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Autore: Fuffy91    27/08/2010    2 recensioni
“ E’ complicato.”
Fu l’enigmatica risposta di lui, che prima osservò David ed in seguito Edward, che strinse gli occhi, quasi innervosito. Non comprendevo così tanta segretezza. Fino ad allora, i Cullen mi erano sempre sembrati la famiglia più unita e priva di misteri e segreti che avevo mai conosciuto.
Infondo, all’inizio della nostra conoscenza, Edward me lo avevo spiegato:
“ Con Alice che prevede il futuro ed io che leggo nel pensiero, i segreti risultano inutili nella nostra famiglia.”
Che David, invece, fosse l’eccezione che perfino Edward, così brillante ed attento ai particolari, non era mai riuscito a cogliere?
E chi lo sa??? Se volete scoprirne di più, cliccate e leggete insieme a me!!!
Baci baci, Fuffy91!!!^___^***
AGGIUNTO CAPITOLO 7!!! BACISSIMI!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 2

Bella.

 

“ David! Ho fame!”

Esclamò la nuova arrivata, avanzando, sicura e decisa, nel salone.

Era sicuramente una vampira, a giudicare dalla forza con cui aveva buttato giù la porta d’ingresso, che ancora si risentiva del suo poco riguardo, scricchiolando terribilmente, ad ogni suo passo, che rimaneva impresso sul legno levigato, come il primo.

La osservai attentamente, alla luce tenue delle lampade accese, per via del mal tempo che imperversava, ancora, all’esterno.

Era una ragazza dalla corporatura sottile, ma allo stesso tempo, che esprimeva forza e determinazione. Il suo viso, piccolo e spigoloso, nonostante la piena morbidezza delle guance, era inciso in un’espressione imbronciata. I suoi capelli erano di un colore simile al cacao, mossi e lunghi fino alle spalle, con un ciuffo spesso che le ricopriva metà occhio sinistro. La bocca era piccola ed arricciata, rossa come brace. Ma gli occhi, così grandi e splendenti, la rendevano quasi aggressiva, tanto erano penetranti, scuri come il petrolio più puro.

La cosa che più mi incuriosì di lei, nonostante le contrapposizioni evidenti del suo aspetto fisico, fu il suo abbigliamento. Nonostante fosse inverno inoltrato, la ragazza indossava una canotta rossa, con pantaloncini in jeans stracciati, quasi logori, lunghi fino al ginocchio. Le lunghe e toniche  gambe, erano ricoperte da due calze con giochi differenti: quella destra, era a strisce verticali dallo spessore sottile, nere e rosse, e quella sinistra trasparente come quelle che indossavano le donne in carriera, nei loro tailleur dai colori spenti.

“ Bia. È questo il modo di entrare in casa d’altri?”

Le chiese pacato David, dandole ostinatamente le spalle.

La ragazza, saltando leggiadra sul pavimento in parchè, facendo imprecare di dolore la porta ormai distrutta,  avanzò decisa verso di lui, fumante di rabbia.

“ Me ne sbatto, delle tue insulse buone maniere!”

Esclamò, a metà fra un ringhio e un’imprecazione. Nonostante la nota violenta della sua voce, potei notare un ché di suadente in lei, sia nel portamento sia nel semplice gesto di scostarsi i capelli dal viso.

Si arrestò, solo quando si trovò faccia a faccia con David, ancora seduto, dando le spalle, senza alcun riguardo, a Carlisle ed a Esme, entrambi sorpresi e stupefatti da quell’entrata improvvisa.

“ Come ti è saltato in mente, di abbandonarmi in quel buco d’albergo, eh?

Gli domandò, perpetuamente infuriata, la fronte aggrottata e la bocca distorta in una smorfia contrariata.

Visto che David non dava segno di alzare lo sguardo o, per lo meno, di darle il ben che minimo ascolto, lei continuò alzando di una ottava il tono della voce.

“ Siete tutti uguali, voi uomini! Prima ci usate come bambole gonfiabili, e poi ci sgonfiate il giorno dopo, lasciando solo uno stupido bigliettino di carta, accanto al cuscino intatto!”

A quelle parole, che non lasciavano dubbi sulla natura del loro rapporto- ammesso che fossero veritiere- David sospirò, quasi rassegnato, alzando finalmente lo sguardo ad incontrare il suo.

Ci furono pochi attimi d’immobilità e d’attesa in entrambe le parti, finché David non ruppe il ghiaccio, con un sorrisino quasi beffardo che, stranamente, gli conferiva un certo fascino.

Bia sembrò irritarsi ancora di più, alla vista di quel ghigno divertito, ma non aggiunse altro. Smosse la sua posizione, solo quando David si alzò dal divanetto, continuando a sorridere, superandola ed avanzando verso l’entrata sfondata, alzando, con una sola mano, la porta maltrattata, ridotta ad una pioggia di schegge. Sospirò, quasi dispiaciuto.

