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Autore: Valaus    26/08/2010    11 recensioni
Tornata ad Hogwarts per terminare gli studi, Hermione si sente incredibilmente sola. I suoi amici non sono al suo fianco, ed il castello le appare per questo vuoto ed inospitale. Sarà costretta a ricredersi, trovando compagnia nel modo e nella persona più insolita ed insospettabile.
Prima Classificata al Crack Pairing Contest indetto da Only_me sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Debora,
Perché fare gli auguri in anticipo porta male,
Ma una dedica di compleanno non ha mai ucciso nessuno!












"Neutron Star Collision"









II.
“Una discreta percentuale di soggettività nella concezione di fascino”




Ogni sera, durante il suo giro di ronda, Hermione Granger era costretta a passare di fronte alla porta del Bagno dei Prefetti.
Ogni sera, in quella stanza vi trovava Draco Malfoy. Sempre seduto nello stesso punto, con lo stesso sguardo inespressivo e l’inclinazione al mutismo quasi totale.
Ed ogni sera, Hermione tentava di parlargli. Iniziava conversazioni vaghe che puntualmente venivano interrotte in maniera brusca dal ragazzo, gli rivolgeva domande che restavano senza risposta. Non riusciva ad ottenere nulla di più di un paio di minuti di misere frasi e monosillabi.
Per giunta, Malfoy sembrava voler evitare il suo sguardo.
Gli si sedeva accanto, fissandolo insistentemente con la speranza che si voltasse a sua volta verso di lei.
Niente.
Se e quando le parlava, continuava lo stesso a mantenere il proprio sguardo saldamente di fronte a sé, rivolto alla finestra e al buio panorama che offriva.
Le rare volte in cui aveva, solo per una frazione di secondo, voltato il capo verso di lei, era immediatamente tornato alla posizione iniziale. Quasi come se si stesse auto imponendo di non fissarla.
Il che era piuttosto strano, in passato Malfoy era stato generoso di occhiate torve e sguardi omicidi nei suoi confronti.
Ora, invece, sembrava fuggirla.
Lo stesso accadeva durante il giorno. Hermione lo scrutava da lontano a lezione, in Sala Grande, nel cortile. Lui evitava sistematicamente di rivolgere lo sguardo in una direzione in cui lei sarebbe potuta rientrare nel suo campo visivo.
Se poi si accorgeva della sua presenza nei paraggi, si affrettava a lasciare la stanza, o qualunque altro luogo nel quale si trovasse.
A lezione si sedeva in ultima fila, il più nascosto possibile rispetto al banco di fronte alla cattedra che la Grifondoro occupava sempre.
Ed Hermione sentiva, percepiva che quel suo tentativo d’ignorarla celava qualcosa. Non era un semplice comportamento altezzoso, non si trattava di un fiero Purosangue che snobba una misera Mezzosangue fingendo che non esista.
C’era qualcosa sotto.
Ed era fermamente intenzionata a scoprire cosa.
Se il suo desiderio di restituire a quelle iridi grigio plumbeo la loro scintilla vitale era da imputare ad un inspiegabile quanto inusuale istinto da crocerossina, la sua voglia di scoprire il perché dello strano atteggiamento di Malfoy era tutto da attribuire alla sua naturale e lacerante curiosità “Made in Gryffindor”.
Soprattutto, c’era una domanda che continuava a rimbombarle nella mente.
Perché il Bagno dei Prefetti?
Non le interessava sapere come riuscisse ad eludere la sorveglianza ed introdursi in quel luogo – era piuttosto consapevole delle lodevoli capacità furtive di Malfoy e del suo discreto talento negli incantesimi – , piuttosto voleva comprendere quale fosse il motivo che lo spingeva a trascorrere tutte le sue nottate seduto da solo e al buio sul pavimento del bagno riservato ai Prefetti.
Perché di tutti gl’innumerevoli luoghi di Hogwarts, gli antri, i nascondigli, le stanze segrete, le aule vuote, perché proprio un bagno? Perché quel bagno?
Hermione, che aveva ormai deciso di abbandonare totalmente discrezione e tatto, continuava a chiederglielo insistentemente ogni sera.
“Che ci fai qui?” “Perché sei qui?” “Come mai vieni sempre in questo luogo?”.
Niente.
Forse avrebbe avuto più possibilità di ottenere una qualche risposta se si fosse rivolta ad un muro, o ad un oggetto inanimato qualsiasi.
Alle volte, durante le loro stentate conversazioni notturne, Malfoy cedeva alle pressioni della ragazza e finiva col rispondere ad alcune delle sue domande, seppur in modo secco, sbrigativo e tendenzialmente sgarbato.
Ma non a quella.
Il perché la scelta cadesse sempre sul Bagno dei Prefetti restava un mistero.
E ad Hermione Granger piacevano i misteri.
Soprattutto perché riusciva sempre a risolverli.
E quello non sarebbe stato da meno.

