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Autore: Rinalamisteriosa    22/08/2010    4 recensioni
[REVISIONATA fino al quattordicesimo capitolo! | Titolo leggermente modificato rispetto all'inizio]
Raccolta di momenti NaruHina dedicata ad Ayumi Yoshida e ai fans di questa coppia. Possono essere piccoli o grandi, brevi o lunghi, originali o ispirati, AU o mangaverse. Non escludo accenni ad altre coppie etero, anche su richiesta ^^
Dall'ultimo capitolo:
«Torniamo a casa? Quando Boruto-kun si sveglierà, sarà molto affamato e poi dovrò anche cambiarlo», propose lei, adocchiando il bambino che ancora riposava sulla spalla di suo marito. E a lui non smetteva di fare uno strano effetto il fatto di avere una casa condivisa con una compagna e un figlio, quando un tempo attribuiva quella parola a un luogo solitario, dove tornava e non trovava mai un’accoglienza degna di questo nome, piuttosto gli rispondeva un silenzio triste e innaturale.
Fortunatamente le cose erano cambiate.
«Sì… Torniamo a casa».
| One-shot | Prima classificata al “Naruto Song Contest” indetto da Nede
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Two Pillows

Due cuscini

(AU; One-shot)

 

 

 

Un grande ipermercato può trasformarsi in un vero labirinto infernale, soprattutto se non si ha la più pallida idea di cosa comprare.

 

Hinata Hyuuga questo lo sapeva bene: essendo di indole indecisa e prudente, si soffermava spesso ad osservare gli alti e imponenti scaffali, muniti di generi alimentari e d'intrattenimento, di svariati oggetti utili in casa o in giardino, torturandosi le piccole mani per una manciata di minuti prima che l'istinto la guidasse a prendere un determinato prodotto e a riporlo nel carrello della spesa.

Si era sempre comportata così, soprattutto quando l'austero padre le compilava minuziosamente una lista ed ella doveva accertarsi di acquistare - per esempio - un cartone di latte di una certa marca o un barattolo di pelati che non fossero scaduti, oppure ancora della frutta che non fosse troppo matura o dove la buccia non presentasse alcuna macchia strana, perché altrimenti avrebbe trovato da criticarla anche in quell'aspetto.

Quel giorno però, la dolce Hinata si era ritrovata a passare dall'ipermercato con l'intenzione di scegliere un regalo per una persona che le stava molto a cuore.

Codesta persona aveva subìto recentemente un delicato intervento alla testa a causa di un incidente stradale, in cui un tizio imprudente gli aveva tagliato bruscamente la strada mentre lui andava in bicicletta, investendolo in pieno.

Era stato davvero fortunato, avrebbe potuto rimetterci la vita!

Anche se Hinata non era stata fisicamente presente al momento del fattaccio, quando un'amica chiacchierona se l'era lasciato sfuggire durante una lezione pomeridiana d'informatica, l'effetto dentro di lei era stato istantaneo e devastante.

Allarmata, aveva abbandonato computer, appunti e borsa per correre in bagno a calmarsi, bagnandosi il viso già in procinto di scoppiare a piangere.

Il nome di questo ragazzo è Naruto Uzumaki; a differenza di lei, la famiglia della quale era benestante e poteva permetterle di frequentare un istituto privato femminile, egli era cresciuto nell'orfanotrofio di fronte casa.

Allora, l'aveva conosciuto come un bambino estremamente vivace e burlone, solare ed estroverso, che quando giocava a pallone con gli altri orfanelli e capitava che la palla venisse calciata alta, oltre l'inferriata che separava il campetto di calcio dal giardino degli Hyuuga, era solito scavalcare senza alcun timore un cancelletto antico e arrugginito, in un modo chiassoso che ella, fanciullina dagli occhioni chiarissimi, si affacciava da una finestra per osservarlo correre a riprendersi quel gioco sferico che dava l'impressione di rotolare e mai sostare.

Libero e intraprendente, proprio come lui.

