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Autore: fanny6    07/09/2010    5 recensioni
"Quando mi hanno smistata in Grifondoro... ti ricordi, George? Hai fatto comparire una bellissima collana di Margherite per me"
Questa storia vuole essere la continuazione/ampliamento della storia "As time goes by", in quanto segue la vita di Jane Walker e quello che le succede dopo la Guerra Magica.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'The living years'
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-Aspetta, Grace... vieni qua! Fatti aggiustare il vestito...-

Grace non si lasciò acchiappare facilmente -Eddai, mamma!! Sono già tutti di là!-

Jane la guardò disperata: Grace era un'allegra peste che quel giorno compiva la bellezza di sei anni, e si era ovviamente rifiutata di farsi abboccolare i capelli rosso fiamma.

Quando finalmente riuscì a darle una sistemata al vestitino, la bambina non perse tempo e si divincolò dalle grinfie della madre.

-Ok, mamma, vado di là!- annunciò, prima di sparire in un nanosecondo

Mentre la grande famiglia Weasley la accoglieva in qualità di star della giornata, Jane entrava nella camera a fianco -Fred, tesoro... siamo pronti?- il bambino, capelli castano scuro e occhi dello stesso blu di sia madre e sua sorella, le rivolse un'occhiata pacata, impressionante per i suoi quattro anni d'età.

-Si, mamma- disse, tranquillo.

Era sempre stato tutto il contrario della sorella, nonchè la disperazione di suo papà, che aveva sempre avuto la segreta speranza che con il tempo diventasse simile allo zio Fred di cui portava il nome.

Invece, era proprio Grace, così carina e delicata, la mente malandrina della famiglia, mentre Fred aveva ereditato il carattere tranquillo e riservato di Jane.

-Eccoci!- annunciò Jane, entrando con Fred per mano

George, che a fatica era riuscito a convincere Grace ad aspettare l'arrivo del fratello prima di accendere le candeline, accolse con espressione esasperata i due.

-Eccovi! Sbrighiamoci prima che la festeggiata cambi idea!-

Accese con un colpo di bacchetta le sue super-candele, made in Tiri Vispi Weasley, che iniziarono a brillare con fiamme rosso vivo e scintille azzurre.

-Dai Gracey, esprimi un desiderio!- la incoraggiò Victoire, che aveva ormai otto anni

Grace chiuse gli occhi e incrociò le piccole dita con fare teatrale, perchè tutti sapessero che stava esprimendo un desiderio, e quando li ebbe riaperti soffiò contenta sulle candeline.

-ADESSO possiamo mangiare la torta?- sbuffò l'altra peste di famiglia, James Sirius, che era diventato il compagno di giochi inseparabile di Grace

-James!- lo rimproverò Ginny -Riceverai la tua fetta di torta quando e SE vorrà zia Jane!-
Grace gli fece la linguaccia, mentre Jane iniziava a distribuire la torta -Tieni James... Albus, ecco la tua-

-Glassie, zia Jane- rispose il bambino, che aveva tre anni così come Rose, primogenita di Ron ed Hermione.

-Chi manca ancora? Giusto! Molly e Lucy...- Jane servì una fetta anche alle gemelline di cinque anni di Percy

Hugo, Louis e Lily erano troppo piccoli per mangiare la torta, all'età di due anni scarsi, mentre la vivace testa rossa Dominique (disperazione di Fleur) ne mangiò addirittura tre.

-Dominque, per l'amor del scielo! Che maniere!-

-Hei, James! Guarda, papà mi ha regalato un manico di scopa giocattolo!- fece Grace, sventolando l'ultimo regalo in faccia al cugino

James era verde d'invidia -Ma...ma non è giusto! MIO papà era un Cercatore! Me lo fai provare?-

-Solo se TU mi fai giocare col tuo Piccolo Pozionista, domani! Accordo?-

James tese la manina alla cugina, per siglare il patto -Ci sto! Adesso andiamo in giardino, così ti faccio vedere come si vola!-

-Guarda che neanche tu sai volare, James!- lo rincorse Grace.

-Vado a sorvegliarli io, zia Jane- annunciò  Teddy, dall'alto dei suoi dieci anni

Anche Victoire si unì al gruppo, legata com'era a Teddy.

