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Autore: Hi Ban    27/08/2010    1 recensioni
Si ritrovò perciò sorpreso quando la porta si aprì dopo essere rimasta chiusa per quasi tutto il giorno. Strabuzzò gi occhi rossi quando vide entrare Luna; rischiò poi di morire per soffocamento, dimenticandosi di respirare con la bocca, che aveva spalancato dallo stupore e non potendo respirare con il naso, bloccato dal raffreddore.
“Ciao Ron!” Disse la Corvonero, passandogli accanto per raggiungere Madama Chips, che si trovava dal lato opposto della stanza.
“‘ao ‘una.” Biascicò in risposta, seguendola con lo sguardo e tirando su col naso – molto rozzo da parte sua, avrebbe precisato Hermione.

Ron/Luna
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Luna/Ron
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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#2 – futuro




Tutti gli studenti di Hogwarts, sia quelli che l’avevano come professoressa, sia quelli che l’avevano anche solo vista di striscio in una delle sue rare apparizioni tra i comuni mortali, potevano affermare che la professoressa di Divinazione fosse matta da legare. Che potesse diventarlo ulteriormente non era impossibile, ma tutti volevano sperare che non succedesse mai.
Ron però poté constatare lui stesso che sì, era diventata ancora più folle di quanto non lo fosse mai stata.
Da un paio di lezioni aveva preso di mira il povero Weasley, riferendogli che, testuali parole della professoressa, una bionda con un cervello che a lui mancava aveva puntano gli occhi su di lui.
Tolto il discutibile commento sulla sua più che presente intelligenza – almeno a suo parere –, non vedeva chi potesse essere questa fantomatica ragazza bionda.
Troppo sherry concluse, la possibilità che quel suo chimerico occhio interiore avesse realmente visto qualcosa non lo aveva toccato neanche per un attimo. E come se non bastasse, quell’invasata aveva anche iniziato a dare esercizi veri! Se prima si era solo limitata a dare come compito il semplice interpretare gli eventi della giornata e i sogni, ora voleva che interpretassero le foglie di tè. Di nuovo.
Che senso aveva? Nessuno, ma si parlava della Cooman, nulla aveva una logica anche solo per sbaglio.
La cara Sibilla gli aveva anche confidato in gran segreto che a volte non era necessario un libro per interpretare i segni. Cosa da non prendere neanche in considerazione secondo Ron, che già aveva i suoi problemi a cavare qualcosa da quei fondi con il manuale. L’aria complice con cui glielo aveva detto aveva reso tutto molto più inquietante.
Ed era perciò per quello che quel giorno Ron si trovava scompostamente seduto in riva al lago, concentrato nell’interpretazione di quel fondo di tazza di tè che si portava appresso dalla colazione. Hermione, quando lo aveva visto girare la tazza per tre volte in senso orario e eseguire tutta la procedura per leggere il fondo di tè, per la prima volta in vita sua, aveva sgridato Ron perché faceva i compiti e non per il contrario.
I due amici lo avevano poi lasciato alla sua interpretazione a favore di una scampagnata nelle cucine a trovare Dobby.
Il Grifondoro aveva rigirato quella tazza per tutto il giorno, l’aveva osservata da tutte le angolazioni possibili ed immaginabili.
Continuava a vedere solo un mucchietto scuro e bagnaticcio, niente di più, nessuna interpretazione mistica o rivelatrice. Quella poltiglia assomigliava terribilmente a della cacca, perciò leggendo il suo futuro in quella tazza, doveva supporre che il suo futuro sarebbe stato una grande merda.
Fantastico.
E mentre si stava apprestando a guardare quel dannato fondo dall’ennesima – inutile – angolazione, una voce lo riscosse.
“Ciao Ron.” La voce bassa e spensierata di Luna Lovegood lo fece sussultare: quando era arrivata? Lui non l’aveva sentita.
