Mi
sveglio.
Sbatto freneticamente gli occhi per un po’,
prima di capire che non sono io che non vedo, ma che è buio
proprio. Guardo
l’orologio magico appeso alla parete.
Le 6. Cazzo ho perso un’ora di sonno e
mezza. Bah, tanto ultimamente dormo poco.
Mi tiro su a sedere e mi stropiccio
gli occhi. Comunque non mi riaddormenterei. Mi infilo la divisa, dopo
aver
fatto una doccia abbastanza fredda, per svegliarmi, ed esco dal
dormitorio:
senza fretta, scendo le scale adagio, dato la mia
instabilità, e arrivo in
comune dopo aver rischiato di cadere due o tre volte.
Non c’è nessuno.
Beh, chi
mi aspettavo di trovare a quest’ora? Sbadiglio e mi sdraio
svogliatamente sul
divano, fissando il soffitto.
Ho sognato tutto quello che mi ha risvegliato il
ricordo di quello che ho raccontato ieri.. Sam, figlio di puttana.. non
ti
perdonerò mai.
Si, si chiamava così lo stronzo: Samuel Cortigan. Un nome
che
non scorderò mai, e che è finito definitivamente
sulla mia lista nera. Se fosse
ancora a Hogwarts, e non si fosse trasferito.. beh, mi sarei vendicata.
Oh si.
Piano piano la mia mente si offusca, come la vista, e ogni cosa diventa
nera,
lasciando spazio ai ricordi scaturiti dalle altre cose dette.. e state dette a me.
“Ehi Rin? Rin, svegliati.” apro gli occhi. Oh merda
mi sono addormentata.
Cerco
il proprietario della voce guardandomi intorno, e trovo un Nott assai
arzillo, che
mi fissa insistentemente.
Il suo volto si rilassa appena mi vede sveglia.
“Buongiorno” sorride tornando a sedersi sulla
poltrona di fianco al divano sul
quale stavo dormendo.
Mi premo il palmo della mano sinistra sulla fronte.
Ho
mal di testa.
“ ’ngiorno” rispondo con un filo di voce.
Mi guarda curioso
aggrottando la fronte. “Beh, che hai combinato?”
beve a collo da una lattina
appena aperta di fanta.
“Che schifo Theo” esprimo il mio schifo per quella
roba
alla mattina, con la voce impastata ; lo guardo di traverso e il suo
volto va a
formare un ghigno, dietro la lattina.
Porto la mano dalla fronte al divano.
“Bah, mi sono svegliata alle 6 e sono venuta di qua in comune
… che ore sono?”.
Appoggia sul tavolino la lattina vuotata in pochi secondi. E mi fa
cenno con la
testa verso l’orologio sopra il camino spento.
… “Le 10?!? Occazzo ma perché
nessuno mi ha svegliata?! Merda merda merda!” mentre mi agito
e mi alzo di
scatto lui rimane composto e ridacchiante su quella fottuta poltrona.
“Che
cazzo ti ridi tu? A proposito … che ci fai qui?”
saremmo dovuti essere entrambi
a lezione a quest’ora. “Beh vedi, stamattina quando
io, Blaise e Draco siamo
venuti giù in comune, e grazie a Salazar, i primi, ti
abbiamo visto lì ti
stavamo per svegliare quando è scesa Daphne, che ci ha detto
che per oggi era
meglio se dormivi, perché avevi bisogno di riposo,
perché negli ultimi giorni
non hai chiuso occhio. Però non potevamo lasciarti
lì, magari qualcuno poteva
approfittarne. Si era offerto Blaise di restare ma
…” pensa a quello da dire
“ma di sicuro avresti finito per incazzarti con lui e quindi
ho detto che
rimanevo io. In poche parole ci siamo dati per malati
entrambi.” Sorride
divertito dal giorno di vacanza che si è ritrovato ad avere.
Mi lascio cadere
seduta sul divano di nuovo.
“Ah.” Rifletto. “Ma scusa allora
già che c’eri
potevi lasciarmi dormire di più anziché
svegliarmi no?” aggrotto le
sopracciglia e incrocio le braccia, ma devo avere
un’espressione buffa perché
si mette a ridere.
“Certo che
lo avrei
fatto, se non ti fossi messa a parlare nel sonno.” Ghigna
sadico. Ommamma.
Che
ho detto? Ti prego non dirmi che mi son fottuta da sola andando a
raccontare di
tutto e di più.
Sbianco. “Che-che ho detto?”.
Fa il vago. “mah… chi lo sa, chi
lo sa …” guarda da un’altra parte.
Mi fiondo dalla poltrona su cui è seduto. Mi
paro davanti a lui, le gambe divaricate, ai lati di quelle di Nott.
Sporgo il
busto verso di lui e gli afferro la cravatta avvicinando il suo volto
al mio.
“Stammi a sentire Nott, se non me lo dici ti chiudo in un
bagno con Weasley.”
Ghigna “Beh, non è una tragedia
dopotutto”. Sbuffo “… Weasley
maschio.”
Cambia
subito in un’espressione schifata “santo cielo,
no!” “E invece si, ne sono
capace. Quindi dimmi tutto.” e sarà meglio per lui
non menta; “Ok, ok , calma.”
Gli lascio la cravatta e me ne torno seduta sul divano, continuandolo a
guardare insistentemente.
“Ebbene?” alzo un sopracciglio, impaziente di
sapere
la risposta.
“Oltre a sparare robe senza senso, l’unica cosa che
ho capito, e
che ne aveva è stata < non ve lo
permetterò >.” Mi guarda per vedere la mia
reazione.
Hm. Quello che mi ricordo è tutto confuso … Forse
se mi concentro mi
torna in mente. “A che ti rif…”
“shhh” lo zittisco. Lui mi guarda sempre
più
curioso.
Passano due minuti.
Ah. Mi si illumina il volto a quanto pare, dato
che Nott ritenta: “Allora, cosa non permetterai di fare a
chi?”.
Di certo non
posso dire che ho sognato i mangiamorte portarsi via Draco, con il
volto
straziato dal dolore … esattamente come quella sera
…
“Niente, falso allarme.
Non mi ricordo.” Alzo le spalle. Alza un sopracciglio per
niente convinto che
abbia detto la verità. Evidentemente non sono stata
abbastanza convincente, ma
in ogni caso faccio finta di niente e cambio argomento.
“Hm. Penso che fumerò
una sigaretta.” Estraggo dalla tasca il pacchetto e ne prendo
una; “Vuoi?”
offro solo perché magari così si zittisce.
“No problem, ho le mie.” Ghigna
probabilmente per far capire che ha recepito le mie intenzioni e ne
prende una
a sua volta.
