Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Stupid Lamb    22/08/2010    26 recensioni
Ogni giorno diventa sempre più difficile: entrare in classe, sedermi accanto a lei, sopportare che non mi degni di uno sguardo. Sono uno stupido. Uno stupido ciccione con i capelli rossi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I vostri commenti mi hanno emozionata tantissimo, in particolare quelli di coloro che si sono rivisti in questo Edward così diverso dal solito

I vostri commenti mi hanno emozionata tantissimo, in particolare quelli di coloro che si sono rivisti in questo Edward così diverso dal solito. Grazie per tutti i commenti, anche per quelli privati.

Ho deciso di allungare la flash fic e di farne una mini ff di pochi capitoli. Come ringraziamento per voi, e come desiderio mio personale.

 

Grazie a lele-cullen, che mi ha dato la sua benedizione.

Grazie anche a chi ha segnalato questa storia per l’inserimento fra le scelte.

 

Buona lettura.

 

---

 

Capitolo 2

 

Edward

 

Il mattino dopo mi sveglio prima di tutti. Apro gli occhi e sorrido.

Faccio la doccia e scelgo con cura ciò che indosserò a scuola. Il mio armadio è pieno di baggy jeans e di felpe extralarge. Non sono in condizione di andare in giro con delle t-shirt o con delle camicie. Sarebbero aderenti, e si vedrebbe tutto.

Cerco sempre di coprire il grasso, di mimetizzarlo sotto capi enormi, in cui a volte io stesso mi perdo. Nella maggior parte dei casi evito anche di guardarmi allo specchio, per evitare di vedere la ciccia e le smagliature sull’addome.

“Ehi, Edward… sei… Wow, ti sei tirato a lucido!”

“Lasciami perdere,” dico a Jasper fermo sulla porta.

Ieri Bella mi ha chiesto di essere suo amico, e so che è da stupidi essere felici per una cosa simile, ma io sono stupido quindi sono felice.

Ho cercato di rimanere calmo durante l’ora di biologia, l’ho salutata all’uscita e le ho detto “Ci vediamo domani”. Lei ha sorriso ed il mio cuore ha pompato più sangue. Per un attimo mi sono sentito come tutti gli altri. Per un attimo mi sono sentito normale.

Non diventerà mai la mia ragazza, però possiamo essere amici.

 

Piove fitto. Il parcheggio della scuola è pieno di gente sotto gli ombrelli. Io non uso mai il mio. Il giubbotto che indosso ha un cappuccio piuttosto grande.

Di solito non mi fermo mai qui prima del suono della campanella: non ho molti amici con cui chiacchierare, e non mi va di essere un peso per Jasper o Emmett.

“Pranzerai di nuovo con lei?”

“Non lo so,” rispondo a Jasper guardandomi attorno per cercare di vederla.

“In bocca al lupo.”

“Crepi.”

Bella è appoggiata al pick up con Angela. Mi vede non appena scendo dall’auto e il suo sorriso fa ritornare il sole, almeno per me.

“Edward.”

“Ciao, Bella.” Mi piace il suo nome. Le dona.

“Vieni sotto il mio ombrello o ti bagnerai tutto.”

Il cuore batte forte quando iniziamo a camminare vicini. Avverto il suo calore.

Mi sento felice… fino a quando mi accorgo che per riparare me, il ciccione, Bella si becca tutta la pioggia addosso.

“Ho dimenticato una cosa in macchina… continua pure,” le dico con gli occhi bassi ed il cuore spento.

“Ti aspetto,” dice.

“No,” insisto. “Non ce n’è bisogno. A dopo.”

Non possiamo neppure camminare sotto lo stesso ombrello. Come potremo essere amici?

 

“Ehi, ti ho visto con la nuova arrivata,” dice Emmett all’uscita della lezione di fotografia.

“Sì,” dico scrollando le spalle.

Non faccio che pensare all’episodio di questa mattina. Mi dispiace averla lasciata da sola, ma cos’avrei potuto fare? Dirle che sono così grasso che non posso camminare sotto lo stesso ombrello con lei?

