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Autore: JessL_    26/08/2010    15 recensioni
Per uno strano scherzo del destino – o forse di Sandra – Alex e Elise si incontrano in quello che per lui è una semplice uscita con gli amici.
Alex rimane affascinato dalla presenza di lei e non ne capisce il perché, d’altronde che cosa può mai fare un bel viso e un bel corpo a un dongiovanni? Di tutto e di più se si tratta di Elise – ragazza misteriosa e simpatica che riesce a far prendere, in tutti i sensi, il nostro protagonista sexy.
Ecco i pensieri del protagonista maschile di “Overwhelms me – Travolgimi”, il primo incontro tra i protagonisti, ma visto con gli occhi di lui... e non solo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Travolgimi'
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Introduzione:

La prima a essere sbalordita sono io ma... dovevo scrivere, avevo questa idea in mente da troppo tempo e le idee si ammucchiavano e... boh. Ieri sera ho buttato giù questo capitoletto.

 

Per chi legge, segue, consoce la storia “Travolgimi”, forse gli farà piacere trovarmi qui, per chi non mi conosce, magari è la volta buona che riesco a incuriosirvi e dopo questa OS leggerete la storia vera e propria :)

 

Questo capitolo di 3000 e più parole, tratta i pensieri di Alex prima e dopo aver visto Elise. Non so se ho reso bene l’idea, non sono un ragazzo, non so bene quello che pensano e perché si comportano in certi modi, ma scene del genere le ho viste xD e ho cercato semplicemente di renderlo il meno femminile possibile, ammetto di aver evitato di pensare per scrivere! Che nessuno si offenda, per favore... non sto dicendo che i maschi non pensano... vi lascio alla lettura e spero di strapparvi più di un sorriso e di riuscire a farvi dire che ne pensate. Jess.

 

 

 

   » Nulla è più sincero di uno sguardo.

Gli occhi sanno dire ciò che la bocca non osa pronunciare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo one shot: Stravolgimenti.

Sottotitolo: Vedere le cose con occhi nuovi.

Rating: arancione per i dialoghi riportati.

 

 

Alex pov.

<< Sei sempre che lavori... hai finito il turno dieci minuti fa, lo sai? >> Mi fermo e mi volto verso Gigi che ha le braccia incrociate ed è appoggiato a una colonna poco lontana da me nell’officina. Sorrido e infine gli faccio segno di avvicinarsi.

<< Sto finendo di cambiare l’olio. >> Sospira e mi fa finire il lavoro attendendo e tenendomi compagnia parlando.

<< Domani sera andrai a casa di Fabio? >>

<< Certo Gi, che domande. Perché? Tu no? >>

<< No. Devo vedermi con una ragazza. >>

<< Ragazze... ecco che cosa si fa invece di lavorare; Gigi, non puoi distrarlo parlandogli di tette e culi! >> Scoppio a ridere sentendo zio Marco scherzare col mio amico.

<< Zio, ma se sei il primo che spetta e spera di vedere qualche ragazza passare qui davanti per ammirarla. >> Mi pulisco le mani con uno straccio mentre ridendo, mi volto verso di loro.

<< Beh Alex, l’importante è guardare ma non toccare... >>Scuoto il capo mentre Gigi annuisce.

<< Tuo zio ha ragione, e poi diciamocelo... la stagione calda si sta facendo avanti, quindi è difficile non far cadere l’occhio. >> Zio Marco batte il cinque al mio amico e io li guardo desolato.

<< Siete un caso perso. >>

<< In realtà no. >> Mi risponde mio zio. << Sei tu che fai tanto l’angioletto e poi sotto sotto... beh sei un Berti. >> Lo trucido con uno sguardo.

<< Non sono come mio padre. Io per lo meno non ho una moglie a casa che mi attende e nemmeno una fidanzata. >>

<< Ahi, qualcuno si è offeso. >> Dice Gigi passandosi una mano tra i capelli. Sospiro e chiudo il cofano anteriore dell’auto.

