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Autore: manubibi    03/09/2010    3 recensioni
"Ogni tanto mi dico che devo essere davvero fuori di testa per seguirlo in certe cose. Anzi, meglio, devo essere davvero cotto di lui. È evidente, voglio dire. Come altro si spiegherebbe il fatto che mi è riuscito a trascinare ad una serata ‘80s? Con musica degli ‘80s? Appunto."
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'RolePlay'
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Io non riesco acapirlo. Blateravatanto di questa festa, stamattina, quindi era ragionevole pensare che volesse parteciparvi. E quando dico “partecipare” di sicuro non intendo dire “starsene da parte come un noioso sessantenne”. Penso si senta troppo vecchio per ballare col suo ragazzo...Sì, la cosa mi irrita. E soprattutto, mi irrita che mi guardi come fossi qualcosa di ridicolo, mentre lui osserva dall’alto del suo TonyStark-ismo.
Comunque, se ho imparato una cosa dallo stare con lui è che quando prende una decisione non gli fai cambiare idea in nessun modo, tranne forse la minaccia di morte. Cosa frustrante. Insomma, se non lo attira l’idea di ballare perché ballerebbe con me...insomma, mi capite, no?
Quindi mi sono arreso. L’ho lasciato lì a bersi i suoi analcolici, ed io sono andato a divertirmi. Cioè, ogni tanto gli lancio qualche occhiata mentre ballo accanto a qualche ragazza che mi ha riconosciuto e che ha negli occhi lo sguardo da triglia tipico del pensiero: “ommioddiostoballandoconunastardiHollywood!!!” – lui ovviamente non fa una piega. Certo, non si ingelosisce per così poco. 
E la serata va avanti. Mi bevo un paio di drink super-alcolici, tanto per tirarmi su, e poi finalmente, quando tutta la popolazione della notte ha levato le ancore, rimaniamo solo noi tre. Io, lui e Guy.
Guy è un buon amico, l’ho scoperto davvero in questi due mesi. Da quando l’ho visto sopportare le nostre scene, e soprattutto quando si è preso cura di me. Nelle mie crisi emotive, quelle che solo lui può provocare in me. Perché non sono mai riuscito a sentirmi così bene e subito dopo come all’Inferno, per colpa di una sola persona. E quand’ero giù Guy era sempre lì a darmi dei consigli, ad aiutarmi, ad aiutarci. 
Comunque, finalmente sono troppo stanco per fare altro, e finisco per sedermi di peso al tavolo, lanciandogli un’occhiata contrariata.
“Glad you had your fun”.
Stronzo.
Non lo guardo nemmeno. Ma in fondo è solo una scenetta. Sono solo, soltanto, contrariato. Sta già passando...
“You know, I’m angry with you. You hadn’t wanted to dance with me all night long. Boyfriends do that. I feel… refused.”
E questo è vero. Ma so che è fatto così, e so che non mi rifiuta. Comunque è divertente tirare avanti queste scene e vedere cosa dice. Anche Guy lo trova divertente.
“Oh, my poor boy, he thinks I don’t want him anymore… What can I do to change his mind?”, dice lui, prendendomi in giro. Ecco, non sopporto che lo faccia. Perché io non posso prendermi gioco di lui allo stesso modo. E perché non reagisco mai. Quindi non posso far altro che tenere il broncio anche mentre mi cinge le spalle con un braccio – cosa che in altre condizioni mi avrebbe spinto a stuprarlo lì, anche davanti a Guy. 
Comunque Rob si alza, andando al jukebox. Chissà cosa metterà...qualche vecchiume che nel Paleozoico ascoltava anche lui. E poi si riavvicina e prendendomi ancora in giro: “May I have this dance?”.
Ci risiamo. Mi tratta come la sua D.I.D. (Donzella In Difficoltà). Ma dopo un po’ mi ci sono abituato. Mi scoccia un po’, ecco. Un po’ tanto, ma tant’è. E’ fatto così. Lo amo così.
