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Autore: ElseW    24/08/2010    12 recensioni
“Non vuoi prendere neanche in considerazione l’idea di saltarla?”
Lo guardo come se fosse matto il che, come ho detto prima, è più che comprovato.
“Saltarla? Remus, tu stai chiedendo a ME di saltare la cena? Credevo mi conoscessi Moony, credevo che il nostro rapporto fosse basato su una profonda conoscenza reciproca! Voglio il divorzio!”
“Non siamo sposati.”
“Un divorzio MORALE allora!”
“Quando hai finito di straparlare, che ne dici di alzare il tuo aristocratico fondoschiena dalla sedia e di andare a mangiare?”

[Questa è la mia prima Remus/Sirius a capitoli, siate clementi!(ovviamente scherzo, massacratemi pure se è necessario.*si immola per la causa(?)*) - Troverete degli accenni di James/Lily, ma nulla di più]
[REVISIONATA FINO AL CAPITOLO 2]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, Peter Minus | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Mommy Row (sempre sia lodata); questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

-

 

Peuna macchia.

Capitolo 1:

- Pericolo pubblico -

 

-

 

Moony!”

Sparisci.”

Ma Moony, io… !”

Ho detto sparisci Sirius, credo tu abbia fatto abbastanza per oggi.”

Dai, non ti sembra di esagerare?”

Mi volto di scatto, come se mi avessero scagliato una fattura tra le scapole. “Esagerare? Esagerare, Sirius?! Che ne dici se ricapitoliamo insieme la questione, uhm?” Comincio a gesticolare freneticamente, come mi sono reso conto di far sempre nei momenti di nervosismo. “Per prima cosa oggi, per qualche astruso motivo, hai deciso che dovevi assolutamente sederti accanto a me in prima fila, zona che solitamente tu repelli come se fosse impregnata di arsenico; seconda cosa, hai impedito a Lily di sedersi vicino al sottoscritto visto che, è ben noto, odia te quasi quanto odia James, di conseguenza l’unica studentessa in grado di farmi partorire una pozione presentabile si è rincantucciata in angolo sperduto dell’aula lasciando TE e ME a preparare una pozione Inverto - distillato di notevole complessità - totalmente DA SOLI; e sai la parte più divertente? Che entrambi siamo un disastro in pozioni, Sirius! E questo è stato ampiamente dimostrato dall’esplosione che ha scosso l’intera aula dopo che tu, genio del male, hai pensato di versare venti grammi di centinodia, invece dei quattro segnati sul libro! E io te l’ho lasciato fare! Sarò anche impedito in pozioni ma TU, tu Sirius sei un pericolo pubblico!” Tiro fuori dalla mia borsa un ammasso di carta, mentre cerco di ignorare l’espressione stupita e un po’ vitrea del mio interlocutore. “Lo vedi?! Questo qui Black, ERA il mio libro di pozioni e cioè l’ultima spiaggia su cui potevo contare per ottenere un voto decente in questa dannatissima materia e guarda adesso com’è ridotto!” Mi avvicino fino a quando il mio viso non è che a pochi centimetri da quello di Sirius. Normalmente questa cosa mi avrebbe riempito di imbarazzo, ma al momento sono totalmente soverchiato dall’indignazione, suscitata anche dal fatto di dover alzare il volto per poterlo guardare negli occhi. Lo stronzo-per-eccellenza è leggermenteun più alto di me, in questo periodo. “Questa, Sirius, è la prima punizione in tutta la mia carriera scolastica. Il professore ci ha ordinato di rifare la pozione prima che lui ritorni dal convegno che si terrà al Ministero, di farla in maniera esemplare e senza alcun aiuto. Ciò vuol dire che se oserai lasciarmi in tredici perché troppo occupato a correre dietro a tutte le gonnelle che ti passano davanti, farò in modo che la mia prossima luna piena sia un incubo anche per te.