L'aveva colpita fin da subito, infatti Hinata non si era mai sentita tanto affezionata a qualcuno esterno alla propria famiglia, pur limitandosi a guardarlo da lontano a causa del proprio carattere eccessivamente timido e riservato.

Adesso che l'avevano dimesso dall'ospedale - era stata la stessa amica pettegola ad informarla di ciò! -, non solo si sentiva sollevata e felice, ma provava anche il forte desiderio di recarsi a fargli una breve visita in orfanotrofio, cosa che aveva sempre evitato o per imbarazzo o per paura di svenirgli davanti.

Però come presentarsi a mani vuote?

Ecco perché ora era impegnata a girovagare incerta tra i reparti pieni, assortiti e ordinati, alla ricerca di un regalo che potesse fargli piacere.

All'inizio aveva pensato ingenuamente ad un film, un videogioco o un romanzo, per poi rendersi conto di non conoscere affatto i suoi gusti in materia; poi - passando oltre - ad una torta confezionata o ad una crostata all'albicocca, ma osservando tutti i dolci presenti sopra semplici tavolini le sembrò un po' inadeguato un dono del genere, a meno che non si fosse messa a prepararla con le sue mani, allora sì che avrebbe avuto un valore aggiunto!

Poi ad un soprammobile o un'abat-jour, ma il crescente imbarazzo per una scelta difficile l'aveva convinta a rinunciare anche a quello, purtroppo.

Sconsolata e depressa, fermò i propri passi lenti nei pressi d'una cameretta per bambini, esposta assieme a molti materassi e cuscini di tante forme e colori, emettendo un sospiro di frustrazione.

Perché doveva essere così problematica?

Eppure un regalo, qualunque cosa fosse, era sempre gradito... perché era il pensiero quello che veramente contava!

Si sentì come se le manie di perfezionismo paterne l'avessero in qualche modo condizionata a prendere le cose giuste al momento giusto, mentre per le occasioni improvvisate come quella non aveva la minima idea di che pesci pigliare!

Guardandosi nervosamente intorno e scoprendosi sola, Hinata ne approfittò per sedersi pesantemente sul lettino e chinare rassegnata il capo, con la borsetta in grembo, finché un'occhiata in tralice non la indirizzò verso un cuscino a forma di cuore, viola e con una scritta che da quella distanza non riuscì a focalizzare.

Incuriosita, si alzò e si avvicinò ad esso, leggendovi mentalmente queste quattro incisive parole:

 

First and Secret Love

 

Le venne istantaneamente da arrossire, come se il cuscino avesse appena colto una verità sconvolgente.

"Comprargli un regalo simile significherebbe dover confessare tutto... Non so se sono ancora pronta a farlo, però" ammise, mentre il cuore le batteva forte, le mani tremavano e le labbra si serravano in una linea dritta e sottile.

Accanto al cuscino che le stava suscitando tali sensazioni, vi era un altro, sempre a forma di cuore ma privo di scritta, di quel rosso che tendeva all'arancio.

Lo afferrò con una mano e se lo strinse al petto, ancora agitato sopra quel battito irrefrenabile e pulsante che avvertiva bene, scoprendolo morbido e soffice come un peluche.

Certo, l'imbottitura c'era, ma non risultava per niente duro al tatto e sortì un insperato effetto rassicurante.

"Ho deciso!" si disse allora, afferrando risoluta anche l'altro. "Li prendo entrambi: uno per me, uno per lui".

Così facendo, non ebbe problemi a dirigersi alle casse, pagare, farsi incartare separatamente i due guanciali e andarsene, con le buste in mano e un peso in meno sulla coscienza.

In fondo, pensò, il cuore senza una scritta poteva anche essere interpretato come un semplice "Ti voglio bene." oppure un "Sono contenta di sapere che l'operazione è passata, che ti sei rimesso, che potrò rivedere ancora -da lontano, non pretendo poi tanto- il tuo meraviglioso sorriso!".

Ma la parte più ardua e difficile, ossia la visita vera e propria, doveva ancora arrivare...