Si alza dalla poltrona nera di pelle e si mette sul divano dello
stesso materiale, di fianco a me.
“Posso chiederti una cosa?” chiede con voce
seria all’improvviso, accendendo la sigaretta e iniziando a
fumarla.
”Dipende.”
Da che cazzo di domanda si tratta;
“Sicura che non vuoi chiarire con Blaise?”. Questa, è quel
che si dice la domanda errata.
Faccio
per alzarmi dal divano quando lui mi afferra il polso ed io mi giro a
guardarlo
infastidita.
In quel preciso istante entrano dal ritratto l’interessato
del
discorso e Malfoy, che si guardano in cagnesco, non so per che motivo,
e non lo
voglio sapere. Poi spostano lo sguardo su di noi.
Con un gesto brusco mi libero
dalla stretta di Theo e mi risiedo di fianco a lui guardandolo male. I
tre si
scambiano occhiate l’un l’altro fino a che i due in
piedi non si siedono:
ognuno in una poltrona di fianco al divano, ma con l’una
rivolta verso l’altra.
Sembra giochino a “chi abbassa per primo lo sguardo
perde”.
Bene, questo è il
tipico momento in cui uno si sente di troppo.
“Ehm, io tolgo il disturbo, ci
vediamo più tardi ragazzi.” Li liquido.
Come fanno ad avere già finito le lez..
ah, ma giusto: oggi erano spostate dalle otto alle dieci in pacca, per
mancanza
di alcuni professori, che hanno portato in gita scolastica a vedere non
so che,
alcuni del secondo.
Salgo di corsa nei dormitori femminili.
Appena Rin sparisce Blaise si volta furioso verso di me
“Cos’è, ci provi anche
tu ora?!” oddio ecco che incomincia.
Decisamente non ha reagito bene al
racconto di Draco.
“Cosa?! Ma sei impazzito?!” gli rispondo a tono;
“Ah e
allora spiega, cosa stavate facendo quando siamo entrati?!”
il suo tono è furibondo
a dir poco.
“Si dia il caso che le ho chiesto se proprio non voleva
cambiare
idea e parlare con te! Quindi abbassa la cresta!” Stringe i
braccioli della
poltrona con tutta la forza che ha, convulsamente, mordendosi il
labbro.
Sposta
l’obiettivo su Draco, che mi lancia furtivo uno sguardo di
intesa, per poi
risposare la sua attenzione sul moro di fronte a lui.
“Blaise, che cazzo te la
prendi a fare se hai detto che ci rinunci, che non hai più
chances con lei?!” di
certo Draco non è una delle persone con più
tatto, tra quelle che conosco; “Di
certo tu non mi aiuti ad avere successo!” sbraita
l’altro “Ma
sentilo, ti abbiamo sopport…” Eh no, ora
non dobbiamo litigare.Così, sembriamo dei cazzoni che non
hanno niente di
meglio da fare.
Intervengo: “STOP. Abbassiamo il tono ragazzi o ci
sentirà
tutta Hogwarts; inoltre nessuno di noi vuole litigare.
Giusto?”
Entrambi si
risiedono sulla rispettive poltrone, dopo che poco fa erano scattati in
piedi.
Blaise sospira. Bene si è calmato almeno un tot:
“Scusate ragazzi, proprio non
ci sto con la testa. Sapete che vi dico? Avete ragione. Non ho chances.
Se
volete provateci pure, ma non chiedetemi di aiutarvi. In questo caso
non lo
farò mai.” Si rialza e, attraversata la comune,
sale le scale dei dormitori
maschili.
Io e Draco ci fissiamo.
Non avrei mai pensato si arrendesse così
presto. “Beh tutto sommato è andato meglio di
quanto sperassi. Non ti ha tirato
pugni vero?” chiedo. Fa cenno di no con la testa, molto poco
accennato. E si
fissa le scarpe.
Dopo due o tre minuti che ho ripreso a fumare, si smuove da
quella posizione.
“Quindi …” si alza e si avvia molto
lentamente verso le scale
per il nostro dormitorio. “… Dici che ci posso
provare veramente?” Ghigna.
Le
sue solite battute per alleggerire l’atmosfera. Mi afferro
una scarpa, la
tolgo, e gliela lancio. Questa colpisce il muro, mancando di poco
Draco, che,
schivatolo, ridacchiando si è precipitato a mo’ di
fuga, su per i dormitori.
Sospiro. Lo so che non stava del tutto scherzando.
Anche se fosse solo il suo
inconscio.
Entra Daphne dal quadro mentre mi sto cercando di rimettere la
scarpa saltellando sul posto, a causa di qualche piccolo problema
tecnico a rinfilarla
senza slacciarla. Mi guarda perplessa.
Mi fermo imbarazzato. “Lu-lui, io, cioè,
colpa sua, stava …” “Nott, non voglio
indagare” alza gli occhi al cielo e si
dirige verso il dormitorio femminile.
Grandiosa figura di merda.
Appoggio gli appunti di Daphne di fianco al mio letto.
“Finiti. E pure io lo
sono.”
E’ pomeriggio inoltrato ormai, ed è tutto il
fottuto pomeriggio che sono
sdraiata su questo fottuto letto a leggere quei fottuti appunti.
Pansy sorride
maligna, dal suo letto sul quale è sdraiata a pancia in
giù, sventolando le
gambe “Una scopata ti rimetterebbe a nuovo. Magari con Draco,
dato che ci vai
così d’accordo.”
Spalanco gli occhi.
È un caso che lo abbia detto vero?..
vero?? Tiro su il busto dal materasso, scattando. “C-che hai
detto?!”
“Ah ah
non fare quella faccia, lo sai benissimo
di che parlo.” Si compiace dell’essere a conoscenza
del fatto.. si, a quanto
pare qualcosa sa.. oppure fa finta.
“… Come fai a saperlo?” prego Salazar
non
sia la storia dell’abbraccio/pianto.
“Oggi ho sentito mentre ne parlava con
Blaise.” Ok, lo sa.
Mi va di traverso la saliva e inizio a tossire
freneticamente. “S-stai scherzando?” Ecco spiegato
il comportamento di oggi …
però … se Blaise si è incazzato
significa che è geloso, ovvero che non ha
smesso di … mah, ciò non smentisce il fatto della
Vane.
Ma cazzo però! Draco
non doveva, non doveva, non doveva! NON doveva, senza il MIO permesso.
“Affatto. Si è anche incazzato.”
Annuisce tra sé e sé ricordandosi la scena
probabilmente.
… Adesso gliene dico quattro.