-Dobbiamo preoccuparci?- fece Ginny alla cognata

-Non credo- fece Jane, sedendosi finalmente fuori nel portico, per tenerli d'occhio, insieme agli altri adulti, che uscendo si spargevano per il giardino. I nonni Weasley preferirono prendere un tè coi Walker
Jane aveva preso a raccontare le ultime avventure di Grace e Fred a Ginny, Fleur ed Hermione, quando sentì in lontananza un inconfondibile -Ciao a tuuuutti!-

-MIRIAM! SEI ARRIVATA!- esclamò, correndole incontro per abbracciarla

Miriam gettò le braccia attorno al collo dell'amica -Non potevo mancare oggi! Ma non sono venuta proprio da sola...non ti spiace vero?-

-Adam! Che bello vederti- sorrise Jane, che ricordava come George le avesse detto che li aveva visti molto vicini ultimamente

Adam si fece avanti tenendo in braccio un sospetto fagottino.

-Mir...forse c'è qualcuno che dovresti presentare a Jane-

-Ma...ma... Miriam, è un...bambino!- Jane li guardò sconvolta

Miriam prese in braccio il piccolo per mostrarlo a Jane. -Ti presento Nathan. E' il bambino che ho adottato. Abbiamo, adesso che Adam è di nuovo qui-

-TU COSA?- Jane era allibita -Come..Come...come..?-

Nathan era un bellissimo bambino di pochi mesi, gli occhi e la pelle scuri.

-Non è stata una scelta avventata, era qualche anno che avevo in mente questo progetto. E adesso che ho una casa e un lavoro fisso, ho pensato che fosse arrivato il momento...e al San Mungo ci sono sempre tanti bambini che hanno bisogno di una mamma!- raccontò a Jane

-Ma è meraviglioso! Perchè non me l'hai detto?- Jane l'abbracciò di nuovo, mentre la notizia faceva il giro del giardino.

-Volevo che fosse una sorpresa- sorrise l'amica. Era maturata tanto negli ultimi anni, e Jane non dubitava che fosse pronta a prendersi cura di un bambino e a ricominciare davvero con Adam.
-Tra parentesi, Mir, i capelli corti ti stanno a meraviglia- fece Jane, con un enorme sorriso

Miriam scosse i corti ricci castani con soddisfazione -Lo so, mi danno un'aria matura! Ma Gracey dov'è? Ho un regalo da consegnare se non sbaglio...-

-JAMES! RIDAMMI LA SCOPA! ADESSO!- Grace era appesa ai piedi penzolanti di suo cugino -MI HAI SENTITO?-

-Noooo! Hai detto dieci minuti e non sono ancora passati!!-

-Ho detto cinque! HO DETTO CINQUE!- Grace strattonò James per terra. Jane corse sul luogo del misfatto.

-Grace! Chiedi scusa a James immediatamente- fece, severa, mentre George rideva alle sue spalle

-Ma mamma! Mi ha rubato la scopa!- protestò la bambina

-James, dai a Grace la sua scopa- intervenne Ginny, l'aria severa.
-MA MAMMA…-

Intanto, Miriam era andata a salutare Fred, che stava tranquillamente sul dondolo accanto alla nonna Vivian.

Adam aveva raggiunto George, nella speranza di riuscire a farsi dare qualche giorno libero, causa "paternità inaspettata".

-Ciao zia Miriam- salutò il piccolo Fred, allegramente, quando la vide

Miriam scompigliò i capelli al bambino -Hei, piccolo dolce Fred! Ho un nuovo cuginetto da presentarti!-

Era incredibile quanto Fred ricordasse sua mamma. -Dove?- domandò, educatamente curioso

-E' con zio Adam, scommetto che ti piacerà tanto! E scommetto...- tirò fuori dalla borsa un pacchetto regalo -...che ti piacerà anche questo!-

-Ma...zia Miriam- cercò di farla ragionare Fred -Oggi non è il MIO compleanno. E' il compleanno di Gracey- disse, serio

-Ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un pensierino. Tua sorella non è l'unica ad essere al centro dell'attenzione- ammiccò la ragazza

-Beh, allora...grazie!- esclamò Fred, dimenticando i suoi modi pacati e scartando il pacchetto

Risolta diplomaticamente la faccenda della scopa, anche Grace corse da zia Miriam a scartare l'ennesimo regalo della giornata.

-Ma è un costume da Hogwarts! Grazie zia Miriam! HEY! JAMES! GUARDA QUA! HO GIA' LA NIFORME PER LA SCUOLA!-

James ebbe un nuovo motivo per invidiare la cuginetta, e un altro ancora per iniziare a stressare la madre con continue richieste di regali per il compleanno.

Mentre i giochi in giardino proseguivano allegramente, e nel chiasso, George raggiunse Jane e le circondò le spalle con una delle sue lunghe braccia.