Anche quella notte, il suo giro di ronda la condusse di fronte alla porta di mogano del Bagno in questione.
Sorrise tra sé e sé, considerando che ad occhi esterni alla faccenda, quei continui incontri di mezzanotte che si tenevano da un paio di settimane a quella parte sarebbero potuti sembrare degli appuntamenti.
Appuntamenti a sfondo romantico. In un bagno. Con Draco Malfoy.
Quanto di più assurdo la Grifondoro potesse concepire.
O meglio, l’idea di un appuntamento per fini sentimentali non era assurdo. Non sarebbe certo stato il primo della sua vita, né sicuramente l’ultimo.
Era una strega intelligente, brillante, un’ottima ascoltatrice ed una compagna di conversazione piuttosto piacevole, a detta di tutti. Era loquace, sagace, diplomatica al punto giusto e schietta quando si rivelava necessario. Poteva discutere tranquillamente di una vasta gamma di argomenti, e riusciva a sostenere un dialogo anche quando il tema le era sconosciuto. Dispensava un adeguato numero di sorrisi, aveva molteplici interessi, sapeva essere simpatica senza apparire ridicola.
Ed era, tutto sommato, piuttosto attraente. Non una bellezza mozzafiato, di quelle che quando camminano per strada fanno voltare le teste e partire coretti di fischi e grida d’apprezzamento. Ma aveva tutto al posto giusto: un fisico armonioso e proporzionato, delle belle curve, un viso fresco e piacevole. Era persino riuscita a domare, almeno in parte, la folta chioma color cioccolato, trasformando la massa di ricci crespi ed ispidi in una soffice nuvola di morbidi boccoli.
Era una bella ragazza, punto. Forse in passato era stata un brutto anatroccolo saccente ed insopportabile, ma ormai si era lasciata alle spalle quella parte di sé. Certo, non si era nemmeno trasformata in un sensuale e meraviglioso cigno, e probabilmente mai la sarebbe diventata.
Però si trovava in un piacevole stadio intermedio tra “la cozza stratosferica e la figa spaziale” – altra forbita metafora gentilmente concessa dalla ditta Ronald Weasley.
Era nella media. Abbastanza tendente al perfetto da risultare invitante per un discreto numero di uomini, ma non troppo da renderla la classica “bella ed impossibile”.
Perciò, l’idea di Hermione Granger che sgattaiola nella notte per un incontro amoroso non era poi così paradossale.
E nemmeno che suddetto incontro avvenisse in un bagno.
A prescindere dal fatto che molte sue passate avventure all’interno della scuola fossero riconducibili ad un gabinetto – l’episodio del Troll al primo anno, la Pozione Polisucco al secondo, tutte le sue varie fughe per poter piangere indisturbata dopo un litigio con Ron, lo spiacevole episodio con McLaggen che era valso al ragazzo un ceffone in pieno volto e a lei una nottata insonne con dentifricio e spazzolino in bocca nel tentativo di lavarsi via il suo disgustoso sapore – , la toilette era un ambiente abbastanza gettonato dagli studenti di Hogwarts per appartarsi in privato.
Nella sua carriera di Prefetto prima e Caposcuola poi, aveva colto in flagrante un discreto numero di coppiette intente a scambiarsi effusioni più o meno lecite nelle ritirate del castello.
Sarebbe stata solo l’ennesima di una lunga lista di studenti in preda ad ormoni scalpitanti e privi di originalità.
E, si ritrovò a pensare con suo sommo orrore, nemmeno il fatto che l’incontro fosse con Malfoy poteva essere così inconcepibile.
Ok, era l’essere più arrogante, indisponente, insopportabile, borioso, razzista, egocentrico, maleducato, presuntuoso, spocchioso, irritante, strafottente, maligno, perverso, tracotante, e chissà quanti altri simili epiteti, sulla faccia della Terra.
Però...
Però era dannatamente bello, incredibilmente sexy, maledettamente attraente, straordinariamente irresistibile.
E per quanto poco – molto poco – simpatico le risultasse, non poteva negare l’ovvio. Era palese anche per lei, nonostante si sarebbe rifiutata di ammetterlo anche sotto tortura, persino in punto di morte.
Si biasimava per questo, perché la rendeva alla stregua di tutte le altre ochette starnazzanti che avevano frequentato o frequentavano tuttora la scuola, ma nemmeno lei era insensibile al suo fascino.
E che fascino!
Inutile prendersi in giro, Malfoy ne aveva una tale riserva che avrebbe potuto imbottigliarlo e rivenderlo, e comunque gliene sarebbe rimasto abbastanza per far capitolare ai suoi piedi l’intera popolazione femminile di Hogwarts.
