3. Nemici.
La prima settimana ad Hogwarts fu come una
gara per la sopravvivenza. Areal e le sue tre compagne di stanza condividevano
quasi tutti i corsi, e si inseguivano nelle sale di studio e nella biblioteca
per finire i compiti comuni e chiacchierare. Areal era discretamente abile
nelle lezioni, dando prova del suo discreto talento, tuttavia, per quanto si
trovasse bene fra i Corvonero, iniziava a dubitare di essere degna di quella
casa. Tutti i suoi compagni adoravano studiare e leggere libri, ed anche lei
era così. Tutti i suoi compagni erano persone calme e coscienziose, ed anche
lei era così. Tutti i suoi compagni mettevano in pratica le ore di studio
qualificandosi fra i più intelligenti della scuola, lei no. Areal si trovava
spesso indietro nelle relazioni da consegnare ai prof. e spesso doveva chiedere
aiuto a Jude o a Canni, ma la cosa che più le faceva male, era il fatto che non
riuscisse nemmeno a superare la porta della sua sala comune. Ogni qualvolta che
si presentava davanti al corvo sul battente, questo la interrogava con un indovinello
sempre diverso, e lei, pur riflettendo, non trovava la risposta. Per pura
fortuna con lei c’era sempre una delle sue amiche, che rispondeva prontamente
al posto suo, e dopo varie occasioni, si era ripromessa di arrivare davanti a
quella porta sempre e solo in compagnia, per non fare figuracce. Non chiedeva
di essere come Emma che rispondeva sempre a tutto, ma quantomeno, saperne una
ogni tanto, ma non era così.
Tuttavia, ad impedire che si annoiasse in
quella routine, ci aveva pensato il simpatico rapporto che si stava creando fra
lei, e un particolare biondino Serpeverde…
Tutto era iniziato durante la prima lezione
di Pozioni, con il professor Piton…
Areal ricordava bene quella prima lezione,
poiché era letteralmente rimasta affascinata da quella materia. Ricordava che
mentre erano tutti seduti ad attendere, era entrata una furia vestita di nero,
che aveva proseguito verso la cattedra brontolando le parole: “:Non ci saranno
sventolii di bacchetti e stupidi incantesimi in questo corso.:” e già da li
Areal era rimasta con gli occhi fissi sul professore, che continuò “:Come tale,
non mi aspetto che molti di voi apprezzino la sottile scienze e l’esatta arte
del preparare pozioni, comunque ai pochi scelti dal fato, che possiedono la
predisposizione… io posso insegnare come stregare la mente e irretire i sensi.
Posso dire come imbottigliare la fama, approntare la gloria e in fine anche
mettere un fermo alla morte…:”
Da li Areal era letteralmente con la bocca
spalancata e gli occhi fissi sul quell’insegnante dai modi conturbanti che
aveva stregato mezza classe con il suo discorso eloquente. L’altra metà classe
tremava di paura e deglutiva.
“:Pianeta chiama Areal…:” le sussurrò Canni
sventolandole la mano davanti agli occhi. “:Ti sei innamorata del professore?:”
“:No scema, ma di quello che ha detto sì!:”.
Ed Areal, falsamente offesa tornò a prestare attenzione all’insegnante vestito
di nero, con unti capelli neri, occhi neri e un naso pronunciato. Tuttavia il
professor Piton aveva preso di mira il povero Harry Potter, che evidentemente
si era distratto, e lo stava letteralmente mettendo in imbarazzo con domande a
cui nessuno poteva rispondere. Nessuno tranne una certa Grenger che sventolava
una manina alzata. Ma la cosa che fece perdere le staffe ad Areal fu il
sorrisetto di Malfoy, seduto davanti a lei, che se la godeva nel vedere Potter
sotto tiro.
Quando finì la lezione, il professore fu il
primo ad uscire seguito da alcuni studenti, i più timorosi. Nell’aula oltre a
Canni che perdeva tempo a mettere via le sue cose, c’erano Areal, che
l’aspettava, e Malfoy in compagnia dei due energumeni dei suoi amici. In fondo,
solo un’altro gruppetto di Tassorosso indaffarati.
