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Autore: She Is On Fire    24/10/2005    10 recensioni
Una storia che comincia dall'ultimo scorcio del sesto anno del protagonisti che ormai non ci sono più. Una storia per raccontare un amore che nasce, sboccia e che nessuno riuscirà ad estirpare dal cuore di due giovani. Una storia che narra di un'amicizia basata su di un segreto mostruoso. Una storia per raccontare il perchè giovani uomini si uniscono al Signore Oscuro. Una storia per narrare la storia di un ragazzo che ha seguito la strada del male solo per amore. Una storia per rivelare i segreti di una mente traditrice. Una storia come tante insomma.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

Il viaggio verso Hogwarts fu piacevole per i tutti i passeggeri che non aspettavano altro di ritornare a guardare il profilo antico della loro scuola, le cime sfrastagliate della Foresta Proibita, le onde calme del lago dove abitava una piovra gigante e perché no, molti degli studenti avrebbero voluto tornare ad Hogwarts solo per il cibo sopraffino servito magicamente dagli elfi domestici.
Invece a quattro ragazzi mancavano le passeggiate di notte per il castello sotto al mantello dell’invisibilità di uno di loro, tra passaggi segreti e soprattutto ‘le trasformazioni’ al chiaro di luna nella Foresta Proibita e ad Hogsmead.
Si sentivano inghiottiti da quel mondo che avrebbero dovuto abbandonare il prossimo giugno, ma James e Sirius, presero a mo’ di auspicio le ‘vicende’ della stazione e decisero che l’ultimo anno se lo sarebbero goduto a 180 gradi tanto da renderlo indimenticabile.

Arrivò il due settembre e ormai, dopo due mesi di vacanza e dopo l’abbondante cena della sera precedente, tutti gli studenti avrebbero dovuto recarsi a lezione ed affrontare il nuovo anno scolastico, e con gran sorpresa di tutti gli occupanti del dormitorio maschile di Grifondoro, James Potter non stava letteralmente nella pelle e continuava a spronare gli amici per poter scendere a colazione nella Sala Grande.

< James sei sicuro di star bene? Non ti avevo mai visto così entusiasta di cominciar la scuola.>

< Che? La scuola? Naaa!! Oggi è il compleanno della Evans devo darle subito il mio regalooo>

Cominciò a zampettare per la stanza alla ricerca del fantomatico regalo che non riusciva a trovare da nessuna parte;rovistò sotto il letto, gettò all’aria tutti i suoi vestiti dal baule, cercò in bagno e stava rovistando dentro ad un armadio quando Remus lo chiamò.

< James?>

< Mmmm>

Gli rispose senza voltarsi

< Era impacchettato il regalo?>

< Cosa? Si. Ovvio. Che domande fai?>

Ancora senza voltarsi

< Bhè allora credo di averlo appena trovato>

< Dove?>

James si voltò velocemente e vide Sirius e Peter schiggnazzare mentre Remus teneva la mano su di un pacco abbastanza grosso, posato in bella vista sul comodino accanto il letto dove solitamente dormiva James, incartato in modo decisamente maldestro.

< Che orrore è?>

< Sirius, volevo farle qualcosa di speciale e non volevo utilizzare la magia>

< Si nota! Fa schifo!>

< Non è la carta che conta ma il regalo che c’è dentro>

Sirius prese il pacco tra le mani e cominciò a sbatacchiarlo vicino al orecchio per capire cosa ci fosse dentro ma James con un urlo disumano lo rimproverò di non toccare mai più quel regalo, anche perché aveva messo da parte e speso per quello, un’estate intera di paga che il padre gli dava come ‘sostentamento economico ad un figlio disgraziato’ come lo chiamava lui.
Con forza strappò il pacco dalle mani dell’amico, lo tenne davanti a sé come se fosse una bomba ad orologeria e con il sorriso stampato sulla faccia camminò fino alla Sala Comune fischiettando il motivetto di ‘Happy Birthday to you’

Arrivato in Sala la notò subito; seduta al suo solito posto, con la divisa immacolata, la spilla da Caposcuola lucidata e con i capelli raccolti ordinatamente, leggeva la Gazzetta del Profeta del mattino e sorseggiava del caffè senza ombra di dubbio con una grossa noce di panna sopra.

