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Autore: ImperialPair    21/08/2010    0 recensioni
Dario Buonanotte si trasferisce in Giappone per motivi di lavoro della famiglia. Nel grattacelo dove vanno a vivere incontra Masaru Takahashi un attore poco più grande lui, stringono subito amicizia che diverrà qualcosa di più intenso.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo1

Capitolo1

Il cellulare di Dario continuava a squillare senza ricevere risposta. Il ragazzo era sotto la doccia e non sentiva il suono del telefono.

Quando Dario uscì dal bagno, il cellulare aveva già smesso di squillare. L’aveva sentito suonare solo all’ultimo secondo ed era arrivato troppo tardi. Aveva fatto solo in tempo a vedere chi lo cercasse, era Masaru. Pochi secondi dopo l’attore lo richiamò.

<< Masaru mi hai chiamato? >> chiese un po’ teso in Italiano

Dario non amava parlare al cellulare, sentire la voce delle persone lo faceva sentire teso e non riusciva nemmeno a parlare bene tanto da balbettare. Gli capitava specialmente con Masaru. La voce dell’attore era calda e bassa e solo sentirla gli suscitava emozioni e sensazioni che nessuno gli aveva mai fatto provare solo parlandogli.

 << Finalmente Dario-kun!! Era da tanto che ti cercavo, pensavo che non volessi rispondermi >>

<< scusami e…ero sotto la doc…doccia e non ho sen…sentito squillare. Ti… ti serve qualco… qualcosa?>>

<< Poco fa ho parlato con moglie del mio agente,  è una mangaka ed attualmente cerca un nuovo assistente.. Le ho fatto il tuo no… >>  non fece in tempo a finire la frase poiché Dario lo interruppe.

<< Il mio nome? Masaru ti avevo già etto che non volevo favoritismi… >> disse arrabbiato.

<>

<< scusami tu… volevo farcela da solo…>>

<< capisco… beh ormai  Hanako-san ha già detto che è interessata a te. >>

<< intendi forse Hanako Kobayashi? >>

<< Si… è la tura preferita vero? >>

<< già…>>

Ci fu un silenzio imbarazzante, Dario non riusciva  parlare.

<< allora ci vedremo domani mattina>> fece una breve pausa <<. Ti amo Dario… >>

<< anch’io... buon…buona notte >>

<< buona notte anche a te >> staccò la chiamata

Dario era rimasto praticamente senza fiato dopo che Masaru aveva interrotto la conversazione. Fu costretto a bere un bicchiere d’acqua per poter respirare. Non credeva che una persona potesse aiutarlo in questo modo, non gli era mai capitato di conoscere una persona così. Sapeva di aver trovato una persona unica, come lui era davvero difficile trovarli. Lo conosceva da quasi un anno ma più tempo passava e più il loro legame si rafforzava.

Sapeva di essere innamorato di Masaru, non aveva mai provato per nessun altro i sentimenti che nutriva per l’attore giapponese. Non era ancora riuscito a dirglielo chiaramente. Ogni volta che ci provava si bloccava, non l’aveva mai detto a nessun’altra persona.

Dario si distese su quell’enorme letto a due piazze, era spazioso e dormiva abbastanza bene in genere. Quella notte non riusciva a prendere sonno. Era troppo agitato e nervoso per dormire. Avrebbe conosciuto Hanako Kobayashi, la sua autrice preferita. La considerava un’artista eccezionale. Disegnava divinamente e caratterizzava i personaggi come se fossero reali, le sue storie poi erano davvero originali ed era dotata di una fantasia eccezionale. Aveva sempre sognato di conoscerla un giorno e non pensava che sarebbe arrivato davvero.

Dario prese il cellulare ed imposto la sveglia alle sette del mattino ma riuscì ad addormentarsi solo passata la mezzanotte. La mattina seguente si era svegliato mezz’ora prima dell’orario previsto. Ebbe più tempo di prepararsi, fece una doccia per svegliarsi, andò in cucina, dove la madre stava uscendo, di sicuro a quell’ora di mattina andava a casa della zia.

<< Dario mangia qualcosa>> disse la madre preoccupata.