<< Io qui ho finito. Ci vediamo lunedì zio. >> Lo sento sbuffare mentre mi avvio verso lo spogliatoio, sento anche i suoi passi non tanto lontani da me, mi sta seguendo, perciò lascio direttamente la porta aperta.

<< Non farla tanto lunga. Non ho nominato tuo padre, non puoi scaldarti così! >>

<< Lo so zio, è che ieri si è presentato a casa come se lui abitasse ancora lì e poi voleva che lo abbracciassimo come se fosse il figliol prodigo. Riesce a farmi innervosire come non mai. >>

<< E che cosa voleva? >> Mi chiede tranquillo.

<< Dire a mamma che non è giusto che abbia interpellato gli avvocati per dare gli alimenti. >> Sbuffo e scuoto il capo mentre m’infilo i jeans.

<< Non so che dire. Ora esci, divertiti e soprattutto non pensare a lui, ok? >> Annuisco. << Buon weekend nipote. >>

 

<< Per voi non è un problema, giusto? >> Annuisco ancora alla domanda di Sandra. È da quando è arrivata che continua a chiederci se è un problema che ci sia anche una sua amica domani. Non capisco perché fa tutte ste domande, se sta bene a Fabio perché non dovrebbe stare bene a noi?

<< Se è carina, disdico l’impegno e la conosco! >> Dice Gigi meritandosi un’occhiataccia da Sandra e le risate da noi altri.

<< Minchia Gi, sembra che sei in astinenza da mesi! >> Gli dice Marco facendomi ridere.

<< Beh Marco, non tutti hanno una fidanzata a portata di mano. >> Scuoto il capo riportando la mia attenzione a Sandra e Fabio.

<< Fabio per te va bene? Dormirebbe con noi... >>

<< Con noi? Nel letto con noi? >> Rido senza riuscire a trattenermi e tutti mi guardano come se mi fossi rincoglionito.

<< Che hai da ridere? >> Mi chiede Fabrizio.

<< Stavo ascoltando la... la loro conversazione. >> Dico tra le risate indicando la coppietta non coppietta. Tutti puntano lo sguardo su Fabio e Sandra e quest’ultima ridacchia.

<< Certo che sei scemo. Ma secondo te la faccio dormi con noi?! Intendevo a casa tua! >>

<< E non potevi dirlo così? Non che mi spiacerebbe fare una cosa a tre ma... >> Uno scappellotto lo fa bloccare e io cerco di fermare l’ennesima risata.

<< Lo dico anche a voi – a Fabio l’ho detto oggi pomeriggio – comportatevi bene... non mettetela in imbarazzo... >> Viene fermata da Francesco.

<< Perché queste raccomandazioni? Non sarà mica una che non fuma, non beve, non sa che cosa sono le canne e che è tutta perfettina? >> Non so perché, eppure un mio sopracciglio svetta verso l’alto.

<< Ma va! Una così potrebbe mai essere amica mia? >> Chiede in generale Sandra. Effettivamente se è sua amica che cosa dovremmo aspettarci? Non per qualcosa ma non si può di certo dire che Sandra non sappia divertirsi! È sveglia come ragazza, forse anche troppo, e per di più non si fa problemi a stare in mezzo a tanti ragazzi... come ora. Scrollo leggermente le spalle, non c’è bisogno che inizio a pensare... domani mi farò un’idea più precisa.

 

** ~ La sera dopo a casa di Fabio, prima dell’arrivo delle ragazze... **

 

<< No Alex, non capisci... aveva un culo talmente sodo da far paura! >> Scoppio a ridere alle parole di Francesco e scuoto il capo meravigliato.

<< Non ci credo. >> Non so quante volte l’ho detto, però mi diverto troppo a sentirlo parlare e descrivere cose assurde.

<< Sì! Ti dico di sì. Era sodo e alto e dovevi vedere come me lo leccava. >> Fabio scuote il capo a quelle parole mentre io cerco di afferrare il bicchiere di vino che mi porge mentre continuo a ridere senza ritegno.

<< Non sapevo che i culi leccassero... >> Dice Fabio sghignazzando prendendo in giro il nostro amico. Francesco smette di parlare e lo guardo con un finto broncio.

