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Autore: Gold Scorpio    20/10/2005    3 recensioni
Salve a tutti, sono felice che abbiate trovato il tempo di leggere questa mia fan-fic, che è in assoluto la prima storia che scrivo: vi chiedo quindi di avere pazienza se non risulterà essere granchè. Avevo veramente voglia di scrivere qualcosa ambientato nel mondo di Harry Potter, quindi ho deciso di provare a vedere cosa ne viene fuori. Sono molto curioso di sapere cosa ne pensate e, nel caso, sarò felice di accettare consigli e suggerimenti. Ho pensato di utilizzare un personaggio del tutto inedito, Milo, e di ambientare le vicende durante gli avvenimenti narrati ne "Il Calice di Fuoco". Non ci sono assolutamente spoiler, anche perchè non ho ancora letto il sesto libro... :) Devo inoltre avvisarvi che ho pesantemente rivisto i primi capitoli, per correggere gli errori e renderli più coerenti con i successivi: anche se li avete già letti sarebbe meglio dare loro un'altra occhiata. Bene, ho detto tutto: buona lettura!
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14.

Sbucarono in un locale ampio ed illuminato: la prima cosa che colpì Milo, prima ancora di riuscire a mettere a fuoco la situazione, fu il forte odore di cibarie. Decine di elfi domestici si davano da fare attorno ai fornelli e sui tavoli vassoi venivano disposti ed imbanditi, in attesa di essere trasportati in Sala Grande per la cena. Si trovavano nelle cucine di Hogwarts.

- Perchè diavolo mi ha portato nelle cucine? – pensò guardandosi attorno. Solo dopo qualche secondo notò che ad un tavolo posto ad una certa distanza dall'ingresso c'erano due figure che decisamente non apparivano essere elfi domestici. Si trattava di due ragazzi dai capelli rossi, due gemelli, i fratelli maggiori di Ginevra Weasley.

La ragazza gli lasciò il braccio e corse verso di loro. Milo udì solo un saluto – Ginny, che ci fai qui? – poi i tre si misero a confabulare tra loro mentre puntavano gli occhi su di lui. Cominciò a sentirsi a disagio, i gemelli Weasley godevano di una certa fama ad Hogwarts e cominciò a temere che, tutto sommato, forse la ragazza lo aveva portato in quel posto proprio con lo scopo di vendicarsi.

Strinse più forte la bacchetta nella mano sinistra, ma proprio in quel momento un capogiro lo colse: fece qualche passo barcollando, poi si accostò ad una delle colonne della stanza per non cadere.

Due elfi gli si accostarono – Che cosa c'è signore? Si sente poco bene? –

Anche i tre Weasley si alzarono dai loro posti e si diressero verso di lui. Ginevra lo prese sotto braccio aiutandolo e lo aiutò a sedersi al tavolo più vicino.

- Accidenti amico, sei messo proprio male... – disse uno dei gemelli.

- ... non che la cosa ci dispiaccia, visto che sei un Serpeverde – continuò l'altro.

- Ragazzi! – intervenne la sorella, in tono di rimprovero.

I due annuirono, sorridendo divertiti.

- D'altronde sappiamo che hai coperto quello stupido di Ronald... – continuò uno dei due.

- ... anche se l'esserti preso un pugno da lui non depone a tuo favore – lo appoggiò l'altro.

- Ma insomma! – Ginevra si stava spazientendo.

Milo era stanco di quel teatrino, ma non aveva la forza di intervenire: la testa continuava a girargli ed adesso stava anche assalendogli la nausea. Cercò di alzarsi, ma le gambe non ressero e cadde pesantemente a terra: il mondo si faceva scuro attorno a lui e prima di svenire l'ultima cosa che vide furono i visi sorpresi e preoccupati dei tre ragazzi...

 

 

Quando riacquistò i sensi, la prima cosa che udì erano le voci allegre dei Weasley...

- Ma cosa ci fai tu agli uomini, sorellina, per farli cadere tutti ai tuoi piedi –

- Letteralmente, tra l'altro... –

- Ma siete davvero una coppia di stupidi... Oh, si sta risvegliando! –

Milo realizzò di essere lungo disteso in una delle panche della cucina, con un pezza bagnata sulla fronte.

- Come stai? – domandò una ragazza dai lunghi capelli rossi, china su di lui.

- Che cosa è successo? – domandò Milo

- E' successo che devi aver cercato di aprire un passaggio nel muro a suon di testate, il che non è mai particolarmente consigliabile... –

- ... oppure a ridurti così è stata la nostra sorellina, il che è forse più probabile visto che è manesca tanto quanto Ron! –

- Ma la volete finire!?!? – sbottò lei.

