Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: AiDs    14/08/2010    4 recensioni
Nessie è sola,i suoi genitori sono scomparsi il giorno del suo quarto compleanno. 11 anni dopo Renesmee è diversa,frequenta cattive compagnie e odia la sua vita,vive sull'oblio...ma il passato torna sempre a galla..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
oo

Eccomi qui con un aggiornamento,spero sia gradito.

Piccolo sondaggio per conoscerci meglio,che musica ascoltate?(:

Io di tutto,ma va per la maggiore il Rock *-*

Attori preferiti?

Ovviamente Robert,Kristen,Kellan e Taylor non mi dispiace,anche se Jake è un cretino ><

Voi?*-*

Bene,ora che ho finito di stressarvi vi lascio alla storia,sperando come sempre che piaccia.

A presto bellissime.

 

Altre ff scritte da me:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=448295&i=1: Blackout.

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=545242&i=1: One Love.

 

Se avete tempo fatemi sapere.

 

Renesmee Pov

Tossii,appoggiandomi all’armadietto arrugginito,e puntando i miei occhi in quelli di Abbey.

“Cosa?”urlai,attirando l’attenzione di diverse persone per i corridoi della scuola.

“Shhh cazzo urli?”mi ammonì.

Alzai le spalle indifferente.

“Cioè,fammi capire…”mormorai”esci con Seth?”sorrise maliziosa.

“Pazza”sussurrai,raggiungendo la mensa e prendendo uno schifoso vassoio di piselli scaduti.

“Perché?”chiese,fissandomi stralunata.

“È un cesso, e poi puzza di piscia”mi giustificai,scosse la testa prendendo posto dinanzi a me.

“Non è vero”spostai il vassoio schifata.

“Si che puzza,come questa roba”indicai la pietanza rabbrividendo al solo pensiero di mangiare,quella roba radioattiva.

“No”disse scocciata

“Si”

“No”

“Si”

“Smettetela”ruggì Candice,alzando la testa dal tavolo.

Risi.

“Sembri un teletubbis”osservai toccandole i capelli verdi.

“Ma che cazzo ti sei fumata?”mi domandò ghignando.

“Non ricordo,ma ragazze avete visto Courtney?”la mia migliore amica era sparita dalla sera della festa senza più farsi sentire.

“Non l’abbiamo vista”risposero preoccupate.

Mi torturai le mani sudata pensierosa,ero sicura che stesse bene,ma non si era più fatta sentire..

“Io prendo un permesso per uscire prima”esordii alzandomi.

Assentirono,continuando a parlare.

Corsi fuori,raggiungendo in poco tempo la segreteria. La signora Adams,una donna sulla quarantina,mi sorrise porgendomi il permesso,senza fare troppe domande.

Corsi fuori con lo zaino in spalla e presi un bus a caso,sedendomi in fondo,vicino al finestrino,e osservando attenta la pioggia bagnare l’asfalto secco.

Scesi vicino alla vecchia stazione abbandonata,salutando qualche conoscente,che si stava sballando,raggiunsi con il fiatone la vecchia palazzina ove Courtney abitava.

Suonai diverse volte,ma non ottenni risposta.

“La tua amica non c’è”una voce sensuale e melodiosa,già udita,mi fece girare spaventata.

Alto,moro faccia da stronzo e sorriso strafottente…Jacob Black,il cantante della festa,e la mia ossessione da circa due giorni.

“Grazie per l’informazione”la mia voce uscì acida,e glaciale.

“Comunque era sotto il ponte..”sussurrò flebilmente.

Spalancai gli occhi,e se le fosse successo qualcosa?

“Le è successo qualcosa?”sulle ultime parole la mia voce si spezzò.

Strinse le labbra,pensieroso.

“L’ultima volta che l’ho vista non stava proprio bene”abbassai la testa.

“Vieni ti accompagno”propose porgendomi il casco,lo presi incerta.

“Tranquilla”guardò oltre le mie spalle,minaccioso”non mordo io”sibilò.

Mi girai di scatto,ma non vidi nulla,c’erano solo due allegri barboni che bevevano birra.

“Cosa stavi guardando?”domandai ansiosa.

“Uhm..no nulla”si affrettò a rispondere sorridendo,e mostrando una schiera di denti bianchissimi.

Ridussi gli occhi a due fessure,per niente convinta.

“Andiamo?”propose,annuii.

“Ecco ti presento,la mia stupenda moto”indicò una Yamaha nera,lucidissima.

“Stupenda”urlai accarezzandola.

“Dai sali ti faccio fare un giro”salii dietro aggrappandomi a lui,era caldissimo,emanava un calore straordinario.

“Come mai sei così caldo?”esitò prima di rispondere.

“È la tua presenza che mi scalda”arrossii infilandomi il casco per nascondere l’imbarazzo.

“Stavo scherzando”aggiunse poco convinto,accendendo la moto e partendo velocemente.

Mi strinsi più a lui appoggiando il viso alla sua ampia schiena calda. Svoltò bruscamente per in vie secondarie evitando, così il traffico californiano.

“Eccoci”fermò il bolide indicandomi il ponte.

“Ti ringrazio”mi tolsi il casco porgendoglielo.

“Di niente,stai attenta”

“Sono sempre attenta..è il mio terzo nome Jake”mi sorrise teneramente.

“Ne sono certo,senti..sabato facciamo un concerto..mi piacerebbe che ci fossi”ammise.

Il mio cuore iniziò una corsa folle,sentivo chiaramente il campanello d’allarme.