Ecco l’imbarazzo. Prima di rovinare tutto arrossendo impietosamente, mi volto di scatto e mi incammino a passo di marcia verso il Dormitorio di Grifondoro, imbarazzato, furioso e disperato.

Maledetti siano gli occhi di Sirius Black …

 

Maledetti siano gli occhi di Remus Lupin!

Mi ha ammutolito, quel bastardello mieloso. Prima mi sbraita contro che sono un pericolo pubblico e poi, ignaro dell’effetto che la sua vicinanza ha su di me, si è – appunto – avvicinato, fino a quando tutto ciò che vedevo non erano altro che i suoi capelli castano chiaro e i suoi occhi colore miele... per non parlare di quella deliziosa cicatrice che gli solca la guancia!

Scuoto la testa, imbronciato, quindi mi dirigo verso la Sala Grande: il mio stomaco farà un ammutinamento se non mi decido a riempirlo in qualche modo.

Ignoro bellamente tutte le occhiatine delle giovini donzelle che incontro sul mio percorso - cosa che normalmente non farei - troppo turbato per dar loro conto, quindi entro in Sala Grande e piombo sulla panca accanto a Peter, mentre James sedutomi di fronte mi lancia un’occhiata che vuol significare: tu in ritardo per il pranzo? Chi sei e che ne hai fatto del mio migliore amico?'. Probabilmente anche Peter mi guarderebbe in quel modo, ma quando vede cibo il mio simpatico amico perde ogni facoltà mentale, di conseguenza non me la prendo.

Decido che è il caso di dire qualcosa. “Remus è furibondo.”

James sogghigna. “E ci credo, hai fatto esplodere quella pozione disgustosa, fuso il calderone e ridotto a brandelli il suo libro di pozioni e tutto questo solo pochi giorni prima della luna piena. Direi che ci sono ottimi motivi per essere incazzati con te, no?”

Gli lancio un’occhiata al vetriolo. “Grazie Prongs, sul serio, il tuo sostegno morale mi… ”

Piantala e mangia, le cosce di pollo stanno per finire.”

Sempre più imbronciato mi dedico al nutrimento del mio povero stomaco, ormai ridotto ad un ammasso organico che urla pietà.

... che poi non ho ancora capito che razza di pozione stessimo facendo.
 

*

 

È in ritardo. Ovviamente.

Ci eravamo dati appuntamento in Biblioteca dopo pranzo visto che nessuno dei due aveva delle lezioni pomeridiane, ma naturalmente non si è ancora presentato... e sono già le tre e mezza.

Sirius Black, mio compagno di studi, esimio imbecille e visitatore assiduo dei Dormitori femminili di ogni Casa, è in ritardo; o più probabilmente non verrà.

Lui e James sono gli unici essere viventi capaci di distruggere il mio equilibrio psichico, nonostante il record rimanga comunque di Sirius: è riuscito a farsi affatturare dal sottoscritto nel bel mezzo del corridoio; ed io sono un Prefetto. Ancora ringrazio il cielo che la McGranitt non sia venuta a saperlo, altrimenti avrei potuto dire addio alla mia spilla.

Sbuffando mi accingo a chiudere il libro e ad andare a studiare vicino al Lago, ma un improvviso mormorio emesso dagli altri frequentatori della Biblioteca mi costringe ad alzare gli occhi.

Devo dire che lo spettacolo sorprende anche me: Sirius Black, mio compagno di studi, esimio imbecille e visitatore assiduo dei Dormitori femminili di ogni Casa… è in Biblioteca. Credo che Madama Pince stia per avere un infarto.

Il suddetto Black, guardandosi intorno quasi si aspettasse di essere aggredito da un momento all’altro, si dirige verso di me a passo rapido, quindi si siede silenziosamente nel posto libero di fronte al mio.

Cercando di non dare a vedere lo stupore, assumo un’espressione compita. “Sei arrivato, finalmente.”

Lui rotea gli occhi. “Direi che il fatto che io sia arrivato è più che sufficiente.”