“:Avete visto? Potter ha fatto una figuraccia
alla sua prima lezione!:” sghignazzò Malfoy ai suoi amici.
Areal non riuscì a tenere la bocca chiusa “:Pensa
a tutte quelle che farai tu durante l’anno, Malfoy…:”
Il biondino si voltò, con lo sguardo
furioso, ma con una finta calma stampata sul volto apatico. “:Hai detto
qualcosa Foreberth?:”
“:Oh sì Malfoy, secondo me tu farai di
peggio più avanti…:”
Draco parve ignorare le sue parole, e
avvicinandosi al banco di Areal e Canni, iniziò a squadrare dall’alto in basso
la ragazza che gli teneva testa con lo sguardo più ostile che conosceva.
“:Alla fine ti hanno messo fra i Corvonero, bhè sempre meglio di altro. Ma questo non ti da il diritto
di metterti contro di me!:” e minaccioso assottigliò le distanze fra loro due.
Areal non si scompose “:Non mi fai mica
paura, sei solo uno sciocco che si da più arie di un pavone…:” e Canni,
nascondendo le risa, fiancheggiò l’amica come i due energumeni avevano fatto
con Malfoy.
“:Poca confidenza ragazzina!:” abbaiò Draco
ad Areal.
“:Cosa c’è Draco? Accetti commenti solo dagli
stupidi come te? Alla fine scaccerai chi sta più in alto di te, e ti rifugerai
fra gli stolti per fare loro da capobanda?:”.
Malfoy
avvampò di rabbia, i suoi due amici stavano per impugnare le bacchette, ma fra
lo sguardo minaccioso di Canni, e l’ammonimento di Malfoy stesso, rimasero
immobili.
“:Che problemi hai Foreberth? Non voglio
mettermi contro di te, anche perché quella che ci perderebbe saresti tu…:”
sussurrò serio il biondo, ed Areal si concesse un attimo di silenzio.
“:Mi da fastidio la tua arroganza, quando in
realtà la tua è solo invidia verso Potter…:”
Draco se la rise, più odioso che mai. “:Tu
non sei normale Foreberth, stai attenta a dove cammini…:”.
Quando furono fuori dall’aula di pozioni,
Canni le chiese: “:Avevi intenzione di mangiarti Malfoy a pranzo? Non pensavo
fossi così aggressiva. Voglio dire, non mi dispiace dato che anche a me quel
Malfoy da su i nervi, però…:”
“:Non sopporto la gente come lui, è più
forte di me…:”.
Una scena simile avvenne durante la prima
ora di volo. La professoressa, con corti capelli d’argento, disse ai ragazzi
come far sollevare la loro scopa da terra.
Areal, come detto dalla prof, si mise alla
sinistra della sua scopa e si preparava a dire il suo “su” che avrebbe fatto
sollevare la scopa da terra.
Attorno a lei, Potter era riuscito a primo
colpo, e così anche Malfoy che sorrideva beffardo a tutti. Anche Canni,
orgogliosamente, riuscì al primo intento, mentre gli altri, comprese Emma e
Jude, riprovavano senza successo.
“:Su?:” bisbigliò Areal al suo manico di
scopa, ma questa neanche si mosse. Facendo una respiro profondo, si concentrò
pensando che quella scopa doveva essere come un suo braccio, a cui doveva dare
un ordine preciso, e si concentrò meglio.
“:Su!:” disse per la seconda volta con
decisione, e solo allora la scola si sollevò da terra e lei l’afferrò con la
mano.
“:Dunque:” disse l’insegnante, quando tutti
presero la loro scopa “:una volta afferrata la scopa, voglio che ci montiate, e
aggrappatevi bene, non vorrete scivolare a terra. Quando soffio nel fischietto
con i piedi vi darete una spinta, forte! Tenete la scopa ben salda, sollevatevi
un momento, inclinatevi leggermente in avanti, e ritoccate terra. Al mio fischio:
tre due:” Peccato che, uno dei ragazzini di Grifondoro Neville Paciock, si alzò da terra ma non vi rimise più i piedi.