Mi alzo e mi precipito fuori dai
dormitori e dalla comune.
Appena fuori il quadro vedo Nott che parla con due
ragazze del terzo, nello spiazzo di pietra. Sempre lì a fare
il cascamorto
quello!
Mi avvicino veloce. “Scusate, Theo sai
dov’è Draco?” le ragazze fanno
facce infastidite e si lamentano sottovoce, quando interrompo il loro
blaterare, e diventano sempre più scocciate quando sentono
che sto cercando
Draco. Faranno parte del suo stupido fan club. Ma per piacere!
Nott mi guarda
sospettoso. “Perché? Che vuoi fare?”
Che ci dovrei fare!? “ Devo parlarci. E
non civilmente se te lo stai chiedendo.”
Dopo pochi secondi mi risponde
sarcastico “Ehi se dovete fare sconcerie spostatevi dal
giardino!” finge una faccia
scandalizzata e disgustata. E’ il suo modo di dire
“lo trovi là”.
“Perché
dovremmo? L’erba è molto più soffice
del pavimento!” Dico sghignazzando per
prendere un po’ per il culo le due lì vicino che
sono sempre più a bocca aperta,
mentre mi incammino per il corridoio dei sotterranei.
Theo mi urla dietro
“Esistono i letti!”
stando al
gioco.
Percorro il corridoio ancora
sorridendo. Ammetto che i momenti in cui eravamo tutti uniti mi
mancano..
molto.
Ma ora è diverso, non sto più con Blaise, e la
nostra vicinanza non è
possibile; ergo fanculo gruppo sereno. Tra l’altro siamo pure
cresciuti,
scommetto che ognuno di noi s’è fatto almeno un
pensierino sugli altri.. ehm..
me compresa. Si beh, non è che mi faccio i filmini porno,
solo ho pensato a
come sarebbe se mi fossi messa con Theo o Draco al posto di Blaise..
capita di
pensare a come fosse andata se avessi fatto una cosa invece di
un’altra.
A
destra, a sinistra, giù per le scale, di nuovo a destra ...
Prima di
accorgermene sono in giardino.
Mi fermo. Si, facile da dirsi “in cortile”.
Peccato che sia enorme. E io non ho tempo da
perdere; è pure nuvoloso, spero non piova.
Pensa, pensa … oh.
Adocchio un
gruppo di Serpeverde venire da verso il lago.
Bah, tentar non nuoce, d’altronde
era là anche ieri.
Mi avvicino alla riva, e la percorro per cinque minuti
buoni, fino ad arrivare a due sagome stese ben conosciute. Una di loro
è il mio
obiettivo.
Bingo.
Se ne sta con gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro
la nuca.
Mi fermo proprio quando i miei piedi sono a tre centimetri dalla sua
testa. “Cosa stai facendo, si può
sapere?” il tono leggermente incazzereccio.
Apre un occhio grigio azzurro, mi osserva, poi ghigna. “Mi
godo il panorama.”; ecco
ci manca solo che faccia il depravato.
Anche se imbarazzata non lo do a vedere,
e mi allontano subito di un passo. Possibile che trovi bello un
ghigno?!
Faccio
il giro e raggiungo il suo fianco destro, per poi semi-inginocchiarmi e
afferrargli la cravatta.
Si, ci ho preso gusto, fa molto film.
Lo costringo
così ad alzare il busto e a protenderlo verso di me,
tenendosi su anche appoggiandosi
sull’erba con gli avambracci, in modo che mi ascolti, anche
se quel cazzo di
ghigno non gli è ancora sparito … quasi quasi gli
tiro un pugno … nah, anzi,
non credo lo farò.
“Adesso dimmi come cazzo ti è venuto in mente di
sputtanare
tutto a Blaise.” Sono più seria che mai, e lui lo
capisce.
Solo che non
risponde, a causa dell’altro individuo, sdraiato a un metro
da lui, a un soffio
dalla mia schiena.
Sfortunatamente, mi ero dimenticata della sua presenza
esattamente tre secondi dopo averlo visto, a causa della fretta che ho
per dire
su a Draco.
L’altra persona mi circonda improvvisamente con un braccio la
pancia e mi attira vicino a lui, facendomi sedere, la schiena che gli
sfiora il
busto, quindi è sdraiato su un fianco, e costringendomi
quindi a lasciare
andare il biondo.
Quando imparerà a lasciarmi stare sto qui?! Con una mano mi
scosta i capelli da una spalla e inizia a passare le labbra sul mio
collo
sfiorando la mia pelle.
E mi da fastidio.
“I tuoi capelli sanno di … di
…”ci
pensa su “Bole, lasciami sub …”.
Non faccio in tempo a dimenarmi che Draco,
alzatosi in piedi, mi ha preso i polsi e mi ha tirato su, con talmente
tanta
forza che vado a cozzare contro il suo petto.
Adesso mi tiene gli avambracci,
in modo che non riesca a spostarmi.
E mi guarda dritto negli occhi. Non batte
le palpebre, nemmeno io.
Un brivido mi percorre la schiena. L’azzurro ghiaccio
delle sue iridi mi congela ogni volta, (anche se sono coperti in parte
da
qualche ciuffo biondo) e la sua essenza pure.
“Pèsca. Sanno di pèsca.”
Conclude
infine.
Subito dopo averlo detto sposta gli occhi su Lucian Bole, ma senza
mollarmi dalla presa, e ammetto che mi sto iniziando a innervosire: non
mi va
essere limitata così da qualcuno, nei movimenti.
Lucian si esibisce in un
ghigno dal sarcasmo amaro “Già.” Secco.
Oh, guarda guarda Bole, qualcuno ti ha
fottuto la tipa con cui ci stavi provando da sotto il naso! Beh,
fottiti.
SI,
per questo ringrazio il biondo, mentalmente.
Si alza pure il moro, e fa per
andarsene verso il castello.
“Bole” lo chiamo; si gira verso di me
“non ti
azzardare a toccarmi mai più senza il mio
permesso.”
Ridacchia sempre con un
tono sarcastico “Draco invece può a quanto
pare.”
Appena lo dice l’interessato
mi lascia gli avambracci e io faccio un movimento brusco per
allontanarmi.
“Ovvio.” Risponde lui ghignando, ma guardalo!
“Figuriamoci.” Dico io.
Alzo gli occhi al cielo.
Bole se ne va
ghignando ancora “Feine, Feine..” sto cazzone qui
è da quando siamo arrivati a
Hogwarts quest’anno che non vede l’ora di mettermi
le mani addosso. Contemporaneamente
io e Draco torniamo a fissarci.