Stringo gli occhi e produco un basso ringhio. L'unico lato positivo dell’essere un licantropo sanguinario a pochi giorni dalla trasformazione.

Sirius impallidisce. “Okok, luna piena, incubo, d’accordo. Che dobbiamo fare?”

Prendo il libro di pozioni che il professor Lumacorno mi ha permesso di prendere dall’armadio delle scorte e afferro Pads per la manica, trascinandolo giù dalla sedia. “Vieni qua.”

Oh, ma Moony, non c’è bisogno di essere così violento, se vuoi la mia vicinanza basta chiedere, sono un distributore d’amore io… Ahi!”

 

Scuoto la testa, cercando di smettere di pensare a Remus in situazioni poco ortodosse, quindi mi concentro su ciò che sta indicando. “Dobbiamo riguardare ogni passaggio della pozione, ogni ingrediente ed individuare i punti in cui abbiamo sbagliato, quindi ci sposteremo nella capanna di Hagrid per fare qualche prova: il professore si è rifiutato di rendere disponibile la sua aula. Credo avesse paura di non trovarla più a causa delle nostre capacità pirotecniche”

Mi acciglio e chiedo svogliatamente, “Piro-che?”

Scuote la testa. “Nulla Sirius, nulla”

Odio quando mi tratta da idiota. “Oh certo, sono troppo stupido per capire quello che dici…”

I suoi occhi ambrati si puntano nei miei. “No, sei semplicemente troppo pigro per interessartene.”

Ok, ha vinto.

Restiamo per almeno quattro ore chini su quel dannatissimo libro, con Remus che ha percorso ogni singolo rigo di quel paragrafo - emettendo versetti infastiditi quando uno dei due trovava gli errori commessi – ricopiando poi con estrema puntigliosità il tutto su una pergamena nuova. È pazzo.

Quando sento il trambusto dei nostri compagni in corridoio che si dirigono in Sala Grande, capisco che è il momento di chiudere i libri. Guardo Moony e sbadiglio. “Rem, è ora di cena”

Non vuoi prendere neanche in considerazione l’idea di saltarla?”

Lo guardo come se fosse matto il che, come ho detto prima, è più che comprovato.

Saltarla? Remus, tu stai chiedendo a ME di saltare la cena? Credevo mi conoscessi Moony, credevo che il nostro rapporto fosse basato su una profonda conoscenza reciproca! Voglio il divorzio!

Non siamo sposati.”

Un divorzio MORALE allora!”

Quando hai finito di straparlare, che ne dici di alzare il tuo aristocratico fondoschiena dalla sedia e di andare a mangiare?”

Oh certo! Adesso mi accontenti solo per non avere un confronto verbale con il sottoscritto!”

Sirius, piantala per Merlino!” Remus accompagna l’invocazione con un gesto secco del braccio, colpisce una boccetta di inchiostro che si riversa sulla scrivania e lascia qualche macchia sul libro. Lo afferro prontamente, chiudendolo e infilandomelo nella borsa. “E poi sono io il pericolo pubblico …”

Remus mi lancia una delle sue occhiate perforanti, poi scuote la testa, mormora un incantesimo per pulire la macchia d’inchiostro sulla scrivania e insieme ci dirigiamo in Sala Grande.

 

 

Ed eccoli, i due piccioncini:

Remus e Sirius zigzagano tra i vari studenti, quelli ancora intenti a viaggiare da un tavolo ad un altro in quei pochi minuti che anticipano la cena, quindi si siedono di fronte me e Peter, quest’ultimo concentrato sulla parte centrale del tavolo: quella che tra poco sarà piena di cibarie, per intenderci.

Allora, com’è andata la vostra ricerca, mmh?” chiede Peter mentre, sorprendentemente, distoglie lo sguardo dall’Aera X.

Sirius è imbronciato: probabilmente avrà detto qualcosa di stupido e Remus l’avrà rimesso al suo posto. Solita routine.