“Non ti fidare..è maschio e come tale pensa solo di venire a letto con te”

Decisi di seguire l’istinto per una volta,abbandonando la ragione.

“Penso di esserci,ci si vede allora”mi congedai correndo verso il ponte.

Storsi il naso,per gli odori strani presenti,e camminai attenta e non pestare siringhe.

A terra c’erano diverse persone,uomini e donne,giovani e vecchi,senza nomi e volti. Riconobbi immediatamente lo zaino viola di Courtney. Era riversa a terra,gli occhi aperti,ma non mi vedeva,le gambe piegate in una strana posizione,in mano una bottiglia di  Scotch,la bocca semi aperte e i vestiti in gran parte stracciati. Mi portai le mani fra i capelli,scuotendo la testa e bloccando il conato di vomito. No,lei era la mia migliore amica,non poteva essere morta,lei era il mio tutto,la mia seconda famiglia.

Mi accasciai a terra,piangendo e vomitando,tastai il terreno in cerca del mio anello,ma mi tagliai con un vetro di bottiglia,strinsi gli occhi cercando di sopportare il dolore,anche se era del tutto inutile. Qualcuno si avvicinò a me,non sapevo chi era,non avevo paura. Una donna,il viso pallido,le mani ancora di più,sembrava un angelo della morte.

Mi prese in braccio,profumava di rose,era stupenda,ma allo stesso tempo inquietante.

Chiusi gli occhi,sentii dei rumori strani,ma ormai ero nell’oblio.

Mi svegliai in camera mia diverse ore dopo,qualcuno mi aveva cambiato. Dubitavo si trattasse di Thomas.

Indolenzita mi alzai,alzando l’asse del pavimento e prendendo la solita fottuta bottiglia di vodka,iniziai a bere camminando per la stanza.

“Cazzo”lanciai la bottiglia contro il muro.

Sentii dei passi per le scale,e il viso arrossato di Esme fece capolino dalla porta.

“Renesmee cosa succede?”strinsi la mascella.

“Cosa te ne frega?”sibilai sulla difensiva,abbassò lo sguardo.

“Una volta non eri così…”mormorò persa nei ricordi.

“Ora invece devi accettarmi per come sono,prendere o lasciare”incrociai le braccia al petto.

Mi scrutò triste,con le lacrime agli occhi e viso pieno di dolore.

“Stasera alle sette ceneremo,pretendo che tu sia presente una volta tanto,dobbiamo dirti una cosa”ordinò arretrando. Mi lasciò sola,di nuovo con i miei pensieri e i mille problemi. Presi un pezzo di carta,iniziando a scrivere ciò che provavo.

 

Mi odio,voglio sparire,smettere di soffrire iniziare a capire…

Dimenticare e smettere di rimuginare…

 

Mi chiamarono per la cena,con uno sbuffo mi alzai camminando lentamente,e sfregandomi gli occhi per nascondere il segno del pianto.

Non parlai con nessuno,mangiai poco,senza assaporare le pietanze che mi serviva nonna.

Feci per alzarmi,ma la voce autoritaria di nonno mi fermò.

“Renesmee,sono stanco di te..bevi,fumi esci di nascosto e salti la scuola..”balzai in piedi picchiando le mani sul tavolo.

“Basta..lascatemi in pace”urlai con le lacrime agli occhi.

“Ascoltami,hai due opzioni..o cambi comportamento..o te ne vai”sorrisi amaramente.

“Me ne vado,questa volta davvero..”comunicai.

“No ti prego Nessie,amore mio..il nonno scherzava..”Esme mi guardò amorevole.

Scossi la testa,correndo verso le scale e salendo in camera mia.

Vidi un’ombra nella mia stanza,e strabuzzai gli occhi vedendo un foglietto con un ciondolo sulla scrivania.

La calligrafia era pulita e ordinata,spiccava il mio nome sulla lettera anonima.

 

Cara Renesmee

Non sai chi sono e non voglio rivelarti la mia identità,sappi solo che noi ti osserviamo da lontano..non fare gesti affrettati o stupidi..

 

Aggottai la fronte..chi diavolo poteva divertirsi lasciando bigliettini anonimi?

Non ne avevo idea,ma presto avrei scoperto chi si divertiva tanto.

Avevo altro a cui pensare,la mia migliore amica era morta,e sentivo una voragine al centro del petto. Ripensai alla posizione in cui avevo trovato Courtney..era in una posizione innaturale,le gambe piegate e il viso pieno di tagli..sembrava essere stata uccisa..

Dovevo scoprire chi l’aveva uccisa e come,a costo di setacciare tutta la California parola di Rensmee Carlie Cullen.

 

Vi lascio con questo capitolo,poiché Martedì parto..e non so se riuscirò a postare.

Vi ringrazio,spero vi piaccia.

 

 SariTwilighters: Ciao,nel prossimo capitolo scoprirai dove sono Bella Edward e gli altri..spero ti piaccia questo capitolo,un bacione.

 Mely91: Ciao,ti ringrazio,nel prossimo capitolo scoprirai dove sono Edward e Bella. Un bacione.

 LaCicciSweet: Ciao,nel prossimo capitolo lo saprai dove sono gli altri,in effetti è triste che Thomas e Nessie,non siano cresciuti accuditi dai genitori..infatti il carattere di Nessie è dovuto all’assenza della madre e del padre…spero ti piaccia questo capitolo..un bacione.

 giova71: Ciao,i tuoi commenti mi fanno sempre piacere,nel prossimo capitolo ci sarà un Pov Edward o Bella,e capirete dove sono,ovviamente sono vivi. Un bacione.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: AiDs