“You can”.
E parte questa canzoncina che ballavo con mia madre quando eravamo da soli in casa, sì. Molto tempo fa.
Istintivamente, lo stringo a me e lascio che mi porti al centro della pista, perché adesso siamo soli, perché finalmente abbiamo un po’ di musica solo nostra. E’ il perfetto coronamento dei nostri pochi giorni insieme. Bellissimi. Niente pressione, solo noi due. Tempo per cucinare, per conoscerci meglio. Per fare l’amore, per cantare, per fare la doccia insieme. 
Ma sono bastate alcune foto per distruggere tutto. So che deve tornare a Los Angeles, gliel’ho detto io che è meglio così. Gli ho detto che mi sarebbe andato bene, che deve fare la cosa giusta, e ci credo pienamente. Ma ora, ripensandoci, sale una rabbia cieca. E quel che è peggio è che non posso farci niente; non potrei mai dirgli che non deve tornare, o almeno non ora. Non posso costringerlo a rimanere. Sono solo l’amante. Sono quello che deve rimanere nascosto, niente di più. Si chiama impotenza.
E per colpa del fatto che sono così emotivo, inizio piano a piangere, quietamente. Nascondo il viso fra il suo petto e la clavicola, respirando l’odore della sua pelle, rifugiandomi dal suo sguardo, perché non voglio rovinargli la serata. E forse riuscirei a calmarmi, se lui non dovesse fare il dannato romantico e cantarmela nell’orecchio.
“I will never ever let you go, I love you, oh so much.”
Non ce la posso fare. Mi sta dicendo che mi ama, per rassicurarmi perché...domani parte. Domani mattina prende l’aereo e vuole che io rimanga a casa. No, gli ho detto, non devi lasciarmi lì a dormire. Svegliami, e io ti porto all’aeroporto, e ti saluto come si deve. Non osare andartene senza svegliarmi, o ti lascio.
Spero abbia capito che dicevo sul serio.
Comunque, il pensiero che domani finisce tutto basta a farmi scoppiare.
Non è vero, non sono forte. Non voglio che se ne vada, non voglio che torni a casa, non voglio ritrovarmi di nuovo solo, domani. Stringo la sua maglietta, abbracciandolo forte e cercando pateticamente di controllarmi. Ma ormai ci ho pensato, e questo basta a farmi frignare così.
“C’mon, Jude, don’t want Guy to watch you crying, do you? He’s already laughing at us…”
Non me ne frega un cazzo, Robert. Né di Guy che ci guarda e ride, né del resto del mondo. Ma questo non te lo posso dire. Devo trovare qualcos’altro.
“Robert...please...”
Grandioso, la mia voce suona strozzata. E adesso è certo che sto piangendo. Stupido, Jude.
“What? Tell me, whatev-“
“Don’t...Don’t leave me.”
Ecco, gliel’ho detto. Perché? Perché sono un idiota. Lo so benissimo che deve partire, perché sto facendo lo stronzo egoista in questo modo?
Lui non dice niente, ma mi stringe di più. Mi fa sentire al sicuro, ed allo stesso tempo mi spinge a sfogarmi ancora, singhiozzando. Dove cazzo è finita la mia dignità? Perché non posso nascondere la tristezza, perché ho dimenticato come si fa?
La musica è finita.
“Let’s go home, shall we?” sussurra al mio orecchio.
Annuisco, proprio come un bambino, contro il suo petto.
“Is he al right?” chiede la voce di Guy, ed anche se non lo posso vedere so che Robert ha scosso la testa.
Andiamo a casa, mentre apro il finestrino e l’aria fredda della notte londinese mi schiaffeggia il viso facendomi tornare in me. E come se fossi incapace di muovermi da solo, mi porta nella mia camera da letto, per poi andare giù, e lo sento fare rumori metallici. Mi starà preparando qualcosa. Si sta prendendo ancora cura di me...non me lo merito. E non sarebbe dovuto venire a Londra di nascosto, per un deficiente come me. Mi guardo attorno, e scorgo la sua maglietta di Iron Man. 