<< non ho fame, mi sento lo stomaco tutto sottosopra>>

<< che c’è stai male? >>

<< No, sono agitato… credo. Masaru ha detto che mi presenta Kobayashi-sensei, cerca un assistente. Ho paura. >>

<< Non devi aver paura, hai talento >>

<< ho paura lo stesso, sono così nervoso >>

<< Non temere andrà tutto bene, credi in te stesso … Ora devo andare a casa della zia, devo accompagnarla in ospedale >>

<< crepi. Salutami la zia>>

<< ok>>

La madre di Dario aiutava molto la famiglia del cognato, era molto disponibile ad occuparsi della loro casa. Era sempre stata così buona e tutti le erano riconoscenti. Non era avida e non si vantava delle proprie ricchezze, faceva sempre molto per gli altri non chiedendo mai niente in cambio.

Il padre di Dario era già andato a lavoro come ogni mattina si svegliava all’alba e tornava sempre tardi la sera, gli piaceva quel lavoro, anche se lo teneva molto lontana dalla famiglia.

Dario non andava molto d’accordo con il padre. L’uomo pensava che la passione del figlio per i manga fosse solo una perdita di tempo, non accettava che il figlio volesse debuttare nel mondo dei manga. “ faresti bene a trovarti un vero lavoro, come il mio. Che guadagneresti vendendo carta straccia? Nulla!” gli diceva spesso frasi del genere distruggendo l’autostima del figlio.

Dario era rimasto ormai da solo e la sua unica compagnia era la matita, fece alcuni schizzi di un personaggio del suo manga one-shot che aveva l’intenzione di pubblicare. Parlava di un principe che tolse il sigillo ad alcuni demoni e venne inganno da essi. Una demone lo stava per uccidere e in soccorso del ragazzo venne un altro ragazzo, anche lui un principe ed insieme unirono le forze per uccidere i demoni e alla fine unificarono i loro regni*. Aveva preparato gli schizzi, doveva solo rifinirli, ripassarli a china, ed inserire i retini, cosa che non era ancora molto bravo a fare per poca esperienza.

Qualche ora dopo verso le undici e mezzo del mattino ricevette un sms da Masaru. “fra dieci minuti arriviamo”.  

Appena le lancette segnarono del grosso pendolo in soggiorno segnarono le 11:40,il campanello suonò, Dario accolse gli ospiti facendoli accomodare nel soggiorno attorno al tavolino con i cuscini. Offri loro alcuni biscotti secchie una tazza di te verde ed iniziarono a discutere. Masaru faceva avrebbe fatto da interprete in caso che l’amico non capisse gualche termine. Non aveva ancora imparato bene il giapponese ed alcuni termini per lui erano incomprensibili.

Hanako Kobayashi era proprio come Dario la immaginava, una bellissima donna dai capelli lisci neri, con grandi occhi a mandorla neri,e un bellissimo e dolce sorriso sulle labbra.

<< Salve, sono Hanako Kobayashi>> si presentò la donna allungando la mano verso Dario

 << piacere di conoscerla Hanako-san, io sono Dario Buonanotte  >> disse in giapponese sperando di non aver sbagliato la pronuncia.

<>disse la mangaka << Buonanotte-kun lei desidera fare il mangaka vero?>> chiese gentilmente la donna

<< Si, è il m…mio il più.. gr..grande desiderio. >>

<< mi può mostrare delle tavole o bozze già pronte? Vorrei vederle >>

<< con vero piacere. >> disse Dario alzandosi.

S’inchinò ed andò a prendere le tavole che aveva lasciato nella libreria

<< eccole >> disse consegnandole

<< mmm… si non sono male, per essere all’inizio il tratto è originale un misto fra lo stile orientale e quello occidentale. L’espressioni sono davvero ben delineate ed anche le decorazioni dei vestiti sono semplici e non disturbano la vista con i troppi dettagli. Anche se sono bozze sono ben fatte. Puoi fare molta strada nel mondo dei manga. Se vuoi incominciare da domani a lavorare per me>> sorrise dolcemente << ci vediamo domani Buonanotte-kun>>

<< A…aar…arrivederci Kobayashi-sensei.>> disse Dario teso salutando la donna << ciao anche a te Masaru>>

La giornata passò lentamente dopo che la signora Kobayashi e Masaru andarono via. Dario restò tutto il giorno seduto alo stesso posto. Non poteva ancora credere che il sogno sarebbe potuto diventare realtà. Era emozionato, anzi fin troppo, il cuore gli batteva ed era terribilmente agitato.

Né suo padre né sua madre tornarono per cena erano tornati per cena. Suo padre era rimasto a lavoro, mentre sua madre restò con la zia all’ospedale. Così decise d’invitare Masaru che accettò ben volentieri.