Direi molto bene, siamo riusciti ad individuare tutti i punti in cui abbiamo sbagliato e quelli che invece avevamo eseguito in maniera corretta; domani ci occuperemo della parte pratica.”

Pads, riappropriatosi velocemente del suo buon umore, si volta verso Moony e gli lancia uno di quegli sguardi che, diverso tempo fa, mi hanno spinto a chiedergli se fosse innamorato di lui.

Sorrido. “Quindi avrete a disposizione l’armadio delle scorte! Vedete di racimolare qualcosa, non deludetemi.”

Remus scuote fermamente la testa. “La prepareremo nella capanna di Hagrid. Il Professore non ha reso disponibile la sua aula... ”

... a causa delle nostre capacità pironiche!” esclama tronfio Sirius.

Io mi acciglio. “Piro-che?”

E Remus lancia a Pads una di quelle occhiate che, diverso tempo fa, mi hanno spinto a chiedergli se fosse innamorato di lui. “Pirotecniche, si dice pirotecniche”

Io rido, divertito dal suono della parola. “La domanda è la stessa: piro-che?”

Pirotecniche Potter, sarebbe a dire l’arte di fabbricare fuochi artificiali.”

Mi volto verso la fonte della voce, sapendo già a chi appartiene: capelli rossi, occhi verdi e una bocca da favola. “Evans, quale onore! Vuoi per caso cenare con noi stasera? Con me?” aggiungo smaliziato. La mia Caposcuola preferita rotea gli occhi e mi supera, lanciando un sorriso di scuse a Remus che, nel frattempo, sta tentando di spiegare a Sirius che non è una buona idea tentare realmente di rubare qualcosa dall’armadio delle scorte.

Oh beh, tanto lo faremo comunque.

Ah, ecco il pollo!

 

*

 

Remus, credo sia il caso che abbassi la bacchetta, da bravo Moony… sì, ecco bravissimo – NO! Moony! Il fuoco è abbastanza alto ok?”

Sono terrorizzato. È completamente impazzito! Questo è il nostro quarto tentativo e sono già le sette e mezza, il coprifuoco scatta alle nove e Remus sta dando di matto perché la pozione ha assunto un colorito giallognolo anziché amaranto. Mi fiondo su di lui strappandogli la bacchetta di mano. “Remus, non credo Hagrid sarebbe contento se dessi fuoco alla sua capanna non credi?”

Finalmente i suoi occhi ritornano su questo pianeta, svuotandosi di quella cieca determinazione che li aveva riempiti fino a qualche secondo prima. “Sì… sì, hai ragione, mi dispiace” Si strofina la fronte, abbattuto. “Manca meno di una settimana alla luna piena e comincio a sentirne gli effetti.”

Sorrido gentilmente, quindi tento di risollevargli il morale. “Nessun problema… e poi, come dici sempre tu: non c’è quattro senza cinque, no?”

Moony si acciglia e mi lancia un’occhiata in tralice. “Sono abbastanza certo di non aver mai detto una cosa del genere.”

Agito una mano, già dimentico della mia frase. “Ricominciamo!” e Moony sorride.

Maledetto lupastro dal sorriso disarmante …

 

Sorrido.

È incredibile. Nonostante siamo qui da quasi sei ore, è pronto a ricominciare nuovamente… e lo so, lo so che lo sta facendo per me.

Arrossisco, cercando di togliermi dalla mente una certa immagine che include me, Sirius e il grosso letto che occupa una parte della capanna del mezzo gigante. “Dai, avvicina il libro.”

Pads esegue e io comincio ad elencare gli ingredienti, posizionandoli in ordine sul tavolo.

Si ricomincia.

 

È FATTA!”

L’urlo di Sirius mi riscuote dall’apatico sbalordimento in cui sono piombato nel momento in cui, aggiunto l’ultimo ingrediente, la pozione ha assunto una tonalità amarantina (anche se leggermente più chiara di quanto indicato nell’immagine).

