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Autore: Alaire94    25/08/2010    4 recensioni
Questa non è la solita storia di eroi buoni e gentili. Rhon è ben diverso, fa parte di una razza oscura e malvagia, per la quale il denaro è l'unica cosa importante... "Vedevo il tesoro, dietro a un muro di fiamme e non c’era peggiore tortura: sarei morto lì, con l’oro a pochi metri, senza poterlo prendere. "
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12. Il patto

 

I miei occhi si spalancarono, stupiti: era il giovane che avevo incontrato nella taverna, con quegli occhi color del ghiaccio e quei lineamenti gentili e duri allo stesso tempo. Ripercorsi nel giro di pochi secondi tutto il discorso di quel giorno alla taverna e capii immediatamente quanto ero stato stupido: il ragazzo doveva avermi seguito fino alla rocca del mago, per poi raggiungere Karl Kalhar. Che fosse stato lui ad ucciderlo? No, mi dissi, sembra un giovane troppo ingenuo.

Gli occhi azzurri del ragazzo mi fissavano freddamente, attendendo la mia prossima mossa.

- Ora usciremo da questo posto, poi parleremo di affari – annunciai, facendo tirare un sospiro di sollievo al ragazzo. Mi diressi verso la porta e cercai nelle tasche la chiave con cui avevo aperto la porta dalla quale ero entrato: magari si apriva anch’essa con quella. Purtroppo, però, non la trovai, probabilmente era già tornata magicamente nella fessura dove l’avevo raccolta. Sospirai. – Dovremo cercare la chiave – dissi, rivolto al ragazzo, che ancora non aveva pronunciato una parola. – E se non la troveremo? – chiese, forse con un po’ di preoccupazione nella voce. – La troveremo – ribattei, sicuro. – Altrimenti marciremo qui – aggiunsi in tono grave.

- La serratura si potrebbe scassinare, proprio come stavo facendo … - osservò. Io ridacchiai a quell’affermazione ingenua. – Come pensi di scassinare una serratura magica? Solo un potente mago ci riuscirebbe – spiegai poi, mettendomi a tastare il muro attentamente. – Ma … - tentò di ribattere il giovane, ma io lo interruppi: - cerca in silenzio – dissi seccamente.

Lo vidi fulminarmi con lo sguardo, per poi dedicarsi alla ricerca. Stava già cominciando ad irritarmi, come avrei potuto sopravvivere fino alle gallerie di Bohr senza aver ceduto a uno scatto di nervi?

Continuammo la ricerca nel completo silenzio, ognuno troppo intento a scrutare l’altro per dire qualcosa.

Cercammo per più di due ore senza nessun risultato, fino a cadere completamente nello sconforto. Probabilmente avrei finito i miei giorni in quel posto lugubre, oltretutto in compagnia di quell’umano. Quella prospettiva era a dir poco raccapricciante.

- E se la chiave non si trovasse nella parete? – ipotizzò il giovane, dopo qualche minuto appoggiato alla parete immerso nei pensieri. Io scossi semplicemente la testa: e dove mai poteva trovarsi altrimenti?

Il ragazzo non badò alla mia reazione, si alzò e cercò lungo la colonna d’oro che sosteneva la teca. Continuai a scuotere la testa, compiacendomi del fatto che non avrebbe trovato nulla lì e sostenendo dentro di me la stupidità degli umani.

Con mia immensa sorpresa, però, il giovane ricomparve da dietro la colonna con un sorrisetto furbo, che io avrei volentieri fatto sparire con un pugno in bocca, e un piccolo oggetto nella mano.

- Visto? Proprio come avevo pensato … - commentò compiaciuto, facendomi vedere una piccola chiave di metallo sulla cui estremità superiore si trovava un rubino rosso che luccicava di mille tonalità.

- Era l’occhio del serpente – precisò, ancora con quella snervante aria furba. – Datti poche arie e apri quella dannata porta – commentai acido, probabilmente mandando in fumo le poche speranze di poterlo ingannare in seguito.

Non appena l’umano aprì la porta, una luce accecante ci avvolse in un abbraccio cocente. Ci sentimmo trascinati in un turbine e pochi secondi dopo eravamo sull’erba del bosco.

Il giovane rimase qualche secondo stordito, poi anche lui si alzò e andò a recuperare il cavallo che aveva lasciato nascosto fra i cespugli. Anche io raggiunsi il mio, poi tutti e due ci allontanammo dal Grande Albero, incamminandoci lungo il sentiero.