Senza inoltre contare il fatto di tornare a casa, riuscire a prepararsi mentalmente un discorso decente senza che la voce le si paralizzasse in gola, oppure evitare di perderlo in un improvviso blocco di memoria, ma per questo si poteva porre un piccolo rimedio - un bigliettino, per riportare parole essenziali e sentite - prima di uscire nuovamente e senza destare sospetto alcuno nei suoi parenti.

 

 

 

*-*-*-*

 

 

 

"Ehi, testa quadra, c'è una visita per te".

Il migliore amico di Naruto, Sasuke Uchiha, era decisamente un tipo poco loquace, eppure quelle poche volte in cui parlava aveva il potere o di rendersi antipatico agli occhi di tutti o di far rabbrividire il proprio interlocutore.

Ma questo non era decisamente il caso di Naruto, dato che sembrava fosse l'unico in grado di tenergli testa, di tollerare le sue critiche, anche se essendo uscito da poco dall'ospedale non trasmetteva certo il solito ottimismo, un contagioso buonumore, e la solita baldanza nel replicare alle provocazioni dell'amico.

"Che visita?! Non dirmi che si tratta di un altro dottore, ne ho abbastanza!" s'informò, imbronciato e in pigiama, dalla sua postazione a letto.

"Ho per caso accennato ad una visita medica?"

"Uhm... no. E allora, scusa, che razza di visita è?! Non ho mica parenti!" chiese ancora, grattandosi confuso la testa bionda e totalmente spettinata.

L'altro sospirò teatralmente per la stupidità così palese di Naruto, mentre alle sue spalle intervenne una vocina cauta e titubante a spezzare quell'incomprensione.

"E'-è permesso?"

"Sì? Chi è?"

Il ragazzo moro si fece da parte, uscendo, così egli poté vedere con i suoi occhi azzurri di chi effettivamente si trattava.

"Tu?!"

Davanti alla sua espressione stupita, una Hinata in divisa scolastica sussultò, indietreggiando di un solo passo e fissandosi le scarpe.

"Co-come s-stai?" balbettò, stringendo più forte le mani sulla busta di carta che celava il regalo.

Perché non poteva sprofondare? Procurarsi una pala, scavare una fossa profonda e seppellire quella parte di sé?

"Oh... Hinata, giusto? Sto bene, grazie. Sei stata gentile, non mi aspettavo proprio questa visita!" esclamò, entusiasta. "Coraggio, entra e accomodati dove vuoi!" concesse poi, mentre con un gesto indicava i vari letti già ordinati che riempivano la stanza, escluso il proprio che ovviamente era ancora sfatto.

"I-io... ve-veramente..."

"Cosa c'è?"

"N-nulla".

"Davvero? Sai, se quel giorno non mi fosse capitato nulla, a quest'ora sarei sul pullman con i miei amici, per la gita che aveva programmato la direttrice. Invece mi tocca rimanere qua, dicono per precauzione, e immagino avrai notato che questo posto è quasi deserto, fatta eccezione di Sasuke, la cuoca, la cameriera e un ragazzino al piano di sopra che pare abbia contratto il morbillo... Ehi, ma perché stai ancora sulla soglia? Guarda che non sono contagioso!"

Se non fosse stato per il discorso concitato e al tempo stesso amareggiato di Naruto, ovvero se tutto fosse dipeso solo ed esclusivamente da lei, in quella stanza avrebbero sentito volare le mosche e nient'altro. Così, prendendo un respiro profondo, Hinata trovò in sé il coraggio di dichiarare: "Vo-volevo darti questo!", con le mani portate in avanti e le guance imporporate.

"Per me?" Naruto si portò a sedere. "Non dovevi disturbarti, grazie! Coraggio, avvicinati e fa' vedere" la incitò, in tono mite per non metterla più a disagio di quanto non fosse.

Hinata ubbidì, guardando fisso i propri piedi avanzare titubanti mentre il cuore minacciava di volerle seriamente sfondare il petto con forza.

"E-ecco!" fece, porgendoglielo dopo una manciata di secondi. "Mi dispiace p-per la gita..."