Ci siamo riusciti… ” Sussurro scioccato; quindi ripeto, con un tono più entusiastico “Ci siamo riusciti!” e mi fiondo addosso a Sirius, abbracciandolo.

Lo sento irrigidirsi e poi rilassarsi qualche secondo dopo, mentre ricambia l’abbraccio. Mi distacco imbarazzato, poi mi volto, nascondendo il rossore che mi è sicuramente salito alle guance. In caso potrei giustificarlo come l’effetto dei vapori della pozione: sono proprio una femminuccia. “Prendo le fiale e ne riempio quattro! Con la nostra fortuna se ne romperanno almeno due” dico ironico, quindi scatto verso lo zaino.

Succede tutto in pochi secondi: la testa prende a girarmi, le mie gambe si fanno molli e sono costretto ad appoggiarmi alla sedia; nel frattempo sento Sirius alle mie spalle che si muove, inquieto “Sir… ?” lo chiamo io, preoccupato nonostante anche io non sia in ottime condizioni. Lo sento mugolare flebilmente, prima che la mia vista cominci a diventare sfocata; infine avverto una sensazione simile a quella che si prova usando una Passaporta: uno strappo all’ombelico e poi la consapevolezza di non essere più dove si era prima.

Apro gli occhi e mi rendo conto di essere nuovamente accanto al calderone, accasciato contro la parete, accaldato e confuso. “Sirius?” Ho una voce strana ma al momento non me ne preoccupo, mi volto invece a destra e a sinistra, rendendomi conto che c’è una figura stesa a terra vicino al camino “Sirius!” ripeto ansioso, tentando di alzarmi; per poco non muoio dal sollievo quando lo vedo muoversi e …

Credo di non aver mai urlato più forte in tutta la mia vita.

 

Un urlo mi scuote improvvisamente.

Scatto a sedere e per virtù di non so quale divinità azteca riesco a trattenermi dal non rigettare tutto. “Remus? Remus che su… ” ma che razza di voce ho? Lo sguardo cade poi sulla figura seduta per terra vicino al calderone:sono io! “Oh cazzo! Oh cazzo Remus! Remus sei… oh cazzo!”

Si, l’hai già detto Sirius! Oh cazzo,  oh cazzo! Peccato che non risolveremo niente dicendo: oh cazzo!”

Vedo me alzarsi in piedi e dirigersi un po’ traballante verso il libro di pozioni. È strano vedermi con un’espressione così tesa e concentrata… so perfettamente di non indossarla quasi mai (tranne quando mi conviene, ecco). Ancora sconvolto tento di sollevarmi, aiutandomi con il tavolo della capanna. Oh Merlino… ho le mani di Moony!

Ha delle mani deliziose bisogna dirlo, così affusolate, candide e morbide, sì, morbide, sembrano davvero morbide …

Mi tiro uno schiaffo morale e tento di non pensare al fatto che SONO Moony. “Remus, stai tranquillo adesso andiamo dalla McGranitt e risolviamo tutto quanto ok?”

Vedo il mio corpo voltarsi verso di me con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Ok, è terrificante. Non lo auguro a nessuno. “Dalla McGranitt? Sirius, vuoi morire per caso?”

Perché dovrei voler …?”

Perché se la McGranitt venisse a sapere che abbiamo creato una pozione al di fuori dell’aula di pozioni, al di fuori delle mura di Hogwarts, come minimo ci farebbe ripulire l’intera Sala dei Trofei con uno spazzolino!”

Mi gratto la nuca, sentendo sotto le dita la consistenza quasi evanescente dei capelli di Remus; sono così sottili.“Giusto, scusa, hai ragione… allora Lumacorno! Lui non farà tutte queste storie, è stato lui stesso a non rendere disponibile la sua aula!”

