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Autore: Wild Dragon    11/08/2010    1 recensioni
Vi presento quella che sarà una raccolta di pezzi d vita di diversi lupi mannari. La descrizione di una loro, singola, notte di luna piena, in cui tutti tenteranno d contrastare quella bestia che ogni plenilunio risponde al richiamo della luna. tutti...o quasi. (La maggior parte delle storie prende spunto dal testo della canzone "Full Moon" dei Sonata Arctica)
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduto in un angolo buio, solo e ossessionato da se stesso,

fissando nel profondo della sua anima affranta,

scorge l’avanzata della notte dalla finestra.

Un nuovo plenilunio, segna una nuova fine.

La fine del suo mondo e della sua anima dannata,

di nuovo…

Per quella notte, tutto crollerà l’ennesima volta,

ma nessuno può combattere contro il triste destino dell’uomo,

che va compiendosi ogni volta che la luna piena è di nuovo qui,

baciando col suo argenteo candore e la sua luce cangiante ogni cosa.

Capire è troppo difficile, non c’è risposta al suo tormento.

Lo ossessiona facendolo impazzire; lui vuole lottare,

ma non può…

La sua maledizione ha svariati nomi,

ma nessuno è in grado di narrare l’essenza di quel mostro attraverso le lettere.

Perché non ha nome.

E’ diverso per ogni uomo.

Lo fa diventare pazzo, rubandogli ragione e razionalità;

il senno lo abbandona lentamente mentre si sente esplodere…

Viene scosso da in tremito, improvvisamente madido di sudore; le sue nere pupille vacue si dilatano.

Nella bocca schiusa mormora il suo respiro affannoso.

Lui cerca la calma,

ma lei si dissolve nel vuoto ogni istante di più, sfuggevole ed evanescente.

Le braccia ed il torace prendono a tremare,

scossi da una forza che cresce pian piano in lui distruggendo ogni cosa.

Cade carponi per terra conficcando le unghie nel legno del pavimento,

mentre il dolore che brucia come fuoco lo inonda violento.

Un rantolo gli sale alla gola accompagnato da un cupo ringhio sommesso.

Un’orribile sensazione si impossessa di lui,

è come sentirsi lacerare da dentro,

come se la pelle non potesse più contenerlo.

Un dolore atroce alle estremità delle dita.

Le guarda terrorizzato ed osserva con sguardo perso nel panico dei cupi artigli ricurvi crescere pian piano dalle sue unghie.

Passandosi la lingua sui denti, li sente più lunghi ed appuntiti del normale,

più simili a zanne che ad altro.

Guarda terrorizzato, disperato, la luna che troneggia nel nero sprazzo di cielo fuori dalla finestra;

lei ricambia crudele il suo sguardo col suo argento candore immacolato.

Qualcosa si muove dentro di lui battendogli nel petto.

Disperato, impotente, lancia un urlo agghiacciante colmo di rabbia e terrore che rimbomba per le mura della casa, riecheggiando nelle pareti e smuovendo la polvere.

Un grido che si trasforma pian piano in un orrendo verso gutturale

Che sempre più assomiglia ad un cupo ululato profondo e straziante.

Una donna, la sua donna, entra nel suo campo visivo.

Lo guarda con occhi sprofondati nella disperazione, coprendosi la bocca con le mani, tentando di soffocare i singhiozzi,

mentre argentee lacrime le rigano il viso.

Perché lei sa cosa sta succedendo.

Lei sa cosa diventa il suo uomo quando s’innalza la luna piena nel cielo nero.

Rimane lì e lo guarda,

invocando Dio, implorandolo di salvare l’anima del suo uomo adorato.

Ma la luna piena è nel cielo, e lui non è più un uomo.

Lei vede i cambiamenti in lui, ma non può

Accettare la crudele maledizione del suo unico amore.

“Ti prego…” rantola con voce rotta dal pianto. “Fermati…”

Lui la guarda con occhi folli e sgranati, divenuti gialli e brillanti nell’ombra.

Il suo volto esprime una muta preghiera:

lei deve andare via.

“Ti prego…” ripete lei al colmo della disperazione, lo sguardo carico d’ansia e terrore.

“Vattene via!”  urla lui con voce che non è più la sua.

Poi l’odore di lei le invade le narici,

una dolce fragranza invitante che fa danzare il suo olfatto e scatena la feroce belva che lo dilania.

E’ finita…scappa via! E’ il suo ultimo pensiero urlato nel vuoto della sua mente e dal suo senno ormai divorato.

Urla,

ruggisce,

ed esplode.

Le zanne candide scoperte in un terribile ringhio, animato da un ardente desiderio di sangue, vuole uccidere.

Uccidere e basta,

fare come l’istinto gli urla nelle orecchie.

Non è più un uomo,

e nella nebbia della notte non può più combattere.

La sua anima è dannata anche per quel plenilunio,

perché la luna piena è di nuovo qui,

e per sempre lo perseguiterà,

implacabile ed immortale,

la sua maledizione.

Lei non dovrebbe essere ancora lì.

Ma lo è, e la sua carne è troppo invitante per ignorarla.

In un battito di ciglia,

uno scatto rapido sulle zampe,

un urlo che scema presto nella notte,

uno schizzo scarlatto a tingere il legno,

disordine e brandelli di carne sul pavimento.

L’ennesima vittima della luna piena.

Ma quando la luna completa il suo arco nel cielo,

e la maledizione si ritira lasciando riaffiorare l’uomo,

lui vede lo scempio che quella notte ha creato,

lui vede il volto freddo e sporco di sangue di lei,

ancora congelato in un’espressione di puro terrore.

Il suo spirito invoca la morte.

E per quanto abbia sofferto in passato,

nulla potrà mai eguagliare la terribile agonia che lo divora adesso,

accompagnata dalla terribile verità,

dalla consapevolezza,

che ha ucciso il suo unico amore.

  
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