<< Ehi scemo pagliaccio! Non fare finta di non capire! Devo essere proprio volgare?? >> Sputo il vino nel bicchiere per ridere e Fabio si aggrega a me avendomi visto.

<< Alex ma che cazzo fai? >> Scuoto il capo e riprendo ad ascoltare Francesco.

<< Dai scemo pagliaccio, non rispondi? >> Francesco istiga Fabio sorridendo e quest’ultimo alza un sopracciglio.

<< Oh belva! Scemo pagliaccio a chi? Ti devo fare la faccia come quella di un palloncino? >>

<< Voi non siete normali! >> Dico tra le risate, aggrottando la fronte non avendo capito la battuta.

<< Dai pazzoide! Hai capito che non era il suo culo che me lo leccava, era la sua boccuccia tanto stretta! >> Il campanello suona e io riprendo fiato mentre Francesco si riempie un bicchiere di aranciata. Fabio ci guarda e si fa il segno della croce.

<< Tu bevi anche roba non alcolica? >> Chiedo facendo una faccia stupita. Francesco mi si siede accanto e si guarda attorno con gli occhi sgranati.

<< Shh! Non lo dire nessuno ma qualche volta mi piace trasgredire. >> Scoppio a ridere ed è così che mi vedono le ragazze. Cerco di smettere e ci riesco solo non appena i miei occhi si posano sulla ragazza sconosciuta, l’amica di Sandra.

È carina. Questa è la prima cosa che passa per la mia mente. Non è niente di troppo volgare, scontato e n’è tantomeno troppo bello. È carina... lo ripeto almeno tre volte mentre mi perdo a osservare le sue gambe fasciate dei jeans, mentre mi perdo tra il suo seno prosperoso e sulle sue labbra piene e rosse ma privi di cosmetici a cospargergliele. Quando però incontro i suoi occhi, beh... carina è poco. Non so perché, eppure quegli occhi mi trasmettono un’insicurezza pari a niente, sembrano dirmi “prenditi cura di me”... evidentemente ho bevuto troppo.

Le stringo la mano con un sorriso e lei ricambia abbassando lo sguardo e arrossendo appena. Il rossore non l’ha abbandonata nemmeno un attimo, da quando è entrata nel salotto, e l’ho vista spesso e volentieri guardarsi attorno. Parla poco, è timida e sembra volersene stare per conto suo e io non riesco a staccarle gli occhi di dosso.

Eppure non punto mai una persona così incessantemente.

<< Wow. Anche lei è messa bene a carrozzeria... tu che sei un meccanico dovresti capircene, no? >> La battuta di Fra mi strappa un sorriso però una parte dentro di me sta dicendo “è il solito stronzo”, eppure non ha torto. È messa bene, è carina... certo, non è troppo alta e i capelli secondo me le starebbero meglio sciolti ma chi sono per dire qualcosa?

Quando prendo un sorso dal mio bicchiere, incontro gli occhi di Sandra, ha un sopracciglio alzato e sorride fin troppo malignamente. Mi avvicino cercando di non farmi notare e aspetto che inizia a parlare, entrambi guardiamo verso Elise che sta parlando con una nostra amica vicino al tavolo degli alcolici.

<< Ti ho visto, sai? >>

<< Fare cosa? >>

<< Guardarla. >> Ridacchio.

<< Oddio, perché ho gli occhi? >> Lei sorride increspando le labbra e mi tira una sberla sul braccio. Fingo che mi abbia fatto male e scoppia a ridere ma infine riporta lo sguardo sulla sua amica.

<< Dico sul serio. Lei è diversa. Non è come le altre... non è come tutte le ragazze che ci sono qui che ci stanno provando col primo che capita anche se sanno che sono fidanzati. >> Effettivamente Francesco, Diego e Giacomo non hanno portato di certo delle ragazze raccomandabili... almeno non per qualcosa di troppo serio oltre a una scopata.

<< E perché lo stai dicendo a me? >> La guardo non facendo trasparire nulla dal mio sguardo.