Dario sapeva cucinare abbastanza bene e gli riuscivano bene piatti semplici e veloci. Cucinò delle frittate e per contorno dell’insalata fresca mista. Sua zia aveva un piccolo giardino dove coltivava verdure e spesso dava qualcosa alla famiglia.

Preparò quei piatti con tutto l’amore che provava per Masaru.

Erano quasi le 22:00 e di Masaru non c’era nemmeno l’ombra. Non riusciva ad immaginare il motivo per cui l’avesse avvertito di un così enorme ritardo, doveva essere impegnato a lavoro. Si fidava ciecamente dell’attore, sapeva che non l’avrebbe mai tradito.

Mezz’ora dopo il citofono incominciò a suonare, Dario andò subito a vedere chi potesse essere ma aveva già un’idea e cercò di controllarsi i battiti del suo cuore. Si sistemò i capelli e i vestiti che erano leggermente stropicciati.

<< chi è? >> chiese il ragazzo

<< sono Masaru>>

Appena udì la sua voce attraverso il microfono del citofono non riuscì più a controllare il suo cuore, come sempre i battiti era così veloci che avrebbero anche potuto scoppiare.

Il ragazzo aprì la lentamente la porta, permettendo all’attore di poter entrare. Sapeva questo cosa significava, avrebbe ricevuto un appassionante bacio da Masaru. Ogni volta che erano da soli ed entravano nelle rispettive case si salutavano sempre in quel modo.

Masaru come Dario aveva già intuito lo incamiciò a baciarlo passionalmente. Le labbra dell’attore era sempre soffici come seta, erano morbidi e dolcissime e il solo sfiorarle gli bastava per essere felice, e poi quando sentiva la lingua muoversi nella sua bocca il cervello gli si paralizzava.

<< scusa il ritardo>> disse Masaru.

<<… non fa nulla … avrai avuto le tue ragioni>>

<< problemi sul set, una scena non riuscivamo proprio a finirla. Al ritorno c’era traffico per mia di un incidente, e il cellulare era completamente andato… guarda puoi anche controllare>>

<< non c’era bisogno di dirmelo…>> per gli altri poteva sembrare freddo ma Masaru in quelle parole riuscì a scorgere tutta la fiducia che L’italiano provava per lui

Accarezzò dolcemente il viso di Dario.

I due tenendosi dolcemente per mano andarono in cucina dove cenarono.

In genere passavano poco tempo assieme per via del lavoro dell’attore. Non uscivano mai assieme, Dario pensava che Masaru non volesse far scoprire in giro la sua omosessualità mentre l’altro voleva difendere l’amato da qualche scandalo. Sapeva quanto fossero odiosi ed insistenti i paparazzi e conoscendolo gli avrebbe solo creato disagio.

Dopo aver cenato assieme ed aver sistemato i piatti nella lavastoviglie, andarono nella stanza di Dario.

<< sei sicuro che vada bene farlo nella tua stanza? Potremmo andare nel mio appartamento… >>

<< mio padre non arriverà prima delle tre  e poi credevo che avesse superato i vostri problemi >>

Dario si tolse i suoi occhiali posandoli sul comodino mentre l’attore incominciava a baciarlo e spogliarlo.

Il corpo del ragazzo tremava quella sera Masaru sembrava essere leggermente più passionale del solito. Perché si faceva fare tutto quello e non riusciva a dire quello che provava davvero, sapeva che in realtà l’attore era a disagio dai suoi silenzi. Doveva trovare il coraggio ma gli mancava ed aveva anche un po’ di paura.

A volta gli sembrava di essere lui il vero giapponese, in genere erano quasi tutti timidi e chiusi come lui. C’erano delle eccezioni tra cui Masaru che era socievole ed aperto con tutti.

Si addormentò sperando un giorno di riuscire a dichiararsi e di poter debuttare come mangaka.

 

*trama Shonen che scrissi tempo fa. Non scrivo solo Yaoi sia chiaro.

 

Note

I discorsi in corsivo sono in giapponese, purtroppo la mia conoscenza della lingua è un po’ scarsa, a parte qualche termine grazie agli anime non conosco i modi di dire e quindi scrivo in italiano ma è come se parlassero in giapponese XDXD

Il cognome di Dario l’ho inventato io e non so se esiste, stavo morendo dal sonno ed è stata a prima cosa che mi è venuta in mente XDXD

 

 

   
 
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