Una leggera brezza viene dal lago, che mi
scompiglia un po’ i capelli … quanto odio quando
succede.
“Rispondimi.” Si
bello, adesso non c’è Bole come scusa a pararti il
culo, permettendoti di
astenerti dal farlo, di rispondermi.
Stringe i pugni.
“Ho dovuto.” Voce neutra.
< Ho dovuto > ?!?! Ma stiamo scherzando spero! Mio dio!
Forse non si rende
conto della minchiata che ha detto.
“Ah! Questa è bella! Hai DOVUTO! Causa
forze maggiori, si, mi immagino! Ma ti senti quando parli?!”
sbraito a voce
alta, e scusate, ma ho ragione a farlo.
“Stai zitta.” Replica secco.
No, dico,
che hai detto?! Lo guardo incazzata. “Tu non mi dai
ordini.” Dico piano,
parecchio irritata.
Si sta incazzando anche lui: stringe sempre di più i pugni
e respira più velocemente, sforzandosi di mantenere
invariata l’espressione.
“Dimmi su, questo motivo così importante, per cui
sei andato a urlare in giro
quello che ti avevo …!...” mi blocco col fiato
sospeso, poi finisco più
lentamente “..detto.”.
Lui distoglie lo sguardo, per fissare l’erba e poco dopo
torna a guardarmi.
No, non dirò “confidato”. Non lo
farò, non adesso.
“Una cosa
che viene “detta” non è un
segreto.”
Bastardo.
In questo momento è la parola che
meglio lo descrive.
Ma non cedo così, e si sbaglia di grosso se lo pensa.
“Non
fare il bamboccio Tassorosso e dimmelo.” Sono al limite della
pazienza;
“Perché
dovrei?” … ora basta, mi sono rotta di sto
giochino del cazzo. Mi risponderà,
che lo voglia o no.
“Ah, fammi pensare …” mi porto una mano
al mento e faccio
finta di rimuginare “Ci sono! Forse perché
riguardavano lui in parte?! Forse
perché è anche il mio ex?! Forse
perché già così non ci parliamo,
figurati
ora?!” Ogni cosa che dico alzo il tono di voce, tanto che un
gruppetto di Corvonero
ha preso a fissarci.
Draco sposta lo sguardo su di loro.
Io pure mi giro
inferocita “Andate a fare sesso di gruppo da
un’altra parte, poppanti!” grido verso di
loro.
Quelli, del secondo anno direi, imbarazzatissimi, ma alcuni anche un
po’
scocciati, raccolgono le loro cose e si allontanano tutti intimoriti.
Mi
rigiro. Lui mi guarda, con la testa leggermente inclinata di lato,
sempre serio
anche se si è un po’ calmato direi.
Lentamente riporta la testa dritta e si avvicina
a me: mi appoggia le mani sulle spalle e mi spinge indietro di qualche
passo,
fino a che non sbatto con la schiena contro un abete del confine della
foresta
proibita.
Tende le braccia e appoggia le mani sul tronco, ai lati della mia
testa, poco più giù rispetto ad essa.
La sua testa è molto vicina, le fronti
quasi si sfiorano.
Adesso vorrei proprio sapere che gli salta in testa..
Sussurra: “Forse …” il suo alito freddo
mi investe in pieno “..perché me lo
avevi confidato?”
suggerisce.
Rimango
zitta per un po’ e fisso il vuoto, guardando di lato e
ignorando la sua
vicinanza. Poi però mi rigiro e lo fisso, cercando di
contrastare il suo
sguardo.
“Si.” Cerco di avere un tono abbastanza deciso, ma
non mi esce del
tutto come speravo.
Poi sussurro a mia volta, pianissimo, quasi si confonde col
vento “Dimmelo.”
Mi guarda ancora qualche secondo. Poi si volta, dandomi le
spalle, mentre io rimango contro l’albero.
Fa due passi nella direzione opposta. “Se
…” quando inizia a parlare faccio
un passo anche io;
“… se ti dicessi che Blaise è ancora
innamorato di te? Cosa
faresti?”.
Mi si blocca il respiro.
Smetto di respirare, mi disconnetto dal
mondo.
No.. Ah, io non credo più a niente ormai, basta ho chiuso,
non ne voglio
sapere più niente.
“Basta, basta, basta! Sono stanca di sentirmi dire
stronzate! Non ce la faccio più! Lasciatemi stare,
smettetela di prendermi per
il culo, una buona volta!” Sto urlando ma ormai se ne sono
andati tutti dal
cortile, o almeno si sono spostati.
Si gira ancora una volta tornando con lo
sguardo nel mio e fa un passo verso di me, lasciandone un altro a
dividerci;
sembra davvero rotto.
“Porca troia, sei tu che non lo capisci! Lui non è
mai
andato con la Vane! Mai! E ieri sera mi ha detto che ha tentato di
dimenticarti, ma non ci è riuscito! Non posso non dirgli
niente, è il mio
migliore amico, insieme a Theo!” cazzo almeno avvertire no
eh!?
“Lo stesso, se
anche fosse tu non puoi andare a dire cosa ho fatto per dimenticarlo,
cosa ho
provato per lui e tutto quello che ti ho …
confidato!” si ora lo dico perché mi
sono rotta i coglioni.
Rimane zitto. “Aspetta. Credi davvero che io glielo
abbia detto?”
Lo guardo scettica, alzando una sopracciglia. “Si. Vi ha
sentiti
anche Pansy cristo santo!” faccio una smorfia alzando le mani
al cielo per
qualche istante.
“No, allora non hai capito. Io non gli ho riferito proprio un
cazzo
di quello che mi hai detto. Ho solo raccontato che è
successo quella notte … e
che ti ho parlato ieri sera. Nient’altro. Non ho
specificato.”… rimango
interdetta, ferma.
Ah.
Oh beh, pensavo peggio.. però poteva pure andare meglio:
ad esempio poteva direttamente tacere.
“… Che ha detto?” sospira
impercettibilmente,
vedendo che mi sono calmata, ma tiene comunque la sua solita maschera,
oramai
talmente evidente che quasi credo si romperebbe se gli tirassi un
pugno.
“Ha
cercato di tirarmi un pugno” ecco appunto “che ho
parato. Poi si è fermato da
solo, si è incazzato e … e alla fine ha detto che
non vuole immischiarsi.”
Rimango in silenzio, e ci fissiamo ancora.
Di nuovo i suoi occhi mi bloccano.
“Fa bene. Deve lasciarmi stare.”
Esita. “Non ti ho detto una balla. Non è stato
con la Vane.” Ripete per la seconda volta.