Me compresa, considerò Hermione, avvertendo una stretta allo stomaco e non capendo se si trattasse della classica sensazione che si prova quando si pensa al ragazzo per cui si ha una cotta o di un tentativo del suo corpo di implodere per quel molesto e scomodo pensiero.
Le ci vollero una manciata di secondi per realizzare che aveva effettivamente pensato a Malfoy come al “ragazzo per cui aveva una cotta”.
Impallidì, o forse arrossì, non poteva esserne certa, dato che non aveva di fronte il suo riflesso.
Ad ogni modo, qualcosa accadde nei pressi del suo viso. Una reazione sconvolta a quell’assurda svista.
Scosse violentemente la testa in segno di diniego. Lei non aveva una cotta per Draco Malfoy.
Lo trovava esteticamente bello, attraente, eccetera eccetera, ed era mossa da un’inspiegabile preoccupazione nei suoi confronti, in risposta a quell’improvviso cambiamento nel suo modo di fare.
E sì, era dall’inizio dell’anno che lo teneva d’occhio. Ma aveva una motivazione valida e plausibile: studiarlo per scoprire cosa nascondeva.
E sì, ribadì a se stessa, effettivamente aveva sempre prestato particolare attenzione a lui anche in passato. Ma, a quel tempo, doveva tenerlo sotto controllo per evitare che lui ed i suoi amichetti Serpeverde giocassero qualche tiro mancino a lei, Ron ed Harry. Ed anche perché c’era sempre la minaccia pendente sulle loro teste di ritrovarsi un Mangiamorte come compagno di classe, cosa poi rivelatasi quanto mai verosimile.
Insomma, allora come negli anni precedenti la presenza di Draco Malfoy non le era mai stata del tutto indifferente.
Ma questo non significava provare alcun tipo di sentimento per quel ragazzo.
Il fatto che anche per lei il suo bell’ – gran bell’ – aspetto fosse innegabile non prescindeva dalla repulsione che provava nei confronti del carattere del Serpeverde.
Non si può avere una cotta per una persona che, per quanto attraente, risulta odiosa come un sassolino in una scarpa.
Aprì lentamente la porta, mentre un qualche anfratto della sua mente si azzardava ad avanzare che, dopotutto, non le era poi così eccessivamente odioso. Il resto del suo cervello zittì immediatamente il piccolo neurone ribelle e screanzato, ancor prima che quel pensiero prendesse forma.
Non perse nemmeno tempo a far vagare lo sguardo per tutta la stanza.
Sapeva già dove l’avrebbe trovato.
Malfoy era decisamente uno che prendeva alla lettera il classico “stesso posto, stessa ora”.
Si richiuse la porta alle spalle e si avvicinò al punto in cui sedeva il ragazzo, poi si sistemò sul pavimento accanto a lui, secondo quella che ormai sembrava essere diventata un’abitudine.
Per la prima volta da settimane, lui diede segno di aver notato la sua presenza.
I suoi occhi saettarono rapidamente su di lei, prima di tornare dopo pochi secondi fissi sulla grande vetrata di fronte a lui.
Nulla di eccezionale, ma pur sempre un minimo passo avanti rispetto a quello che era stato il loro “rapporto” nelle sere precedenti.
< Ancora non vuoi dirmi perché vieni sempre qui?> gli domandò.
Le labbra di Malfoy si contrassero in una smorfia accennata. Con suo sommo piacere, Hermione si rese conto che era una smorfia divertita.
< Smetterai mai di domandarmelo, Mezzosangue?> le fece.
Lei sorrise.
< Non finché non ti deciderai a rispondermi.>
Malfoy non replicò, ma la ragazza era certa che i tratti del suo volto si fossero leggermente rilassati rispetto a qualche minuto prima.
Il silenzio li investì in pieno. Hermione ci si era abituata, ormai aveva capito e fatta sua la meccanica di quegli incontri.
Lei arrivava, domandava perché fosse lì senza ottenere risposta e tentava di quando in quando d’interrompere il suo testardo mutismo. Ma, da un tentativo ad un altro, potevano passare a volte anche dieci-quindici minuti, se non di più.
Quella sera, invece, ne trascorsero a malapena due. E, cosa ancor più incredibile, fu Draco a rompere il silenzio.
< Granger.>
Hermione sgranò di colpo gli occhi, sentendosi interpellata.
< Sì?>
Lui si portò la mano alla fronte, lasciandola scivolare lentamente sul capo e lisciandosi i capelli.
< Esattamente, quando ti avrei invitato ad unirti a me ogni sera?>
La ragazza aggrottò le sopracciglia, confusa.
< Non l’hai mai fatto, che io sappia.>
< Appunto.> sottolineò lui < E allora perché continui a presentarti qui?>
Per qualche istante, Hermione rimase spiazzata da quella domanda. Poi, un ghigno sarcastico comparve sul suo volto.
< Risponderò alla tua domanda quando tu risponderai alla mia, Malfoy.>
Draco si voltò verso di lei, squadrando il suo viso per un lungo istante.
