Prologo
Siamo fatti anche
noi della
materia di cui son fatti i sogni;
e nello spazio e
nel tempo d'un
sogno è racchiusa la nostra breve vita.
[Shakespeare]
L’aria, insolitamente fresca per quella nottata di
metà luglio, giocava
dispettosamente con le tende leggere della camera da letto.
Nel cuore della
notte tutto era
silenzioso, fatta eccezione per il passaggio di qualche auto lontano,
sulla
strada che conduceva verso la città.
La
stanza era debolmente illuminata dalla fioca luce dei lampioni del
viale;
inoltre il vento aveva soffiato via quelle nuvole che avevano tentato,
con poca
convinzione, di guastare il tempo di quel pomeriggio di grande caldo.
Così
dalla finestra faceva capolino una luminosissima falce di luna.
Natale
alla Tana era
sempre una grandissima festa. Erano tutti riuniti attorno alla grande
tavolata,
imbandita con le prelibatezze preparate dalla signora Weasly.
E poi lo
scambio dei regali, gli scherzi dei gemelli, il brontolio di Ron.
All’improvviso quel boato: si precipitarono tutti fuori,
bacchette alla mano: un
grosso drago volava sempre più vicino alla Tana, sputando
fuoco e muovendo
minacciosamente l’enorme coda. I ragazzi, capeggiati da
Charlie, si
lanciarono a cavallo delle loro scope in volo, per cercare di
neutralizzare
quel nemico.
Ma il drago non se
ne accorse neppure. Sputò
lingue di fuoco che incendiarono la casa, e poi fu un attimo: la
picchiata, e
quelle enormi fauci aperte per inghiottirla…
Un
grido soffocato ruppe all’improvviso quella pace.
-
Herm, tutto bene?
Un
preoccupatissimo Ron si mise a sedere sul letto, raggiungendo la sua
ragazza
per cercare di tranquillizzarla. Il suo respiro era irregolare, e i
suoi occhi
avevano un’espressione spaventata, disorientata.
Le
accarezzò con una mano i lunghi
capelli castani, e poi con un braccio le cinse le spalle.
Hermione, ancora scossa, lo
guardò rivolgendogli un timido sorriso. Aveva ancora il
fiato corto.
-
Mi spiace averti svegliato, Ron… - sussurrò
appoggiando la guancia sulla spalla
del ragazzo – ora torniamo a dormire, va tutto bene.
Ron annuì, e la fece sdraiare accanto a lui,
facendole
appoggiare la testa sul suo petto e continuando a tenerla stretta a
sé.
-
Buonanotte amore – le disse, posando un leggero bacio sui
suoi capelli.
Hermione
non rispose, ma si strinse ancora di più a lui, anche se non
riusciva a capire
per quale dannato motivo quel conforto che era sicura di trovare tra le
braccia
di Ron tardava così tanto ad arrivare.