“ Guarda come hai ridotto la porta. Un bisonte avrebbe fatto meno danni.”

Forse era stata la frase, o magari il mormorio in cui l’aveva pronunciata. Ciononostante, quella metafora, fece sciogliere in una sonora risata Emmett, a cui ci unimmo con piacere.

Solo Bia, fu l’unica ad arrabbiarsi.

“ Smettetela! Siete insopportabili! Vi odio, vi odio tutti!”

Esclamò adirata, per poi voltarsi elegantemente dalla parte opposta ai nostri sorrisi divertiti, con l’intento di scappare dalla finestra. Ma David la bloccò, parandosele davanti, imprigionando i suoi polsi, nella stretta delle sue mani.

“ Lasciami, lasciami subito!”

Gli intimò rabbiosa, mentre la trascinava sul divanetto, facendola sedere con la forza accanto a lui, trattenendola ancora, fino a quando non smise di dibattersi, sconfitta, ma ancora astiosa.

“ Ti ho detto di lasciarmi! Non hai nessun diritto di trattarmi così. Non sono il tuo giocattolo!”

Gli urlò in volto, i grandi occhi da gatta dilatati e luccicanti di un nero di rabbia. Nonostante l’aspetto esile e quasi fragile di lei, il suo sguardo infuocato suggeriva un certo timore. Ma David non ne sembrò scalfito, data l’espressione imperturbabile del suo volto, abbassandole le braccia lungo lo spazio vuoto creatosi fra di loro, allentando di poco la stretta delle sue mani sui suoi polsi.

Avvicinò di qualche centimetro, il volto al suo, tanto che, con il suo respiro, riusciva a smuovere i capelli del suo ciuffo ribelle, accanto al suo occhio sinistro.

Bia sembrò intimorita da quella vicinanza, ma non arretrò.

“ Perché, adesso, ti comporti così? Ieri, siamo stati così bene. Ti ho portato in giro a fare compere, siamo andati nel bosco, abbiamo parlato, riso e scherzato.”

Per la prima volta, davanti al suo sguardo quieto e al suono carezzevole della sua voce, Bia abbandonò l’espressione adirata,  per assumerne una triste e frustata insieme, puntando il suo sguardo scuro, lontano da quello penetrante di David.

“ E oggi, invece, ti comporti come una bambina capricciosa e viziata.”

A quelle parole, Bia reagì svincolandosi dalla stretta delle sue mani, incrociando per un momento i suoi occhi in quelli gentili di David, per poi voltarsi verso il caminetto spento, accarezzando con le dita della mano destra, le ciocche dei suoi capelli castani, scivolati morbidamente sulla sua spalla.

David la guardò ancora, quasi rammaricato, per poi sospirare rassegnato.

“ Alla fine, hai letto il mio messaggio.”

Non era una domanda, ma Bia annuì lo stesso.

David sorrise.

“ Hai intenzione, di non parlarmi più?”

Bia non rispose, ma bloccò le carezze gentili delle sue dita fra i suoi capelli, portando la mano destra a congiungersi con la sinistra, abbandonata sulle sue gambe incrociate.

“ Ti ho offesa così tanto?”

Le chiese, quasi divertito.

Bia sbuffò, per poi voltarsi a guardarlo inespressiva, alzarsi e raggiungere il basso davanzale in marmo della finestra chiusa, sedendosi sopra e racchiudendo le sue ginocchia nell’abbraccio delle sue braccia, voltando il viso verso l’esterno, osservando, come ipnotizzata, le gocce di pioggia cadere ed infrangersi contro il vetro trasparente, scivolando sulla liscia superficie, come tante lacrime amare.

David seguì i suoi movimenti, per poi voltarsi verso Carlisle, che ricambiò lo sguardo attento. Esme, era ancora interessata a Bia, osservandola in pena.

“ Bene, Carlisle. La mia richiesta è semplice. La conosci già, ma preferirei ribadirla di persona.”

L’atmosfera si modificò immediatamente, e tutti noi, compresa me, stretta ad Edward, li osservai come attratta irresistibilmente.

“ Carlisle, ti pregherei di ospitare Bia qui, nella tua casa, per un certo periodo.”

Trasalii sorpresa a quella richiesta inaspettata. Mi voltai istintivamente verso l’oggetto del discorso, ma Bia era immobile, quasi estranea al discorso che la vedeva come il soggetto principale.

Carlisle rimase quasi impassibile. Del resto, come aveva specificato David, a richiesta non gli era nuova. Tuttavia, rimasi turbata dal suo irrigidimento.

“ Non sarà per molto. Bia mi ha promesso che si comporterà bene, durante il suo soggiorno qui da voi.”