Quegli occhi color piombo su di sé le suscitarono un brivido che la fanciulla non riuscì a spiegarsi.
Poi, tornò a rivolgere la propria attenzione alla finestra. Ma, inaspettatamente, un sorriso comparve sul suo volto.
Timido, a malapena accennato, giusto una lieve inclinazione della linea delle sue labbra. Ma comunque un sorriso.
E ad Hermione bastò.
Per ora.
Riuscì a sopportare il silenzio che seguì quel breve scambio di battute per quasi dieci minuti.
Non aveva controllato l’orario sull’orologio, ma era certa che fossero passati nove minuti e qualcosa. Ci avrebbe scommesso la sua stessa vita.
Quando è scandito dal silenzio più assoluto, lo scorrere del tempo è quasi percepibile dall’orecchio.
In quegli attimi di calma, in quei momenti in cui erano rimasti l’uno accanto all’altra tenendosi una muta compagnia, né troppo vicini né troppo lontani, ad Hermione era quasi parso di sentirlo.
Tic toc, tic toc. Il rumore di ogni singolo secondo trascorso.
Li aveva contati, per tenere la mente occupata.
Incredibilmente, quel silenzio era stato piacevole. Altri al posto suo l’avrebbero trovato opprimente ed insopportabile.
Lei stessa l’avrebbe fatto, in un’altra circostanza. Dopotutto, il completo silenzio le provocava una sorta di sensazione di disagio molesto alla bocca dello stomaco. Ad eccezione, ovviamente, di quando fungeva da sottofondo delle sue ore di studio.
Ma se il suo naso non era immerso nelle pagine di qualche libro, le piaceva sentire. Rumore, musica, chiacchiericcio, bisbigli. Qualunque cosa che non fosse il silenzio.
Eppure, seduta lì accanto a quella che teoricamente sarebbe dovuta essere la sua nemesi, almeno da un punto di vista strettamente scolastico e “campanilistico” – anche se la Guerra era finita ed i vecchi dissapori passati in secondo piano, Grifondoro e Serpeverde restavano comunque Grifondoro e Serpeverde – , stava bene.
Nessun disagio alla bocca dello stomaco, nessun fastidio, nessun imbarazzo. Riusciva a godersi quel silenzio.
Ma, come si suol dire, il gioco è bello finché dura poco. E dopo nove minuti e qualcosa, ne aveva abbastanza.
Era quasi dispiaciuta all’idea di rompere il ghiaccio. Dopotutto, in quei momenti di quiete, Malfoy le concedeva tacitamente di restare al suo fianco.
Perché desiderasse farlo era un altro discorso. Il punto era che, riprendendo a parlare, avrebbe rischiato d’incrinare quel magico equilibrio che solo l’assenza di suoni e parole riusciva a creare. Il che avrebbe potuto portare lui ad alzare quel suo delizioso fondoschiena Serpeverde dal pavimento ed andarsene senza nemmeno rivolgerle qualche parola di commiato.
Tuttavia, doveva rischiare. Non riusciva a non dire nulla.
Nonostante non sapesse di preciso cosa dire, doveva parlare.
Di qualcosa. Qualunque cosa.
Persino una cosa che, apparentemente, non aveva nulla a che vedere con lei.
< Quidditch.> mormorò inconsapevolmente, dando voce ai suoi pensieri.
Malfoy colse quel sussurro.
< Quidditch?>
Hermione, colta in flagrante, quasi sussultò quando lo sentì ripetere la parola che aveva usato pochi istanti prima.
Si voltò verso di lui, scoprendo con suo sommo stupore che anche il ragazzo la stava guardando.
< Sì.> rispose meccanicamente, senza sapere cosa aggiungere.
Lui roteò gli occhi verso il cielo.
< Hai intenzione di metterci un soggetto, di modo che riesca a capirci qualcosa?>
Sarcasmo. Il sarcasmo di Malfoy.
Merlino, quanto le era mancato in quei mesi!
Il che era piuttosto assurdo, dato che l’aveva sempre trovato sgradevole ed inappropriato, almeno quando era rivolto a lei.
< Tu.> proseguì la fanciulla, indicandolo con un cenno della testa.
< Io cosa?>
< Il soggetto. Sei tu.>
Lui aggrottò le sopracciglia.
< Continuo a non capire. Prova ad aggiungere un verbo, Granger.>
La sfotteva, il bastardo.
Adorava che lui la sfottesse. Non se n’era mai resa conto prima di allora.
Forse è proprio vero che ti accorgi di tenere a qualcosa solo quando l’hai persa.
Ma lei l’aveva ritrovata, in quel momento.
Benedetto il Quidditch, sport inutile, noioso e vagamente barbaro ma argomento di conversazione dalle incredibili capacità stimolanti!
< Tu giocavi a Quidditch.>
Le rivolse un’occhiata piuttosto eloquente.
< Vuoi andare a parare da qualche parte con questa frase, o ci tenevi solo a sottolineare qualcosa di ovvio e risaputo?> smise di fissarla, tornando a dedicare la propria attenzione alla scura vetrata di fronte a sé < Seriamente Mezzosangue, non dovresti parlare tanto per farlo.>
Punta sul vivo, Hermione si riscaldò.