Iniziò a volteggiare sulla sua scopa senza controllo, sorvolando le cime di
Hogwarts per poi schiantarsi contro un muro e precipitare a terra. L’insegnante
corse a prenderlo, e prima di accompagnarlo in infermeria, proibì a tutti di
volare sulle scope fino al suo ritorno.
Il beato silenzio non durò che mezzo
secondo, rotto da Malfoy che aveva raccolto da terra la Ricordella
di Paciock, il ragazzo caduto, e la esibiva
trionfante.
“:Se
avesse stretto questa si sarebbe ricordato di cadere sulle chiappone!:”
e alcuni risero della sua battuta.
“:Dammi qua Malfoy!:” ringhiò Potter.
“:Tirate fuori i pop-corn ragazze, qui ci
divertiamo!:” enfatizzò Canni, dando uno spintone col gomito ad Areal e Jude.
Emma diede un buffetto sulla testa dalla cugina, a mò
di rimprovero.
“:No!:” fu la risposta di Malfoy “:La
metterò dove Paciock dovrà cercarsela!:” e montando
sulla sua scopa si sollevò da terra “:Che ne dici del tetto? Cosa c’è Potter?
Pensi di non arrivarci?:” e lo provocò dall’alto. Ma Potter, nonostante i
consigli della riccia Grenger, si alzò in volo sulla scopa e raggiunse Malfoy.
Da li i due si sfidarono come poterono, Malfoy lanciò la Ricordella,
e Potter si esibì spettacolarmente nel recuperarla. Quanto tornò al suolo,
tutti gli altri undicenni gli furono a cerchio festanti. Poco dopo però la
professoressa McGranitt lo chiamò con se, e Malfoy riprese a ridere.
“:Non ti basta la figuraccia che hai fatto?
Te lo avevo detto che la tua è tutta invidia, e che avresti finito col fare la
tua figura pietosa!...:” e quando Areal ebbe avuto il suo sfogo contro Malfoy,
si sentì sollevata. Il biondo ovviamente la fulminò con lo sguardo, ma per
saggezza o per altro rimase in silenzio, anche perché era tornata la
professoressa di volo.
I giorni passavano, e così anche le
settimane, ed in fine giunsero le prima vacanze di natale. Emma e Canni
rimasero ad Hogwarts, mentre Jude ed Areal sarebbero tornate a casa. Ma prima
di ritornare veramente a casa, zia Matilde pensò di portare la sua giovane
nipotina nel villaggio di Hogsmeade. Peccato che, quella idea non fosse venuta
solo a sua zia.
Mentre zia Matilde era entrata in uno dei
negozietti, Areal passeggiava per le vie innevate un po’ più appartate. Arrivò
perfino a pochi passi dalla recinzione che precedeva la Stamberga Strillante,
la casa più infestata di tutte.
“:Anche
tu in ricognizione Foreberth? Ma stai attenta, magari finisci col fare brutti
incontri…:” Sentenziò la voce irritante di Malfoy.
Quando Areal lo vide rimase ad osservarlo.
Era normalmente avvolto in un cappotto lungo e scuro, ma con ancora la grande
sciarpa dei Serpeverde attorno al collo. Anche Areal aveva un cappotto nero, e
i capelli neri raccolti.
“:Come è possibile che finisci sempre fra i
miei piedi Malfoy?:”
“:Ti ho già detto di moderare i termini con
me, ragazzina!:” e il biondo si avvicinò “:Fin ora ho avuto rispetto di te, ma
ora inizi a darmi su i nervi…:” e si concesse l’espressione più arrogante e
maligna che conosceva.
“:Malfoy, ti ripeto che sei tu a provocarmi:”
“:Allora continui!:” strillò lui.
