Freddo.
E' questo che sento.
Non ho dormito per niente, e probabilmente ho un aspetto
orribile.
Mi alzo lentamente, senza svegliare le altre due e mi dirigo in bagno
per darmi
una sistemata, per poi vestirmi veloce: andare giù, mangiare
e tornare prima
degli altri.
Questo è il mio obiettivo.
Non voglio vedere nessuno.
Scendo cauta le scale, tenendomi
stretta al corrimano per evitare di cadere. Poi tiro un sospiro di
sollievo
vedendo che nella comune ci sono solo un paio di ragazzetti del primo.
Esco dal
ritratto.
Percorro parte dei sotterranei.E’ umido, e vuoto.
Come sempre, però oggi lo sembra ancora di più.
Ma forse sono io..
I miei passi
rimbombano. Barcollo.
Mi aggrappo a una colonna fino a che non mi sento salda a
terra.
Quanto vorrei perdere coscienza, ora. Sbattere la testa talmente forte
da farmi cadere in coma.
O magari dimenticare tutto.
Credo proprio che presto il mio cervello si surriscalderà, per
quanto è colmo di pensieri.
Ricomincio a
camminare: devo somigliare a uno zombie a causa
dell’andatura.
Un’altra decina
di passi.
Una sagoma è seduta alla base di una colonna e guarda fisso
nel
vuoto. Di fianco è pieno di ciò che rimane di
alcune vecchie canne e sigarette.
La riconosco subito. Stupido..
che hai fatto..
Piano ricomincio a camminare, dopo essermi involontariamente
fermata.
Mentre ci passo davanti lo guardo, anche se non dovrei.
Lui alza gli occhi spenti verso di me.
Ma
solo per un paio di secondi. E bastano perchè una fitta mi perfori
quell'organo chiamato cuore.
Ha gli occhi segnati dalle occhiaie, ed è tutto
pallido. Lo sguardo inespressivo, ma nonostante questo, riesco a
leggere tutte
le sue emozioni.
Blaise …
Il mio respiro è rotto.
...
In ogni caso io non devo essere in uno stato molto
diverso; solo non ho fumato tutta quella roba. Riabbassa la testa e io
riporto
lo sguardo davanti a me, continuando per la mia strada. Si,
l’ho detto apposta,
a doppio senso.
Percorro il tragitto fino la sala grande senza accorgermi del
tempo che passava, senza alterare la mia andatura.
C’è poca gente in giro, che
probabilmente crederà incapace una serpeverde di provare
dolore, e quindi
daranno buona l’idea che abbia fatto sesso selvaggio per
tutta la notte.
Idioti. E superficiali.
Ma solo con noi, è questo che mi irrita.
Mi siedo al
tavolo in legno scuro, privo di qualsiasi forma di vita: in totale
nella sala ci saranno altri cinque
studenti oltre a me, nessuno di loro della mia casa. Beh, sono grata di
questo,
al momento.
Mi appare davanti la colazione come ogni santissima, almeno quanto
fottutissima, mattina.
Mangio in fretta, solo per dovere,
dato che ieri sera ho digiunato, senza che la mia lingua capti i sapori
di quello che infilo in bocca; perché
l’unico sapore che ancora mi pervade è il suo.
Appena ho finito mi alzo
dalla sedia, sperando di non incrociare nessuno nemmeno ora.
Oh, me illusa.
Appena arrivo alla base
delle scale, vedo spuntare sulla loro cima Nott e Draco, con la faccia
pensierosa e non poco preoccupata.
Probabilmente hanno portato in camera
Blaise, dopo averlo trovato nel corridoio nei sotterranei in quello
stato …
Involontariamente le mie mani si stringono in due pugni.
Non
si rivolgono parola. E’ solo per quello che
anziché cambiare strada mi azzardo
a salire gli scalini. Anche loro mi vedono: gli passo di fianco senza
proferire
parola né lanciandogli alcuno sguardo, ma sentendo addosso
gli occhi di
entrambi, specialmente di Malfoy.
Occhi... Occhi accusatori? Si, forse.
Cristo santo vorrei tornare indietro a quando bastava far cascare per
terra Weasley o Potter per essere felici..
Torno
in stanza, senza nemmeno essermi accorta di aver già
percorso tutto il tragitto.
Daphne è in bagno, la sento canticchiare qualcosa di triste
sotto la doccia, mentre
Pansy è uscita.
Tiro fuori il pensatoio dall’armadio, ingrandendolo a normale
dimensione, e decido di depositarci il mio ricordo di ieri sera,
così da
risparmiarmi fiato, sempre che me ne sia rimasto, e dolore,
raccontandolo alla mia migliore amica.
Il bianco
e cristallizzato filamento magico, dopo essere uscito dalla mia testa
con una sensazione di
vibrazione leggerissima, si deposita all’interno di uno degli
oggetti che reputo più utile su questa terra.
Poi tiro
fuori carta e penna; intingendola nell'inchiostro per poi tracciare
quei segni che vengono chiamati lettere, andando a formare parole.
Le parole fanno male.
A volte sanno essere più taglienti di lame.
Ti possono ferire. Oh si. Lo so bene.
Ti possono uccidere. Si, anche questo.
In rari casi ti possono rendere felice. Ma è da tanto che
non mi succede. Troppo.
Ecco, il nostro gruppo è come una frase.
Ogni parola da sola non ci può stare, e ha bisogno delle
altre
se vuole avere un senso: anche se di per sè significa
qualche
cosa, per valorizzarle non c'è nessun altro fottuto modo che
accostarle a quelle altre.
"Mi
dispiace, non ho la forza di raccontare. Ti ho lasciato il ricordo
nel pensatoio … Guardalo prima di andare a lezione. Ti
aspetto in aula. Rin
”. Appoggio il pezzo di carta sul
suo letto, dove ha appoggiato i vestiti da indossare. Sicuramente lo
vedrà.
Cavolo, mi sento.. non lo so. Strana? Come un bicchiere mezzo vuoto e
non mezzo pieno?
Si ecco, esattamente così.
Sentendo dei rumori provenire dal bagno, probabile che stia uscendo
dalla
doccia, mi allontano.
Esco dalla comune e cammino a random, per fare un giro
arzigogolato per raggiungere l’aula e quindi prendendo tempo,
per non lasciarne
di libero da trascorrere in classe, dove qualcuno come , a caso eh,
Draco e
Theo, mi potrebbe fare domande alquanto indesiderate.
A quest’ora Daphne starà guardando il
ricordo…
Passa una ventina di minuti, e arrivo finalmente a Storia della magia;
tra
dieci invece arriverà Ruf: se entrerà dalla
porta, dalla
parete o dal pavimento, nessuno può saperlo, per questo ogni
studente si guarda
bene dal spifferare i cazzi suoi quando sa che può arrivare
da
un momento all'altro, magari sbucando proprio di fianco a te.
Apro la porta ed entro, trovando dalla
parte in cui stanno i serpeverde i due che dicevo, che continuano a
parlottare
tra di loro, e lanciandomi un’altra occhiata, come quella
sulle scale.
La cosa non può fare a meno che infastidirmi.
Sono tra i primi banchi, quarta
fila.
Con scioltezza, ignorandoli, mi siedo nell’ultimo banco,
tenendo il posto
per Daphne, dato che avremo molto di cui parlare … o niente,
a seconda dei
casi. Ed io preferisco la seconda ipotesi.
Entra anche la Bulstrode, che si siede dietro Nott, tenendo libero il
posto di fianco a lei, probabilmente per Pansy.
A poco a poco iniziano ad
entrare anche il resto dei Tassorosso e delle serpi.
Nell’altra metà classe
noto un paio di ragazzi, non male, che sono girati verso di me e
parlano a
bassa voce, sghignazzando.
Ma che si facciano i cazzi loro.
All’inizio penso
che sia per via del mio aspetto poco dignitoso al momento, ma poi noto
come
fissino altro, e non gli occhi stanchi.
Non si può stare un attimo in pace che
qualche depravato ti avvista… This is Hogwarts.
E questo punto
di vista, anche se lo negano e lo negheranno sempre, lo conoscono
decisamente bene anche i professori: insomma, qui tutti, sono o sono
stati, studenti. Tutti, sono o sono stati, giovani. TUTTI, sono o sono
stati, stupidi e impulsivi.