< Io non parlo tanto per farlo, Malfoy. Non sono una che apre la bocca solo per darle fiato, io. O per sputare sentenze e veleno addosso agli altri. Io.>
< E allora che volevi dire, esattamente?> le chiese, in tono annoiato.
Il suo cervello formulò rapidamente una valida argomentazione.
Bingo.
< Volevo dire che tu giocavi a Quidditch, prima della Guerra. Ma ora non lo fai più, giusto?>
Lui non le rispose. Hermione notò come la sua espressione parve indurirsi, ma al tempo stesso tingersi di una vaga traccia di malinconia.
< Potresti tornare in squadra.> proseguì lei < Dopotutto, eri piuttosto bravino, no?>
Le sopracciglia di Draco s’inarcarono di colpo. Rieccolo, il vecchio, presuntuoso, tracotante Malfoy.
Si complimentò con se stessa per essere riuscita a tirarlo di nuovo fuori.
< “Bravino” una mazza, carina. Ero bravo. Ero fottutamente bravo. E lo sono ancora, per le braghe sudice di Merlino!>
< E allora perché non torni a giocare?>
Com’era apparso, Draco borioso scomparve di nuovo, lasciando il posto all’ormai solito Draco indolente. Un lieve sospiro gli sfuggì dalle labbra.
< Non è più la stessa cosa senza di lui.>
Comprese immediatamente a chi si riferiva.
Harry Potter.
Dopotutto, la loro rivalità dentro e fuori il campo di Quidditch era stata come un ulteriore, potente incentivo per entrambi. Se in condizioni normali davano il cento per cento, quando si scontravano davano il mille per cento.
< Ti capisco.> ammise lei, lugubre.
Ed era vero, lo capiva perfettamente. Nemmeno per lei Hogwarts era la stessa cosa senza Ron ed Harry.
< Però, indipendentemente da questo, dovresti farlo per te stesso.> proseguì poi, con rinnovato vigore < Insomma, non sarà la stessa cosa, ma sono certa che potresti divertirti comunque!>
< E da quando in qua t’importa del mio divertimento?>
Hermione scrollò le spalle.
< Era tanto per dire...>
Il silenzio s’impadronì di nuovo della stanza per qualche minuto. Poi, ancora una volta, di fronte ad un’Hermione sempre più esterrefatta, fu lui a romperlo.
< Non credo che prenderò mai più in mano una scopa.>
Lei puntò lo sguardo sul suo profilo, cercando di studiare quel viso apparentemente inespressivo.
Comprendeva che c’era qualcosa di più dietro quella semplice frase.
< Perché?> domandò, senza riuscire a trattenersi.
Malfoy contrasse le labbra in una smorfia.
< Dopo la Guerra, volare ha perso tutto il suo fascino.> sentenziò.
Chiaro. L’assenza di luce nei suoi occhi, la perdita di fascino del volo.
Era tutto collegato.
Semplicemente, la Guerra gli aveva tolto la gioia di vivere. In quei terribili mesi era accaduto qualcosa che aveva l’aveva spezzato, l’aveva segnato nel profondo ed aveva corrotto la sua anima.
Hermione era sempre più intenzionata a scoprire cosa fosse successo, e a capire come rimediare.
Non tentava nemmeno più di comprendere il motivo dietro quel suo accorato interesse nei confronti del repentino cambiamento del ragazzo. Sapeva che, in un modo o nell’altro, era affar suo, e basta.
Troppo tardi per i ripensamenti. Non si sarebbe fermata se non di fronte ad un successo.
Storse naso e labbra, in una smorfia carica di scetticismo.
< Perché, volare ha mai effettivamente avuto del fascino?>
Domanda retorica, la sua. Per lei la risposta era un no secco e categorico.
Draco parve cogliere sia la retorica che il cinismo di fondo. Un ennesimo lieve accenno di sorriso comparve sul suo volto.
Sempre un accenno, era vero, ma un po’ più marcato della volta precedente. Stava compiendo dei passi in avanti. Lenti, ma pur sempre in avanti!
< Beh, Granger, credo che sostanzialmente vi sia una discreta percentuale di soggettività nella concezione di fascino. Ciò che per me ne è pregno, per te può esserne totalmente privo, e viceversa. E’ un’opinione, più che un dato di fatto.>
Hermione ascoltò le sue parole in un silenzio quasi religioso.
Quando ebbe terminato, liquidò il discorso con un conciso “hai ragione”. Ma più lo guardava, più era certa di dissentire.
Il fascino non poteva essere puramente soggettivo. O, per lo meno, esistevano delle eccezioni a questa regola.
E Malfoy era una di queste.
Perché nel fatto che lui sprizzasse fascino da ogni singolo poro del suo corpo dannatamente perfetto ed invitante non vi era alcuna percentuale di soggettività, ammesso e concesso che lo zero percento non si potesse considerare una vera percentuale.
No. Quella non era un’opinione.
Non era nemmeno un dato di fatto.
Era una verità assoluta. Innegabile, insindacabile ed incontestabile.
E, almeno per quanto la riguardava, inconfessabile.


