Lo osservai scettica. La porta distrutta, non era stato certo un bel tentativo di cordiale approccio. Evidentemente, David avrà dovuto faticare parecchio per ottenere un giuramento dall’irritabile Bia.

“ E tu, David? Dove andrai? Questo non lo hai menzionato, nella lettera.”

Il tono pacato con cui Carlisle aveva menzionato la domanda, non era comunque privo di una certa cadenza di sfrontata insinuazione. Sembrava quasi, che lui conoscesse già la risposta, ma che intendesse comunque sentirselo dire da David, che non abbassò lo sguardo a quello indagatore di Carlisle, ma assumendo lo stesso una posa guardinga.

“ Io…io devo fare una cosa.”

Rispose vago.

“ Cosa, di preciso?”

Gli chiese, incalzante Carlisle.

David sorrise, passandosi una mano fra i capelli, in un gesto invisibile.

“ Carlisle. Immagino tu conosca già la risposta.”

Disse soltanto, con voce calma ed adulante.

Carlisle non sorrise, e il suo bel volto d’angelo venne trasfigurato da un espressione seriosa.

“ Non mi piace, David. Non mi piace per niente. Ti invito a riflettere. Siamo amici da tanto…”

“ Proprio perché tengo alla tua amicizia Carlisle, non voglio che tu ti intrometta.”

Gli disse, ora duro.

Carlisle non replicò, se non con uno sguardo intriso di amarezza e frustrazione.

“ Non ce la farai mai. È una pazzia, per non dire un suicido.”

Questa volta, fu Edward a parlare, sorprendendomi. Lo osservammo tutti, tranne Bia, ancora immersi in chissà quali pensieri.

Era ovvio che, con il suo potere, avesse navigato silenzioso nei meandri della mente di David, cercando domande ed esigendo risposte che, evidentemente, avevo trovato, dato lo scintillio di consapevolezza che riluceva nei suoi occhi dorati.

“ Questo lo decido io, ragazzo. Inoltre, ti pregherei di non invadere la mia mente, senza permesso, se non ti dispiace.”

Gli disse David, per nulla adirato od infastidito, ma comunque fermo.

Edward, inaspettatamente, sorrise.

“ Perdonami, ma ero curioso di scoprire le tue intenzioni. E ti dirò di più: ti conviene rinunciare alla lotta che vuoi intraprendere da solo. Oppure…”

Disse, alzando lo sguardo intenso verso di lui.

“ Chiedi aiuto, e non solo per proteggere Bia. La ragazza non è l’unica cosa che Munir vuole.”

“ Munir?”

Chiesi, senza capire.

Edward si voltò verso di me, il tempo necessario per rispondermi.

“ E’ il vampiro che vuole uccidere e che a sua volta, desidera eliminare lui e rapire Bia, per i suoi scopi.”

Tornò ad osservare David.

“ Non sperare che non desideri entrambe le cose. Da quanto ho potuto capire dai tuoi ricordi, non è certo un tipo che si accontenta di poco. Le capacità di Bia gli faranno anche gola, ma la tua morte sarebbe una cosa che lo delizierà ancora di più. Credimi: ho avuto a che fare con mostri del suo calibro molte volte nella mia esistenza. Li conosco i loro ragionamenti. Senza contare, che gode del supporto dei suoi assassini, i Ragni, e che tu rimani da solo contro tutti.”

Edward concluse con un sorriso sfacciato.

“ Ma se vuoi candidarti al martirio, fa pure.”

Emmett rise delle sue parole.

Mi voltai verso David, che aprì le sue labbra in un sorriso e fece vibrare la sua voce modulata, in un risolino divertito. Quando parlò, si rivolse a Carlisle.

“ Complimenti. È uguale a te, il tuo primogenito.”

“ Ti sbagli.”

Disse Carlisle, sorridendo per poi puntare lo sguardo ammirato verso Edward.

“ E’ migliore di me.”

Edward sembrò quasi imbarazzato da quella risposta, tanto che sorrise con lo sguardo basso, mentre io gli accarezzavo il volto, sorridente ed orgogliosa, mentre Alice, dalla parte opposta, afferrava il suo braccio, ridendo.

“ Tuttavia, non posso chiedervi tanto. Si, voi avete fatto tremare i Volturi…ma Munir è diverso.”

Disse, per poi osservare nuovamente Edward, ora serio.

“ Lui non teme nulla e nessuno. È una mina vagante.”

Si alzò dal divanetto, avanzando verso Edward, fermandosi a metà percorso, le mani nelle tasche dei pantaloni, i risvolti della giacca del vestito, dietro la schiena, aperti come ali. Sembrava un modello in passerella.

” Come hai detto tu, Edward, lui vuole la mia morte. Ed è per questo, che io e solo io devo affrontarlo, evitando ulteriori stragi.”