Lasciai passare qualche minuto in cui calò un silenzio imbarazzante, ma non ci badai. Cercai infatti di mettere insieme nella mia mente tutti gli elementi di quella storia, visto che ancora non capivo alla perfezione come il ragazzo della taverna potesse trovarsi al mio fianco.

Era sicuramente lui l’animale che mi seguiva nel bosco e che avevo scorto dalla finestra dell’abitazione del mago. Anche la porta socchiusa della sala dei concili e le impronte nel labirinto erano certamente sue. D’altronde chi mai avrebbe potuto essere così distratto se non un umano?

Eppure c’erano ancora alcuni punti da chiarire, infatti non avevo idea di come avesse fatto ad arrivare fino a lì né chi fosse l’assassino di Karl Kalhar. Ero sicuro che presto l’avrei saputo, ma ora era giunto il momento di mettere in atto il mio ingannevole piano, sempre che ci riuscissi.

- Senti … che ne dici di stringere un patto? – chiesi, accennando un sorriso incoraggiatore, nonostante sembrasse più un ghigno sui miei lineamenti malvagi. Il giovane restò un attimo in silenzio, riflettendo. – Un patto? – chiese. Annuii. – Di cosa si tratta? – domandò ancora, serio. Sorrisi fra me: che stesse per cascare nella mia rete?

- Ti permetterò di tenere la mappa e ti aiuterò ad arrivare al tesoro, in cambio però, voglio metà della somma che troveremo – proposi, cercando di essere convincente. Lui sorrise in un modo strano che non riuscii a comprendere. – Perché dovrei accettare? In fondo la mappa è in mano mia – replicò guardandomi con quegli occhi gelidi. – Perché io potrei ucciderti da un momento all’altro e poi … hai cercato di aprire una serratura magica semplicemente scassinandola, non riusciresti ad arrivare illeso alle gallerie di Bohr senza le mie conoscenze – risposi. Il giovane si fece nuovamente pensieroso. Che avesse finalmente deciso di non potercela fare da solo?

- Come ho già detto quel giorno alla taverna, io non ho paura di te, anche se sei un Drow … sono capace di difendermi … ad ogni modo le tue conoscenze potrebbero effettivamente essermi utili, per cui ci sto – concluse il ragazzo, con sguardo focoso. Nonostante fosse un umano, non sembrava un totale sprovveduto, anche se non abbastanza intelligente da comprendere i miei inganni. A quei pensieri esultai dentro di me: stava andando tutto liscio.

- Qual è il tuo nome? – mi chiese all’improvviso, lasciandomi qualche secondo spiazzato. – Se dovremo viaggiare insieme, dovremo pur sapere almeno i nostri nomi … - spiegò. – Rhon D’Ayurd – risposi, anche se un po’ titubante. – Shirin Kurter – disse il giovane porgendomi la mano, che io afferrai con riluttanza. Sarebbe stato un viaggio davvero lungo …  

 

Angolo autrice: 

Passiamo subito alle risposte:

 

Warlock: è giusto che Rhon provi un po’ di fatica e difficoltà, se no che storia sarebbe? Mi dispiace per gli errori, spero che in questo capitolo ce ne siano meno … Per quanto riguarda il fatto della chiave, penso che ora l’abbia capito … semplicemente è ritornata da sola nel nascondiglio XD in fondo se la serratura è magica anche la chiave lo è, no?

 

Dreaming _Archer: Beh, per quanto riguarda il fatto della chiave, ti invito a leggere ciò che ho scritto a Warlock che mi aveva posto la stessa domanda, e per il ladro ora si sono svelati tutti i misteri … o quasi! Immagino che in fondo te lo aspettavi …

 

Ely79: sono contenta che le descrizione della stanza ti sia piaciuta, a dire il vero non ne faccio molte, ma quelle che metto cerco di scriverle il meglio possibile. Per gli errori tenterò di migliorare J

 

Raukath: Beh, ora avrai visto che la tua supposizione era giusta: è proprio lui! J

 

Valerie_Laichettes: come hai detto tu, è normale che Rhon voglia ingannarlo: lui fa solo ciò che più gli conviene …

Grazie per avermi segnalato gli errori … probabilmente mi ero dimenticata di rileggere il capitolo, in questo dovrebbero essercene di meno …

L’intruso non si è accorto di Rhon, perché lui è entrato furtivamente e il ragazzo non l’ha sentito perché era intento a scassinare la serratura

 

Bene, al prossimo capitolo e mi raccomando … chi passa di qui lasci un piccolo commento!

 

 

   
 
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