Rieccomi qua!! ^^
Sono orgogliosa del fatto che sono riuscita ad essere puntuale con l'aggiornamento! xD Il che è piuttosto una sorpresa, per me in primis.
Dunque, innanzitutto voglio ringraziare calorosissimamente tutti coloro che hanno letto e recensito lo scorso capitolo, in particolare DiamonDior, ross_ana e Whitney per aver inserito la storia tra le preferite.
Grazie grazie grazie a tutti quanti <3
E, prima di procedere col mini-angolino delle risposte alle recensioni, ci tenevo a fare un altro dovuto ringraziamento (che la scorsa volta avevo dimenticato -.-) a _Mary per la sua stupenda recensione e segnalazione della mia ultima one-shot The Ballad of Azkaban Gaol (e intanto facciamo un pò di pubblicità - poco - occulta, che ci sta sempre bene xD), che ha permesso alla mia umilissima fict di rientrare tra le Storie Scelte del sito, con mio sommo stupore, shock, sorpresa, gioia, eccetera eccetera.
Grazie davvero <3


lilyblack: Carissima! Ti ringrazio infinitamente, soprattutto per l'appunto sulla mancanza di banalità di Draco (ti posso assicurare, è uno dei miei grossi crucci!). Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ;)

ross_ana: Donnaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! <3 Grazie grazie grazissime (eh? O.o), come al solito sei fin troppo gentile! Addirittura un talento naturale con le Dramione?! *-* Così va a finire che il mio ego si gonfia ed esplode tipo Cicciobombo Cannoniere xD xD xD Grazie ancora, aspetto le tue impressioni su questo nuovo capitolo ;)