RemusMe scuote la testa. “Se fosse a scuola probabilmente andare da lui sarebbe stata un’idea più che geniale, peccato che proprio oggi Lumacorno sia partito per quel maledetto convegno -io dico per una vacanza- e non tornerà prima della prossima lezione e cioè tra tre giorni!” Moony(ancora Me) si siede su una delle gigantesche poltroncine di Hagrid e sospira. “Se ci azzardiamo a dirlo a James ci prenderà in giro fino a quando, esausti, non ci consegneremo volontariamente alla McGranitt e Peter … beh, Peter è Peter.”

Io concordo, annuendo. “E quindi? Che si fa?”

Remus fa spallucce e si alza, esponendo il piano. “Facciamo evanescere la pozione e spalanchiamo le finestre di questo posto, non devono rimanere tracce di ciò che abbiamo fatto, quindi portiamo via le fiale e le custodiamo fino a quando Lumacorno non tornerà a scuola.”

Io sogghigno. “Hai una vera e propria attitudine per il crimine, Moony... peccato che la sfrutti così poco!”

Remus storce il naso (espressione più indicata per il sottoscritto). “Smettila di sorridere a quel modo, è inquietante vedere il TUO ghigno, sul MIO viso.”

Rido, gongolando quando sento la risata argentina di Remus, fuoriuscire dalla mia bocca. “Abituati!” e improvvisamente la mia risata si interrompe di botto, come se avessero spento un interruttore. “Cosa…c?” chiedo, confuso, spaesato. Cosa succede? Perché mi sento così?

Mi guardo intorno e sembra che tutto mi si stringa addosso, quindi segue una sensazione assurda: è come se qualcosa stesse tentando di uscire, di farsi spazio ai limiti della mia coscienza. “Remus?” chiedo, spaventato. Due mani si posano sulle mie spalle.

 

Oh cielo… non ci avevo pensato. Essendo Sirius nel mio corpo, dovrà sopportare gli sbalzi d’umore e le crisi a cui sono sottoposto continuamente nei giorni presso la luna piena. Mi chiama, quasi spaventato e io mi avvicino rapidamente, poggiandogli le mani sulle spalle. “Sirius, guardami.” Lui alza i miei occhi su di me e io tento di non allontanarmi di scatto. Odio quella dannatissima cicatrice. “È tutto ok, è... è il lupo. Quando si avvicina il plenilunio comincia a farsi sentire, ma ho imparato a gestirlo, il mio corpo ha imparato a gestirlo, adesso usciamo da questa capanna e torniamo in Dormitorio, una volta arrivati là darò una spiegazione soddisfacente a Peter e James, dicendo che tu-Remus, non ti senti molto bene a causa della luna piena, così non faranno domande … adesso siediti, ci penso io.”

Lascio che Sirius si sieda sulla poltrona-formato-mezzogigante di Hagrid, quindi mi volto e mi metto al lavoro: spalanco le finestre, per evitare che l’odore della pozione permanga troppo a lungo, rischiando così di mettere nei guai anche Hagrid, appendo sul camino il piccolo calderone che il guardiacaccia ha messo a nostra disposizione e faccio evanescere rapidamente tutti gli ingredienti, appuntandomi mentalmente di farli riapparire una volta arrivati in Dormitorio.

Ritorno verso Sirius e gli rivolgo un sorriso colpevole. “Mi dispiace tanto Pads.”

I suoi occhi si posano su di me, sconvolti. “Ti dispiace?!”

 

Sono scioccato. Lui è costretto a sopportare continuamente tutto questo e adesso chiede scusa a me? A me che lo irrito e lo faccio innervosire, non avendo la più pallida idea della pressione e dell’angoscia che deve portarsi dietro, ignaro di ciò che è costretto a sopportare… in silenzio.

Non mi ha mai parlato del... del lupo pre-plenilunio e suppongo non l’abbia fatto neanche con James o con Peter. “Ti dispiace?!” Scuoto la testa, mentre le dita martellano ritmicamente sul tavolo. “Non devi assolutamente dispiacerti, non hai NULLA di cui dispiacerti! Sono io che non… quando hai… perché non me lo hai detto, accidenti? Chissà quante volte ti ho fatto incazzare proprio mentre il lupo si... ! Perché?” vedo me scuotere le spalle con timidezza, in un gesto che non mi si addice per niente, ma in qualche modo riesco ad individuare Remus sotto tutto questo altro.

