Caro
Diario,
sono
passati già duecentodieci anni da
quando la mia vita è cambiata così radicalmente.
Sono stati gli anni più lunghi
della mia eternità, ma adesso sono pronto a tornare alla
carica. Perché sto
scrivendo un diario?E’ importante che io ricordi.
Se uno
vive per l’eternità prima o poi
le cose se le scorda. Come stavo dicendo gli anni sono passati
inesorabilmente
ed io ricerco ancora la felicità… E’
una ricerca difficile anche perché prima
era una cosa del tutto fuori portata e non avevo mai pensato a cosa
fosse.
Felicità: sono solo otto stupide lettere ed io non ho ancora
capito cosa
significhino. Quando sono partito da Londra, ho cercato di trovare la
mia
strada, ho cercato di trovare un posto nel mondo finalmente libero
dalla
Bestia.
Per i
primi anni sono andato dai vari
Swan, che erano stati colpiti dalla maledizione per accertarmi che
tutti
fossero liberi. Ho insegnato loro il modo in cui comportarsi nella
civiltà, per
non essere animali.
Molti
erano già morti, divorati dalla
Bestia, gli altri sono riuscito a salvarli. In quegli anni pensavo di
aver
trovato un’occupazione per non pensare a Bella, che mi
scriveva mensilmente
raccontandomi tutto quel che faceva. Poi è venuto il giorno
in cui Edward l’ha
trasformata in vampira e da lì, le lettere si fanno sempre
più brevi e con
poche informazioni.
Sapevo
che Bella mi nascondeva qualcosa,
ma non potevo tornare da lei per scoprire cosa, o il dolore mi avrebbe
annientato totalmente. Non potevo permettermelo.
Oggi,
nel 2010, ho deciso di dedicarmi
allo studio… Potrei benissimo passare per uno studente
liceale.
Mi
chiamo Liam Swan, e la mia storia
inizia qui.
Chiuse
il diario e rimase per un attimo immobile, sulla poltrona del suo
soggiorno
nell’appartamento di Roma. Osare o non osare? Se lo era
chiesto molte volte
prima di allora, ma non poteva guardare il mondo che andava avanti e
rimanere
fermo. Doveva fare qualcosa… Negli anni precedenti, mai
aveva pensato ad andare
a scuola: lo trovava stupido. Si era impegnato in miriadi di lavori,
cambiando
continuamente.
Liam
sapeva benissimo che era solo una scusa, una distrazione…
perché lui continuava
a pensare a quello sguardo e a quegli occhi marroni cioccolato che
avevano
salvato lui e tutta la sua famiglia dalla maledizione.
Ma
Isabella Swan non lo avrebbe mai amato come amava il suo Edward.
Probabilmente
a quel punto si era anche scordata di lui… Liam
però, non lo avrebbe mai potuto
fare perché le aveva promesso che la avrebbe tenuta per
sempre nel suo cuore
morto e freddo.
Uscì
dall’appartamento con lo zaino in spalla, prese la macchina e
si mise al posto
del guidatore.
Pronto?
No, non si è mai pronti per queste cose… ma ci
doveva provare, era l’ultima
spiaggia!
Arrivò
a scuola, parcheggiò la coupè e si avvio verso
quella che doveva essere la
segreteria. Dietro alla scrivania c’era una donna con corti
capelli bianchi e
due grandi orecchini pendenti. Stava parlando con una ragazza di cui
Liam
riuscì a scorgere solo i ricci bronzei che le arrivavano fin
sotto la spalla.
Era una ragazza molto minuta e farfugliava qualcosa sul fatto che i
suoi
genitori la avevano mandata lì da Londra.
Londra?
No,
ovviamente era solo una coincidenza… I vampiri non possono
avere figli.
Si
accorse solo dopo un po’, che la ragazza era vestita
interamente di nero, in
modo molto sobrio, praticamente da funerale.
La
segretaria le porse un foglio e la salutò, ma poi vide Liam
e fermò la ragazza.
“Tu devi essere Liam Swan, giusto?” lui
annuì. Quando sentì il suo nome la
ragazza sgranò gli occhi.
“Renesmee, lui
è Liam. Siete tutti e due nuovi, vi potrei dare lo stesso
orario delle lezioni
così almeno siete in due, va bene?” “Va
bene signorina Marple” disse lei
pronta.
Liam
si girò verso di lei e vide quei due occhi color cioccolato
che gli erano tanto
familiari. Ebbe un colpo al cuore, quando il suo sguardo si
fissò proprio su di
lui. Sui suoi occhi.
Era
lo stesso modo in cui lo aveva guardato Bella la prima volta…