<< Perché adori provarci con le ragazze e portartele a letto. Sei un dongiovanni dalla faccia d’angelo. Certo, sei meno stronzo di quanto lo siano gli altri tuoi amici ma... anche tu non scherzi e lei non ha bisogno di questo. Scambiaci due parole e lo capirai da te. >> Mi alzo sorridendole – come per dirle “se vabbè” e mi avvicino al tavolo e interrompo la conversazione in corso fregandomene di poter sembrare maleducato.

<< Vuoi qualcosa da bere, Elise? >> Osservo le bottiglie alcoliche e aspetto una sua risposta, sento i suoi occhi su di me e aspetto pazientemente.

<< Sì, ma niente di troppo esagerato. >> Le sorrido sghembo e nel frattempo le riempio il bicchiere di Sambuca per poi passarglielo.

<< Vai a scuola con Sandra? >> Sono curioso, soprattutto dopo quello che mi ha detto quella svitata.

<< Sì. >> Dice raschiandosi la voce dopo aver bevuto. Guarda male il bicchiere e poi torna a osservare me. << Wow. E pensare che ti avevo detto non troppo alcolico. >> Sorrido, beh almeno sa parlare. Dice quello che pensa.

<< Se non si esagera in serate come queste, quando lo si fai? >> Le chiedo maliziosamente. Lei mi guarda e dopo qualche secondo alza un sopracciglio e come se niente fosse si volta e si avvicina a Sandra. Io rimango lì, con una faccia sbigottita e senza parole. Fabio mi si avvicina e ridacchia.

<< Perché hai quella faccia? >>

<< Mi ha bloccato ancora prima che io potessi provarci veramente. >> Gli dico quasi sconvolto. Fabio guarda la ragazza in questione e poi fa riscontrare i nostri occhi.

<< Magari è lesbica. >>

<< O magari ha cervello. >> S’intromette Francesco per poi scolarsi il bicchiere che ha in mano.

Ha un cervello. Mi volto e la osservo ridere con la sua amica. È diversa. Magari Sandra diceva sul serio, magari non è come le altre...

 

Non so nemmeno come sia stato possibile, ma mezz’ora dopo sono seduto con lei sul divano a ridere e bere mentre parliamo di cose assurde come il vecchio videogioco “Tekken”, o il telefilm “Chuck” o canticchiare le sigle dei cartoni animati. Aveva ragione Sandra, questa ragazza è diversa, e io so per certo che sono fottuto...

 

** ~ La mattina dopo, quando le ragazze sono andate via... **

 

<< Ok, sono curioso... perché siete scesi insieme stamattina? >> Sposto il mio sguardo dal televisore e li punto su di Fabio; sono ancora a casa sua, è quasi ora di pranzo e sto iniziando seriamente a pensare che si sia rincoglionito del tutto.

<< Perché non saremmo dovuti scendere insieme? >> Chiedo cercando di capirci qualcosa.

<< Ho visto che era imbarazzata. >>

<< Per forza, la guardavi come per vedere se le fosse spuntata l’antenna degli alieni! >> Sbuffo per poi sorridere; Fabio mi osserva attentamente e infine mi rivolge un ghigno malizioso.

<< Sei un lurido bastardo! >> Mi colpisce la coscia come per congratularsi e io lo guardo seriamente, senza atteggiarmi e capirci qualcosa.

<< Perché questo complimento? >>

<< Te la sei portata a letto, eh? >> La sua domanda m’irrita un po’ ma alla fine tra di noi non ci sono segreti...

<< Beh sì a non capisco perché farne una questione di Stato. >> Mi guarda sbalordito e si avvicina portando il suo naso quasi a sfiorare la mia guancia. Sgrano gli occhi e non mi volto, anche perché in quel caso i nostri nasi si sfiorerebbero e sinceramente non sarebbe tanto normale.

<< Fabio, che cazzo stai facendo? >>

<< Sto cercando di capire dove sia finito il mio amico! >> Lo spingo, e ridendo, si fa cadere sul divano.