Non volevo che vi preoccupaste ulteriormente. Già lo fate abbastanza quando c'è luna piena.”

Mi alzo, irritato da… nulla. Sono solo irritato. “Ah certo! Certo! Non credi nella nostra amicizia allora? Credi che non riusciremmo a sopportare un po’ di pressione in più, eh? È questo che pensi?”

Remus rimane incredibilmente calmo, conscio del fatto che questa reazione sia totalmente spropositata. “No, Sirius. Penso solo che quello che fate per me sia più che abbastanza, ormai ho imparato a controllarlo perfettamente e…” e questa parola distrugge quel minimo di autocontrollo che già in me non abbonda, e che adesso, sottoposto al panico non riesco proprio a richiamare.

Ma come diavolo fai?!” Sbotto alla fine, esasperato dal suo comportamento e da qualcos’altro che probabilmente è questa ORRIBILE sensazione di oppressione che sta nascendo alla bocca dello stomaco, questa rabbia liquida che mi ruggisce nelle vene.

Come faccio a fare cosa?” chiede, sempre con tranquillità.

Questo!” continuo io, indicandolo. “Come fai ad essere sempre così dannatamente perfetto! Perché DEVI esserlo? Perché ti sforzi continuamente di essere impeccabile e inattaccabile, perché non lasci che le tue imperfezioni rimangano in vista? Perché?!”

Stavolta l’espressione imperturbabile sul MIO viso si sfalda, quindi Remus erompe con violenza “Non capisci! Non capisci un accidente!”

"Che cosa non capisco? Non capisco perché ti sforzi continuamente di essere, se non il migliore, allora UNO dei migliori in QUALUNQUE COSA? Non capisco perché ti sforzi, fai violenza su te stesso pur di apparire perfetto agli occhi di chiunque? Sì, non lo capisco, non capisco perché ci tieni tanto!"

"Non voglio dimostrare di essere il migliore o UNO dei migliori, non voglio apparire perfetto, voglio solo dimostrare che... " tace. Respira affannosamente, quasi avesse corso per chilometri. Fa sempre così quando si infervora: trattiene il fiato per tutta la discussione e poi, al primo momento di pausa, prende grosse boccate d'aria, dando l'impressione di qualcuno che è appena uscito da un'apnea di trenta minuti.

"Dimostrare cosa? Cosa vuoi dimostrare, Remus?"

"Voglio dimostrare che nonostante ciò che sono, posso - posso essere... " sospira e le sue spalle si afflosciano "... posso essere di più."

Di più.

Oh Merlino, Remus. Se fossi di più tu… tu mi annienteresti. Lo fai già! Se fossi di più mi travolgeresti e io non sarei più in grado di resistere, di sopravvivere accanto a te.

Come puoi essere di più, quando sei già così… troppo.

Ma non posso dirtelo. Non posso.

Moony, a volte mi chiedo come fai ad essere tanto intelligente e allo stesso tempo tanto idiota.”

Grazie.”

Sai che cosa voglio dire!” Un sorriso amaro attraversa il volto di Remus (il mio volto) e le spalle si stringono ulteriormente. Riesce a farmi sembrare mille volte più basso e piccolo. Non so come faccia. “Solleva le spalle.”

Remus sobbalza e mi guarda, sbattendo le palpebre. “Eh?”

