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Autore: harry potter    09/08/2010    1 recensioni
La storia vorrebbe alludere agli anni impervi che il mondo ha vissuto nel secondo dopoguerra, cercando di testimoniare che cosa sarebbe potuto succedere se fossimo stati ancora oggi minacciati dal pericolo costante di una guerra che non si fosse ancora protratta sul terreno. Un pericolo che avrebbe potuto scaraventare nell’oblio il nostro nome, il nostro mondo, la nostra esistenza. Non farò un tedioso excursus storico per appesantirvi le giornate, ma mi limiterò a discrivervi gli stati d’animo di coloro che vissero quell’epoca: metafora dell’uomo e del suo lato animalesco più fulgente. Spero di colpirvi nel segno!!
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopoguerra
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THE COLD WAR

IL FETIDO ODORE DELLA TRAGEDIA

Quando leggo mi sento presente, mi sento insieme a chi scrive e nel contempo molto vicino al protagonista e ai suoi sentimenti. Ho letto della "guerra fredda". Ho avuto la stessa violenta sensazione di un baratro profondo miglia e migliaia di chilometri nell'impervia oscurità. Voglio raccontarla come un antico cantastorie attorno ad un fuoco: presenza unica e inviolabile per un racconto, da cui traspare, come un filtro, quello che penso e quello che annuncio, setacciando ogni singola preziosa parola. " All'inizio del marzo del 1945, pochi giorni dopo l'incontro di Yalta, Il presidente F.D. Roosevelt disse pubblicamente degli alleati sovietici: "Abbiamo passato le giornate a discutere(...) questioni di grande importanza. Abbiamo discusso liberamente e francamente. E alla fine, su tutti i punti è stato raggiunto un accordo unanime. Ma più importante dell'accordo sulle parole, abbiamo raggiunto un'unanimità di pensiero e un modo di convivere fianco a fianco." A sua volta Winston Churchill, che a Yalta era stato il più combattivo nei confronti di Stalin, si dichiarò convinto della possibilità di una convivenza in amicizia tra le democrazie occidentali. Il panorama cambiò totalmente, nel giro di poco tempo: a meno di un anno da queste dichiarazioni, infatti, i comportamenti dello stesso Churchill e del nuovo presidente degli Stati Uniti Truman, rivelarono l'inizio di una nuova epoca. Harry Truman era il vicepresidente di Roosevelt, a lui succeduto nell'aprile 1945. Egli fu il primo a rovesciare completamente l'atteggiamento statunitense verso l'URSS. Se Roosevelt riusciva a contenere le preoccupazioni per un'avanzata sovietica in Europa, grazie alla certezza di poter negoziare con Stalin, Truman, rozzo e inesperto, ma reso arrogante dalla superiorità militare garantita dalla bomba atomica, decise di sfidare il russo" Nuove tensioni, come probabilmente sospettavate si vennero a creare dapprima con grandi sforzi di arrestarle, poi in modo diabolicamente costante. " Fu Churchill probabilmente la personalità politica più esperte e rispettata, a rendere noto al mondo il drammatico cambiamento di rotta. Il 5 Marzo 1946 a Fulton, negli Stati Uniti, tenne un discorso, già prima accordato con Truman che si condensava in queste famose parole:-Un'ombra è calata sulle scene appena ieri illuminate dalla vittoria alleata. Nessuno sa cosa la Russia sovietica e la sua organizzazione comunista internazionale hanno intenzione di fare nell'immediato futuro, nè quali saranno i limiti, se pur ve ne saranno, che la loro tendenza all'espansione e al proseguimento  rispetteranno. Da Stettino sul Baltico fino a Trieste sull' Adriatico, una cortina di ferro è calata sul continente. Dietro a questa linea si trovano le capitali di tutti i paesi dell'Europa orientale: Varsavia, Berlino, Praga, Vienna, Budapest, Belgrado, Bucarest e Sofia. Tutte queste famose città, tutte queste nazioni si trovano nella sfera sovietica e tutte sono sottomesse, in un modo o in un altro, non solo all'influenza sovietica, ma addirittura al controllo molto esteso e continuamente crescente di Mosca. I comunisti, che erano molto deboli in tutti questi Paesi dell'Est europeo, sono stati investiti di poteri che non corrispondono affatto alla loro importanza numerica, e cercano dovunque di impadronirsi di un controllo totalitario. Salvo che in Cecoslovacchia, non esistono in quella parte d'Europa vere democrazie. Durante la guerra ho imparato a conoscere i nostri amici e alleati russi, e sono convinto che non c'è niente al mondo che ammirino quanto la forza e niente che rispettino meno della debolezza militare- da allora l'espressione "cortina di ferro " divenne di uso comune per indicare la separazione netta di due mondi del tutto antitetici come lo stesso "guerra fredda"." Abbiamo visto come l'ignoranza del Presidente sia pericolosa per l'incolumità mondiale, dato che oramai notizie e discorsi avevano raggiunto vaste proporzioni. Abbiamo visto come la preparazione ad una nuova  corsa agli armamenti sia così poderosa nell' Unione Sovietica ed instilla così tanto terrore in un uomo come Churchill. Insomma come mai la Guerra Fredda? Instabilità di ideologie?       

Lotta per la conquista dei principali "attracchi economici" mondiali (petroli, il bacino del pacifico, le derrate alimentari)? O per la frantumazione improvvisa di equilibri che sembravano esser saldi e infrangili fin dalla genesi?

Io racconto questo, spero che si sappia, sia come uno che ha pietà di quei momenti e sia uno che si appassiona letteralmente alla storia e la guarda con occhio oggettivo, arguto e intelligente. La Storia deve essere raccontata e non tralasciata,sia per la nostra informazione sia per rimediare ad errori madornali commessi in precedenza.

QUESTO, IL MIO PENSIERO!!!

 

 

 

 

  
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