Faccio finta di niente, quando Pansy, nel
frattempo entrata e appena sedutasi di fianco a Millicent, si gira
verso di me,
facendomi segni di guardare quei tipi là, come se non li
avessi visti.
Dal
momento che faccio finta di non vedere pure lei, inizia anche a
sussurrare, accompagnando
i gesti.
Ma la vuole smettere?!
Cavolo, si vede che con il tizio di ieri s'è risvegliata..
No,
per quel verso lei non è mai andata in "letargo",
nè mai ci andrà.
Cioè, ci manca poco che non la sentano tutti, in
classe.
Finalmente, a interrompere questo strazio interviene Daph, sedendosi
accanto a me; Pansy decide che è meglio lasciarmi perdere,
che tanto non la
cago, così si rigira, contrariata dal mio comportamento poco
collaborativo.
La bionda si volta
verso il mio viso, seria.
Non ha mai assistito a una scena come quella tra me e Blaise,
nonostante tutto il periodo in cui siamo stati insieme. Di solito i
battibecchi li risolvevamo sempre, ehm, in camera sua.
“Sicura fosse quello che volevi?” tu-tum. Ah, ma
allora il cuore non è defunto come credevo.
Ma perché
mi deve fare venire questi dubbi.
Questi cazzo di dubbi.
Glielo ha chiesto forse qualcuno? No! E allora..!
Ma dico io, perchè la gente non è mai certa di
qualcosa?
Ci crediamo gli esseri più intelligenti del pianeta, quando
un
canarino sa risolvere i suoi problemi molto meglio che noi i nostri.
Loro non scelgono di fare sconcerie con qualcuno del sesso opposto per
poi chiedersi < siamo sicuri che volessi? >. E magari il
giorno
dopo vanno con un altro mettendo le corna al primo. E quello cosa fa,
se la prende? Ma proprio no! Ah, che vita semplice e meravigliosa.
Non come la nostra.
In poche parole l'essere umano è incline ad
autoimporsi dubbi e < perchè > solo per
entusiasmare il
corso della sua misera esistenza. E tormentarsi con essi solo per far
si che ti ricordino che esisti.
... Beh, che sono sti discorsi flosofici?! Minchia sto proprio messa
male eh..!
Ho battuto la testa da qualche parte? No, purtroppo.
Sposto lo sguardo sul mio banco,
concentrandomi sulla risposta alla domanda che stavo perdendo in mezzo
alle mie considerazioni esistenziali degne di Potter.
Lentamente senza volere alzo gli occhi arrivando
a vedere Theo e Draco.
Non so perché, ma qualcosa si accende.
Come se all'improvviso non fossi più mezza vuota, ma mezza
piena.
Mi rigiro convinta:
“Si.”.
Soggetta a sbalzi di umore. Questa me la annoto per quando decideranno
di mandarmi dallo strizzacervelli.
Lei dopo un po’ mi risponde “Allora hai fatto bene.
Sarà dura all’inizio,
ma passerà.” Mi appoggia una mano sulla spalla,
esattamente mentre entra il professore dalla parete di fianco a Pansy,
che sobbalza leggermente.
La mattinata trascorre noiosa, senza incontrare mai Blaise,
rimasto chiuso in camera a quanto ho capito da Daph, e senza mai
parlare con
gli altri due.
E si arriva così alla fine delle lezioni.
Cammino con Daphne nel
< corridoio > a est, quello esterno, ovvero è
un ponte di pietra coperto da un
tetto ma con ampi trafori a lasciare passare il vento; di fronte a noi
Nott e
Malfoy, gli obiettivi di Daph, che deve organizzarsi per stasera.
Quando siamo
a qualche metro da loro, vengono sorpassati dai due Tassorosso
rompicazzo di
stamattina, e questi si voltano verso di me e Daphne, esibendosi in un
fischio di apprezzamento, andandosene poi parlottando con un sorriso a
trentadue denti.
... Sapete dove glielo ficco quel fischio? Ecco, scommetto che avete
immaginato più che bene.
“Scocciatura” sussurro alla bionda di fianco a me,
mentre nel
frattempo abbiamo raggiunto i ragazzi, che probabilmente hanno pensato
che
fosse un bene che non ci sia Blaise.
Si, decisamente un colpo di culo.
Ora ha preso a parlare con Nott, mentre
io, di fronte a Malfoy, guardo di lato, evitando il suo sguardo. Dopo
nemmeno
un minuto però smetto di ascoltarli, perché la
mia attenzione viene catturata
da quegli occhi a cui, senza molti risultati, volevo sfuggire, che che
al contrario si sono messi
a fissarmi, non aiutandomi per niente. Inevitabilmente, quindi, giro la
testa verso di
loro.
E ,sempre inevitabilmente,la loro intensità mi colpisce.
Direi che avendoli visti per sette anni uno ci dovrebbe fare
l'abitudine.
E invece no. Come se quella distesa di ghiaccio mutasse: come se si
creassero iceberg e altri se ne distruggessero, cambiando la mappa di
quelle iridi.
Gli altri due parlano, anche se un po’.. hm come dire,
frenati, a causa di ciò che è
successo ieri; mentre noi continuiamo a fissarci.
Più che ovvio che Blaise non aveva deciso di parlarmi
così dal nulla, ma c'era stata una fottuta premeditazione.
Il biondo sembra voglia insinuarsi nel mio cervello per carpirne i
pensieri, ma non glielo permetterò: riesco a mantenere la
mia maschera tanto
bene quanto ci riesce lui.
Almeno oggi.
E sicuramente non ieri sera.
“Ok, allora ci troviamo davanti alla
stanza delle necessità alle otto? Va bene?” mi
arriva alle orecchie l’accordo
finale, discusso ampiamente prima, tra Daph e Theo.
“Ma quanto tempo vi serve per
prepararvi?!” sbuffa quello, “Vabbè,
almeno faremo l’entrata a effetto” si
consola.
Mi volto dalla parte da cui siamo venute, interrompendo quello scambio
di sguardi tra azzurro.. grigio.. hm non saprei bene come descriverlo,
e il mio
verde, in quanto direi che la conversazione si può fermare
qui.
Oppure la continuano senza di me. Facciano come vogliono, ma io qui non
ci sto un secondo di più.
inizio a
camminare. Sforzandomi di apparire il più naturale possibile.
Eh beh, queste cose a effetto piacciono molto a noi serpi, come
s'è già potuto intuire dalla frase di Nott.
Ora anche Daph e Theo si sono girati verso di me, mentre
l’altro non si è mai mosso.
Dopo qualche secondo di silenzio la mia amica decide di
seguirmi. “Bene, ci vediamo più tardi …
ciao” con tono di voce più basso, che
quasi non riesco a sentire, li saluta.
Dopo che il moro ha annuito, mi
raggiunge svelta.
Esatto, perché non avremmo mangiato con loro a pranzo.
Saliamo in camera senza parlare, dove troviamo Pansy.
“Ah eccovi! Ha detto che
viene anche Millicent, da Madama Rosmerta.”
Ma che gioia. Ovviamente sto usando
sarcasmo.
Non mi va affatto di vedere tutta la gente di sto mondo, e lei avrebbe
dovuto capirlo.
Tra l'altro non ho mai parlato molto con Milli.. non è che
mi stia antipatica,
però diciamo che dopo aver coltivato altre amicizie
così duramente,
non ho voglia di mettermici di nuovo per elaborare quella con lei.
Sbuffo prima
di iniziare a prepararmi per andare fuori, dandomi una sistemata in
volto, come pure
Daphne e poi usciamo tutte e tre, poi raggiunte dalla Bulstrode.
Raggiunto il
posto a Hogsmade, mangiamo velocemente e poi usciamo a far compere per
cosa
indossare stasera.
Il pomeriggio passa velocemente, anche se solo a merito di
Daphne che mi fa divertire.. hm no dai, anche le altre, però
di meno comunque; e sono riuscita a trovare quello che cercavo e che
indosserò
stasera.
Praticamente ogni volta che c'è una festa andiamo a
fare compere, il che significa una volta a settimana in media. Si, ce
lo possiamo permettere.
“Hm … come mi sta?” chiedo rigirandomi
davanti lo specchio verticale.