Whitney: Tesoro!!!! *-* Ormai ringraziarti è diventato un obbligo, tu stai seriamente minando alla mia umiltà continuando a riempirmi di troppi complimenti! ^^ Ma grazie davvero, sai quanto significano per me, soprattutto i tuoi! Sono felice che la storia ti piaccia, ci ha fatto penare un mucchio questa povera mini-long, vero? xD Come al solito, concordo pienamente con te per quanto riguarda le Dramione (ormai che per me sono LA coppia è risaputo ed appurato ^^). La decisione di non inserire Potty e compagnia bella è talmente semplice che è quasi imbarazzante: innanzitutto, loro non sono ad Hogwarts con Hermione; e, secondariamente, il limite di pagine e di capitoli non mi lasciava spazio per una divagazione anche su loro tre, a meno che non tagliassi qualcosa della vicenda principale. E, ovviamente, ho deciso di non farlo =P
Grazie ancora tesoro, non vedo l'ora di leggere la tua prossima recensione <3 <3 <3

Globulo Rosso: Ma ciao!!!! Ti ringrazio infinitamente per le tue belle parole, sono davvero felice che tu abbia trovato la storia interessante e che ti piaccia! Concordo con te sull'epilogo (ormai è risaputo, io quel "Diciannove anni dopo" lo cestinerei con tutto il cuore -.-), personalmente Hermione e Ron non li ho MAI e dico MAI visti bene come coppia, nonostante Ron mi piaccia ed anzi sia uno dei miei personaggi preferiti. La Row poteva sforzarsi di essere un filino più originale u.u
E concordo anche sull'andamento generale delle ultime Dramione. Per l'amor del Cielo, siamo in un paese libero ed ognuno può scrivere ciò che più preferisce, però quando si decide di creare una storia sulla falsa riga di un romanzo si dovrebbe cercare di darvi un minimo di senso! Cioè dai, una fict in cui all'inizio del primo capitolo lei odia lui a morte e dopo un misero scambio di battute scopre di amarlo alla follia... bah vabbè, sorvoliamo u.u
Grazie ancora, aspetto di leggere le tue impressioni per questo capitolo ;)

