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Autore: Anonimous_    16/08/2010    5 recensioni
Edward e Bella sono due giovani promesse del cinema a cui viene offerto il ruolo più importante della loro carriera. Il problema è.... la realtà può superare ogni loro aspettativa senza chiedere nulla in cambio? Uno strano scherzo del destino sconvolgerà la vita di Edward e Bella... D'altra parte, chi metterebbe in dubbio le parole di una scrittrice e di una regista?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight, Contesto generale/vago
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Capitolo 1 - Una nuova offerta

 

Il 15 Maggio del 1988, in una clinica privata di Chicago di cui onestamente non ricordo il nome, nascevo io, Edward Cullen. Figlio tanto agognato di Anthony ed Elizabeth. Mio padre è un avvocato penalista mentre mia madre si è sempre occupata della famiglia. Questo potrebbe indurre a pensare che fossimo una famiglia numerosa. Non è così.

Niente fratelli, né sorelle. All'inizio me ne ero dispiaciuto: nessuno con cui giocare. Nessuno a cui raccontare le mie storie... Ma, alla fine, riuscii ad abituarmi alla monotonia della vita dell'avvocato Cullen e signora.

In realtà... credo di essere stato una completa delusione per entrambi i miei genitori. Mio padre, infatti, da bravo avvocato avrebbe voluto che continuassi il mestiere di famiglia, portando lo studio legale ad “un altro livello”. Erano rimasti a dir poco shoccati quando, a soli diciassette anni, annunciai loro le mie reali intenzioni.

All'inizio provarono a deridermi e scoraggiarmi, credendo che quella fosse una fase “di passaggio”... ciò che ottennero?

La mia prima, vera, sfuriata contro di loro.

Ah! Credo di non essermi mai infuriato tanto in vita mia. Eppure, loro avranno capito che le mie intenzioni erano del tutto serie perché, da quel giorno, ho intrapreso la carriera artistica. Ovviamente all'inizio non è stato semplice, non sapevo da dove partire... ma, il caso ha voluto che nella recita scolastica fosse presente un tale, Josh Scott. Il nome non mi diceva nulla eppure mi fidai e quell'uomo di trentacinque anni, con capelli capelli biondi tagliati a spazzola e occhi azzurri, divenne il mio agente. Veniva dalla California e, manco a dirlo, il surf era il suo grande, unico amore.

Fino ai miei venti anni, non ero mai riuscito a sfondare, seppure il mio agente fosse stra-convinto del mio potenziale.

«Ragazzo mio, arriverà la tua grande onda, a quel punto, dovrai solo tenere i piedi ben piantati sulla tavola e cavalcarla» mi diceva.

Ad ogni modo, non gli avevo mai creduto sul serio anche se la speranza era sempre lì, assieme alla mia voglia di recitare.

Vivevo la mia vita giorno per giorno, come non avrei potuto farlo? I lavori che mi proponevano e che lui riusciva a recuperarmi, erano poco più di piccole rappresentazioni teatrali.

Il massimo è stato quando, a diciotto anni, una compagnia produttrice di tavole da surf mi propose di girare il loro nuovo spot pubblicitario. Ovviamente Josh ne era entusiasta. Io, nonostante temessi che la sua grande “onda da cavalcare” si riducesse a quella di un fintissimo spot pubblicitario, accettai il lavoro.

Non sono il tipo di ragazzo pronto ad esibire bicipiti e pettorali. Tutt'altro. Certo, dal di fuori non si direbbe. Sono alto un metro e ottantacinque, non ho il fisico pompato di un palestrato ma non sono molliccio e ho i miei muscoli.

Gli occhi gli ho ereditati da mia madre, un verde smeraldo che ha sempre giocato a mio favore per conquistare qualche bella ragazza. Non sono uno stronzo... ma, come dire, sono pur sempre un ragazzo!

I capelli, invece, sono di mio padre. Castano-ramati e così impossibili da domare che, col passare del tempo, ci ho rinunciato del tutto!

Quel lavoro, comunque, fu abbastanza semplice: dovevo solo rimanere in piedi, nella classica “posizione da surfista” su una tavola installata su di un macchinario che avrebbe emulato i movimenti del mare. Tutto il resto, sarebbe stato lavoro di Computer Grafica. Lo studio infatti non era niente di minimamente paragonabile a quello che ci si poteva aspettare.