Il vestito
che ho comprato è senza spalline, con effetto vedo-non vedo
sul petto e pure
sulle gambe: è nero, corto, ovvero mi arriva a poco prima
della mezza coscia,
con una cintura sottile, sempre nera, in pelle borchiata (ovviamente
non con
punte) in argento sotto il seno; non troppo aderente per quanto
riguarda la
parte sulle gambe, ma non è nemmeno largo.
E i miei capelli, li ho solo
ravvivati con un po’ di lacca, così si mantengono
belli mossi, più del solito,
ma non essendo comunque riccia. Li tengo sciolti, a ricadere sulle
spalle nude
coprendone in parte con dei ciuffi lasciati in avanti, mentre il resto
li tengo
indietro, ma si scompiglieranno presto, poco ma sicuro. Amen, mi
darà un’aria più
ribelle, poco male.
“Woh ohoh farai colpo stai sicura!” dice subito
Pansy, ma non mi fido
perché per lei un vestito ti sta bene se è utile
ad “attirare prede”, come dice
lei, mah.
In ogni caso cerco di farle un sorriso. “Anche tu.”
Pansy ha un
vestito verde scuro attillatissimo, come volevasi dimostrare, ma con
delle
spalline a incrocio dietro la schiena, lucido, più lungo del
mio, ovvero arriva
a coprirle tutte le cosce ma con uno spacco sul lato destro.
I capelli a
caschetto nero come al solito e delle scarpe nere con il tacco a spillo
aperte
sulle dita dei piedi. “Grazie” e se ne corre in uno
dei due bagni tutta
compiaciuta.
Ecco l’altra che ha finito di darsi la matita blu scuro e il
resto
del trucco, uscire dall’altro bagno.
“Ehi sei uno schianto!” mi fa
l’occhiolino,
e io le faccio una linguaccia.
Il suo vestito l’ho già elogiato prima:
è a
spalline più larghe rispetto quelle di Pansy (sottili
sottili) colore viola
molto scuro, quasi nero, stretto in vita, con una cintura marrone scuro
in vita, di media
larghezza.Il vestito arriva fino le ginocchia, a frappe verso la fine.
Porta
degli stivali sempre marroni medio-alti, anche come tacco e degli
orecchini a
cerchio sottile argento; i suoi capelli, rimasti lisci hanno comunque
subìto lo
spostamento del ciuffo.
Mi infilo in bagno, per mettermi la matita nera, con
anche un po’ di eyeliner, sempre nero, per ingrossare il
tratto nella parte
superiore dell’occhio e per finire un po’ di phard.
Esco e mi metto le scarpe:
sono nero lucido, con tacco abbastanza alto, chiuse, e non ha punta.
Mi infilo
i tre braccialetti argento uguali, che si mettono insieme, sul polso
sinistro e
sono pronta.
Ecco che esce anche Pansy dopo aver messo il trucco. “Ci
siete?”
chiede non vedendo l’ora di arrivare là e
scatenarsi.
Noi due annuiamo e
finalmente usciamo.
Arriviamo nel punto di incontro in orario, senza esserci fatte vedere
dai
professori e …
Occazzo.
Il mio cuore subisce una coltellata. Una di troppo. Non è
già abbastanza a brandelli?
Perchè mi fanno questo?
Fortunatamente, non so per quale miracolo, riesco a
rimanere in piedi.
Non ci sono solo Malfoy e Nott, devo dire molto sexy
entrambi, ma anche Blaise ,appoggiato contro il muro con la schiena,
come pure
il suo piede destro, la cui gamba è piegata a permettere la
posa …
Subito mi
fissa serio, e le immagini di ieri sera tornano nella mia mente
così vivide da poterle toccare.
Quei due stronzi, l’avranno convinto loro a venire
…
Prima che mi
possano sentire, sussurro a Daph: “Ok, io torno indietro
ciao” e lei mi afferra
il braccio “Non provarci.”
E grazie al suo gesto probabilmente i tre
intuiscono che quello che le avevo sussurrato aveva a che fare con la
presenza
di Blaise.
Infatti i primi due citati si
lanciano uno sguardo, mentre l’interessato si scosta dalla
parete
ed entra nella stanza segreta continuando a mantenere quell'espressione
vacua.
Fantastico. Incominciamo
splendidamente la serata.
Il moro viene poi seguito da Nott, Daph, Pansy … Draco non
si decide ad entrare, forse vuole
dirmi qualcosa perché continua a fissarmi …
Ma che cazzo ha?! È tutto il giorno
che lo fa!
Prima che possa parlare mi lancio dentro la porta sfuggendogli
senza nemmeno guardarlo.
Apperò, per essere una festa organizzata dai Corvonero non
è
affatto venuta male.
L’ambiente è decorato bene.
E’ scuro, con al centro la
pista da ballo, la cui parte più vicina al palco con il dj ,
in fondo, ha il
pavimento che tutta una luce: fatto da luci bianche. Le uniche luci che
illuminano la sala oltre a quelle sono appoggiate su superfici a
“bassa quota”,
dico così perché il soffitto è molto
alto.
Ai lati est e ovest si sono i bar,
vicino i quali ci sono dei tavoli, dove è servito cibo, e
qualche divano.
Mentre ai quattro angoli ci sono, con l’entrata formata da
una tenda blu
semitrasparente, le quattro stanze dalle quali si accede ai
privè. Un angolo
per casa, che si riconosce grazie allo stemma sopra ogni tenda.
E’ pieno di
gente e la musica movimentata ti fa venire voglia di lanciarti subito
sulla
pista.
Accorgendomi che anche Malfoy è entrato mi spiccio a
raggiungere gli
altri, per non lasciargli l’occasione di chiedere nulla.
< Gli altri >, poi, in realtà Daphne e Pansy,
perché non ho assolutamente voglia di incrociarlo
ancora.
Sto parlando di Blaise ovviamente.
Così scompariamo dalla vista dei
ragazzi, e intrufolateci nella folla, iniziamo a ballare.
Ogni volta non ti accorgi del tempo che passa, potrebbero essere
secondi oppure ore intere.
Presto, o almeno così mi sembra, Pansy adocchia
qualcuno con cui “giocare” e spassarsela e ci
lascia da sole.
Dopo un’altra ora
(un'ora davvero? boh) decido di fermarmi, causa qualche fitta alla
testa.
Le solite da festa.
“Ehi Daph, io vado a
prendere qualcosa da bere” urlo per farmi sentire;
“Cosa?!” urla quella di rimando, non capendo,
e io gli indico il bar a est.
Annuisce per poi tornare a ballare vicino a Milli.
Riuscita finalmente a raggiungere la
fine della pista, tra uno spintone, un "vaffanculo" e
l’altro, mi incammino fino al mio
obiettivo.
C’è un caldo che tra poco scoppio.
No, aspetta, sono io o è l'ambiente?
Bah, sicuramente mi sento piuttosto accaldata, dopo essere stata in
mezzo a quella matassa di studenti indiavolati.
Mi siedo su uno degli sgabelli
alti e ordino al barista una burrobirra per rinfrescarmi, ma niente di
più pesante perché vorrei mantenermi cosciente,
per non fare cazzate.
E non è proprio il momento.
“Guarda chi si vede” si siede
di fianco a me una figura conosciuta.
E ti pareva che non potevo starmene tranquilla tre secondi.
Ahh, oramai ci sono abituata.
“Finnigan” faccio un cenno con la testa,
per saluto, un po' riluttante.
“Un colpo della strega” ordina;
“subito.” Dice il barista
appoggiando quello che avevo chiesto sul bancone, davanti a me,
tornando
indietro a prendere la roba per il grifone.
“Se mettessi da parte l’astio tra
le nostre case anche solo per qualche ora non sarebbe male
sai?” probabilmente lo
dice per il tono che usato nel saluto.
“Al tuo contrario, non cambio la mia
indole solo per farmi qualcuno” dico prima di bere.
Il sapore frizzantino revitalizza le mie papille gustative e la mia
gola arsa.
Ride. “Non sia mai!
Grifondoro nel cuore” dice scherzando e battendosi una mano
appunto sul cuore.
Che culo, il suo è ancora integro.
Appoggio il boccale vuoto con un tonfo sordo che però non si
sente molto.
“Sai
Finnigan, credo che se fossimo della stessa casa potresti starmi quasi
simpatico” Sottolineo con il timbro di voce la parola
“quasi”.