A quanto pareva il siparietto comico non era ancora finito. Milo rise sommessamente, ora si sentiva meglio e non gli pareva più così insopportabile tutta quell'allegria: in qualche modo lo confortava vedere quanto fosse profondo il legame che univa i Weasley. Per lui era una novità, ed in fondo al cuore provava un certa gelosia.

- Sta ridendo – disse uno dei gemelli – vuol dire che sta meglio. Bene, almeno è di tempra forte... –

- ... il che significa che potrai ancora picchiarlo – concluse l'altro, sogghignando alla sorella.

Questa volta, però, Ginevra li ignorò. – Ce la fai ad alzarti? – chiese a Milo, prendendolo per un braccio ed aiutandolo a sedersi.

- Piacere di conoscerti, signor Serpeverde – i gemelli gli porsero insieme la mano destra, evidentemente in attesa che lui gli e le stringesse.

Milo li osservò ma non si mosse.

- Forse dopo essere stato malmenato da Ron e Ginny nutre del risentimento nei confronti della nostra famiglia – dissero facendosi l'occhiolino.

- Ragazzi! Vi ho già detto che io non l'ho picchiato, l'ho trovato che era già così, per questo l'ho portato da voi – disse con tono di divertito rimprovero la fanciulla.

- Già, è vero. Il Serpeverde deve aver combinato qualche pasticcio ed ora è in fuga... –

- ... o magari si tratta di una qualche faida interna tra i serpentacci! –

Milo sussultò solo per un secondo, ma il gesto non sfuggì ai due gemelli che lo fissarono maliziosi:

- Dunque è così, giusto? Hai pestato i piedi a qualcuno di importante... di chi parliamo? Piton? Malfoy? –

Altro sussulto.

- Ahhh! Un nemico di Malfoy! – disse uno dei due.

- Credo che potremmo anche aiutare un nemico di Malfoy, specie se si è fatto picchiare da Ron senza reagire – aggiunse uno dei due gemelli.

– Se solo si decidesse a presentarsi e a chiedercelo con la giusta educazione... – scherzò l'altro.

Rimasero a fissarlo con volti palesemente divertiti e a Milo non rimase altro che cedere.

Sospirando rassegnato si alzò e tese loro la mano:

- Mi chiamo Milo Ogilvie, piacere di conoscervi. Avrei davvero bisogno del vostro aiuto... –

I due si alzarono ed assunsero un atteggiamento esageratamente pomposo:

- Piacere Ogilvie, io sono George Weasley – disse il primo

- Ed io Fred Weasley, molto onorato – scherzò il secondo

- Mentre io sono Ginevra Weasley, ma puoi chiamarmi Ginny – concluse la rossa

Milo la fissò con sguardo interrogativo.

- Bé, in questi anni non ci eravamo mai presentati ufficialmente, no? – disse le sorridendogli.

– Ora che siamo amici non posso certo continuare a chiamarti Ogilvie... –

Quell'assurdo ragionamento lo lasciò a dir poco perplesso:

- Amici? – pensò – E da quando? –

Sentì un braccio posarsi sulla sua spalla:

- Non farci caso, nostra sorella è parecchio strana – disse uno dei gemelli.

- Fred! – urlò Ginny, indispettita.

- Ma se la chiami Ginevra invece di Ginny rischi che non capisca che ti stai rivolgendo a lei, è un po' tarda, sai? – rincarò la dose l'altro gemello, ridacchiando.

- George! – la ragazza era visibilmente paonazza.

- Ma bando alle ciance – il ragazzo che Ginny aveva chiamato Fred (Milo non riusciva a trovare nessuna differenza con il fratello) si staccò da lui e fece un cenno ad alcuni elfi domestici – E' il momento di rimetterti in sesto con la famosa medicina segreta di casa Weasley! –

La "famosa medicina segreta" di casa Weasley altro non era che un'abbuffata di cibo, ma a Milo non dispiacque perchè in effetti aveva fame e sete, essendo ormai a digiuno dalla notte precedente: inoltre il desinare era allietato dagli scherzi e dai lazzi dei tre Weasley che – doveva ammetterlo – rappresentavano una compagnia decisamente divertente.

Finito di mangiare e recuperate in parte le forze, i gemelli gli dissero che era il momento di passare al "Piano B".

- Adesso scoprirai il vero Paradiso! – gli dissero raggianti.

Ma senza sapere esattamente perchè, Milo aveva la sensazione che qualunque cosa stessero per fare, si sarebbe cacciato di nuovo nei guai...

   
 
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