<< Certo che sei proprio deficiente. >>

<< No, invece no e sai perché? >> Torna alla carica mettendosi seduto. Scuoto il capo aspettando la sua brillante idea. << Perché sei raggiante... e cerchi di non darlo a vedere. >> Cerco di non aggrottare la fronte e torno a guardare lo schermo ma Fabio non demorde.

<< Perché? Perché sei così? Perché non racconti i particolari? >> Non ricevendo risposta, infine mi chiede: << Che diavolo ti prende? >> Ora è serio, non sta più scherzando e capisco di poter parlare senza che faccia battute sceme.

<< Non lo so nemmeno io. È che... è stato tutto strano. >>

<< Le piace il sadomaso? >> Mi chiede seriamente, io lo trucido con uno sguardo e lui porta le mani vicino al viso come per scusarsi.

<< No. È che è stato intenso. Strano, diverso. >>

<< Intenso? >> Mi chiede sbalordito. Annuisco e sbuffa quando suonano alla porta. Io torno a guardare il canale dello sport e mi riprendo solo quando un sacchetto mi viene buttato addosso, alzo la testa e mi trovo la faccia da culo di Gigi sopra la mia.

<< Compare bello, che stai facendo? >> Mi chiede per poi fare il giro del divano e sedermi affianco. Osservo la busta e la apro mentre gli rispondo.

<< Stavo parlando con Fabio. Oddio! Ma che diavolo ci fai con tutti sti preservativi? >> Ridacchio afferrando una confezione di Durex.

<< Scusa ma tu che ci fai con un preservativo? >> Mi chiede cercando di rimanere serio. Lo guardo di striscio e aspetto che mi risponda seriamente. Alza gli occhi al cielo e mi ruba la confezione che ho tra le mani. << Sono tutti quelli che avevo a casa. Mia madre sta resettando la mia camera, e ho preferito evitargli un infarto. >> Scoppio a ridere mentre Fabio lo guarda sconvolto.

<< Direi, hai una scorta per un anno! >> Gli dice Fabio facendolo ridere.

<< Un anno? Cazzo Fa, scopi così poco? Non lo sai che per farlo due volte nella stessa serata devi adoperarne due? Non puoi andare a risparmio consumo! >> Mi passo una mano sulla faccia sperando di non stare veramente assistendo a questo tipo di conversazione che purtroppo si ripetono quasi tutti i giorni.

<< No guarda, non mi rispondere, i cazzi tuoi non m’interessano. Com’era l’amica di Sandra? >>

<< Si Alex, com’era l’amica di Sandra? >> Cinguetta Fabio guardandomi con un mega sorrisone da stronzo. Mi sento placcato, sono tutti e due seduti accanto a me mi guardano aspettandosi chissà che cosa. Il problema è che se ancora ancora riesco a non dire le cose a Fabio, con Gigi non ci riesco. Lo conosco dall’asilo, siamo amici da sempre, è come un fratello... poi è arrivato Fabio e siamo diventati in tre ma... ma non è la stessa cosa.

<< E’ bella. È una ragazza semplice, intelligente, sa stare allo scherzo. >> Annuisco come per congratularmi con me stesso ma i miei amici sono ancora in attesa. Li guardo e loro sbuffano quasi all’unisono.

<< I dettagli piccanti! >> “Chiede” Gigi.

<< Dettagli piccanti? Ma quali dettagli piccanti?! Voi siete pazzi, perché dovrei starvi a raccontare qualcosa... >> Mi alzo e cerco di sviare i loro discorsi, mi sento veramente in trappola.

<< E’ arrossito? >>

<< E’ arrossito. >> Li guardo male e loro sorridono angelicamente. Ma io li conosco troppo bene quei sorrisi e inizio a correre mentre loro iniziano a urlarmi contro, a prendermi in giro e a inseguirmi. Manco fossimo dei bambini che stanno giocando a “ce l’hai”!

 

<< Aia! Ahi! Mi stai facendo male! >> Dico a chissà chi avendo la faccia infossata nel cuscino di uno dei letti di questa enorme casa.