"Figurati. Mi è stato promesso che se ne farà un'altra in mio onore tra due settimane, mentre tra una tornerò all'ospedale per farmi cacciare gli ultimi tre punti che mi hanno lasciato... li vuoi vedere? Certe volte fanno un prurito assurdo, devo resistere alla tentazione di grattarmi... eh, eh." ammise, felice e infastidito al tempo stesso.

Poi, quando ella negò spaventata con il capo, si dedicò a scartare la confezione e a scoprire il contenuto, rimanendo per un momento basito di fronte al guanciale colorato.

"Na-Naruto-kun, po-potresti leggere il mio bigliettino?" lo pregò, totalmente imbarazzata. "Lì... ti spiego... po-poi se vorrai ridere di me... e-ecco, puoi farlo".

"Perché dovrei ridere di te? Comunque farò come mi hai detto, Hinata-chan" le assicurò, piatto.

Aprì subito il bigliettino.

"Oh... che bella calligrafia!" si complimentò, ottenendo solo l'aumento del rossore sul viso di Hinata, che preferì girarsi di scatto e chiudere gli occhi piuttosto che assistere a... a qualunque cosa avrebbe fatto o detto in seguito, ecco!

Questo è ciò che Naruto trovò scritto:

 

Se ti stai apprestando a leggere queste quattro righe, sappi che è il mio primo passo avanti, verso di te.

Non sembra, ma ho un carattere difficile, che spesso mi fa chiudere agli altri.

Non pensare che sia venuta solo perché provi pena per ciò che ti è successo, Naruto.

La verità è che ti osservo da sempre.

Da bambina mi affacciavo alla finestra per vederti giocare a pallone, per ammirare il tuo splendido sorriso.

Mi sono affezionata a te prima ancora che ci incrociassimo per strada, da quando ho iniziato a frequentare la scuola privata.

Adesso lo sai che non è per mancanza di rispetto, o per una differenza di ceto sociale, che ti evitavo.

E' il mio carattere, Naruto, non posso farci niente!

Ma da oggi spero che tu mi comprenda meglio...

Questo regalo vuole dimostrarti solo quanto bene ti voglio, nulla di più.

Non per malizia, non per una pretesa di essere ricambiata o altro...

Mi accontento di essere tua amica, un'amica che si preoccupa, un'amica che finalmente è riuscita a seguire il cuore in barba al carattere.

 

Hinata

 

"Hinata, tu... Beh, sembrerà strano, ma mi hai appena lasciato senza parole".

Si confidò immediatamente, ovvero dopo aver finito di leggere e aver sollevato il viso nella consapevolezza di essersi comportato da stupido.

Naruto aveva sempre pensato che Hinata non sopportasse quel suo carattere esuberante, invece adesso quelle parole rivelavano aspetti sconosciuti, oppure dettagli che non aveva mai preso in considerazione prima d'allora.

"Se c'è qualcuno di cui dovrei ridere, quello sono io. Non avevo capito niente!" si diede la colpa, tendendo una mano verso il polso sottile di Hinata, che sussultò al contatto sulla pelle. "Certo che possiamo essere amici, ci mancherebbe!"

Subito dopo, Naruto si portò il regalo alla testa, ricadendo svogliatamente sul letto e sprimacciandolo con le dita.

"Uhm... non è male, sai? E' davvero comodo, penso proprio che mi aiuterà a riposare meglio!" esultò.

Finalmente Hinata decise di girarsi di nuovo verso di lui, mostrando un sorriso dolce e colmo della stessa gratitudine che magari stava provando persino lui. Avrebbe voluto aggiungere altro, dirgli che sarebbe venuta a trovarlo anche il giorno seguente, ma dalla sua borsetta provenne uno squillo di cellulare che la fece desistere.

"Devi già andare via?" s'informò Naruto, stavolta senza nascondere una nota di delusione nella voce - cosa che le piacque, invero.

"Sa-sarà mio padre che mi ce-cerca. Scusa", gli disse, chinandosi incerta prima di andare via.

