Siamo riuniti come
un tempo sotto lo stesso tetto o almeno quasi tutti.
Ripenso per alcuni secondi a Rosalie e al suo
tradimento. Chi l’avrebbe mai detto che Rose potesse mandarci tutti a morte?
Perfino Emmet di cui si proclamava innamorata.
Nella mia mente è impresso il suo sorriso mentre
scendeva dalla limousine del capo con i vestiti stracciati per far credere a
tutti che anche lei era stata coinvolta nell’esplosione e si era salvata
“miracolosamente”. Riguardo i miei compagin, i loro volti non sono cambiati.
Vampiri. Come me.
Reneesme è cresciuta molto, innaturalmente. Essere per
metà vampiro ha i suoi vantaggi ma anche svantaggi. Avrei preferito godermi di
più gli anni in cui ancora la potevo tenere in braccio e giocarci insieme ma la
sua mente come il suo corpo è anni avanti.
Non pensavo però che si potesse innamorare. Che capisse
cos'è l'amore...
L'ho capito tardi,
quando l'ho vista con Jacob. Come ho potuto essere così cieca?
Come ho
potuto non interessarmi se nella sua vita c’era qualche ragazzo che le aveva
rubato il cuore? Forse il mio si è rotto definitivamente per permettere alla mia
mente che qualcun altro potrebbe trovare l’amore. Ora mille domande da “madre”
mi frullano per la mente e quasi non impazzisco se non fosse che Alice ha
iniziato a parlare.
«Un vecchio fantasma
ha riportato Bella da noi. Di questo sono contenta ma purtroppo questo stesso
fantasma vuole vendetta. Rosalie non si fermerà per nessun motivo al mondo.
Dentro di lei scorre il sangue della killer doc. è una forza incontrollabile. Se
Bella era la migliore killer per le sue riflessioni anche nei momenti di panico,
Rosalie è conosciuta per la sua determinazione. Ha svolto qualsiasi compito io
le avessi assegnato. Non ha mai fallito. Non posso dire lo stesso di te Emmett…»
dice Alice riferendosi al fatto che è ancora viva in mezzo a noi e probabilmente
è colpa sua ma non gliene farei una colpa.
Innamorato. Tradimento o meno era la sua
compagna.
Quando me ne sono andata
pensavo che avrebbero risoltuo il tutto velocemente. Alice avrebbe eliminato le
mele marce dalla sua organizzazione e che tutto sarebbe tornato alla normalità
con questa volta Alice a capo e non suo marito. Evidentemente mi sarei dovuta
informare bene prima di pensare che l’ex prima squadra fosse morta.
Jasper accende il suo
computer.
«Sono riuscito a metterle una
cimice. Per adesso la possiamo rintracciare. Il nostro satellite è impegnato
solo su di lei al momento. Possiamo sapere al millimetro la sua posizione.»
commenta mentre sento il ticchettio della tastiera.
«Dov’è Maria?» chiedo guardando Jasper.
«In missione. Non posso farle fare la baby-sitter per
tutto il tempo e poi Jacob è insieme a lei, no?» risponde senza staccare gli
occhi dal suo portatile.
Mi rilasso
debolmente sulla sedia.
«Non credi di
essere un po’ iperprotettiva?» chiede Alice.
«Affatto. L’ha mandata nella squadra che lei stessa
addestrava insieme ai criminali…»risponde Emmett incrociando le braccia al
petto.
«Se lo avessi saputo prima avrei
chiesto di prenderla io molto prima…» scherza Alice ridendo.
«Finita questa storia torna tutto come prima…» le
rammento.
Non voglio che pensino che
ritornerò in mezzo a loro e che soprattutto mia figlia lavori per loro. So
benissimo come lavorano. Facevo parte anche io del loro gruppo. Il mio cellulare
squilla e il silenzio cala nella stanza.
«Pronto?» rispondo al cellulare. Il numero è
sconosciuto.
«Chi non muore si rivede o
adesso sarebbe meglio dire si risente. Forse ho qualcosa che ti appartiene.»
Rosalie.
Credevo fosse morta ma come mi avevano già detto era tornata in
vita. Stringo forte il cellulare cercando di non romperlo talmente sono
arrabbiata.
«Dov’è lui?» domando
decisa.
«Lui? Oh no…pensi davvero che
possa interessarmi ancora a Edward? Ho qualcosa di molto più prezioso tra le mie
mani. Una persona il cui sangue scorre nelle tue stesse vene.»
Senza rendermene conto metto in vivavoce in modo che
anche gli altri siano in grado di capire cosa sta succedendo.
«Hai preso mia figlia brutta troia…»grido attraverso
l’apparecchio. Si alzano sibito in piedi pronti a fare qualsiasi cosa. Ora come
non mai mi devono aiutare. Stavolta non è come prima. Lei è mia figlia. Sangue
del mio sangue. Carne del mio carne. Sento la risata di Rosalie attraverso il
cellulare.
«Ti troverò e ti farò
rimpiangere di essere nata.»d ico in preda ad una furia ceca.
«Stai attenta a quello che fai Fawn. Una sola mossa
falsa e la tua preziosa Reneesme potrebbe perdere vita. Mi farò sentire io.»
dice terminando la chiamata.
Le mie mani tremano e il cellulare mi scivola
dalle mani cadendo a terra con un rumore sordo.
«Bene…Maria è morta appena la ritrovo.» commenta Jasper
cercando di smorzare la tensione ma mia figlia è nelle mani di una pazza in
cerca di vendetta. Non posso permettergli di farle del male.
«Non è il momento…» dice Alice con tono severo e
auroritario. È tornata la leader che è in lei. Incrocia le braccia e guarda
Emmett.
«Abbiamo qualche possibilità di
scoprire dove è nascosta?» gli chiede analizzando la sua reazione. Jasper
intanto sta già elaborando un piano, si prende il naso tra il pollice e l’indice
scostando leggermente gli occhiali che fanno solo scena visto che la vista dei
vampiri supera di gran lunga la perfezione.
«Abbiamo molte risorse e i servizi segreti potrebbero
darci una mano. Sei stata tu a far promuovere Royce a capo dell’intero reparto
dei servizi segreti. Se si uniscono a noi possiamo raggiungerla in meno di 24
ore.» sentenzia Jasper mentre le sue mani afferrano già il
blackberry.
«Chiamalo e informalo dei
fatti. Ci serve il suo aiuto al più presto.» dice Emmett con sguardo
truce.
«Grazie…» mormoro sedendomi sul
divano.
«E’ come se fosse nostra
figlia…» commenta Emmet alzando le spalle come se fosse una cosa naturale ma per
me non lo è. È un gesto di enorme peso per me.
«Sì…e non abbiamo dovuto sopportare né il peso per nove
mesi né le doglie…direi che è comodo avere una figlia così.» dice Alice
delineando la sua figura.
«Già ma senza
il nostro patrimonio genetico…» mormora Jasper facendole
l'occhiolino.
«Iniziamo a buttare giù un
piano. È ora di riprenderci la nostra bambina.»