PaytonSawyer: Ti ringrazio tantissimo, sei davvero troppo buona!! ^^ Draco ferito e tormentato confesso che piace molto anche a me, l'ho sempre visto come un personaggio molto complesso e ricco di mille sfacettature e quindi mi affrontarlo da un punto di vista più "profondo", diciamo. E stai tranquilla, Hermione non resterà sola a lungo ;)

_Mary: Ti giuro, leggere il tuo nome nella lista dei recensori di una mia Dramione mi fa quasi impressione xD xD xD Sono onorata che tu abbia deciso di degnarmi della tua presenza, soprattutto tenendo conto del tuo odio viscerale per il mio Draco =P
Effettivamente la Row non gli ha mai fatto fare delle gran figure, ed è una cosa che non mi è mai andata molto a genio. Sarà che poi io invece odio furiosamente Mister Sfregiato, e vederlo umiliare costantemente il mio povero Dracuccio mi ha sempre dato abbondantemente sui nervi.
Migliore di quello della Row?!? O.o Oddio... oddio ma GRAZIE, ma sei matta a farmi complimenti del genere?! Potresti scatenare in me un delirio di onnipotenza, ahahahah xD
Grazie ancora cara, e... beh, aspetto la tua recensione per questo capitolo! <3

DiamonDior: Grazie davvero, sono contenta che la storia ti piaccia! ^^ E spero di essere stata abbastanza rapida con l'aggiornamento ;) Aspetto di leggere ancora le tue impressioni, un bacione

sgasga: Ok, non scrivo la parola che inizia per A e finisce con UGURI perchè farli in anticipo porta male e io sono fin troppo scaramantica su queste cose u.u In ogni caso, te li farò a tempo debito domani ^^
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti tesoro!! Scrivere sul serio?! O.o Oddio ma magari, è uno dei miei tanti sogni nel cassetto, però da qui a farlo sul serio... *___*
Muahahahha concordo, chi ha bisogno di Potty&Friends quando ha Draco Malfoy a disposizione?! Eheheh, diciamo che Draco si è fregato da solo, ma probabilmente una parte del suo inconscio voleva farsi fregare ;) Quei due non la raccontano giusta, eh? - Ma che te lo dico a fare, tu sai già come finisce la storia!! xD
Un bacio enorme, attendo la tua recensione ;)

callistas: Ti ringrazio taaaaaaantissimo, sono davvero davvero felice che la storia ti sia piaciuta (anche perchè mi devo far perdonare per il mancato aggiornamento di O&A u.u Ma prometto che prima o poi arriverà!!). Muahahhahaha il C.V. di Harry, fantastico xD Effettivamente, pure io se avessi potuto sarei andata subito a lavorare senza finire gli studi *fischietta*, ma è anche vero che Hogwarts è un posto talmente bello che forse forse avrei faticato ad andarmene xD
Un bacione, aspetto di leggere le tue impressioni anche su questo capitolo ;)

vogue: TeSSSSoro!!! <3 Muahahahhahah un'arma di distruzione di massa, mi piace xD xD xD No seriamente, ho portato te e Mary a leggere una Dramione, posso dirmi soddisfatta a vita xD
Sono felice che la storia ti piaccia e che il mio Draco post-guerra ti intrighi. Effettivamente, ha molto da dire il signorino ^^
Attendo con ansia i tuoi commenti a questo capitolo <3



E con questo, vi saluto! ^^ A giovedì prossimo!! ;)





   
 
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