Ancora nervoso mi avvicino fino a prenderlo per le spalle e a spingergliele indietro. “Solleva queste dannatissime spalle! Smettila di nasconderti. Non hai nulla di cui vergognarti Remus, nulla! Sei un ragazzo intelligente, determinato e bello, smettila di tentare di non farti notare”

Moony si lascia scappare un secondo sorriso aspro e tenta di fare una battuta ironica. “Davvero Sirius, la tua vanità non ha fine, riesci a dirti che sei bello anche quando non sei più nel tuo corpo”

Lancio le mani in aria, esasperato e inspiegabilmente furioso. “Sta zitto, sai perfettamente che non mi riferivo al mio corpo, ma al tuo!” La pelle pallida del suo (mio) viso assume una tonalità rosata. “Remus, ti proibisco di arrossire, ok? Sirius Black non arrossisce e tu sei in possesso del mio corpo in questo momento, quindi cerca di non distruggere la reputazione di cinico-stronzo che mi sono costruito in anni e anni di duro lavoro, d’accordo?” e finalmente ride. Ok, è stranissimo sentire la mia risata e sapere che non sono io a ridere.

Remus mi scruta dall’alto, con aria confusa e grata allo stesso tempo. “Riesci a farmi sembrare più alto.” dice poi e io inarco un sopracciglio.

Tu SEI alto. Misuri un metro e settantasette centimetri, non puoi lamentarti. Certo, io sarò SEMPRE più alto di te e tu sarai SEMPRE costretto a guardarmi dal basso ma… che ci vuoi fare? Non si può avere tutto dalla vita! Tu hai avuto un’esagerata intelligenza e io un’esagerata altezza.”

Per non parlare del tuo esagerato ego.”

Credimi, ci sono diverse altre cose esagerate in me.”

“…”

“…”

Alla mia affermazione segue un silenzio di totale sbalordimento.

E poi Remus solleva le mani. “Non voglio sapere il reale significato di questa frase d’accordo? Non voglio e non mi interessa!” scoppio a ridere, leggermente imbarazzato e divertito allo stesso tempo “Giuro che per una volta non avevo alcuna intenzione di inserire un doppio senso! È capitato per caso ma… beh, quantomeno è la verità”

Sirius! Taci!”

Oh, come sei pudico!”

Discreto, Sirius, discreto”

Chissà come farai quando dovrai fare pipì con il mio corpo. Forse ti benderai? O magari no, piccolo, perverso Lupin... ”

Sirius.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_________________________________________________________________________________________

Spazio Autrice:

(Incosciente T___T)

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Lo so, è una mossa stupida.

Ho due storie in sospeso e ne comincio un’altra?

Beh, vi dico solo che questa l’ho iniziata MOLTO tempo fa xD

Ho deciso di postare il primo capitolo, in barba ai mille dubbi che ancora permangono nella mia testolina.

Fatemi sapere che ne pensate

Besos ♥

 

 

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  1.         
  2. Benvenuti         al Mercato Nero ♠         - di MorwenBlood.         Una breve shot che mette in evidenza come sia facile soffrire anche         per qualcosa di NON detto o NON DATO. Mette in evidenza un COMMERCIO         poco funzionante basato sul DARE e l’AVERE. Quanti di noi hanno         dato TUTTO di loro stessi, senza ricevere NULLA in cambio? Molti,         immagino. O comunque, buona parte. Questa, è la shot che fa per         voi.
  3.         
  4. Nostalgia         di un niente ♥         - di MorwenBlood.         E questa breve ff mi tocca particolarmente. Amanti non corrisposti?         Ecco. Avete mai amato una persona, rendendovi conto successivamente         che nonostante non ci sia mai stato nulla tra di voi, provate         nostalgia per qualcosa che non è neanche esistito o … nato? Io         si. Date un’occhiata
  5.         
  6. Immortale         come il Vento         di sbrodolina.         Ed ecco una shot dedicata al rapporto tra Ginny e il suo         MERAVIGLIOSO fratellone Fred che, come bene sapete, lascerà un         vuoto incolmabile nei cuori di tutta la famiglia Weasley (Harry ed         Hermione compresi) e in quello di noi poveri lettori che, impotenti,         abbiamo assistito alla sua morte = )

 

 

Capitolo in revisione. Di nuovo.

 

 

 

*Moony

   
 
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