Niente sabbia, niente mare, niente onde... niente di niente!

Solo uno spazio, piuttosto piccolo, ricoperto di teloni verdi che, come per magia, sarebbero diventati un paradiso tropicale.

Ciò che successe dopo quello stupidissimo spot? Niente.

Assolutamente, niente.

Niente a parte il mio trasferimento a Los Angeles. Con i soldi dei miei lavoretti, infatti, avevo affittato un appartamento, al centro esatto della città. Josh diceva che mi avrebbe aiutato a mantenere i contatti.

Non era molto grande e di certo non poteva competere con le ville dei ricconi di Hollyvood, tuttavia... era perfetto per me.

La cucina, in stile moderno, era sui toni del marrone e del beige.  http://www.bergallo.it/images/cucine/cucina_fusion1_sm.jpg 

Era un unico ambiente con la zona living dove c'era una piccola libreria, un salotto sempre sul beige e la tv al plasma. http://www.hotars.net/autoimg/2789/1.jpg

Un piccolo corridoio portava al bagno, anche questo rigorosamente in stile moderno. http://www.desainer.it/images/bagno-moderno-71981.jpg

Infine, c'era la mia camera in stile minimal e luminoso... praticamente l'opposto di quella che era la sontuosa villa in cui avevo vissuto fino a poco prima...  

http://www.comerioambienti.it/ARREDAMENTO-CAMERA-DA-LETTO/arredamento-camera-da-letto.jpg 

Vivevo da solo, ma il pazzo del mio agente praticamente condivideva il mio appartamento. Entrava ed usciva quando gli pareva grazie alla chiave di riserva che gli avevo affidato. Così... non era raro vederselo spuntare nei momenti meno oppor...

 

Lo scatto della porta del bagno mi fece sobbalzare.

«Ma che diav..» Neppure il tempo di finire d'imprecare contro l'idiota che non si era ricordato di bussare che, nel mio bagno, dove tra l'altro stavo per farmi una doccia, era entrato, come una furia, il caro Josh. Aveva la faccia di uno che aveva appena visto la Madonna. Rosso in viso e ancora ansimante per la corsa su per le scale, ignorando del tutto la mia nudità -che cercavo di coprire alla bell'e meglio- iniziò ad urlare.

«È arrivata! È arrivata!»

«Josh, calmo. Cosa, esattamente, sarebbe arrivata?» Tentai di rispondergli con tranquillità. Una tranquillità che non era esattamente l'apice dei miei stati d'animo vista la brusca interruzione. Ma continuavo a ripetermi “avrà un motivo.... avrà un motivo... non è mica così idiota come sembra”. Cosa ottenni di tutta risposta? Un occhiata scocciata... manco fossi caduto dal cielo... cosa che, devo ammetterlo, era vero.

«Come cosa? Edward Cullen, ho speso anni di duro lavoro, dedizione ed impegno e tu... dimentichi tutto ciò che ti ho sempre detto?»

Lo guardai di sbieco, chiedendomi se avesse per caso bevuto già alle otto del mattino ma lui, che evidentemente aveva deciso di ignorare ogni mia occhiata/parola/gesto di disapprovazione, riprese semplicemente ad inveirmi contro.

«Ahhhh dannato di un ragaz» Interruppe la frase di colpo, mettendosi a sogghignare in un un mix tra il signor Burns dei Simpson e la strega cattiva di Biancaneve. Eppure non pensavo che Josh facesse uso di droghe...

«Sei per caso diventato pazzo tutto una volta?» Gli chiesi mentre lui continuava a ridere, blaterando: «Sì, sì, sì.. diventerai un dannato! Sì, sì, sì! È arrivata, è arrivata!»

«Quando vorrai spiegarmi...» La rabbia che poco prima avevo represso stava tornando e piuttosto alla svelta.

«Caro il mio Edward, ogni mia promessa e debito. La tua grande onda, è arrivata!» Mi disse finalmente, porgendomi un plico.

Rimasi per un attimo con gli occhi fissi nei suoi. Poi, quando riuscii a realizzare ciò che mi aveva appena annunciato, lasciai perdere la doccia. Avvolgendomi la vita con un asciugamano e prendendo i fogli che erano rimasti nelle sue mani me ne andai in cucina dove presi una bottiglietta d'acqua.

