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Autore: MarcoLionel97    30/07/2010    2 recensioni
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ragazzi, in fila per due.»
Dietro il Professor Paciock tutti i ragazzi si misero uno dietro l’altro sempre continuando a seguirlo.
Arrivarono davanti ad un portone gigantesco. Il professore fece un movimento con la bacchetta e il portone si aprì all’istante.
Una grandissima sala, senza soffitto, illuminata da candele fluttuanti in aria e con oltre cento tavoli a formare quattro tavolate giganti, ognuno con il suo colore, si parò davanti agli occhi stupiti dei ragazzi che, sempre seguendo il professore, iniziarono a percorrerla. Dritto davanti a loro c’era una tavolata dedicata interamente ai professori. Poco più avanti, su di uno sgabello, era posato un vecchio cappello. Doveva essere quello il famoso Cappello Parlante di cui parlava la Professoressa McGrannit ai ragazzi poco prima.
I ragazzi si disposero davanti ai pochi scalini che conducevano al Cappello. Invece il Professor Paciock li percorse e si mise accanto al Cappello, poi, con un cenno della bacchetta, fece apparire davanti a lui un lungo foglio di pergamena. Subito dopo iniziò a parlare:
«Ragazzi, ora vi chiamerò uno per uno e voi verrete qui da me. Vi sederete sullo sgabello e io vi poserò il Cappello Parlante in testa e lui deciderà in che Casa andrete» guardò i ragazzi un po’ disorientati e poi iniziò:
«Cedric Baston»
Un ragazzino abbastanza alto per la sue età sussultò e iniziò a percorrere lentamente gli scalini che lo portavano dal Cappello Parlante. Si sedette e il Cappello iniziò a muoversi. Nessuno riusciva a capire cosa sussurrasse. Dopo pochi secondi il Cappello gridò facendo spaventare tutti:
«Grifondoro!»
Un urlo si levò da uno dei quattro tavoli mentre i professori battevano le mani. Il ragazzo si alzò dallo sgabello sollevato e andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro. Subito dopo il Professore continuò:
«Ira Limus»
Una ragazzina molto fine arrivò fino al Cappello che appena poggiato sulla sua testa esclamò:
«Corvonero!»
Un altro urlo che questa volta partì dal tavolo dei Corvonero si levò nell’aria mentre i professori battevano le mani. La ragazzina andò a sedersi con i nuovi compagni e così fecero molti altri.
Poi toccò a Rose.
«Rose Weasley!»
Il professore la guardò arrivare sorridendo e le sussurrò qualcosa all’orecchio. Poi la fece sedere e le poggiò il Cappello Parlante in testa. Il Cappello, questa volta, non fece come gli altri, non sussurrò, ma parlò a voce alta.
«Di tuo padre porti solo il cognome. Sei tutta tua madre. Me la ricordo ancora. Hermione Granger! Che ragazza d’oro. Una Mezzosangue con qualità addirittura superiori di alcuni Purosangue. Tuo padre un po’ impacciato ma che è maturato e che ha aiutato sempre i suoi amici. Come loro tu sarai una… GRIFONDORO!»
Tantissimi applausi si levarono dal tavolo dei Grifondoro che si alzò in piedi ad accogliere la nuova arrivata. La figlia di Hermione Granger e Ron Weasley tra i Grifondoro, come, d’altronde, lo era stata tutta la sua famiglia, fratello compreso che ancora studiava in quella scuola.
Rose scese le scale sorridendo e si sedette accanto al fratello che le disse:
«Ehi Rose, cosa ti ha detto il Cappello Parlante??»
«Ma come, non l’hai sentito? Eppure a gridato così tanto!» rispose la ragazzina stupita.
«Ti sembra che abbia gridato ma invece solo tu lo hai sentito. Anche noi, l’anno scorso abbiamo avuto questa sensazione, ma poi alla fine nessuno aveva sentito ciò che il Cappello aveva detto»
«Wow!»
«Allora, cosa ti ha detto??»
«Te lo dico dopo, ora seguiamo gli altri smistamenti»
Il ragazzo dovette accettare la risposta e si rigirò verso il Cappello Parlante ancora impegnato con gli ultimi ragazzi.
«Scorpius Malfoy»
Rose lo guardò attentamente. Il padre le aveva detto di batterlo in tutto, ce la doveva fare.