"Non preoccuparti, e passa quando vuoi... Mi aspetto un'altra visitina, okay?" pretese con l'occhiolino, vedendola poi annuire timidamente dalla soglia e sparire nel corridoio.

Rimasto solo, Naruto puntò uno sguardo assorto in su e sospirò; a suo tempo, sperò di imparare a voler bene a quella ragazza che aveva sempre definito schiva e sfuggente, mentre invece celava un animo molto dolce e gentile.

E Hinata, raggiunto il marciapiede, pensò alla busta che aveva appoggiato sopra al letto della sua camera, al cuscino che aveva comprato per sé e che svelava un'altra verità immutabile e meravigliosa che con il tempo, sperava, sarebbe riuscita a concretizzare.

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

*-*-*-*-*

Nota: Ho dato al dono per Naruto un certo significato - un primo passo per rompere il ghiaccio tra loro - e al cuscino che si è comprata Hinata un altro - il suo primo amore, che vuol tenere segreto finché non sarà pronta a rivelarlo (in fondo qui è solo un'adolescente riservata, comprendetela ^^')

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Ulteriore nota: Ennesimo ritardo, ne sono perfettamente consapevole >.< tuttavia, questa continua ad essere una shot NaruHina che non mi soddisfa pienamente.

Mesi fa ha persino partecipato ad un contest (per maggiori informazioni, http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9006132 è il link inerente al concorso) arrivando quarta. L'ho sistemata un po', eppure resta superficiale vero?

Però la raccolta doveva andare avanti in qualche modo ^^' spero che a voi piaccia, perché di solito quando tendo a sottovalutarmi ci siete voi che mi sostenete con le vostre recensioni e mi spronate a migliorare. Non vi sarò mai abbastanza grata, per questo ^_^

 

 

Ringraziamenti:

 

Vaius: Rispondo soltanto al commento dello scorso capitolo, comunque ti sono grata per tutti quelli che hai lasciato finora *__*

Non conosco il libro che hai letto, no XD io sono stata ispirata da una mostra (sull'Egitto, appunto) che si è tenuta per un mese nella mia città e che sono riuscita a visitare il giorno del mio compleanno.

Era davvero bella *__*

E hai ragione, Hinata e Naruto sono così teneri che mi piace tantissimo immaginarli in ogni situazione, anche se in questo periodo ho altro per la testa e mi sono decisamente allontanata dal fandom ^^'

 

kry333: Naruto non è tipo da visitare mostre, assolutamente XD non ce lo vedo proprio. Ma ha fatto eccezione solo per Hinata, visto? *__* E tutto si è risolto per il meglio, dato che io adoro i chiarimenti, penso che aiutino molto in un rapporto: ti avvicinano ancora di più alla persona che ami.

Uhm... vero che sarebbe appropriato il suo fedele ramen, ma il gelato è un modo più dolce e fresco per farsi perdonare, no? XD

Un bacione alla mia fedele seguace!

 

Mokochan: Guarda che puoi dirlo tutte le volte che vuoi, non c'è problema ^_^

Hai ragione cara, basta quello *__* sì sì, il NaruHina è per sempre!

Che pensi di questo capitolo? ^^' E' quello che mi piace di meno, sai?

E per la richiesta posso aspettare, ma davvero, non vedo l'ora di poterti dedicare qualcos'altro *__* e al più presto passo a leggere Bloody Rose, ancora non l'ho fatto >.<

Un bacione e un abbraccio forte, a presto!

 

KikiWhiteFly: Grazie mille per il commento da semplice lettrice, Kiki ^O^ è bello sapere di essere riuscita a far piacere e apprezzare il NaruHina anche a chi non... parteggia per esso, diciamo ^^

Un bacio!

 

 

Infine, grazie a chi ha aspettato e ha letto questo aggiornamento ^^

Appena l'ispirazione per Naruto si degnerà di bussare alla mia porta, tornerò! E' una promessa solenne *smile e pollice in su*

 

Alla prossima!

 

Un bacione!

Rinalamisteriosa

 

 

  
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