Stringo i pugni “E’ troppo tardi
adesso. Avrebbe dovuto incazzarsi con lei .. ma non lo ha fatto. Si
vede che
non ero così importante.” Faccio una smorfia, con
gli occhi mi pizzicano e
solleticano a causa delle imminenti lacrime. Non voglio che mi veda
piangere,
quindi mi volto e inizio a camminare decisa verso il castello. Lui non
mi
segue, rimane lì fermo.
Saggia mossa.
Apro la porta della camera e chiudendola alle mie spalle ci appoggio la
schiena
contro e mi accascio a terra piangendo, ma senza fare troppo rumore,
singhiozzando.
Fortunatamente non c’è né Pansy
né Daphne. Adesso non ho voglia
di vedere proprio nessuno.
Io … non ci posso credere … sono stata male tutto
quel tempo come una dannata … per niente.
Non c’era motivo.
E ho rovinato la
mia esistenza.
Ma … il fatto che più mi rode …
è che io ora come ora non mi
rimetterei con Blaise. Cioè … voglio capire
cos’è cambiato, per far si che
cambiassi idea.
E ho paura di quello che può essere.
Sento dei passi sulle
scale; velocemente mi alzo e mi chiudo in bagno, traballando un
po’ durante il
tragitto.
Pochi secondi dopo sento qualcuno entrare dalla porta. “Rin?
Pansy?”.
Mi asciugo le lacrime con il bavero e rispondo cercando di far sembrare
il tono
di voce normale “Sono qui Daph.”.
Ovviamente fallisco, e la voce esce rotta: si
accosta alla porta “Ehi … va tutto
bene?”
No, affatto.
Poco dopo mi decido ad
aprire la porta “No … non va per niente
bene.” Sussurro con gli occhi rossi.
Cerca di incoraggiarmi con un sorriso “Ehi, che
succede?” mi appoggia una mano
sulla spalla per qualche secondo, guardandomi comprensiva.
Mi avvicino al letto
e mi ci butto sopra, a pancia in giù, la testa affondata nel
cuscino “Non me ne
va bene una.”. Lei si siede sul suo.
“Draco?” ipotizza.
Beh, c’è arrivata in
fretta. “Centra anche lui, ma la questione principale e
Blaise.”;
si acciglia
“Oh. Vi siete parlati finalmente?” sé,
ciao.
“No. Ma lo farò. Devo a questo
punto. Presente quello che ti ho raccontato, che è successo
con Draco sulla
torre? Ecco. Oggi Pansy mi dice che ha sentito tutto mentre lui ne
parlava con
Blaise. Mi sono incazzata con il biondastro in questione, che mi ha
detto … che
mi ha detto che non
ha riferito quello
che gli avevo detto, ma solo che era successo quella sera e che poi mi
ha
parlato e … e che glielo ha dovuto dire perché
…” sento di nuovo le lacrime
agli occhi, le autrici delle tante pause nel mio discorso, ma vengono
assorbite
dal cuscino “perché ha detto a lui e Theo che non
gli è passato, quello che
prova per me. E non è mai stato con la Vane.”
…
silenzio.
Detto così fa ancora più
< Rinseil’idiotanumerounodiHogwarts >.
Lei sospira “Che ti dicevo … Ma è
comprensibile che tu non gli credessi.”
Altra pausa. No, non è vero, lo dice
per consolarmi.
Vabbè, apprezzo lo sforzo.
“Quindi stasera gli parli?” Sento le
molle del suo letto, si sta alzando.
“Se ne ho la forza …” dio, non ci voglio
nemmeno pensare a quello che potrebbe saltare fuori.
La sua voce riprende
quando è giunta davanti al bagno. “Mi faccio una
doccia poi scendiamo a
mangiare ok?” sbuffo, girandomi a pancia in su.
“No io non vengo. Non ho voglia
di vedere nessuno dei due.”; corruga la fronte “hm,
ok. Però mangia qualcosa
qui almeno.”
“Si …” flebile.
In realtà sento come se dovessi vomitare qualsiasi
cosa ingerissi; quindi non so se mangerò nemmeno
quassù.
“Daph, ho paura.”
Sembra accigliata di nuovo. “Cosa? Che motivo
c’è? Non hai mai avuto paura di
niente, perché ora?”
Mi copro gli occhi con l’avambraccio sinistro e faccio una
piccola risata sarcastica. “Sono davvero simile a Draco
allora, se nessuno
riesce captare le mie paure, se non quando lo dico. Si, ho paura,
perché i
miei, invece, di sentimenti, sono cambiati. Non provo più la
stessa cosa per
Blaise, e ho paura del motivo.”
Silenzio.. molto amato da noi serpi, ma al
momento mi da un po’ di ansia.
“In questo periodo stai molto con Draco
…” lascia
la frase in sospeso.
“Non dovevi farti una doccia?” il tono mi esce un
po’
duro, non intendevo esserle ingrata, solo non volevo aggiungesse altro.
E credo
lo capisca.
Dopo un po’ di silenzio i suoi passi fanno intuire che
finalmente è
entrata in bagno.
Dopo altri dieci minuti, passati immobili nella stessa
posizione, qualcosa rompe il silenzio: ovvero Pansy che entra in
camera.
“Ragazze non sapete che bomba è … come
si chiama? Insomma, quel tassorosso che
avevamo adocchiato lo scorso venerdì!” sbatte la
porta e si lancia sul letto,
sognante.. e affamata di sesso direi.
Minchia ma l’ha appena fatto, vuole fare
un altro giro per caso!?
“Ci scopi e non sai neppure il suo nome?” uso un
tono
glaciale, a causa del mio stato d’animo pessimo;
sbuffa “Dettagli. Non guardi
certo il nome mentre fai certe cose. Mah, che guastafeste, mi smonti
sempre
l’entusiasmo Rin. Dov’è Daph?”
no, davvero, si è accorta adesso che non
c’è?
Bah, si vede che l’ha proprio colpita tanto sto qui..
“In bagno a docciarsi.”
Rispondo svogliata;
“Hm peccato, le racconterò meglio dopo.”
Ghigna sadica.
Alzo gli occhi al cielo, ma non mi può vedere a causa del
braccio che mi copre.
“Ah, a proposito, domani c’è quella
festa dei Corvonero. Vieni anche tu vero?”
Ah, mi ero dimenticata. Hm, certo che siamo andate a un’altra
solo tre giorni
fa.. Massì
perché no, un’occasione per
dimenticarsi tutti i problemi : alcool e sesso, niente di meglio.
Mi faccio
schifo da sola pensandolo, ma credo lo farò davvero.