Dato che questo
qui ci prova con tutte, rimarcherò il fatto che non
andrò con lui.
Appoggio i
soldi sul bancone.
Da perfetta stronzetta quindi mi lecco le labbra con il
pretesto che ho bevuto la burrobirra, ma in un modo sensuale,
approfittando del
fatto che mi sta ancora guardando dato che gli ho appena parlato, e
girandomi
sullo sgabello in modo da lasciare vedere per qualche istante
più gamba, per
poi scendere.
Bene bene bene, è in questi casi che ci si sente serpe in
ogni millimetro di tessuto della pelle.
Mi piace questa sensazione.
Ti da l'occasione di farti sentire meno fragile di quel che sei.
“Ci si scanna in giro” ghigno al mio modo di dire
< ci si vede >, e lui ricambia avendo sicuramente capito
le intenzioni che ho messo nella mossa di prima.
Cammino lungo quel lato della stanza, ogni tanto fermandomi a parlare
con
qualche Serpeverde;
poi incontro Pansy “Beh, che c’è? Non ti
ispirava?”
sghignazzo alludendo al fatto che se avessero fatto quello che penso ci
avrebbero dovuto mettere molto di più.
Lei ghigna “Abbiamo fatto una cosa
veloce” con uno sguardo sadico.
Ehm oook. Non cambierà mai.
La lascio per la
sua strada e mi riavvio a camminare, arrivando all’altezza
dei tavoli che sono
nella parte opposta della sala, a ovest.
Insomma me ne sto per i cazzi miei quando qualcuno mi chiama.
Sono sicura si
riferisca a me, perché quella voce la riconoscerei ovunque,
talmente è odiosa.
“Ehi
bella” mi giro scocciata: solo una persona è
riuscita a rompermi talmente il
cazzo chiamandomi già un’altra volta
così.
“Dawson, giusto?” uso una voce
infastidita, facendo finta di non ricordare perfettamente.
“Esatto bambola.”
Sorride anche lui sadico come Pansy poco prima, i capelli sfavillanti
castano
chiaro e gli occhi blu.
Inutile dire che mi sta ancora più sui coglioni.
Ogni volta che da aria a quella sua boccaccia peggiora la sua
situazione.
Mi afferra i polsi e mi trascina verso di lui
iniziando immediatamente a baciarmi il collo.
Ah ma prego, fa pure! Mah, io non lo so come certa gente si prenda ste
libertà.
Soprattutto con me, devono evitare di dare tutto per scontato.
… E se …
Dopotutto quali erano i miei piani per la festa?
Ma si, giocare un po’ con sto qui non può
fare male.
Ma non arriverò a dargli la soddisfazione di portarmi a
letto, proprio
no.
Poco dopo mi spinge contro il muro, distante un paio di passi, e inizia
a baciarmi le labbra, forzandone
l’apertura.
Ed è lì, che sento il sapore nauseante di una
percentuale troppo alta di alcool.
Porca miseria, questo è
totalmente sbronzo!
Tuttavia ricambio il bacio, giusto per sfogarmi un po’;
Insomma, cercate di capirmi: se non smetto di pensare a Blaise
chissà che cazzo mi può saltare in mente..
Lui deve
interpretare male, ovviamente, e porta le mani sul mio sedere,
spingendo il suo
bacino contro il mio.
Hm, la cosa non mi convince. Per niente.
Preso dalla foga torna a baciarmi il collo come prima, passando poi
a morderlo direttamente.
Cazzo però, così mi fa male.
Porca troia, MOLTO male.
Ma che minchia di canini ha?!
Se non mi ha lasciato dei
segni è un miracolo!
Adesso basta, il gioco è bello quando dura poco.
Gli
afferro le spalle e cerco di allontanarlo decisa.
Lui, l'opposto di me, confuso, continuando a tenermi
il sedere mi guarda allucinato, come se considerasse già
ovvio dove saremmo
andati a finire.
No. Semplicemente no.
“Ok, ti sei divertito. Ora basta.” sbotto
mentre faccio per andarmene, ma
quello mi trattiene per un braccio.
Mi giro furiosa verso di lui scandendo
bene “Mollami. subito.”
“Non ci penso nemmeno” ridacchia totalmente fuori
di testa;
Ah, perfetto.
Fa per riattirarmi a sé.
Mossa sbagliata.
Gli tiro uno schiaffo in piena guancia, lasciandogli il segno rosso
della mano.
“Cosa cazzo non
ti è chiaro nella parola < mollami
>?!” urlo a questo punto.
Duri di comprendonio, i corvi.
Riporta la
testa deviata dallo schiaffo verso di me, ed è piuttosto
incazzata.
“Ora mi hai
proprio stufato stronzetta.” Dice con un tono duro.
Senti chi parla.
Rafforza la stretta al mio braccio. Ahia.
Corrugo la fronte senza volerlo, in reazione.
Prima che possa fare altro, mi sbatte di nuovo contro
il muro, molto più forte di prima e torna a baciarmi
furiosamente le spalle.
Ah, ma certo, come se non avessi abbastanza problemi.
...
Devo ammettere che comincio ad avere un tantino di paura
…
Si lo so, sono una serpe, e con questo?
Io non voglio andarci con questo
qui. Punto.
Cerco con gli occhi tra la folla Daphne ma la trovo ancora sulla pista
da
ballo e non mi sentirebbe o vedrebbe mai.
Solita sfiga marcia.
Passo allora al piano b: cerco di dimenarmi “Lasciami, porca
troia! Trovati un'altra, ce ne sono tante” ma questo verme mi
prende entrambi i polsi con la mano sinistra e li
tiene fermi sopra la mia testa.
Ok, ho davvero paura ora. E sono davvero
brava a cacciarmi nei guai.
Ma sono proprio cretina o cosa?! Che minchia m'è saltato in
mente di stare al suo gioco?!
“Sei eccitante quando sei incazzata lo sai?”pure la
sua voce mi fa paura.
Non sembra nemmeno umana.
Prepotentemente si lancia di nuovo sulla mia bocca.
Sento
la sua mano destra appoggiarsi sulla mia coscia sinistra.
Oddio.
Chiudo gli occhi
mentre lui torna al mio collo.
Non voglio più vedere, provare e udire.
Oramai
non c’è più niente che io possa fare
per liberarmi da questo idiota, perché la
bacchetta non la raggiungerò mai, con le mani bloccate
così.
Pensa a qualcosa Rin, in fretta.
Gli tirerei un calcio dove so io, ma è totalmente appoggiato
a me e mi impedisce movimenti di qualsiasi genere.
Ora la sua di
mano, invece, salendo sulla mia pelle, ha incontrato il bordo del
vestito, e si
sta insinuando sotto.
Bene, auguri a me stessa.
Poi di colpo si blocca.
Cosa? Che succede? Si è reso
conto di essere un idiota totale, che più di così
non si può?
No, non credo.. sarebbe troppo maturo da parte sua.
Allora che c’è?
Apro gli
occhi. Una mano ha afferrato il suo polso: sembra quasi stia per
romperglielo.
Abbandono la pista dopo una sana limonata con quella
Tassorosso, anche se palpava un po’ troppo. D'altronde
modestia a parte sono un
gran pezzo di figo, come biasimarla?
Mi avvicino ai tavoli nella zona est, dove
intravedo Blaise, affiancato ora da Nott.
Li raggiungo seminando dietro di me
una serie di svenimenti da parte di alcune ragazze.
“Ehi Draco come è andata
con quella bionda?” ghigna Nott complice;
“Non è il mio tipo … ma non
l’ho
disdegnata totalmente, come hai visto” ricambio il ghigno.
Sghignazza.
Blaise sembra un morto invece. Che novità.
E’
stato tutto il tempo a bere in questo metro cubo della sala, e mi
stupisco che non sia ancora ubriaco.
In oggi, tra fumo e alcool, potrebbe essersi fottuto sia polmoni che
fegato in un colpo solo.
Entrambi
lo fissiamo mentre lui guarda un punto imprecisato nella folla.
“Mi fa piacere per te Draco” dice col tono piatto
come una sogliola, lasciando il bicchiere
che aveva in mano, vuoto
per
l’ennesima volta,
sul tavolo al quale è appoggiato, dietro di lui.