Per un attimo, le iridi scure degli occhi di David, vennero attraversate da un bagliore di rabbia.

“ Tu non sai…non sai cosa ha fatto.”

Edward sbarrò per un attimo gli occhi, per poi osservarlo comprensivo.

“ Si. Ora si.”

David si voltò verso Bia, ancora voltata verso la finestra.

Abbandonando qualsiasi accenno di rabbia, avanzò lentamente verso di lei, posandole una mano sul capo, accarezzandole i capelli.

“ Bia?”

La chiamò ma lei non si mosse né rispose.

“ Bia?”

La richiamò ancora, ottenendo il medesimo risultato. Silenzio.

Lui sospirò e si chinò verso i lei, scostando la mano e posandola sulla sua spalla, attirandola gentilmente a sé e baciandole la sommità del capo inerte.

“ Bia.”

Mormorò il suo nome una terza volta, respirando fra i suoi capelli color cacao.

“ Devo andare, Bia.”

Lei venne attraversata da un brivido che la scosse, ma non si mosse né si scostò dalle sue braccia.

“ Ti prego, fa la brava. Me lo hai promesso, ricordi?”

Le chiese, ma di nuovo non ottenne risposta. Tuttavia, notai le sue dita saldarsi lungo le ginocchia.

David, con un nuovo sospiro, si sollevò, abbandonando dolcemente e il più lentamente possibile le sue mani da lei e riponendole nelle sue tasche.

“ Arrivederci, Bia.”

Lei si ostinò a non voltarsi, ma la posa rigida delle sue membra, suggeriva che lo sforzo per trattenersi era tanto.

David, senza un’altra parola, le diede le spalle e si avviò verso la porta.

Si arrestò solo per sussurrare.

“ Carlisle. L’affido a te.”

Carlisle sospirò, sconfitto, abbassando lo sguardo.

“ Si. Come desideri. Non ti ostacolerò, ma ti pregherei di stare attento.”

Lo pregò, con voce pacata. Sentii David sorridere.

“ D’accordo, farò del mio meglio. Comunque non inquietarti. Non sarò da solo.”

Carlisle ricambiò il suo sorriso celato, quasi si fosse immaginato le sue intenzioni, prima ancora che le esprimesse o le pensasse.

David i voltò per quella che sembrava l’ultima volta. Ma non guardò nessuno di noi. Il suo sguardo era puntato su Bia, ancora immobile come una statua di marmo di carrara.

Sembrò sul punto di dirle qualcosa, ma poi sembrò ripensaci e con un ultimo sorriso, sparì nelle nubi di pioggia, lasciando il suo impermeabile grigio appeso all’attaccapanni.

Che decidendo di bagnarsi con le lacrime dense e sottili versate dal cielo coperto ed oscuro, volesse lavare via il dolore di quell’addio deciso, ma non voluto realmente? Non glielo chiesi né avrei voluto saperlo.

Osservai ancora Bia, ancora immobile nella sua posizione raggomitolata, la testa abbandonata sulle ginocchia unite.

Avrebbe potuto sembrare inanimata, se solo le sue labbra non si fossero aperte per emettere un gemito, simile ad un singhiozzo strozzato, ed emettere un fievole e commosso:

“ Stupido.”

 

Angolo dell’autrice.

 

Salve a tutti! Scusate il ritardo, ma le mie idee erano un po’ a secco, senza contare che ho dovuto revisionare il capitolo più volte, per modificarlo due volte di fila!!! Ma alla fine, ecco il risultato!

Allora, vi piace???? Fatemelo sapere in molti e leggete sempre, mi raccomando!!!

Ed ora passiamo ai…

 

Ringraziamenti a…

 

Beuzz94: Ciao, mia carissima Beuzz!!! Come stai??? Grazie per il tuo commento immancabile e per aver messo subito la mia storia fra le seguite!!! Spero di non averti delusa con il nuovo capitolo!! Spero di sentirti presto!!! Baci baci, Fuffy91! ^__^*

Albicoccacida: Ciao, Albicocca!!! Come va?? Grazie per avermi commentato!! Noooo, come paura??? AhahahXD!!! Si, in effetti un po’ spaventoso ed inquietante, in certi casi, lo è…ma, non disperiamo!!! Sarà un po’ Dark&Hot questa storia!!! Spero ti piaccia!!! Se ti spaventi ora, comunque, che ancora non  è successo nulla, cosa dirai in seguito??? HIHI!! Non morire davanti al pc, Albicocca!! Ho in serbo altre, nuovissime sorprese per i nostri adorati Cullen, l’affascinante David e la misteriosa Bia!!!XD Baci baci e a presto, Fuffy91!!^__^*

 

Bacissimi anche a voi, che leggete con tanto interesse!!!

A prestissimo, Fuffy91!!!

^_______________________________________^***

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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