<< Sputa il rospo! >> Mi dice Gigi con la voce grossa. Io sbuffo e tossisco fintamente per farmi almeno voltare. Mi accontentano e mi fanno anche un’espressione esagerata poiché hanno capito perché ho tossito. Mi stanno tenendo bloccato sul materasso e vogliono risposte che nemmeno io so.

<< Che cosa dovrei dire oltre a “non sono cazzi vostri”? >>

<< Ma sono cazzi nostri. Tu sei un cazzo nostro. >> Dice Fabio con convinzione. Un verso non riconosciuto esce dalla mia bocca mentre lo guardo senza parole... e anche abbastanza schifato. Gigi è scioccato.

<< Dovrei dargli ragione e appoggiarlo ma posso solo dire che sei nostro amico e che è normale ficcare il naso nei tuoi affari poiché ti vogliamo bene. >>

<< Che discorsi da checche. >> Dico sorridendo. Fabio sorride per poi mettere le labbra a bacio e avvicinarsi pericolosamente alla mia guancia, io inizio a ridere e scalciare per allontanarlo ma solo l’entrata di sua madre riesce a fermarlo.

<< Non che mi sorprenda sapervi tutti qui ma... perché dovete sempre farvi sentire fino all’altro isolato? >> Chiede sorridendo. Fabio si alza con un mega sorrisone e corre ad abbracciarla mentre io e Gigi scuotiamo il capo oramai combattuti, abbiamo capito che è un caso perso.

<< Mammina! Ti sei divertita ieri? >>

<< Io si, e dal casino che c’è sotto direi anche voi. >> Ci trucida con uno sguardo e mi sento diventare piccolo piccolo. Accade così ogni fine settimana ma ancora non mi sono abituato.

<< Vado a mettere a posto e voi finitela di distruggermi casa. >> Non ci sta veramente sgridando, si diverte semplicemente ad ammutolirci.

<< Ora che mia madre è andata via... continua il discorso serio che stavamo facendo prima che arrivasse Gigi. >> Incrocio le braccia al petto appoggiandomi allo schienale del letto.

<< Non c’è molto da dire. Siamo andati a letto e non mi sono mai sentito così... >> Mi blocco non riuscendo a concludere la frase. Loro mi aspettano ma alla fine Gigi cerca di venirmi incontro.

<< Così... inesperto? >> Scuoto il capo.

<< No, tutt’altro. Sono stato dannatamente bene. Farlo con lei mi è piaciuto. È stato tutto perfetto. >> A parte che non è riuscita a venire; mi dico mentalmente. << Anche stamattina... quando mi sono svegliato e me la sono vista accanto... >>

<< Wow! Ehi, ehi, fermati! >> Gigi mi blocca e gesticola in un modo impressionante. << Avete dormito assieme? >> Le mie labbra formano una linea sottile, so già dove vuole andare a parare.

<< Sì. È proprio quello che ho detto. >> Il mio tono è un po’ brusco e anche la mia occhiata non è da meno.

<< Ma tu non dormi mai con nessuna! A malapena lo facevi con Silvia quando eri proprio obbligato. >> Dice Fabio facendomi sospirare. Odio quando ha ragione.

<< Magari adesso capite perché è tutto così strano. >>

<< Te lo ha chiesto lei di dormire insieme? >> Osa chiedere Gigi con un filo di voce e un’espressione sbalordita. Scuoto il capo e non mi sfugge l’occhiata carica di significati che i miei amici si scambiano.

<< Hai intenzione di rivederla? >> Butta lì Fabio.

Non rispondo subito, ci penso e infine faccio affiorare i suoi occhi dai miei ricordi e lei, nuda, sotto di me che mormora il mio nome mentre gode. Anche quando l’ho baciata, dopo che mi ha chiesto di non lasciarla sola, è stato tutto così intenso... e io non mi ero mai comportato così stile principesco. È stato strano...

<< Sì. Voglio rivederla. >> Come ho detto prima... sono fottuto e i miei amici me lo fanno capire dandomi delle pacche sulle spalle come se avessi avuto un lutto. Che amici!

   
 
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