Alla faccia dell'allegria.
“Non era male” continua, sempre come se non avesse
un’anima.
Sto per dirgli qualcosa del tipo < smettila di affogarti nel
dispiacere e fai vedere che hai le palle >,
quando Nott ci interrompe.
“Ragazzi, vi risulta che Rin
si sia ubriacata?”
Che?
Lo guardo interrogativo, ma non mi caga, sta osservando
dalla parte opposta della sala.
Così giro la testa nella sua direzione per
vedere, vagando con gli occhi sulla gente.
La individuo presto: sta limonando
con …
Affino la vista.
Ah, ma quello è quel Dawson dell’altro giorno.
Volubile la ragazza.
Prima non ne
vuole sapere di quel depravato, e poi se lo fa. Bah. Contenta lei..
“L’ultima canzone e
poi si passa a qualche lento yeahh” rimbomba la voce del dj,
al quale però faccio poco caso.
Sia io che Nott
portiamo lo sguardo su Blaise, che li fissa senza battere ciglio.
Immobile. Non dice
niente.
E la cosa è assai preoccupante.
Torno a guardarla.
Si sta allontanando,
bene, ci godo, così quello rimane a becco asciutto.
Cosa … ma che
fa?!
La trattiene: mossa sbagliata amico.
Ed infatti, come dicevo lei gli urla contro.
Se c'è una cosa di cui sono sicuro su Rin, è che
odia con
tutta se stessa chi gli impone qualcosa che non vuole, o un ordine.
Si beh, noi serpi siamo i migliori, è giusto che non ci
diano ordini.
Nott
si gira verso di me, perplesso “Ma che..?”.
Mi rivolgo a quel coglione che
ora sta facendo finta di niente: “Blaise, non pensi che
dovresti fare
qualcosa?!”
Non cambia espressione, anzi, sembra rilassato.
“E cosa? Non posso
dirle niente. Lo sta facendo di sua volontà.”
Mi rigiro verso Rin, che ha
appena tirato uno schiaffo al tipo. “Si, sto cazzo, di sua
volontà.” Commento
infastidito, non so bene da cosa.
Scambio un’altro sguardo con Nott che mi
sembra assai inquietato, non so se per Erinn o per la reazione che
può avere
Blaise.
Magari per entrambe le cose.
Quell’idiota la risbatte contro il muro e
di nuovo si getta su di lei, anche se stavolta senza il suo consenso a
quanto
pare. Ora sta oltrepassando il limite.
Mi giro furioso verso Zabini che non
accenna a muovere un muscolo, e ha l’aria pacata.
Mi ci piazzo davanti e lo strattono
per la cravatta: qui bisogna che si svegli. E subito.
“Stammi a sentire idiota!” sbotto mentre questo non
cambia
espressione;
Porco Godric non lo sopporto quando fa così.
Che cazzo gli prende?!
Il Blaise che conosco non ci avrebbe pensato due volte ad andare
là e fare secco quel bastardo.
Che minchia è successo ieri, per far si che cambiasse
così radicalmente?!
“Se non ci vai tu a
fermarlo ci vado io, mi hai sentito?!” sbraito;
e lo farò davvero.
Insomma, dopotutto lo farei anche per Daphne o Pansy, siamo un gruppo
ma se non facessimo nemmeno questo l'uno per l'altro saremmo un vero
fallimento.
Mentre quegli sfigati dei grifoni si perdono nelle loro effusioni da
quattro soldi, noi siamo qui a farci un culo così
perchè
il rispetto verso ciascuno di noi non cali.
Non deve succedere.
E Blaise sta marciando verso la direzione opposta, spero se ne renda
conto finchè può.
“Accomodati. Non sai
che le ho detto. … Non posso, davvero. Non ho più
diritto
su di lei.” sempre con quell’aria da deficiente.
Sbuffo “Andiamo, svegliati Blaise! Quello non si
limiterà
a sbaciucchiarsela!
Se la vuole portare a letto, senza che lei voglia, ci arrivi?! La ami?
E che cazzo, dimostralo! Reagisci, porca puttana!” Gli lascio
la
cravatta, per scuoterlo per le spalle.
Niente.
Assolutamente niente.
Mi sono davvero rotto le palle di vederlo così.
Sbatte le palpebre, continuando a guardarmi come se nulla fosse.
Non so se è a causa di tutto quello che s'è
fumato, in ogni caso..
“Mi aspettavo qualcosa di più da te.”
dico secco. Decisamente.
Lui si mette a posto la cravatta e torna nella posizione di prima.
Come si fa ad avere stima per lui in questo momento?!
Non mi rende facile la cosa.
Lo so che merita il nostro rispetto. Ma deve dimostrarlo, cazzo. So che
può farlo.
Tantissime altre volte c'è riuscito, e non deve smettere.
Mi giro per
attraversare la sala, verso il coglione numero due.
Qualcuno lo dovrà pur sistemare.
E
se non lo fa chi deve, lo farò io.
Lei cerca di dimenarsi. Accelero il
passo.
Come volevasi dimostrare quello è un altro che vuole solo
fare sesso.
Mio dio ora capisco quello che intendeva dire sulla torre.
Una volta ogni tanto me ne fotto di tutte le ragazzette che
cercano di aggrapparsi a me e tiro dritto.
Appoggia la mano sulla sua coscia. Sento
che non mi riuscirò a trattenere: come si permette di
toccarla senza che
voglia?! Santo cielo, è da vermi schifosi.
Nè a me, nè agli altri due verrebbe in mente di
fare una cosa del genere.
Bastardo. Manca qualche metro.
La
mano arriva sotto il vestito.
Ci sono.
Gli afferro il polso sperando vivamente
di romperglielo.
Addio Dawson, sei fottuto.
Giro
lo sguardo verso la persona che ha fermato questo
deficiente.
Malfoy.
Non sono mai stata più felice di vederlo.
Dawson si gira
verso di lui spaesato “E tu che cazzo vuo
…”
Draco gli sferra un pugno in piena faccia
“Brutto pezzo di merda!” gli urla mentre
l’altro cade violentemente a terra per il colpo.
Io rimango dove sono, contro il muro.
.. Ehm, leggermente colta di sorpresa.
“Bastardo, vuoi rissa?!” ribatte con un altro urlo
Dawson, il naso sanguintante;
santo cielo quanto ci godo a vederlo soffrire. Mi sento molto assetata
di vendetta.
Il biondo gli si riavvicina per
tirargli un calcio nello stomaco parecchio forte “Se
accettassi saresti morto”
lo dice quasi sputando.
Mi sento estremamente soddisfatta a vederlo pestato.
Oh, voi non sapete quanto.
Quasi nessuno se ne è accorto, perché
c’è un casino
infernale, e gli altri fanno finta di niente.
Draco mi si sta avvicinando
quando quello a terra, che si tiene lo stomaco con una mano, e con
l’altra il
naso rotto, parla nonostante tutto: “Figlio di puttana quella
l'avevo vista prima io!”
Cheeee?!
Oh, ma vai a fare in culo a qualcun altro idiota che non sei
altro!
Draco si ferma.
Nei suoi occhi saetta un fulmine di rabbia cieca, che un
po’ mi fa strano vedere.
Stringe i pugni in un modo che non ho mai visto.
Torna verso
di lui, lentamente.
Esasperatamente lentamente.
Sono rimasta zitta per tutta la durata della scena e ogni tanto manco
di un respiro.
Ancora non ci posso credere di non essere più tra le sue
sudice braccia: stavolta devo davvero ringraziare Draco. Senza di lui..
beh,
si sa che sarebbe successo.
Hm, però non mi piace affatto indebitarmi con la
gente.
Arrivatogli di fianco: “Prova. a. ripeterlo.”
sussurra con tutta la rabbia concentrata in ogni singola lettera,
mentre guarda
Dawson dall’alto al basso.
Il porco si mette a ridere sguainatamente, essendo
totalmente brillo; e questo lo fa infuriare.
Occazzo, questo fa male.
Malfoy
gli ha appena tirato un altro calcio, e stavolta proprio lì
dove pensate voi,
con un tot di forza aggiungerei.. molta.
Precisamente quello che volevo fare io prima.
L’individuo che fino a poco fa rideva
ora è svenuto a terra inerme, probabilmente dal dolore.
