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Autore: Eleris    16/08/2010    3 recensioni
Visibilmente il titolo si riferisce ad Anna and the King. La storia ha preso qualche spunto da lì. "Com’era possibile che fossero passati così tanti anni? E che comunque lei non si pentisse di ogni minimo giorno? Erano stati felici in fondo. Fino a un certo punto… Il tempo era passato inesorabilmente, e lei si era ritrovata a passare i trenta e in più single, quando invece aveva immaginato di passare la sua vita con Ron."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione stava per uscire. Prese un po’ di metropolvere e si catapultò nel suo camino dicendo

-          Diagon Alley! –

Doveva fare scorte un po’ di tutto. A partire dai beni di prima necessità, a finire alle scorte per le sue pozioni. Voleva passare anche al Ghirigoro per vedere se avevano l’ultima edizione aggiornata di “Storia della Magia”, e qualche libro utile per le sue ricerche sulla legge di Gamp.

Si ritrovò direttamente nel camino del Ghirigoro. Un po’ sporca di cenere, ma comunque sana e salva. Aveva sempre avuto delle riserve riguardo all’utilizzo delle scope, e visto che casa sua era stata protetta con incantesimi anti- smaterializzazione le rimaneva solo la metropolvere. Cominciò a navigare tra le maree di libri, cercando quello che faceva per lei, anche se nemmeno lei stessa sapeva quello che cercava.

Era così anche con gli uomini. Magari provava a cercare, ma non sapeva nemmeno lei ciò di cui aveva bisogno.

Quando arrivò alla cassa, con la sua montagna di libri tra le braccia, si ritrovò ad alzare lo sguardo in alto, verso l’orologio a pendolo attaccato alla parete e si riuscì a porre solo una domanda : “Quanto tempo sono stata chiusa qua dentro?????”.  Una vocina nella sua testa l’avvisava che per parecchie volte il suo inconscio aveva cercato di farla ragionare, ma che lei non gli diede peso. Così dopo che il cassiere le ebbe consegnato le buste, si precipitò fuori dal Ghirigoro per andare a finire gli acquisti che aveva in mente.

Ma ovviamente, quando più si ha fretta, più si fa tardi.

Hermione conosceva bene questo detto, che sua nonna materna le ripeteva spesso quando ancora lei non sapeva di essere una strega.  E infatti . . . Si ritrovò a terra. L’ultima cosa che aveva scorto era un muro altissimo e azzurro sul quale era andata a sbattere senza nemmeno rendersene conto. Poi però venendo un'altra persona a terra si rese conto che non era un muro, bensì una persona.

-          Hey, guarda dove metti i piedi! – Furono le sue prime parole senza nemmeno sapere contro chi sbraitarle. Ma era arrivata a terra, doveva sbrigarsi, e in più i suoi adorati e nuovissimi libri erano sparpagliati per la strada – e quindi potevano sciuparsi, rovinarsi, fare le orecchie – e lei doveva raccoglierli.

-          Oh, io … Mi scusi, andavo di fretta  - disse una voce maschile dietro di lei, mentre era piegata sulla strada con i capelli che le coprivano il volto mentre raccoglieva accuratamente i suoi nuovissimi libri. Lei si girò in procinto di dire “oh no mi scusi lei per esser stata così sgarbata ma ho parecchia fretta ”,ma non riuscì nemmeno a dire  - Oh …. – Che si rese conto di chi aveva davanti. La persona di fronte a lei cambiò faccia, che dalla modalità “Spero la signorina non si sia fatta niente perché ha un bel culo” passò alla modalità “oh cazzo, ho pensato che la Granger ha un bel culo!”. Ma Hermione vide solo un cambiamento improvviso dalla modalità  “atona” alla modalità  “schifata”.

-          Granger … Come sempre, non guardi dove cammini. Weasley ti ha ridotta peggio di com’eri prima, ed è tutto dire. –

Hermione già aveva fretta di suo, non aveva tempo per insultare Malfoy. Oddio. Proprio contro Malfoy doveva andare a sbattere? Non lo vedeva da qualche anno. Beh, lui era come il vino. Più invecchiava … Ma cosa le passava per la testa? Malfoy come il vino? Puah! Era proprio impazzita!

-          Senti Malfoy, non sai che piacere averti rivisto, mi hai rovinato la giornata, perciò adesso spostati, mi devo  sbrigare e non ho tempo da perdere con te. E per la cronaca. A te nessuno potrebbe ridurti peggio di come sei, perché hai già toccato il fondo da parecchio. –

Con queste parole la riccia alzò il viso in modo austero, prese le sue buste e cominciò a camminare a rotta di collo almeno per prendere qualcosa da mangiare. “Tornerò domani per il resto” si disse tra sé e sé. Così utilizzò un incantesimo per inserire i libri nella sua ex borsa di perline (che lei aveva “modificato” in una borsa marrone in pelle)– che cominciava a pesare parecchio -  e si diresse verso il paiolo magico, per uscire vicino alla stazione di Charing Cross.

Camminò per poco, fino al primo supermercato. Entrò cercando di sembrare il più babbana possibile. Comprò ciò che le serviva e uscì dal supermercato con tantissime buste. Camminò fino all’entrata del paiolo magico e subito dopo aver salutato Tom il barista, inserì le buste nella sua borsa, che ora pesava enormemente. Si sedette a un tavolo libero e ordinò una burrobirra. Tom fu velocissimo e si fermò a parlare con lei. Le chiese di ciò che stava facendo, di come andassero le cose con Ron e così lei finì per spiegargli cosa era successo.  Parlando, Hermione gli disse che cercava un lavoretto provvisorio per interrompere ogni tanto le sue ricerche e al momento di salutarlo  - chiedendogli se poteva usare il suo camino -  gli promise che sarebbe andata a trovarlo presto.

  
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