*Tanti auguri Mio Giglio*

Lily non si trovò particolarmente cambiata il giorno del suo diciassettesimo anno, né fisicamente né interiormente; si sentiva la solita Lily di sempre e infatti il suo primo pensiero della giornata non fu rivolto ai regali che avrebbe ricevuto, ma andò ai suggerimenti che aveva buttato giù la sera prima su di blocco e che nel pomeriggio avrebbe voluto proporre al preside Silente.
Però come tutti gli anni trovò ai piedi del suo letto una lettera dei suoi genitori e il loro rispettivo regalo, al quale Petunia non aveva partecipato (cosa che aveva specificato con ardore nel poscritto della lettera), e un regalo di Alice, che come tutti gli anni consisteva in un elegante e costoso servizio di bella scrittura completo di calamai, inchiostri e penne d’oca nuove di zecca e arricchiti dalle sue iniziali incise su ogni oggetto.
Da quando aveva cominciato a frequentare il primo anno ad Hogwarts si era abituata a non ricevere né troppe attenzioni né tanti regali per il compleanno: tra l’euforia del primo giorno di lezione nessuno si sarebbe ricordato del suo compleanno.

Stava leccandosi le labbra per la troppa panna che aveva messo nel caffè quando sentì bussare al giornale che teneva davanti a sé; lo abbassò per poi ritrovarsi davanti un grande pacco incartato in una maniera atrocemente orribile e dietro di esso la faccia sorridente e speranzosa di James Potter che le tendeva il fagotto a braccia tese.

Si guardò intorno e constatò amaramente che tutta la Sala Grande si era fermata a guardarli e che perfino Silente e gli altri professori la guardavano impaziente pronti a scoprire cosa contenesse l’involucro orrendo,anche se Lily credette che la McGranitt volesse solo vederla portare avanti la causa femminista contro Potter.

< AUGURI! Aprilo è per te!>

< Maa…mmm…ti sei ricordato del mio compleanno?>

< Naturale altrimenti non sarei qui a dartelo. Su aprilo!>

< Ma non dovevi!>

< Ma certo che si! Aprilo. Dai! Sembra un schifo, perché l’ho impacchettato senza magia, ma sono sicuro che ti piacerà>

Lily avrebbe voluto ribattere che anche un cieco avrebbe potuto vedere che quel pacco era stato orribilmente sfigurato e che avrebbe fatto certamente una figura migliore senza la carta decorativa perché veramente era terribile; ma Lily anche quella volta apprezzò più la buona volontà che l’effettiva riuscita.
Osservando la faccia insistente di James che guardava alternamente lei e poi il pacco si decise ad aprirlo, ma Potter dovette tagliare il nastro con un coltello perché era veramente fatto in un modo pedestre; Lily si accorse che adesso Silente se la rideva beatamente sotto i baffi e anche sotto la barba.
Finalmente riuscirono a scartare il pacco da ben tre fogli di carta; Lily storse il naso.

< Ho pensato che sarebbe stato meglio abbondare>

Si scusò James con un’alzata di spalle

Lily riuscì ad aprire facilmente il pacco e le mancò il fiato per diversi secondi.

L’universo in scala ridotta era davanti a lei in una sfera; i pianeti ruotavano impercettibilmente sulle loro traiettorie ellittiche attorno al Sole che risplendeva al centro del globo, le nebulose colorate diradavano il blu pesante dell’infinito squarciato da stelle cadenti e costellazioni.

Era fantastico ed era tutto per lei.

