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Autore: CieloSenzaLuna    10/08/2010    4 recensioni
Quattro stagioni, quattro vite, quattro storie, quattro abbandoni.
Giovani che hanno dovuto affrontare brutte situazioni, giovani forti che hanno saputo tirarsi in piedi.
Immaginatevi un gelato a quattro gusti: sono tutti diversi, ma tenuti nello stesso cono.
53 righe per ogni personaggio, che è unico nel suo genere, in un modo o nell'altro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PRIMAVERA
Il sole brilla in cielo, sorridente e gaio.
Tu non sei felice come il sole.
Certo che no.
Il tuo sole è scomparso.
Il tuo modello di vita, colui che teneva più a te.
Colui a cui tu tenevi di più.

Intorno a te fioriscono mille boccioli variopinti, che formano un tappeto colorato sull’erba verde.
Sono un curioso contrasto con i grigiori della città che ti circondano.
Dean diceva che tutte le persone sono in contrasto con il mondo.
Che siamo semplicemente puntini neri trasportati dal vento, alla ricerca di qualcosa di nuovo.
La cosa che Dean amava di più erano i colori.
Dean era un artista, aveva la sua filosofia, ragionava e dipingeva ciò che vedeva.
Non dipingeva banalmente, no.
Ogni cosa, secondo lui, doveva essere guardata in un certo modo.
E in quel modo lui buttava i colori sulla tela.
Sei sul tetto botanico di un palazzo.
Cammini verso il bordo, ti sporgi verso il basso.
Dean aveva una grande testa.
Dean era un genio, il tuo mito.
Hai sempre sofferto di vertigini, ma guardi giù lo stesso.
Tanto che differenza può fare?
Tu non sei come lui, lo sai benissimo.

Ed è solo colpa tua.
Se tu quella maledetta notte non fossi andato ad ubriacarti in discoteca, lui non sarebbe morto.
Non sarebbe venuto a prenderti con la sua macchina.
Quartiere malfamato, il peggiore della zona.
E tu sei andato proprio lì per la tua fottutissima discoteca.
L’hanno accoltellato.
L’hai visto lì, accasciato a terra.
Ed è solo colpa tua.
Dean ha perso la vita.
Ora tocca a te.

Dean era l’unico che ti capisse.
Dean ti ha protetto sempre.
Non vorrebbe vederti fare questa fine.
Certo che no, lo sai benissimo.
Non farlo.
Sai che non devi farlo.
Ti senti tirato da due parti, due parti di te, una contro l’altra.
Sei confuso, le lacrime scivolano sulle tue guance e lasciano una minuscola impronta bagnata per terra.
Il vento passa tra i tuoi capelli, che sono come quelli di Dean.
Tuo fratello.
Ed è solo colpa tua.

Ti tremano le gambe, il respiro è irregolare, i singhiozzi non ti danno pace, un mite torpore ti avvolge.
Sali in piedi sul muretto bianco che dovrebbe fare da parapetto.
Sarà facile, facile e indolore.
Quando sei lassù e osservi la tua città, quella con cui hai passato l’infanzia con Dean, ti senti meglio.
Libero di volare, sbagliare, cadere.
Andrai da Dean, ti dici. Starete di nuovo insieme. Gli chiederai scusa.
Stai per saltare. Lo stai facendo.
Ed è a quel punto che lo vedi.
Davanti a te, fluttuante nell’aria, capelli castani, occhi neri e caldi, solito sorriso sbilenco.

«Ciao, Joe».





~Ed eccoci alla seconda stagione, colorata e profumata, piena di fiori e sole.
Joe e Dean sono legati fin dall'infanzia, finchè un brutto giorno, il cielo si porta via Dean, il fratello maggiore, quello che badava a Joe.
Joe, diciannovenne un po' con la testa tra le nuvole, si sente talmente in colpa da decidere lui stesso per decretare la propria fine.
L'apparizione -immaginaria, fantastica- del fratello cambierà però le cose, forse..
E questo è l'abbandono della vita.



Alla prossima, con la terza stagione, un'estate calda e piena di sorprese... non sempre positive, per la giovane Janet.
Grazie per avermi seguita fin qui :)
~Cielo!
  
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