Cosa succederebbe se... i ruoli di Edward e Bella, dopo Breaking Dawn, si capovolgessero nel vero senso della parola? Cosa ne sarebbe dell'eterna storia d'amore? Cosa ne penserebbe loro figlia? Questo lo scoprirete...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
“C... cosa?”
balbettai incredulo. Credevo di essere pronto- del resto ci ero
già passato una volta- ma sentivo un nodo allo stomaco.
“Io... non...” sul volto di Bella comparve
un’espressione che era un misto tra confusione e
incredulità. “Non... ti senti pronto?”
finì la mia frase. “Non molto...”
risposi con un filo di voce. Ero sicuro che Reneesme stesse ascoltando
tutto.
Dovevo tornare immortale, per il bene della nostra famiglia, per il
bene di tutti. Non potevo aspettare un giorno in più: dovevo
dire addio a Edward Masen e accogliere a braccia aperte Edward Cullen.
Guardai Bella, spaventata e preoccupata, poi Reneesme che era
ugualmente preoccupata, ma in un modo diverso... I suoi occhi marroni
cioccolato esprimevano paura e mi tirava nervosamente la manica della
felpa.
Non sapevo cosa fare.
“Oggi stesso?” domandai rassegnato.
“Se te la senti...” no che non me la sentivo... Non
potevo prendere come un gioco il fatto che la mia seconda
umanità stesse per finire! Perché mi agitavo
tanto? Del resto... era quello che volevo... ma ricordavo ancora come
se fosse stato ieri il dolore che avevo provato nel 1918 durante la
trasformazione.
Passerà...
Tornerai felice con Bella, e Reneesme avrà un padre... Me lo
ripetevo ma non riuscivo a dare senso a quelle parole. “Dammi
mezz’ora Bella...” detto ciò mi
allontanai più velocemente possibile verso la mia camera. Mi
sedetti sul divanetto mentre tenevo la testa tra le mani. Non sapevo
cosa fare... Cosa avrei dovuto fare per il bene di Reneesme e di Bella?
Poco dopo la porta della mia camera si aprì ed entro proprio
mia figlia. “Ehi...” “Ehi”
risposi io giù di morale. “E’ la cosa
giusta...” disse lei d’un tratto.
Mi meravigliava che quelle parole provenissero proprio da lei... Lei
che era l’ultima che avrebbe voluto che le cose cambiassero.
“Nessie... giusta?” domandai incredulo. Lei prese
un cd dalla pila disordinata che c'era su uno scaffale e fece partire I Will Follow You Into The Dark dei
Death Cab For Cutie.
Al momento erano la sua band preferita e la facevano rilassare.
Evidentemente per lei, non era facile dirmi quello che stava per
dire...
“Non posso essere egoista... non in questo momento. Adesso
è a repentaglio la vita dell’intera famiglia...
Devi tornare un vampiro per il bene di tutti e il più presto
possibile dato che i Volturi non devono sospettare niente... Mamma mi
ha detto che verranno solo Jane e Alec a controllare quindi Aro non
può leggere nei tuoi pensieri... sarà a Volterra
tranquillo e beato” fui travolto da quelle parole.
Era vero, era la cosa giusta da fare.
“Grazie Reneesme...” le dissi io
abbracciandola. “Ora sarà meglio che tu vada nello
studio di Carlisle... Bella ti aspetta lì...” io
annuii risoluto. “Mi mancherai quando tornerai mio
padre...” disse lei sarcastica. “Anche tu mi
mancherai quando tornerai mia figlia...” ridemmo insieme, poi
lei mi scortò fino allo studio di Carlisle. Non
proferì parola lungo il tragitto, ma ero sempre stato
sensibile ai sentimenti altrui: paura, dispiacere, malinconia e voglia
di sotterrarsi... “Mi dispiace che sia andata
così” le dissi quando arrivai alla porta dello
studio. “Ehi... Non stai scomparendo... non ti
vedrò per tre giorni...” esclamò
cercando anche lei di ridere. In realtà sapevo che non la
pensava così. Non avrebbe più rivisto Edward
Masen nella realtà, solo nei ricordi. Aprii la porta
barcollante e dentro la stanza trovai Bella che mi aspettava, seduta su
una poltroncina, immobile. “Ciao Bella” sussurrai,
ancora una volta abbagliato dalla sua bellezza.
Lei mi sorrise e con grandi falcate arrivò vicino
a me. “Sei sicura di riuscirci?” le domandai.
“E’ diverso: ci devo riuscire”
sibilò lei determinata. “Mi fido di te”
le dissi. Mi girai verso Reneesme per salutarla, ma non feci in tempo a
dirle ciao: aveva gli occhi lucidi e grossi lacrimoni le scendevano
lungo le guance arrossate. “Addio Edward” detto
ciò scomparve dal corridoio ad una velocità
impressionante.
Stavo per andarla a consolare, ma Bella mi bloccò.
“Non
c’è tempo”
sussurrò rammaricata. Annuii deciso, ma frustrato da quello
che mi stavo lasciando dietro. Avrei sistemato tutto quando mi sarei
svegliato. Sarei andato a consolare Reneesme e la famiglia si sarebbe
riunita. Bella mi invitò a stendermi sul letto che avevano
preparato nello studio. Io chiusi gli occhi.