“E’ carina,” dice colpendomi con un gomito. “Pensi di dichiararti?”

“Come?”

“Oh, andiamo. Solo un imbecille non si accorgerebbe di quanto ti piace. Non le stacchi gli occhi da dosso dal giorno in cui è arrivata qui. Allora, pensi di dichiararti?” chiede con un’altra gomitata scherzosa.

Ci fermiamo agli armadietti per prendere i libri per la lezione successiva.

“No, non lo farò.”

“Perché? Ha già un ragazzo?”

“Non lo so, ma la cosa non mi stupirebbe.”

Emmett chiude il suo armadietto e mi guarda. “Provaci. Non hai da perdere nulla, no?”

Per lui è tutto facile, come per Jasper. Fa parte della squadra di football, e le ragazze fanno la fila per uscire con lui. Emmett è simpatico, allegro, sicuro di sé. Tutto il contrario di me.

“Per adesso siamo amici…”

“E a te basta?”

No. Vorrei darle un bacio, tenerle la mano.

“Me lo farò bastare.”

 

Riley fa la fila per il cibo. Andrà a sedere con lei? Perché ieri non l’ha fatto? E perché Bella ha detto che lui le dà noia?

Vorrei essere abbastanza coraggioso per andarle accanto. Ma se fosse arrabbiata dopo l’episodio di stamattina? E se volesse pranzare con Angela o proprio con Riley?

“Cullen, ti si sono incollati i piedi a terra? Muoviti.”

Felix, un ragazzo della mia età che somiglia ad un muro di pietra e con il quale è meglio non scherzare, mi dà una spallata e mi costringe ad avanzare.

“Scusa,” dico prendendo un piatto di patate. “Non ti avevo visto.”

“Lo immagino bene,” dice al suo amico Dimitri. “All’ora di pranzo gli occhi di Cullen sono tutti per il cibo.”

“Solo all’ora di pranzo?” risponde l’altro.

Ridono dandosi pacche sulle spalle, e non sono i soli.

E’ normale ridere del ciccione. E’ divertente ridere del ciccione coi capelli rossi.

Lascio il vassoio con le patate e vado al mio tavolo. Jasper è in compagnia della ragazza di ieri, quella bassa e con i capelli neri.

Prendo lo zaino e mi avvio all’uscita senza parlare.

Bella mi guarda come se avesse visto tutto.

Non sorride. Non le sorrido.

 

Il suo profumo riempie l’aula di biologia. Sono l’unico a sentirlo? Sono l’unico ad esserne innamorato?.

Il professore Banner spiega, Bella prende appunti. E’ attenta, diligente. E’ brava.

E vuole essere mia amica.

Ma io non sono neppure capace di camminarle accanto… come posso essere suo amico?

Lei è così angelica, così candida. Io fatico a trovare le parole per esprimermi due volte su tre, e mi faccio prendere in giro da Felix e dal suo amico perché in fondo hanno ragione, sono un grassone. L’anno scorso mi chiamavano ‘pallina’, e anche in quel caso non erano i soli.

“Stai bene?” bisbiglia Bella mentre il professore è alla lavagna.

Il cuore fa le capriole quando lei si avvicina. Vorrei accarezzarle i capelli e le guance.

“Sì,” dico abbassando gli occhi sul quaderno.

Vorrei raccontarle tutto, spiegarle che se parlo poco è solo perché mi vergogno e mi sento inferiore e stupido. Ma non ci riesco.

Bella non dice altro, sembra quasi offesa dal mio comportamento.

Come posso essere suo amico? Come?

Quando la campanella suona, mi alzo prima di lei facendo strusciare lo sgabello.

“Bella?”

“Sì, Edward?”

“Non possiamo essere amici.”

“Perché?!” chiede subito.

“Perché no. E’ meglio così. Scusa.”

 

---

 

   
 
Leggi le 26 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Stupid Lamb