“:Cosa
ti aspetti? Che mi metta ai tuoi piedi e mi trasformi nel tuo zerbino
personale? Ti ricordo che io faccio parte degli intelligenti, non degli stolti
che ti vanno dietro:”
“:Ora basta!:”
E da li tutto successe di corsa. Erano soli,
da li non passava nessuno. Malfoy sfoderò la bacchetta, e la puntò contro
Areal, che tuttavia aveva già impugnato la sua avendo previsto la situazione.
Non temeva Malfoy, ma doveva ammettere che lui conosceva sicuramente più
incantesimi di lei, così fece l’unica cosa che gli venne in mente, sfruttando uno
dei pochi incantesimi appresi.
“:Wingardium
Leviosa:”
Disse Areal, mirando alle scarpe di Draco prima che questo le scagliasse contro
qualche incantesimo ostile.
Lo spettacolo che si presentò davanti agli
occhi di Areal la lasciò totalmente a bocca a aperta. Aveva seriamente pensato
di essere spacciata contro gli incantesimi che sicuramente conosceva Malfoy, ma
fatto stava che il ragazzo aveva presto tempo e che lei, con una mossa stupida,
aveva ottenuto un risultato da togliere il fiato.
Le scarpe di Draco, colpite dall’incantesimo
di lievitazione, venivano attirate verso l’alto da una forza invisibile. Ma sia
perché l’incantesimo era stato scagliato con poco abilità, e sia perché il peso
sulle scarpe era troppo elevato, le scarpe di Draco non presero totalmente il
volo, ma costringevano il ragazzo a saltellare sul posto in un continuo
barcollare per impedirsi di cadere a terra o di finire addirittura a testa in
giù.
“:Maledetta, CHE HAI FATTO!:” strillò
isterico Draco, mentre con le braccia tentava di imporsi l’equilibrio che le
scarpe indomabili gli toglievano.
Areal dal suo canto, avrebbe voluto essere
spietata e gongolarsi della sua vittoria, tuttavia
vedere il biondino in quello stato, che saltellava e strillava in preda ad una
crisi isterica, le provocò solo una cosa: un attacco di risate incontrollate!.
Inizialmente sghignazzava teneramente con
una mano davanti alla bocca, ma quando Draco perse del tutto l’equilibrio e
finì con una gamba per aria, Areal scoppiò a ridere senza un briciolo di
contegno. Ma le sue risate non erano di scherno, erano di pura gioia e
divertimento nel vedere quell’arrogante di Draco vestire i panni di una tenero
pagliaccio imbranato almeno per una volta.
“:Come ti permetti di ridere di me! io te la
faccio pagare! Fai tornare tutto com’èra hai capito? Sbrigati!:” strillava il
biondo, ma Areal era piagata in due dalle risate. “:Cosa ci trovi di divertente:”
abbaiò ancora il biondo, trovando una posa più dignitosa.
“:Co-oss-sa ci
trovo da-da ridere?:” e la ragazza rideva ancora più forte senza riuscire a trattenersi
“:ma ti sei visto? Draco fai troppo ridere!!:”
Draco aveva già un insulto sulla punta della
lingua, ma osservando meglio quella piccola ragazzina con gli occhi blu, capì che
non rideva per deriderlo. “:Mi trovi così divertente!:” ringhiò con un po’ di
educazione in più.
“:Si, e non sai quanto!:” a quel punto la
ragazzina provò a contenersi, anche perché Draco era finito seduto sulla neve,
con i piedi per aria e con le scarpe che minacciavano davvero di spiccare il
volo.
“:Ti decidi a fare qualcosa?:” strillò Draco
fulminandola con lo sguardo.
“:Oh! Si scusa!:” e tra qualche risata non
soppressa, e un po’ di imbarazzo, si inginocchiò vicino a Draco, ma sbiancò. “:Draco?
Io non so come si fa…:”
“:Che
hai detto???:” ma l’espressione sconvolta di Draco era ancora più divertente di
tutto il resto.