Il ragazzino con i capelli a caschetto biondi e gli occhi verdi si avvicinò al Cappello con sguardo beffardo. Prima ancora che fosse poggiato sulla sua testa il Cappello gridò:
«Serpeverde!»
Riscese le scale con il suo ghigno beffardo ancora stampato sul volto e arrivò al tavolo dei Serpeverde tra i loro applausi.
Erano rimasti pochissimi ragazzi, da un momento all’altro sarebbe stato il turno di Albus. E infatti, la voce un po’ timida del professore lo chiamò sorridendo:
«Albus Potter!»
Tutti lo guardarono con molta attenzione salire le scale e sedersi sullo sgabello. Poi attesero un bel po’ prima di sapere la Casa a cui sarebbe stato assegnato.
«Un altro Potter. Albus Severus Potter. Porti il nome di due tra i più grandi Presidi di questa scuola. Uno Grifondoro e uno Serpeverde. Dove ti mandiamo?!?»
«Non Serpeverde, non Serpeverde.» sussurrò Al al Cappello.
«Non Serpeverde?!? Mi ricordi tuo padre. Anche lui non voleva essere un Serpeverde eppure ha imparato che dai Serpeverde non escono fuori solo maghi cattivi!»
«Ti prego, non Serpeverde» continuò sussurrando Albus.
«Sei sicuro di questa tua scelta?» chiese il Cappello ad Albus.
«Sicurissimo! Ti prego, non Serpeverde!»
«Allora, se non vuoi Serpeverde, credo proprio che raggiungerai tuo fratello nei… GRIFONDORO!»
Un applauso gigante si levò dal tavolo dei Grifondoro mentre il tavolo dei professori, con il solito ritegno, applaudiva tranquillamente. Solo un professore si alzò in piedi e iniziò a gridare:
«Vai Al!»
Era Hagrid che venne sgridato da un altro professore:
«Un po’ di ritegno, professor Hagrid!»
«Scusate»
Hagrid si risedette un po’ in imbarazzo ma comunque continuando a sorridere verso Albus che andò, sempre fra gli applausi di tutti a sedersi con i Grifondoro.
«Poi ci racconti che ti ha detto!» incominciò James.
«Perché, non l’avete sentito?» rispose stupito Al.
«Ti è sembrato che abbia parlato a voce alta, vero?» intervenne Rose.
«Si» rispose continuando a non capire Al.
«Eppure lo sentivi solo tu!» spiegò Rose «Io ho provato la stessa sensazione, stava parlando solo con te!» continuò.
Intanto il Cappello terminò di smistare i ragazzi.
Il Professor Paciock richiamò la loro attenzione ed esordì:
«Ragazzi ora vi lascio alle parole del Preside» poi si girò verso il Cappello Parlante e disse: «Wingardium Leviosa»
Il Cappello iniziò a levitare via con il professore mentre un uomo anziano con una lunga barba bianca vestito sul marrone si mise al centro della sala e iniziò a parlare:
«Molti di voi non mi conoscono. Molti di voi conoscono solo mio fratello, Albus Percival Wulfric Brian Silente, io invece sono il nuovo Preside ma anche insegnante di questa scuola, della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, io sono Aberforth Silente. Benvenuti nuovi studenti. Sono contento che ogni anno siete sempre più numerosi. Spero che quest’anno sia un anno importante, un anno sereno. Ma ora, si vede dai vostri volti che siete affamati, perciò io conterò fino a cinque. In questi cinque secondi pensate la cosa che vorreste mangiare e poi apparirà davanti a voi!»
Attese un attimo e poi iniziò:
«1… 2… 3… 4… 5!»
Schioccò le dita e di fronte ad ogni ragazzo apparve il piatto che aveva pensato in quei cinque secondi!
Il Preside sorrise e poi disse: «Buon appetito, ragazzi!»


Dopo un ricco banchetto, i ragazzi rimasero seduti per ordine dei professori.