Adorava le stelle; stare di notte al freddo sulla Torre d’Astronomia ad osservare il loro movimento e tutti i loro colori la faceva sentire terribilmente bene e in pace perché credeva che l’universo fosse qualcosa di così magico e potente che nessuna catastrofe dell’uomo l’avrebbe mai sconvolto e infatti eccolo lì visibile ogni notte sulla sua testa. Aveva assistito alla nascita dell’uomo, dei suoi regni, dei suo stati e naturalmente sarebbe stato lì anche quando sarebbe decaduto conservando tutti i sogni che ogni essere umano riponeva nelle stelle quando alzava il naso al cielo.
Quante volte passando per l’Emporio di Diagon Alley o davanti alla vetrina della succursale ad Hogsmead aveva desiderato possedere l’intera collezione del ‘Cielo In Una Mano’ che comprendeva svariate decine di sfere ognuna delle quali racchiudeva un corpo celeste; Lily possedeva solo ‘Plutone’ e ‘Marte’ che le aveva regalato Lucius e dopo aver lavorato nella gelateria vicino casa e aver risparmiato sulla paghetta per tutta un’estate, era riuscita a regalarsi ‘La Costellazione della Vergine’
Naturalmente il pezzo più pregiato e costoso di tutta la collezione era senz’altro ‘L’Universo’, che Lily guardava sospirando e che non si sarebbe mai potuta permettere ma che adesso aveva davanti a sé meraviglioso e desideroso di occupare il posto d’onore sulla mensola accanto alla finestra.

< E’ bellissimo, ma non posso accettare>

< Lily sei impazzita? Vuoi quella palla da una vita>

Disse Alice sgranando gli occhi incredula

< Certo che accetta>

James la guardò decisamente deluso

< Forse perché non ti piace? E’ che non so veramente cosa avresti voluto e allora sapendo che adori Astronomia ho pensato che forse ti avrebbe fatto piacere ricevere questo>

Lily lo bloccò allarmata

< NO NO NO!!! Mi piace moltissimo sul serio! Lo desideravo da tempo, solo che è molto costoso. Non posso davvero accettare>

James le sorrise nel suo modo speciale; numerose ragazze, anche le più informate su di lui, si stupirono del vedere quel nuovo sorriso sulle labbra del loro idolo: a nessuna di loro lo aveva mai rivolto

< Se fosse stato troppo costoso non sarebbe qui davanti a te e poi fino a prova contraria l’ho comprato io! E se ancora non vuoi accettarlo ti dico che per scegliere un regalo adatto ho rivoltato Diagon Alley come un calzino per un’intera settimana. Sirius può testimoniare per me..>

Allungò il braccio verso l’amico che annuiva vigorosamente

< …E poi pensa, se me lo restituisci, non saprò che farmene e lo userò come porta biancheria sporca>

< Oddio no! Le tue mutande luride sull’Universo. Non te lo permetto mai!>

Rimise il globo nella scatola e la tamponò bene con la carta decorativa per non far subire danni al suo nuovo regalo e sporgendosi in avanti lasciò un breve bacio sulla fronte di James e gli sorrise divertita mentre camminava velocemente con il suo fagotto tra le braccia, conscia di avergli lasciato una macchia di rossetto stampata sul viso.

La maggiorparte delle ragazze presenti in Sala sbuffò e si irritò profondamente all’uscita di Lily ma lo sbuffo più contenuto e sommesso fu quello di Minerva McGrannitt seguito da una risata del preside seduto accanto a lei.