Resta a fissarlo ancora
qualche secondo, forse incerto se dargli un altro colpo, ma un mio
“Grazie” in sussurro,
e non so come riesce a sentirmi, in questo casino, lo distrae dalle sue
idee.
Si gira verso di me e inizia ad avvicinarsi lentamente, ancora con
l’espressione scocciata, massaggiandosi appena le nocche
della mano destra.
Fa un cenno con la testa a dire < niente >.
“Come
stai?” chiede con un tono infastidito.
Annuisco leggermente, guardando per
terra “Tutto ok.” Mi si rompe la voce.
Come sempre, nei momenti meno opportuni.
“Come ti è saltato in testa di
dargli corda?” adesso invece è più
arrabbiato;
Dato che non l’ho ancora
guardato negli occhi, mentre lui si ostina a fissarmi, trovo sia il
momento
giusto per ricambiare, in modo che capisca il sottinteso.
Alzo quindi la testa e vengo
intrappolata da quegli occhi.
Lui capisce, eccome se capisce.
Vado a fissare la
gente sulla pista, davanti a me di qualche metro. “In ogni
caso non avevo intenzione di dargli la soddisfazione di
portarmi a letto. Peccato che non mi fossi accorta subito del fatto che
fosse
ubriaco.”;
in risposta sbuffa, poi: “Ti stava per stuprare! Non credi
che
avresti dovuto fare più attenzione?” ancora una
volta si
dimostra irritato quanto la pelle di Weasley al sole cocente.
Ohi ma poi a lui che
gliene frega?!
“E che cazzo potevo fare?! Appena me ne sono accorta ho
cercato
di allontanarlo!” Anche io adesso mi sto incazzando;
si comporta come se fossi
una patetica e sprovveduta tassorosso.
“Lo so. Ti ho vista.” Secco.
Adesso sono
io che sbuffo.
Con tutta sta gente proprio me doveva vedere?! Appena in tempo per
vedere tutto! Bah.
“Bene, che ti
devo dire, ti sei goduto la scena.” E si incazza ancora di
più.
In effetti ho
detto una stronzata madornale perché lui in
realtà è intervenuto; e di quel po' anche.
Si trattiene, credo pensi che io sia shockata, mah.
Beh, si sbaglia.
“No. Quello
era Blaise.” Dice con un tono di puro disprezzo.
C-cosa?
Blaise mi ha visto?
Ah, grandioso.
Di bene in meglio.
Dalla padella alla brace.
Dal.. Basta.
D'altronde piuttosto che beccarmi la ramanzina da lui è
meglio così, che sia venuto Draco.
Sai che figura di merda?
< Sai, grazie mille per aver frenato il tipo con cui stavo
slinguazzando animatamente al fine di dimenticare ieri sera. >
.. epic fail.
“Non lo biasimo.” La mia voce risulta bassa a
causa del rumore.
Mi guarda ..hm.. non saprei definire in che modo.
Curioso? Serio? entrambe le cose.
Si appoggia
con la schiena al muro, di fianco a me “Che vi siete detti
ieri sera?”,chiede dopo un po’;
anche lui guarda davanti a sé.
Me l’aspettavo questa domanda, ma non so perché,
dato che io degli affari miei, tranne l’altro ieri sera, non
gli ho mai detto
niente di chè.
Quindi perché incominciare ora? Mah..
“Perché non lo chiedi a lui.” Gli dico,
in
quanto tra l’altro non ho molta voglia di parlarne e
soprattutto di fargli
sapere che si è parlato anche di lui.
“Io e Theo ci abbiamo già provato: quando
è tornato in camera dopo aver discusso con te. E ci ha
urlato contro.” Sto zitta.
Non
mi stupisco affatto.
E' quello che avrei fatto anch'io se Pansy o Daph si fossero azzardate
a dire qualcosa.
Sospiro “… Non è stato esattamente
piacevole.”
Capitan
ovvio, Rin.
“L’avevo leggermente intuito
da come l’abbiamo trovato stamattina.” Dice serio,
con un velo di sarcasmo, ma
lo stesso serio, forse anche incazzato con me, dato che ne sono la
causa.
Una
morsa si stringe il cuore.. è colpa mia se stava
così.. e non ci sono scusanti.
“L’ho visto anche io.”
Sta
per aprire la sua bocca per dirmi su per non aver fatto niente,
immagino, ma lo precedo: “E appena mi ha vista mi ha rivolto
uno
di quegli sguardi per il quale ti sotterreresti nella merda
all'istante. Quindi me ne sono andata.”
Richiude le labbra.
Parte una canzone lenta e tutti
gli scatenati in pista rallentano i movimenti, formando,
all’80%, delle coppie,
che iniziando a dondolarsi.
Dopo un po’ di silenzio mi prende il polso e io mi
lascio trascinare, avendo tra l’altro esaurito la forza
dimenandomi prima.
Ben? Che combina ora?
Mi
porta più a sud della stanza enorme, nella parte della pista
da ballo un po’
più lontana dal palco.
Dopo aver superato un po’ di gente e parecchie
ragazzette inferocite a causa mia, si ferma e mi afferra i fianchi
avvicinandomi a lui.
Ehm..??
Deglutisco, anche se non visibilmente per fortuna.
Che
cazzo vuole fare?
Inizia a cullarmi a tempo della musica.
Ah grazie per avere chiesto
se volevo eh.
Odio i lenti.
Mi ricordano troppo quando li ballavo con Blaise a ste feste.
E si sapeva dove finivamo sempre, dopo.
Cerco di allontanare il ricordo, per il mio bene.
Sfuggo ai suoi occhi, così accosta la testa al mio orecchio
destro: “Ti va di raccontarmi?” dice con voce
tenebrosa in un sussurro che mi
fa venire i brividi.
Porto le braccia al suo collo per confermare che avrei
< ballato > con lui.
Dopo tutto che sarà mai.. e poi almeno se rinvenisse Dawson,
si terrebbe alla larga.. spero.
Tra l'altro gli devo qualcosa, ed è meglio sdebitarmi
andando a
soddisfare la sua curiosità, che non in altra maniera.
Ehi, non pensate male!
Ne sembra compiaciuto e rialza la testa con un
ghigno trionfante.
Cappero, si gasa per poco eh?
Ma tempo qualche secondo e mi fissa
concentrato la spalla sinistra.
Beh? Che c'è?
“Che sono quelli?” chiede corrugando la fronte.
Giro la testa per arrivare a vedere i segni rossi che mi ha lasciato
appunto Dawson.
“Ah, Dawson mi mordeva.” Rispondo schifata dopo
essere arrivata all’unica
conclusione possibile.
Lo dicevo io, che mi avrebbe lasciato il segno.. che palle.
Porta le mani dai fianchi a poco più sopra del mio
sedere, e mi avvicina di più, serrando la mascella.
Il mio cuore sussulta.
Da
quando in qua si prende tutta questa confidenza il giovanotto? Bah.
Tra l'altro sa benissimo che in qualsiasi momento potrei prenderlo a
mali parole, per un solo passo falso.
Passa
qualche minuto, senza che lui insista, passato a dondolarci piano, a
ritmo, come le
altre persone intorno a noi;
poi mi decido a parlare: “Ha ribadito che non era
andato con la Vane e io gli ho detto che anche se adesso ci credevo,
all’inizio
ero stata accecata dalla rabbia.” Rimane muto esortandomi
così a continuare.
Continuo a non guardarlo “Ha anche riferito che" deglutisco
per
cercare di togliermi il groppo dalla gola "si era accorto che
non
aveva mai smesso di amarmi quando.. Dawson” pronuncio il nome
con
il mio più
totale disprezzo “ci aveva provato al tavolo; ma che non era
per
niente certo
che io provassi più le stesse cose. Ed infatti è
quello
che gli ho detto, e che
avevo detto anche a te, ovvero che è troppo tardi.”
Penso proprio che salterò la parte in cui
parliamo di lui.
Si accorge che c’è qualcosa che non voglio
riferire,probabilmente, a causa della mia esitazione.
Che palle, capisce sempre tutto, dannazione!
Fanculo: ogni volta che cerco di nascondere qualcosa, che non siano i
miei sentimenti, fallisco miseramente!
Almeno, non è così tanto intuitivo come Daph, e
quindi non immaginerà la cosa giusta. Spero.
