici. Una delle più fragranti melodie di odori la colpì.

“Ehi Alice, è un piacere.” La timida e bassa voce di Bella giunse perfettamente al suo divino udito.

“Vieni Bella, entriamo!”

Svoltarono l’angolo, e quando Rose incrociò gli occhi di Bella, ogni suo vuoto, ogni suo tormento, sembrarono svanire di fronte a quegli occhi cioccolato.

Bella socchiuse leggermente le labbra, non riuscendo a liberarsi dalla morsa di Rose.

“Allora? Dove andiamo? Seattle o Port Angeles??” La cristallina voce di Alice spezzò quel momento di vuoto nebuloso, anche se Bells e Rose continuarono a lanciarsi occhiate per tutto il tragitto, senza mai proferir parola.