“Certo. Ehi Pansy, c’è
qualcuno di interessante, avvistato recentemente?” ghigna
alla mia domanda, e
lo vedo perché mi volto di lato per guardarla.
“Fammi pensare … hm no, nessuno
nuovo direi. Gli abbiamo già catalogati tutti, a meno che tu
non voglia farti
uno scarso, non c’è nessun nuovo, no.”
sarcastica.
Scatta in piedi “Comunque
Daphne ci sta mettendo un casino, creo un bagno temporaneo che faccio
prima
va.”.
Anche lei va a farsi la doccia.
Sono un’idiota.
Non devo comportarmi così.
Diciamo solo che … se qualcuno di
interessante attacca pezza io non lo scaccio.
Ecco, si, così è meglio.. oddio
se qualcuno sentisse i miei pensieri mi rinchiuderebbe.
Esce Daphne “Ok, io
sono pronta, dov’è Pansy?” faccio cenno
verso l’altro bagno con la testa.
Wow,
si sono coordinate alla perfezione! E sono ironica neh.
“Capito.”
… “Daph,
scusami per prima, è solo che …” “Ehi,
tranquilla, no problem.”
Sorride. … è la
migliore amica del mondo.
“Ci vieni domani sera?” cambia discorso per non
farmi
pensare troppo alla questione di Blaise. “
Si ,si” rispondo distratta;
“Bene,
allora.” Mi fa l’occhiolino.
Mi racconta un po’ la mattinata che mi sono persa,
niente di che, e dopo una dozzina di minuti esce anche Pansy. Le due
scendono
lasciandomi da sola.
All’inizio decido che è meglio se ripasso pozioni,
ma
inesorabilmente, per merito dell’enorme interesse che questa
materia suscita in
me, mi addormento.
Suona l’orologio e placidamente gli rivolgo uno sguardo: le
nove e mezza.
Dovrebbero
avere quasi finito.
Forza Rin, alza il culo e fatti forza, è il
momento.
Mi metto le scarpe e scendo.
Bene, non c’è nessuno.
Nonostante la
comune sia di colori freddi, qui dentro non ce n’è
per niente di freddo, specie
se il camino è acceso, come ora.
Mi siedo sul divano in pelle nera, comodo,
dove ho dormito stamattina; dato che non ho nessuna intenzione di
friggermi il
cervello nell’attesa spasmodica, mi son portata gli appunti
di pozione di
prima, così li finisco.
All’improvviso due ragazzette già viste in giro mi
si
parano davanti a braccia incrociate.
Alzo gli occhi dai fogli.
Ah, sono le due
troie che parlavano con Theo questo pomeriggio.
Le fisso annoiata. “Beh? Che
volete marmocchie?” molto disinteressata.
“Lascia stare Draco. Toccalo e
vedrai”
… scoppio a ridere e quasi non riesco a smettere, mentre
queste
stronzette mi fissano sempre peggio.
Ma che si fottano! Ahahahah Mentre mi
asciugo una lacrima, scesa per il troppo ridere, chiudo e appoggio il
quaderno con
dentro i fogli sul divano, di fianco a me.
“Ahahah scusate, e voi chi sareste
per impedirmelo?! E poi cosa mi vorreste fare?! In duello vi
schiaccerei come
moscerini” Si mordono entrambe le labbra; mi sto cominciando
a divertire.
“Lascialo stare o te ne pentirai! Magari si, noi due siamo
troppo poche per
batterti, ma tutto il nostro club è deciso ad aiutarci in
tal caso” si difende
una delle due coi capelli castani, a caschetto.
“Senza il “magari” tesoro.”
Ribadisco
ridacchiando.
Mi trafigge con lo sguardo.
“Non me ne fotte un cazzo del vostro
club: per quanto ne sapete voi potrei essermelo già fatto
parecchie volte e non
ve ne sareste accorte.”
Irrigidiscono e impallidiscono a dismisura.
“Non avete
il diritto di vietarmi niente. La mia vita privata la gestisco come
voglio. E
ora smammare ho di meglio da fare.”
Mi fissano con rabbia.
“Ma tu guarda queste bamboccie del giorno
d’oggi..”
dico tra me e me, facendomi però sentire da loro,
volutamente.
“Vedremo.”
Scoppia quella dai capelli ricci e biondi, più lunghi
davanti e corti dietro.
E
si allontanano a grandi passi.
Dio mio come me la sono spassata ahahah.
Dopo
pochi minuti che ho ripreso a ripassare, meno concentrata di prima,
ecco che
finalmente entrano.
Il mio cuore accelera.
And now sono fottuta.
La prima a
spuntare dal ritratto è Daphne, che mi lancia
un’occhiata di intesa: si, si ,
lo so, ora ci parlo;
la seconda Pansy e a seguire Loro.
“Ah, Daph ti devo
raccontare di quel tipo!” la bionda prende la palla al balzo
per togliere il disturbo
“Sicuro! Andiamo su. A dopo Rin. Notte anche a
voi!”dice verso i ragazzi.
Le
saluto con un cenno del capo mentre mi si forma un groppo in gola.
Sposto lo sguardo su Blaise , di fronte a me,
distante di un paio di metri, con dietro ai lati Nott e Malfoy, con
quest’ultimo che mi guarda serissimo senza sbattere le
palpebre.
“Dobbiamo
parlare” tu-tum.
Ecco, l’ha detto.
Mi ha risparmiato del lavoro. Ma ora non
posso tirarmi indietro.
Mando un’occhiata fugace a Draco, che serra la
mandibola, per poi tornare a Blaise.
“Lo so.” Ribatto altrettanto seria, mentre
mi alzo in piedi per fronteggiarlo.
“Notte Rin” Nott inizia ad allontanarsi,
seguito lentamente dal biondo.
“Notte ragazzi.” Dico senza spostare lo sguardo
dal ragazzo qui di davanti.
Adesso siamo soli.
“Rin.”
Respiro a fondo per
prepararmi.
“Adesso non dobbiamo mentire.”
“Non avevo intenzione di farlo” Tsè.
Entrambe le voci sono piatte, prive di personalità.
Si avvicina di un passo,
lasciando mezzo metro a dividerci, forse di meno.
“Non sono mai stato a letto
con la Vane.”
Caspita, subito al sodo va.
Respiro pesantemente “Le cose stanno
così.” Devo scegliere attentamente le parole con
cui proseguire “Non ti ho
creduto all’inizio perché ero accecata dalla
rabbia e dalla delusione. Con il
tempo mi ero convinta che fosse andata davvero in questo modo
… e non volevo
ripensare all’accaduto, quindi non ho avuto occasioni di
rivalutare la cosa. Ma
ora l’ho capito. Sono sempre stata male per niente. Quello
che però ancora mi
chiedo è … perché non le hai detto
niente? L’hai lasciata distruggere me e noi
… non hai reagito contro di lei.”