Oh, Dio. E’ la mia preferita, fra quelle che gli ho visto indossare. 
Mi sento male. La prendo fra le mani, e la stringo al petto. Improvvisamente, mi sento indifeso, nudo, senza alcun tipo di corazza. Il cuore mi fa male. La gola mi si stringe. Tutto quello che abbiamo fatto insieme in questi pochi giorni mi passa davanti. E, di nuovo, torno a piangere come un bambino, andandomi ad accoccolare in posizione fetale contro la spalliera del letto, singhiozzando ancora perché non voglio.
Non andare via, non lasciarmi qui, non andare via...Non farlo.
Lo sento arrivare, ma non ho alcuna possibilità di fingere di non aver pianto prima che mi veda, perciò lascio che lo faccia. Continuo a piangere, perché se non altro così mi sfogo.
Da solo non ce la posso fare.
So che si sta avvicinando, sento il letto sprofondare sotto il suo peso, e delicatamente mi stringe di nuovo, protettivo, stringendo la mia testa fra le sue mani. E nonostante il fatto che tutto questo mi rassicuri, continuo a singhiozzare. A bagnargli la maglietta di Iron Man.
E poi comincia a ripetermi decine e dozzine di volte che mi ama.
“I love you. I love you. I love you. I love you…”
E comincia a piangere anche lui. Ma mi rende triste che pianga per me, così singhiozzo più forte.
Passa un sacco di tempo, il suo viso accanto al mio mi fa respirare il suo odore, sentire il suo respiro fra i miei capelli e le sue braccia attorno al mio corpo sono confortevoli, mi fanno sentire al sicuro. Ormai so che non posso più dormire senza di lui nel mio letto. Come farò domani?
L’ultima cosa che faccio è guardare verso di lui e lasciargli un piccolo bacio sulle labbra.

La prima cosa che sento è il calore del Sole sulla mia pelle, e la luce che colpisce le mie pupille dietro le palpebre.
Stringo gli occhi e lentamente li socchiudo, cercando istintivamente qualcosa.
Al mio cuore manca qualcuno.
Lo sento, ha perso un battito. La paura mi avvolge subito.
Apro del tutto gli occhi, mi guardo intorno. Una piccola conca sul materasso, le lenzuola stropicciate, macchie d’umidità sul cuscino, la maglietta di Iron Man ancora fra le mie mani.
Manca solo lui. Ed appena realizzo che se n’è davvero andato senza nemmeno lasciarmi un saluto scritto da qualche parte, sento qualcosa spezzarsi dentro di me. Fa male.
Fa molto male, fa davvero male. Effettivamente, non so se c’è più dolore o rabbia. O se la rabbia nasca dal dolore, o viceversa. 
Non dovevi farlo.
O forse sì. Ma a me cosa resta? Solo una maglietta, e il suo odore.
Sono solo l’amante, e a me spetta la solitudine.



[Ed ecco la seconda parte! Sarebbe dovuto essere un solo capitolo, quello della socia, ma siccome ricordavo benissimo tutta la serata e il giorno dopo ci ho pianto come una deficente sul risveglio di Jude - si, lo so, sono PATETICA - volevo dare un piccolo contributo XD sarebbe la nostra prima collaborazione, ma vedrete che abbiamo in serbo altro *balla* per tutte voi, ieri notte sono passata per qualcuna delle vostre fic a recensire, scusate se ci ho messo tanto!!
Voglio ringraziare la mia mammina, WhereIsMyMind per la recensione a Find a Way (sto scrivendo un capitolo, quando torno da Venezia finisco e posto, donzelle ^^), e chi legge recensendo o anche senza farlo, chi mi mette fra i preferiti e mette queste storie fra le seguite e le preferite, vi ringrazio moltissimo, e spero che questo POV vi sia piaciuto!! :)]

   
 
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