“:Se la smetti di agitarti come un’oca che
sta per essere spennata, forse io metto in moto il cervello!:” abbaiò Areal,
per la prima volta seria.
“:Come, come mi hai definito?:” soffiò Draco,
senza riuscire nel suo intento di essere minaccioso. Con i piedi per aria, per
quando scuro si facesse in viso, poteva solo essere ridicolo. Il bulletto aveva
tolto le tende a forza.
“:Stai zitto!:”
“:Tsk! Un oca da
spennare! Un oca da spennare! Si permette perfino di parlare dopo quello che mi
ha fatto!:” borbottò fra se e se Draco, indignato.
Nel frattempo Areal estrasse la bacchetta e
la puntò contro le scarpe incontrollabili di Draco, e cercò di pensare qualcosa
come “basta” e sansa sapere quale santo le avesse dato aiuto, le scarpe di
Draco furono liberate dall’incantesimo di lievitazione.
Draco si alzò con un broncio che gli
ricopriva tutta la faccia, frettoloso e impacciato. Quando fu in piedi iniziò a
fissare Areal, minaccioso e serissimo.
Areal era tranquilla, con ancora l’allegria
causata dal ricordo di Draco con i piedi per aria “:Partiamo dal fatto che mi
hai attaccato tu, io mi sono solo difesa. Siamo pari Malfoy!:”
“:Pari un corno!:”
“:Vuoi che racconti a mezza scuola com’eri
con i piedi per aria? O preferisci che ripeta questo simpatico giochetto mentre
sei distratto per i corridoi di scuola?:”
Malfoy sollevò un sopracciglio “:non lo
rifaresti, perché a quel punto te la farai pagare…:”
“:Tu non darmi motivo di rifarlo…:”
Per interminabili secondi si scambiarono le
più terribili delle occhiatacce. Areal teneva i pugni sui fianchi, mentre Draco
aveva le braccia incrociate al petto.
“:Senti, mia zia mi starà cercando, se non
ti dispiace tornerei indietro…:” Disse decisa Areal, e Draco si limitò a fare
un cenno con la mano come a darle la precedenza, senza togliersi dalla faccia
la sua espressione ostile.
Continuando ad osservarsi, i due undicenni
si incamminarono fianco a fianco verso il sentiero principale di Hogsmeade.
Draco era ancora imbronciato ma a testa
alta. “:Comunque hai avuto solo fortuna, Foreberth…:”
“:In cosa ho avuto fortuna? A non essere io
quella che saltellava coma una scema? O ti riferisci al fatto che sono stata
più veloce, e furba, di te?:”
Draco la incenerì con l’ennesima
occhiataccia, e la scrutò dall’alto al basso come faceva sempre. “:Te la sei
cavata con un stupido incantesimo di lievitazione, non ti montare la testa. Era
solo fortuna. Fortuna spacciata!:”
Areal sapeva che Malfoy aveva perfettamente
ragione, ma non lo avrebbe ammasso nemmeno sotto tortura. Orgogliosamente alzò
il mento “:Sta di fatto che ho vinto!:” trillò.
Malfoy si fermò, erano ormai vicini alla
gente che passeggiava davanti alle vetrine. Avrebbe tanto voluto rispondere,
abbaiarle contro come avrebbe fatto con chiunque altro, ma per un oscura
ragione non lo fece. Quegli occhi blu, gli occhi di Areal, avevano qualcosa
fuori dal comune. Troppo intelligenti. Draco ghignò apertamente. “:Non è da
tutti tenermi testa, Foreberth, te lo concedo…:”.
I due giovani maghi rimasero a scambiarsi
sorrisi furbi, poi la zia di Areal si intravide da lontano, e prima di essere
vista, la ragazza corse da lei lasciando Draco, che continuò a seguire la sua
figura da lontano con il suo solito sguardo ostile.
Continua….
Grazia
a chi legge ma soprattutto a JuliaSnape per aver
recensito. (Anche a me piace Piton *.*)