Stringe i pugni, prima di rispondere, con gli
occhi coperti in gran parte dai ciuffi di capelli neri che gli ricadono
sul
volto;
“Ero troppo impegnato a non lasciarti andare. Non me fotteva
niente di
avere una rivincita o che so io , su quell’idiota; volevo
solo non perderti.”
Dio,
sono dolorosi i ricordi … sono una delle cose peggiori che
ti possono
consumare, lentamente … e dall’interno.
Sto per piangere, ma non voglio farlo
mentre mi può vedere, per cui mi trattengo.. almeno fino a
che non avremo
finito di parlare.
“Ora voglio sapere una cosa da te.”
Mi tremano le gambe.
“Io
… ti amo.”
L’unica cosa che non avrebbe dovuto assoluamente dire..
cazzo, fa male, molto
male.
Continua la tortura “Non posso fare finta di niente. Non sono
riuscito a
dimenticarti.”
Il dolore mi strazia il cuore, mentre la sua faccia è
impassibile: forse teme che un niente lo faccia scattare.
“Però …” però
cosa?
Non ti è bastato dirmi già quello? Devi
aggiungere per forza altro? “..credo
che per te sia cambiato invece.”
È più difficile di quanto pensassi evitare di
fuggire all’istante.
“Dimmelo, perché ad andare avanti così
non ce la faccio.
Non riesco a litigare con te un giorno si e l’altro pure. Per
favore, dimmi
come stanno le cose e … basta.”
La sua voce ha una sfumatura di supplica.
Tieni
duro ancora un po’ Rin, ce la puoi fare a sostenere quello
sguardo … convincitene.
“E’ troppo tardi Blaise …”
serra le mascelle e stringe i pugni, rimanendo
immobile.
Porco Godric.. scusami, non ti voglio fare così male.. ma
è
necessario per chiarire, andare avanti “Io … non
credo di provare più la stessa
cosa. E.. sinceramente, ho paura del motivo.” Come ho detto a
Daphne infatti,
ho molto timore.
Velocissimo mi chiede, o meglio afferma “Draco.”
Mi si ferma
il cuore per qualche istante.
E questa da dove gli salta fuori?!
Possibile che
non possa stare tre secondi senza che il suo < essere Draco
> faccia parte
dei cazzi miei?
Si, mi riferisco al biondo, sempre in mezzo ai piedi.
“Non centra niente con noi due.” Cerco
di
sviare l’argomento, perché ne ho fin sopra la
testa di problemi.
“Si invece.
Centra, perché siete molto simili, forse più di
quello che credete. Questo vi
unisce.” Si sta un po’ incazzando, a causa del
fatto che sa quanto è vero
quello che dice.
Ma non succederà comunque niente tra noi due, e lui lo deve
capire.. perché è così vero?
“Non lo so, non ho più certezze.” Merda,
la mia
voce non risponde a quello che voglio dire.. ovvero qualcosa del tipo
< ti prego
Blaise, risparmia le cazzate, hai detto che dobbiamo essere seri!
>.. ma no …
non ci riesco.
“Non posso dirti niente perché la risposta non la
conosco
nemmeno io.” Finisco.. consapevole di alimentare le fiamme
dentro di lui.
“Ti
dico una cosa Rin, sincera, e non perché voglio fare lo
stronzo: io non so se
sarei in grado di vedervi insieme.”
Sto per ribattere: insomma, siamo seri, se
anche fosse, al massimo sarebbe … non so, una scappatella e
via, scaturita
dalla lussuria..? E comunque dubito..
Ma lui mi anticipa “Se succedesse, forse..
si, lascerei il gruppo. Per proteggerlo … per proteggere te
e me. A dire il
vero nemmeno so se riuscirei a sopportare la vista di voi due mentre
vi.. baciate
o .. bah, semplicemente, vi toccate, in giro per la scuola.. forse
potrei
andarmene del tutto.. non sarebbe una cattiva idea. Magari saresti
più
felice..”
No idiota, non lo sarei affatto.
E tu stai sparando cazzate.
“Ma se
riuscissi a resistere forse potrei essere addirittura felice per voi.
Scusa se
non sono un grifone, e non sarò subito entusiasta e
saltellante di gioia perché
tu lo sei. Mi ci vuole tempo. Anzi, purtroppo sono sicuro che
litigheremo
ancora.. e spesso. Ma mi va bene, in fondo significherebbe che sono
ancora in
parte nei tuoi pensieri..” ghigna sarcastico.. Sé.
“Frena, frena, frena. Draco
è un amico, punto.” Metto le cose in chiaro.
“Per ora.” Ci fissiamo in
silenzio, insistentemente.
Perché voglio sentire ancora che lui
c’è?
Perché
voglio sentire ancora il suo abbraccio?
Perché.. ci sono troppi perché nella
vita.. decisamente troppi per essere sopportati senza conseguenze.
Chi è una
semplice strega come me, per reggerne il peso?
Come posso farlo da sola?
Semplice.. non posso.
E lui nemmeno.
Passano i minuti; lenti, come ogni volta
che ti senti distruggere, annientare.
Poi rompe il silenzio.
“Addio.” Sussurra
prima di posare le sue labbra sulle mie.
Ed è qui che la vecchia Rin muore.
Si,
muoio. E nasce una nuova me.
È con questo, che il capitolo “Blaise”
si chiude:
la mia prima vera storia d’amore.
Mio dio sono tragica a dirlo così, ma è
tragico.
Una parte importantissima della mia vita si chiude con un lucchetto.
Un altro.
Mi afferra i fianchi come se non potesse resistere, e mi attira
contro di lui.
Lo considera quindi l’ultimo bacio? Va bene, glielo concedo,
anche se è probabile che ne uscirò piuttosto male
da questa cosa..
Gli lascio
l’accesso alla mia bocca, quando la sua lingua me lo chiede,
di nuovo dopo
tanto tempo.. e porto le mani tra i suoi capelli neri, artigliandoli e
godendomi la sensazione che non riavrò mai più..
con lui per lo meno.
Le lingue
si cercano e si trovano in continuazione.
Dimenticavo cosa si prova a baciare
una persona a cui tieni … ma non mi fa comunque
più lo stesso effetto
con lui, anche se , sapendo che appunto è l’ultima
volta, non mi risparmio, in
modo da tenere il ricordo.. il magnifico ricordo di una delle persone
più
importanti della mia esistenza.
