Tutta la tua vita ti passa davanti mentre sali sul patibolo.C'è un sacco di gente di fronte a te, per la maggior parte popolani intervenuti per assistere allo spettacolo, ma tra loro intravedi anche tua sorella, Maria, il cui volto è segnato dalle molte lacrime piante. Ti viene da sorridere, pensando che voi due siete state con lo stesso uomo.

Come è possibile concludere la propria vita a soli 29 anni, morta per scontare un crimine non commesso, vittima di un sudicio intrigo di corte?
Lui, Enrico, non aveva alzato un dito per salvarti, aveva preferito dare retta ai suoi consiglieri, punto forse persino lui nel suo orgoglio virile.

Come è possibile non credere alla donna che gli ha dato una figlia? Lui pensava che non fosse nemmeno sua Elizabetta, supportato dai tuoi numerosi aborti spontanei e dalle testimonianze numerose delle ostetriche: loro giuravano di aver assistito alla nascita di piccoli demoni.

E a ciò ha contribuito il tuo carattere anticonformista: tu, che leggevi già Lutero e che non vedevi di buon occhio la Chiesa cristiana, tu, che confortavi il tuo amato fratello e lo esortavi a seguire la sua strada, anche se pericolosa - quella del sodomita.

Ripensi ora a tutto ciò, mentre ti mettono il cappio al collo.
Ed è allora che sorridi, perchè non hai alcun rimpianto, e se anche ne avessi avuto la possibilità avresti fatto le stesse cose.

Addio, Anna Bolena

NOTE: Bene, questo è il mio ultimo capitolo. Spero di avervi fatto riflettere durante questo viaggio, perchè anche ciò che leggiamo a scuola lo può fare.
Avevo promesso di mettere qualcosa su Shaekspeare, ma ho pensato di dedicare a lui un'intera fanfic.Grazie a tutti coloro che mi hanno seguita fino alla fine, e a presto