Io comunque
me ne rimango muta, per il beneficio del dubbio.
Silenzio.
Parziale, a dire il vero, dato che c'è comunque la musica.
Appoggio la fronte
appena sotto l’altezza della sua spalla sinistra, ma
più verso il petto (sarò
circa .. boh, una decina di centimetri in meno di lui..?), per evitare
di
guardarlo, e che lui pure mi veda.
“Poi mi ha baciato.” Dico piano.
Aspetta, perchè glielo sto andando a dire?! Posso omettere
anche questo.
Tuttavia il mio cervello impedisce al ricordo di tornarsene da
dov'è venuto.
Non dice
niente quindi aggiungo “ … io ho
ricambiato.”
Ancora qualche secondo di
silenzio durante il quale, le immagini di ieri sera mi scorrono come
flash
davanti agli occhi.
Hm, fitta al cuore. Di questo passo morirò giovane per
infarto.
Piano piano si sta consumando. Sempre più coltelli lo
recidono.
“Che hai provato mentre vi baciavate?” chiede
serio;
appoggiata così sento la voce rimbombare.
E perchè lo vuole sapere? Boh.
“Ho pianto. E mi sono odiata dal più profondo
quando ho sentito che lo stava facendo anche lui.”
Mi risulta facile
raccontarglielo, questo, non ho idea del perché.
Sussulta, anche se pianissimo, e sento
la sue mani allentare la presa per qualche istante, poi torna come
prima: come
si sentisse in colpa.
E di che poi?!
“Sei sicura che fosse quello che volevi?”
chiede ancora atono.
Evvai, oltre a Daph, anche lui!
Però ora so la risposta da
dare, senza ripensarci un’altra volta. Anche
perchè non
voglio
ripensarci.
“Si, non lo amo più, anche se ci tengo
molto. Gli voglio bene. Santo Salazar, un bene enorme. Spero lo sappia.
L’ho considerato il bacio di addio,
ecco.”
Rimane in silenzio.
Io quando sono certa di non essere più a pericolo
lacrime, rialzo la testa, ma continuo comunque a non guardarlo, ma
piuttosto a
fissare le persone dietro la sua spalla.
La punta delle mie dita arriva alla
base suoi capelli, messa in questa posizione, e mi viene voglia di
accarezzarli, è una sensazione piacevole, ma meglio se mi
trattengo per non
dare impressioni sbagliate.
Decisamente
sbagliate.
Dopo poco ecco un suo tentativo di sdrammatizzare,
al solito: “E’ un miracolo, non ho ancora
incontrato né lo sfregiato né i suoi
amichetti grifoni” alza un angolo della bocca, per
alleggerire l’atmosfera.
Fortunato lui.
“Io
si, purtroppo: Finnigan. Al bar.”;
rotea gli occhi: è uno di quelli che gli rompe
più le palle, dopo Lenticchia e Potter.
“Quello per me è un
depravato quasi peggio di questo Dawson del cazzo.”
Faccio un’espressione
divertita a questa sua frase, totalmente d'accordo.
“E che voleva?” chiede ghignando un po'.
“ < Se mettessi da parte l’astio
tra le nostre case anche solo per qualche ora non sarebbe male sai?
>” lo
imito.
“Insomma ci provava.” Conclude.
“Lo fa con tutte. Gli ho dato il
ben servito e me ne sono andata.” annuncio orgogliosa di me
stessa.
Sulle prime ghigna di nuovo divertito, poi
torna serio: “Cosa che non hai fatto con
l’altro. Se proprio dovevi
sbaciucchiarti qualcuno, almeno fallo con qualcuno non
sbronzo.” Scuote la
testa, a occhi chiusi, sempre per scherzare, ma sotto sotto sta ancora
pensando
a prima, e quindi per una parte è severo.
“Cioè stai dicendo che piuttosto
sarei dovuta andare con un Grifondoro anziché che con un
Corvonero?”Alzo una
sopracciglia.
Ma proprio non direi.
Fa finta di pensare.
“No hai ragione. Dovevi proprio startene
buona.” Ghigna, avvicinando la faccia.
Pericolosamente aggiungerei: le fronti
si sfiorano come ieri.. Certo che è sexy.
Bene Rin, vai a pensare una cosa del genere
dopo quello che ti è appena capitato, brava, complimenti.
Mah.
E poi la verità è che in certi aspetti mi ricorda
Blaise.. Nonostante siano comunque diversi.
Ricambio il
ghigno, a qualche millimetro dal suo volto, immersa nel colore ghiaccio
dei suoi
occhi un'ennesima volta.
Ma la mia attenzione viene poi attirata da altro.
Intravedo con la coda dell’occhio Nott vicino a una delle
stanza che da
sui privè, con una che mi pare Grifondoro, mentre si
sbaciucchiano a go go.
“Hmm a Nott non
sembra dispiacere quella grifona. Forse è vero, avrei dovuto
provare con
Finnigan.” Ghigno un’altra volta.
Lui volta la testa, tornando alla normale
distanza, per vederlo coi suoi occhi.
“Ebbravo Theo. Hai capito lui.” Torna a
voltarsi nella mia direzione, portando le mani più su sulla
mia schiena, dove
finisce il vestito e c’è la pelle; sento le sue
dita, un leggero tocco,
che la sfiorano.
Per un
po’ ci fissiamo negli occhi, a causa di questo contatto.. hm
strano, in questo caso.
Non è mai capitato. E sinceramente avrei preferito non
succedesse.
Specie in questo periodo precario.
Sento come se non potessi distogliere lo sguardo. Come se i suoi occhi
fossero davvero il polo e il loro campo magnetico attirasse i miei.
Poi interrompe questo
silenzio: “Forse anche io dovrei trovarmi qualcuna a
quest’ora” Ghigna
avvicinandosi di nuovo, mentre finisce la seconda canzone che stavamo
ballando.
… Forse …
potrei …
No. No. NO. Ma sono rincoglionita forte vero? Nemmeno quella singola
burrobirra dovevo prendere, guarda che idee del cazzo mi spuntano fuori
adesso!
I suoi occhi mi chiudono in gabbia.
Le mie idee vacillano.
Poi mi torna in mente quello che aveva detto Blaise.
No … non posso.
Non posso.
La
sensazione è così forte che probabilmente mi
legge in faccia il dubbio.
Oh beh. Poco ma sicuro, non voglio perdere Blaise. Stop.
Questo è tutto quello che c'è da dire.
“Allora,
forse, dovrei lasciarti stare. Non credi?” sorrido amara,
nemmeno io so
perché.
Subito dopo averlo detto mi
stacco da lui: allontanando piano il mio busto dal suo, facendo
sciogliere le
dita intrecciate dietro il suo collo, e facendole scivolare sulle sue
spalle
mentre tornano ai miei fianchi.
Lui ancora mi tiene e mi guarda serio.
Io sto
ferma, non muovo un muscolo.
Ma lo sguardo mi si
è spento suppongo;
ho messo la mia maschera e non intendo toglierla.
Le sue mani scendono piano, scorrendo sulla schiena,
fino ad arrivare a dov’erano prima, poco più su
del fondoschiena, per poi lasciarmi
andare;
e quando succede, dopo i brividi, sento uno strano vuoto, un senso di
abbandono a me stessa.
Rimaniamo
l’uno di fronte all’altra per mezzo minuto, il
volto completamente immobile.
Come se qualcuno avesse premuto il tasto < pausa >.
Vorrei sapere a
che sta pensando … e soprattutto che sta saltando in mente a
me.
Poi mi decido.
Mi giro e
inizio a camminare verso la parte opposta, insinuandomi tra la gente.
Voltando
a destra verso la parte ovest, sbircio con la coda
dell’occhio verso di lui,
che in questi secondi è rimasto ancora fermo.
Continuo a camminare senza più
girarmi.
Ma che sto facendo? Scherzo col fuoco?
Scotta troppo.
Rimango
fermo.
Ma che cacchio mi è passato per la testa?
…
Quando le sue dita sono scorse dal collo alle spalle ho sentito un
brivido …
e
anche quando l’ho lasciata andare.
Che mi è preso? Mah, meglio non farsi troppe
domande.
Una riprova ne è Blaise.
