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Autore: Ikigai01    31/08/2010    6 recensioni
Il mondo è così meraviglioso che spesso mi chiedo perchè sono così fortunata ad averlo potuto conoscere. Il mondo ospita me quanto questa storia ospita il mio cuore. Nulla di quello che scrivo c'entra con quello che ho scritto in precedenza, nulla ha senso, nulla non lo ha. E' solo un enorme sacco di parole vuote che per me hanno importanza.
Questa fanfiction è seguita molto poco ma io sono sempre qua, l'importante per me era trovare un posto dove potermi esprimere. Ormai sono più di due anni che scrivo questa raccolta di pensieri e l'unica cosa che posso dire è che serve dannatamente! Libera tantissimo; quindi scrivete e liberatevi anche voi dalle scorie della vita.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Forse mi mancava questa brezza fresca sulla pelle e vedere le nuvole grigie correre attraverso gli affluenti del cielo. Era solo un sogno, quello: vivere in una palla di vetro tra sole e mare, mare e sabbia.

Mi sdraiavo su di un telo coperta da due pezzi di stoffa troppo piccoli, mentre la mia pelle continuava a bruciare furente; e io ridevo ed ero felice. Passavano i ragazzi e mi guardavano mentre da dietro gli occhiali scuri li osservavo soddisfatta. Mi sentivo bella, ora che ci penso. L'acqua del mare aveva levigato le mie forme e caldi riflessi dorati si erano creati sui miei capelli. Amavo il non pensare e il non parlare, il mio cervello finalmente libero da qualsiasi cosa. Ma forse ero troppo libera, forse.

Ridevo di giorno, salutavo bambini sorridenti e coppiette con gli asciugamani in spalla. Mi ero creata la me stessa che volevo.

Non c'era più pioggia, non c'era più il cellulare vibrante nella mia tasca, o il pensiero costante dei compiti. Mi sentivo tanto spensierata che sarei rimasta lì per l'eternità, a osservare gli aerei riportare le anime nelle rispettive case, sentire le lacrime di amori estivi stroncati sul nascere, percepire i pensieri di chi non si sarebbe mai più rivisto.

Ma è toccato a me, ora; è doloroso, ingiusto.. Ma mi mancava la mia monotona e svampita vita in un'anonima casetta nel centro città.

Ritornerò a non pensare e a non parlare, il mio cervello sarà nuovamente libero, lo giuro.

   
 
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