“Oh, ciao... Luna.” Rispose un po’ spaesato e un po’ imbarazzato il Grifondoro, sperando che le sue orecchie non fossero diventate dello stesso colore dei suoi capelli quando lei si sedette di fianco a lui: quella ragazza era talmente strana da avere il potere di metterlo in soggezione e a disagio anche con un solo sguardo.
La guardò di sottecchi, trovandola ad osservare persa il Lago Nero, dopodiché riprese a guardare la tazza.
No, continuava a non avere senso ciò che vedeva.
“Che stai facendo?” Chiese, spalancando i suoi occhi argentei curiosa.
“La tazza di tè... cioè, il fondo, per la Cooman...” Disse facendo cenno alla tazza di porcellana e boccheggiando qualcosa d’incomprensibile quando lei gli prese la mano con la tazza e iniziò a guardarci dentro.
Ron non osò ritrarre la mano e si limitò ad osservare la ragazza, che aveva un’espressione più che concentrata. L’aveva vista così solo poche volte, come quando aveva tentato di esplicare ad Hermione la sua posizione sui Ricciocorni Schiattosi.
“Vedi qualcosa?” Si azzardò a chiedere, in parte curioso di vedere se lei era riuscita a leggerci qualcosa. In fondo lei era di Corvonero, l’intelligente tra i due era lei.
“Oh, sì. Sembra una luna, non trovi? Una luna piena.”
Lui si sporse, avvicinando la sua testa rossa a quella bionda di lei: il contrasto non era così improponibile come si sarebbe potuto supporre.
Continuava a non vedere nulla, il mucchietto scuro era quello che aveva visto prima.
“Beh, e cosa vorrebbe dire la luna? Che il mio futuro sarà quello di un licantropo?” Chiese scettico, per nulla felice di quella prospettiva.
“No, se non sbaglio...” E senza preavviso lasciò il polso di Ron, che per poco non fece cadere la tazza, e si sporse su di lui, fino ad arrivare alla tracolla del Grifondoro, da cui estrasse il libro di Divinazione.
“Posso?” Chiese e senza neanche ascoltare la risposta prese a sfogliarlo.
In breve tempo trovò la definizione, scoprendo che la luna simboleggiava l’amore.
“Ma cosa c’entra con il mio futuro? Avrò un futuro d’amore?” Chiese ancora più perplesso: come interpretazione aveva più senso quella sulla cacca a quel punto.
“Beh, a volte non bisogna tenere solo conto di ciò che ci dicono i libri, Ron.” Disse in tono libero e limpido, poggiando per terra il libro. Erano le stesse parole che gli aveva detto la Cooman, ma in maniera meno inquietante.
“Ora devo andare. Ci vediamo!” E detto ciò si alzò e se ne andò, lasciandolo in preda alla confusione più totale.
Non capiva: se teneva conto del libro, il suo era un futuro d’amore, ma sapeva che era impossibile come cosa. Se invece non guardava ciò che diceva il manuale non capiva a cosa si potesse riferire la luna.
Rimase a pensarci per un altro po’, dopodiché decise di andare a fare compagnia a Harry e Hermione, ascoltando il suo stomaco che aveva ignorato per troppo tempo. Hermione gli aveva detto che Divinazione era una materia poco attendibile, quella ne era la prova. Avrebbe lasciato perdere.
Quello che lui però non aveva capito, era che quella tazza voleva dirgli che nel suo futuro non ci sarebbe stata la luna, ma Luna.


Salve!^-^
Sì, sono stupita anche io del fatto che ho aggiornato così in fretta!xD Mh, non mi dilungo tanto su questa shot, perché in effetti non c'è niente da dire. Solo, stimo Sibilla Cooman e per una volta, anche se non lo sa nemmeno, c'ha azzeccato anche lei!XD
Ringrazio dal profondo del mio adorabile quore Ale (che questo esempio della mia raffinata conoscenza dell'italiano ti faccia capire quanto obbrobriosamente io possa scrivere!xD Grazie per la recensione!*___* Il tuo parere è importante! Spero che anche questa ti piaccia!;D) per la recensione!^^
  
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