Piuttosto, io devo cercare qualcuna al più presto, a
rimpiazzare quella schiena …
Noto di fianco a me, a un paio di metri, una ragazza del
quarto credo, Serpeverde, mora e abbastanza bassa, che mi guarda come
se mi si
volesse gettare addosso, ma pare esitante.
Ben venga, che ti devo dire.
Mi avvicino a lei
esibendomi in un eccellente ghigno “Tutta sola una bella
ragazza come te?”
Lei arrossisce.
Oh no, è una timida.
“Mi concedi un ballo?” chiedo galante.
Lei annuisce “Certo”.
Non serve molto tempo perché finisca a baciarla, anche
perché è insopportabile
e non vedevo l’ora di farla tacere;
ma mi pare abbastanza inesperta.
E
sussulta ogni volta che muovo le mani: cioè sempre.
Senza smettere di giocare
con la sua lingua alzo lo sguardo verso i tavoli, per controllare che
Blaise non faccia cazzate.
È
dov’era prima ma … guarda verso sud.
Seguo la traiettoria del suo sguardo. … Rin.
I loro sguardi si sono incrociati, e Blaise la sta guardando davvero
molto
male.
Lei, con la sua maschera, sta seria e ferma, vicino a Pansy che sta
parlando senza fermarsi un secondo, con lei e Milli.
Di colpo di
allontana a gran passi verso la porta principale, premendosi le mani
sulle
tempie.
Sparisce alla vista.
La visione della scena mi ha dato non poco
fastidio.
È ovvio che Blaise con quelle occhiatine alludeva a qualcosa
che si
sono detti; e sono certo che sia quello che lei non ha intenzione di
dirmi.
Probabilmente per distrarmi , metto più foga nel baciare
questa ragazzetta, in
modo da scaricarmi.
Non dovrei, ma lo faccio lo stesso.
Se uno non si lascia andare alle feste, quando lo fa?
Inizio a spingerla verso i privè, dal momento che oramai
non stiamo più ballando ma solo baciandoci.
Entro in una stanza libera
continuando la mia opera.
Per quello che vedo di sfuggita è tonda, bianca a
parte le lenzuola del letto e i cuscini del divano, verdi. Devo essere
entrato
nell’angolo riservato alla nostra casa.
La spingo sul letto quasi con rabbia, come se
non mi interessasse chi è, me ne rendo conto.
Infatti è così.
Regola numero uno se vuoi andare col principe delle serpi, alias me:
non pretendere niente in seguito.
Ma questa non aiuta: sta sempre a farsi
far tutto non reagendo, e se ne sta ferma.
Oddio, detto così mi ricorda Blaise stasera.
..Chissà se è vergine 'sta qui.
Le sfilo la
maglia facendola e le bacio il collo, poi la spalla destra e poi la
sinistra.
Una cosa insensata, stupida e assolutamente anormale mi arriva sparata
in testa.
Un flash attraversa
la mia mente: i morsi sulla spalla di Rin.
Che caz?!
Confuso mi fermo qualche
secondo, e la tipa nemmeno se ne accorge.
Riattacco a baciarla, ignorando ciò
che mi è accaduto, ma quando le sfilo anche i pantaloni
un’altra immagine mi
occupa la mente: i suoi occhi verdi … si, talmente profondi
da caderci dentro.
Ma che sto dicendo!?
Con sempre più irritazione a causa di questi intermezzi
mentali dico, o meglio, ordino, alla ragazza di aiutarmi a
togliermi i vestiti, e quella fa una faccia sconvolta.
Ok, è vergine.
Appena
mi sono sbottonato la camicia, altro flash: quando si è
appoggiata con la
fronte al mio petto. Perché cazzo mi viene in mente ora?!
Non posso stare tranquillo cinque, dico, CINQUE minuti?!
E di nuovo quegli
occhi.
Ah… Sto … impazzendo vero?
Vorrei proprio sapere che minchia ho bevuto per
vederla mentre sto cercando di soddisfare il mio istinto, porco Godric!
Mi alzo dal
letto furibondo.
Ecco Dawson mentre si infiltrava sotto il vestito.
Dio, avrei
voluto tirare più forte quel calcio, così che non
avrebbe più avuto motivo per
cercare di stuprare qualcuna.
Dannazione!
Come se non bastasse, rivedo la scena
mentre lei si dimena.. Basta, basta, basta, cazzo!
Mi prendo la testa tra le
mani.
Fermatevi immagini di merda! Ora!
Lasciatemi in pace!
La mora mi guarda strano “P- perché ti sei
fermato?” tutta accaldata.
E
di nuovo, ecco la mia mano sulla sua schiena, mentre mi raccontava di
lei e Blaise …
Faccio un urlo sommesso e soffocato ed esco dal privè
lasciando sola la tipa.
Ok.
Anzi, no.
Che. Cazzo.
Mi. Prende?!
Devo prendere aria.
Cerco di concentrarmi sul mio respiro affannato, per utilizzarlo come
via di fuga da sti pensieri a dir poco anormali.
Che due coglioni.
Tiro un calcio al
muro con tutta la forza che ho.
Dio!
FANCULO CHE MALE.
Buon salve
a todos! 8D Altro
capitolo pubblicato :3 Dunque, dunque..volevo chiedervi una cosa (se volete
rispondete oppure se mi
lasciate carta bianca farò io) : preferite avere le
pubblicazioni dei capitoli già scritti con breve distacco
l'uno
dall'altro, con possibilità di lieve ritardo quando
diventerà mensile (ovvero quando esaurirò i
capitoli
già completi), oppure mettere mensili anche questi
già
finiti, con maggior probabilità di aggiornamenti in orario
per
tutti i capitoli a seguire? Vi dico subito che la ff è
moolto
lunga, almeno fino a dove sono arrivata a programmarla, e quindi se
anche si accelerassero i primi tempi non rischiereste di non
riuscire a godervela 83 Chi vuole mi dirà x3
Poiii ovviamente le recensioni, sentitevi liberi di lasciarne
o meno, ma mi farebbe molto piacere! ;D
Ringrazio le persone che si sono aggiunte alla lettura della ff e anche
le altre che l'hanno aggiunta alle seguite x3
Ringrazio anche (in ordine dal meno al più recente):
Bastii:
Omg, grazie! Davvero ti piacciono? °w° Che
bello! Sono
contentissima perchè di solito è più
difficile
accettare un personaggio nuovo (anche se di Rin, per saperne proprio
tutto bisogna aspettare)! "Sapere che anche loro soffrono e
amano, anche se a modo loro..."
beh, hai precisamente centrato il punto a cui volevo arrivare! x3
Per quanto riguarda Blaise, vedrai che anche lui
avrà
varie occasioni, eheh (anche se pure per questo bisogna aspettare)! A
propooosito, come vedi s'è piuttosto
depresso poverello D: Tanto che fa una cazzatella, senza cattiveria, ma
una cazzatella, perchè si lascia sopraffare dalla situazione
sentimentale. D8 Che ne pensi di questo capitolo? :3 E per
l'organizzazione di quelli successivi? Attendo il tuo parere! ;D (Mi fa
piacere che qualcuno sia del partito Blaise! Se lo merita xD)
Pomella:
Sono felice che ti piaccia la
storia!! x33
Anche se questa parte iniziale (ovvero i capitoli
già
finiti di scrivere) sono meno movimentati del resto >w< Si,
in effetti è dispiaciuto parecchio pure a me per lui!
D: Infatti è molto legato a Rin, peccato che non s'era
ripreso a
sufficienza (ok, non s'era ripreso per niente xD) per poter intervenire
la sera della festa, era un po' "annebbiato" (d'altronde, con tutta la
roba che s'è fumato.. D: ). A proposito di quella
festicciUola, viene fuori
lo spirito festaiolo di Hogwarts xD S'è rivelata giusta la
sensazione di Draco che supponeva non mollasse la presa, Dawson D: Beh,
in ogni caso ha avuto il ben servito eh? xD Adesso però
Malfoy
è curioso di sapere la cosa omessa da Rin, nel racconto.. ma
almeno ha capito che diavolo era preso a Blaise xd Che mi dici di
questo capitoletto? :D Per la pubblicazione degli altri? Fammi
sapere!
ciauu 8DD
Ultima cosa: per chi vuole, di solito, sul mio "profilo", dico quando
aggiorno x3 Al prossimo capitolo, Byee :D