Mi avvicina di più a lui, mentre io gli mordo il
labbro inferiore, con una certa brama, lo ammetto.
Appena glielo lascio, la sua
lingua va a contornare le mie labbra, e di nuovo ricomincia la danza.
Mi spinge
contro il muro, ed è un bene perché non mi sarei
riuscita a tenere su da sola
ancora per molto.
Mi bacia sul collo e una lacrima inizia a scendermi dagli
occhi.
Li chiudo e cerco il suo viso.
Lo so, lo so che non serve nasconderle;
lo so, che se ne accorgerà; lo so
che
gli farà male.
Così succede.. inevitabilmente, e sento dell’umido
anche sul suo
volto.
Che idiota che sono.. l’ho anche fatto piangere.. e credetemi
se vi dico
che non è facile far piangere una serpe.
Riprendiamo a baciarci con foga sulle
labbra, giocando con le nostre lingue.
Mi torna in mente com’era, quando lo
facevo con lui.
Mi sentivo unica … che bella sensazione … Già, non la
proverò mai più nemmeno quella.
Lui non mi avrà più.. mai.
Oppure sarebbe la distruzione totale per entrambi.
Non gioco solo io alla partita: anche lui, e deve rendersi conto, che a
volte i
sentimenti devono farsi da parte per lasciare lo spazio alla ragione..
E poi
quella sensazione.. di appartenere con tutta te stessa a una singola
persona..
non la voglio provare mai più.
Perché se perdessi quella persona,
soffrirei esattamente come con Blaise, e ho già sofferto
troppo, per i miei
gusti.
Mi fermo, riportando le braccia tremanti lungo i fianchi. Anche lui si
ferma di conseguenza al mio gesto.
Ora lo sa, che è tutto finito.
Che non mi
bacerà mai più.
Che non sarò mai più sua.
Ci guardiamo negli occhi: i suoi rossi e i miei ancora lacrimanti.
Mi
abbraccia, forte, quasi mi stritola, ma non oppongo resistenza.
Ecco.. questo
era l’abbraccio di cui parlavo.. certo che questa scena
farebbe invidia a un
grifondoro.. ma come mi sono ridotta..
“Ti amo, ricordatelo.” Sussurra la voce
tremante e roca.
Scioglie l’abbraccio.
Io no Blaise.. non più.
Ma ti voglio
bene. E spero tu lo sappia.
Sale le scale del dormitorio maschile, senza
guardarmi, con un passo barcollante e esitante.
Io anche, salgo quelle
femminili, nelle stesse condizioni.
Sento la mia anima divisa come se avessi
creato un Horcrux.. si, credo proprio ci si senta così:
divisi in più parti.
Entro nella camera, dove le luci sono spente, ma nonostante questo
sento gli
occhi di Daph e Pansy su di me.
Ti prego Salazar, fa che non chiedano niente..
fa che non debba aggiungere anche i loro perché, alla mia
lista.
Mi stendo sul
letto facendo finta di niente. La schiena rivolta verso di loro e poi
… piango,
in silenzio, con la mente priva di ogni pensiero.
No, non è vero, uno ce l’ho.
Ed è il volto di Blaise, che si allontana da me.
Cammino
veloce, stringendo i pugni fino a farmi male.
Ma il
male che sento così facendo è niente in confronto
all’uragano che mi ha
devastato il cuore.
Mi asciugo le lacrime; si, l’ho fatto, ho pianto, ma non me
ne frega un cazzo adesso.
L’ho persa. Per sempre.
E sono un fottuto idiota,
perché le ho permesso di allontanarsi da me.. ho permesso
all’unica persona che
io abbia mai amato veramente di sparire dalla mia vita.
Serro la mandibola,
trattenendomi dal piangere di nuovo.
Baciarla è ancora meglio di quanto
ricordassi.. e non potrò più farlo, non
potrò più farla mia; lei
non sarà mai più mia.
Al solo
pensiero di saperla con un altro.. fanculo, mi sparerei.
Oppure sarei capace di
scagliare una maledizione senza perdono su di lui.
Mi ricordo che quando
stavamo insieme (una fitta mi perfora ciò che rimane del
cuore): parecchi si
avvicinavano a lei con sporchi intenti.. e ora non ho più
diritto di allontanarli.
Spalanco la porta della mia camera con tutta la forza che ho, facendola
sbattere sul muro: la luce è spenta ma Draco e Theo sono
svegli, probabilmente
stavano parlando tra di loro perché non sono nemmeno sotto
le coperte.
Sento
l’adrenalina scorrermi dritto nelle vene.. dopo il dolore
ecco la rabbia.
Mi
fissano preoccupati.
Entro veloce e mi metto a frugare nei cassetti con rabbia,
non trovando quello che cerco. Faccio un casino bestiale, e cade la
lampada
insieme a tutto ciò che era sul comodino. Si meglio, vorrei
sfasciare tutto
quanto, e rendere la stanza l’immagine somiglianza del mio
fottuto cuore; me lo
strapperei senza esitazione, se non fosse che se lo facessi non potrei
più
vederla, né sentirla.
Lascio i cassetti perlustrati aperti.
Poi trovo l’occorrente
per le canne. Eccola, la risoluzione ai miei problemi, per ora: ne
prendo
quanto mi serve, ovvero tanto, molto, ok, una dose esagerata.
Poi mi giro per
andarmene quando Theo mi chiama “Blaise”;
non riesco a trattenermi, sono davvero
fuori di me “LASCIATEMI STARE CAZZO” urlo con tutto
il fiato che ho in gola, ed
esco sbattendo di nuovo la porta, forse crepandola.
Mi dirigo fuori dal quadro
per andare a fumare in pace da qualche parte.
Tornano le lacrime.
Fanculo.
Voglio
fumare talmente tanto da dimenticare ogni cosa, almeno per un momento,
voglio
essere senza dolore.
Chi è Blaise Zabini ora?
Cos’è? Un nessuno.
Un’anima senza
corpo, vuota, che si muove nel guscio inerme quale sono diventato.
Lei se ne è andata.
E
la mia anima con lei.
Chi è Blaise Zabini ora? Cos’è?
…E’ mai esistito? Si.
Esiste? No, non più.
Ciao a tutti! :3 Prima di tutto mi scuso perchè
è più breve dell'altro capitolo, ma altrimenti
dovevo interrompere in un punto poco adeguato D: Poi volevo ringraziare
tutti quelli che hanno letto la ff e coloro che l'hanno
aggiunta alle seguite ;D Se lascerete una recensione, anche breve, mi
farete felice, ! :33
Alla prossima, ciaoo! 8D By Kally