< Albus, ti prego, non ridere.>

< L’hai persa Minerva! Rassegnati!>

< Non posso concepire che una ragazza intelligente come Lily Evans si sia fatta abbindolare dalla bella presenza di Potter e dal suo costosissimo regalo>

< Abbindolare?>

< Si! Abbindolare. Un femminista attiva con le idee chiare come Evans non può cedere così!>

< Non credo che si sia lasciata abbindolare. Credo piuttosto che si stia lasciando amare!>

Minerva lo scrutò di traverso

< Dimmi la verità! Dalla prima volta che hanno litigato tu già sapevi che sarebbero arrivati a questo punto?>

< Si>

Disse Silente attorcigliandosi la barba ad un dito

< IO, non sono un ghiacciolo surgelato, Minerva>

< ALBUS!!!!>

James si era completamente afflosciato sulla panca con lo sguardo perso e con un enorme sorriso stampato sulle labbra, addentava un cornetto alla cioccolata mentre Remus tentava di levargli il segno che Lily le aveva lasciato sulla fronte e Sirius guardava e sorrideva a Morgan, al tavolo di Corvonero, di fronte a lui che ai suoi occhi sembrava quasi contenta di vederlo.
Si scompigliò i capelli, si allentò la cravatta e si diresse al tavolo dei Corvonero seguito dalle occhiate curiose dei suoi amici e da quelle speranzose delle ragazze che sedevano a quel tavolo, ma che vennero deluse quando si sedette accanto alla ragazza

< Buongiorno Cenerentola. Ieri tra la confusione due persone maleducate non ci hanno presentati. Io sono Sirius Black, piacere>

Gli tese la mano che lei strinse con piacevolezza, ma con un leggero rossore, che fece intenerire Sirius

< Lo so chi sei! Io sono Morgan Piton>

< Contenta del nuovo incarico di Prefetto?>

< Certo>

< Pensavo che forse ti avrei potuto accompagnare a lezione>

< Perché?>

Lo chiese troppo bruscamente, il che fece imbarazzare non poco Sirius, anche se si costrinse a mantenere la calma

< Perché mi intrighi>

Il tono della voce, il movimento degli occhi, quello della mano e dei capelli erano perfetti, quella era una vecchia tattica primaria che Black utilizzava al suo primo incontro con una ragazza, anche se quella volta si senti un verme ad imbrattare un essere perfetto con quel sudicio tentativo di abbordaggio.

< NON SO COSA TU VOGLIA DA ME SIRIUS BLACK, MA CREDO CHE DOVRESTI STARMI ALLA LARGA>

Sirius rimase lì fermo sulla panca a guardare Morgan allontanarsi ed uscire dalla Sala Grande; si riscosse quando una sua compagna di Casa gli appoggiò una mano sulla coscia

< Sirius non la calcolare neanche>

< MA VIA AL DIAVOLO>

Si alzò di scatto e raccolta la sua borsa dal tavolo dei Grifondoro cercò raggiungere la ragazza.

< AHAHA Black non ha capito con chi ha che fare. Mia sorella non si lascia imbambolare da un imbecille come lui.>

< Severus io credo che Black le piaccia. Vado in camera ho scordato un libro>

Lucius Malfoy si alzò dal suo posto e passivo si diresse verso il dormitorio.

Richiuse la porta dietro di sé e poggiata la borsa di cuoio accanto alla scrivania, aprì il suo baule e ne estrasse un grosso pacco incartato alla perfezione da un sottile strato di carta di un lucente color argento e un nastro verde finiva con un fiocco sulla superficie della scatola.
Lo tenne per un po’ tra le mani; gli prudevano
Accompagnato da un grido strozzato e dal rumore secco di vetro fracassato, l’Universo si infranse sul pavimento lasciando rotolare piccoli pianeti e minuscole stelle per l’intera stanza di Lucius, come, gli si era spaccato il cuore e un groppo alla gola gli aveva impedito di respirare, quando LEI aveva deliziato Potter con un suo bacio.

Ecco il nuovo capitolo
Spero che vi piaccia e che mi perdoniate per la mia assenza

Grazie a tutti i commentatori e anche un ringraziamento ai lettori silenziosi.

Al prossimo capitolo e buona lettura.

P.S= Viva lo ShoeBox Forum

  
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