«Di che parli? Avanti spiegati!»

«Bada bene, è solo un film indipendente ma, ti assicuro che questa è la tua grande occasione. Stanno per iniziare la produzione di questo nuovo film: Twilight, è tratto da un romanzo e tu, mio caro, sei stato scelto per la parte del protagonista maschile!»

Per poco non mi affogai. «P-protagonista maschile, hai detto?»

Sbuffò. «Hai intenzione di ascoltarmi oggi? Sì! Sì! È proprio quello che ho detto ma...»

Eccola, era ovvio che dovesse esserci la fregatura, era tutto, troppo, perfetto!

«Bè... è la trasposizione cinematografica di un'opera letteraria... c'è un problema, però. Uno strano... scherzo del destino...»

Mossi una mano verso di lui per spronarlo a continuare. Cosa poteva esserci di così sbagliato?

«Il protagonista... si chiama... Edward Cullen»

«Ed allora?» Me lo aveva appena detto che mi avevano affidato la parte... dov'era il problema?

«Edward! Non capisci.... si chiama Edward Cullen.» No, non capivo, forse la gioia l'aveva fatto impazzire sul serio...

«Sei ammattito sul serio? Ho capito che mi hanno dato la parte!» Lo ripresi, continuando a bere dalla mia bottiglietta d'acqua.

«Ahhh dannazione Edward. Non mi riferisco a te.... il personaggio... è lui che si chiama Edward Cullen»

Gli sputai tutta l'acqua addosso «Stai scherzando?»

«No, affatto... Incontrerai Isabella Swan, l'attrice che interpreterà la protagonista... so che hai bisogno di diversi chiarimenti, anche lei. Ho sentito al telefono Valerie Ross, la sua agente, ci incontreremo domani all'Hilton. Lì, vi spiegheremo tutto.»

 

 


Ciao ragazze! Sono tornata! Mi scuso per il ritardo, non ho potuto postare prima perché purtroppo ho avuto qualche problema in famiglia che mi ha impedito di stare al computer ed aggiornare, come promesso subito. Spero che la situazione migliori perché anche scrivere (una fic che faccia sorridere, soprattutto) non è poi semplice in questa situazione.
Ma vabé! Non pensiamo a questo! Eccomi qui con un nuovo capitolo, il primo. Avevo pensato di unire il Pov Edward ed il Pov Bella ma, ci ho ripensato e quello sarà il secondo capitolo!

Voglio innanzi tutto ringraziare chi ha letto il -piccolissimo- prologo, chi mi ha inserito tra le seguite e chi, soprattutto ha recensito:

@Hermy95, allora ti ringrazio per la fiducia! So che dal prologo si capisce ben poco della storia ma, questa volta, nel prologo più che dare un incipit alla storia ho voluto inserire un evento che segnerà una vera e propria svolta nelle vite di tutti i personaggi... Credo che da questo primo capitolo inizierai ad inquadrare un po' la situazione e, spero che questo non deluda le tue aspettative! Mi scuso ancora per il ritardo, ti ringrazio di nuovo per avermi inserito tra i preferiti e ti mando un bacione! =) =)

@Dreamerchan, Ciao! Bè, credo di aver fatto ritardo anche io purtroppo! Ti ringrazio per il commento e la fiduca, spero di rivederti presto, baci!

@Hell Girl, scusami, come ho spiegato su, non son proprio riuscita ad aggiornare la settimana scorsa... Oggi ho finalmente trovato un po' di pace... ed un minuto di tempo! Ti ringrazio della fiducia, non mi rimane che sperare che continui a piacerti! Baci! =)

Infine, piccolo regalino per farmi perdonare del ritardo...

http://www.polyvore.com/edwards_surfing_spot/set?id=21963572

Un bacione, alla prossima... e, per favore... se vi sembra banale/scontato o che so io... per favore avvisatemi da ora così, nel caso, non continuo la storia. Non è un modo banale per chiedere recensioni... è solo che nonostante io ami scrivere (anche se non sempre mi riesce  bene) se una storia è banale dal principio e non riscuote interesse... allora non la porto avanti... anche perché, come accennavo all'inizio non è un periodo facile, per me....

 

Ok... e detto questo... Ditemi un pò se vi ha fatto un minimo ridere il mio Edward .. eheheheh!!!


  
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