Il Preside si rialzò e ricominciò a parlare:
«Ragazzi, è arrivato il momento di andare a letto. Ora, una Casa per volta, lasci la Sala Grande. I Prefetti si mettano in testa al gruppo e portino gli studenti nelle rispettive Sale Comuni e poi nelle loro stanze. Inizi ad uscire Corvonero…»
I ragazzi seduti alla tavolata Corvonero si alzarono e seguirono il loro Prefetto. Quando furono fuori dalla Sala Grande, il Preside continuò:
«Ora esca Tassorosso…»
Com’era successo con Corvonero tutti gli studenti si alzarono dal loro tavolo e seguirono il Prefetto.
«E’ il momento dei Grifondoro e subito dopo esca anche Serpeverde.»
Un ragazzo alla fine del tavolo si alzò prima degli altri e si mise davanti a tutti. Doveva essere lui il Prefetto dei Grifondoro.
Appena fuori dalla stanza si presentò:
«Benvenuti ad Hogwarts ragazzi. Io sono Jim Peader e sono il vostro Prefetto. Oltre tutto sono anche il capitano della squadra di Quidditch del Grifondoro.»
Mentre diceva questo continuava a camminare a passo spedito.
«Fate veloce ragazzi. Ricordate sempre che alle scale piace cambiare!»
«In che senso “piace cambiare”?» chiese il ragazzo che fu smistato per primo, Cedric Baston.
«Le scale si spostano portando a piani diversi. Ricordatevi che la Sala Comune del Grifondoro si trova dietro il quadro della Signora Grassa e la parola d’ordine di quest’anno è…» controllò che non ci fosse nessun’altro oltre ai suoi Grifondoro e poi bisbigliò: «…Felix Felicis!» Detto questo continuò a camminare a passo svelto fino a quando, davanti al gruppo, si parò un quadro raffigurante una signora cicciottella che chiese:
«Parola D’Ordine?»
«Felix Felicis» disse con fierezza il Prefetto.
La signora, sorridendo, fece un cenno di saluto con la testa e subito dopo il quadro si spostò aprendo un buco nel muro. Tutti entrarono e trovarono una sala circolare, non molto grande ma accogliente, con il camino acceso e tutta ricoperta di rosso e oro. Alla fine della Sala c’erano due scale che salivano per due vie diverse.
«Quelle sono le due scale che portano ai due dormitori. Quelle a chiocciola è per le ragazze, le altre sono per il dormitorio maschile. Su ragazzi, a letto, domani è il primo giorno di scuola e dovete essere svegli e pronti per imparare da subito!»
Detto questo iniziò a camminare ma fu fermato da una ragazza che gli chiese:
«Scusa, ma come facciamo a sapere quali sono le nostre camere?»
«Troverete le vostre valige fuori dalla porta. E ora su, a letto!» e scomparve dietro le scale che salivano.
Rose ed Albus si salutarono e ognuno andò nella sua stanza.
Le stanze non erano piccole, due persone ci potevano vivere tranquillamente e infatti ogni stanza ospitava due studenti. Albus entrò in stanza e trovò il suo compagno ad aspettarlo. Era Cedric Baston.
Era girato di spalle, stava sistemando la valigia e si spaventò quando Albus lo salutò:
«Ciao» iniziò Albus pronto a fare conoscenza.
Sussultò e poi gli rispose: «Ciao»
«Piacere io sono Albus Severus Potter, ma tutti mi chiamano Al»
«Piacere, io sono Cedric Baston. Ti piace il Quidditch?» disse il ragazzo per rompere il ghiaccio.
«Si, tanto. Mia madre gioca in una squadra professionista e mio padre ha giocato come Cercatore nel Grifondoro» rispose Al entusiasta. Quel ragazzo era simpatico, sarebbe stato un buon amico per lui. «A te piace?» continuò Al.
«Si, anche mio padre gioca in una squadra professionista. Tuo padre è Harry Potter vero?»
«Si, ma perché me lo chiedi?»
«Perché mio padre mi ha parlato molto di lui»
«Tuo padre conosce mio padre?» disse Al stupito.
«Sisi, hanno giocato insieme. Mio padre era portiere e capitano della squadra quando ha iniziato a giocare tuo padre»
Al sorrise e continuò a parlare con Cedric ancora per un po’. Poi, furono interrotti da una voce. Era il Prefetto Peader che ordinava ai ragazzi di andare a dormire.


Grazie per i meravigliosi commenti, spero che, come avete gradito i primi due, gradiate questo e gli altri. Saluti da MarcoLionel97!
  
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