-Non c'è che dire, festa di compleanno della nostra star perfettamente riuscita!-

Jane gli sorrise -Guarda tutto questo...è splendido, no? Tutta questa vita.. tutti questi bambini, insomma!- rise poi

-Splendido è dire poco! Anche rumoroso aggiungerei-

-Molto rumoroso...e hai visto Nathan? E' stupendo!- osservò Jane, passando un braccio sulla schiena di suo marito

-Non me lo dire, Adam ha appena trovato la scusa per assentarsi dal lavoro- ridacchiò George -Credo proprio che gli darò una promozione, vista l'entità della situazione!-

Jane gli sorrise: gli affari di George andavano così bene da permetterle di stare a casa con i bambini fino a che non fossero andati a Hogwarts.

-Credo proprio che tu sia il marito migliore dell'universo-

-E io che tu sia la moglie che chiunque vorrebbe. Ma, per fortuna, hai scelto me- sorrise George, stampando un bacio sulle labbra di Jane

-Mamma- Fred tirò la gonna di Jane -Mamma, Grace dice che mi avete ‘dottato’. Non è possibile, VERO, mamma?-

-Non è che non è possibile- lo rassicurò George, prendendolo in braccio -Non vedi quanto somigli a mamma?-

Fred annuì, rassicurato, mentre Teddy faceva ridere Dominique e Rose cambiando il colore dei suoi capelli a comando.

-Lilla! Lilla, ti prego!-

-Biola! Biola!- rideva invece Rose

Victoire faceva da baby-sitter ai piccoli Louis e Hugo.

-No...Louis, non puoi rubargli le costruzioni...e non metterle in bocca!!-

Il pomeriggio andò avanti per le lunghe, perchè Jane e George invitarono Miriam, Adam e il piccolo Nathan a fermarsi per cena, e quando la casa fu finalmente priva di ogni ospite, era ormai tardi.

Sapevano bene che la parte tosta della giornata doveva ancora cominciare: Grace e Fred erano ancora a gironzolare per casa provando i nuovi giocattoli ricevuti al compleanno.

-Ragazzi, è il momento di fare la nanna- annunciò Jane, entrando nel salotto dove i due giocavano.

Fred, come al solito, si alzò obbediente.

Grace tentò di trattenerlo tirandolo per la maglia -Nooooo, dai! E' il mio compleanno, si sta svegli fino a tardi!-

-Grace, hai compiuto sei anni, e quindi devi andare a dormire anche tu- la ammonì Jane, gentilmente

Grace incrociò le braccia, imbronciata -Uffa. Papà ha detto che potevo...-

-Ah si, eh?- Jane lanciò un'occhiataccia a suo marito -George?-

-Ho detto che poteva fare un po' più tardi...- spiegò quello, colpevole. Si lasciava sempre abbindolare da Grace!

-Beh, siccome è già molto più tardi del solito, adesso si va a letto- fece Jane, con un tono che non ammetteva repliche. Era lei il genitore 'severo' tra i due, neanche a dirlo.

George fu costretto ad intervenire sollevando in braccio la figlia.

-Ma non vogliooooo!- continuava a lamentare

-Grace, da brava, adesso vai a dormire, e poi domani potrai divertirti quanto vorrai con i tuoi giochi nuovi e invitare James a giocare...okay?- fece Jane, convincente
Alla fine, Grace fu costretta a cedere per cause di forza maggiore.

-Ma domani voglio andare da James!-

-Se zia Ginny è d'accordo ti porterò a trovare James- acconsentì Jane, mentre aiutava Fred a mettersi il pigiama

Grace continuava a sbucare da ogni parte del letto, ancora eccitata per la fantastica giornata.

Jane rimboccò le coperte al piccolo Fred, che già si era addormentato, e andò a dare la buonanotte a sua figlia

-Buonanotte Gracey... sei una bimba grande adesso, eh?- le disse, con un sorriso e un bacio sulla fronte

-Puoi scommetterci. Da domani posso fare da baby-sitter a Fred, come fa Victoire coi suo fratelli!-

Jane le sorrise, prima di alzarsi dal letto della figlia per lasciare il posto a George

-Buonanotte, Gracey. Lo sai che sono tanto, tanto contento di te, vero?- disse, con tono di padre orgoglioso

Grace gli sorrise felice -Si che lo so! Grazie papà- disse, dandogli un bacino sulla guancia prima di mettersi a dormire come un angioletto

Quando anche Fred ebbe ricevuto la buonanotte dal papà, Jane richiamò George all'ordine -Adesso spegniamo la luce, su!-

George obbedì, prima di accostare la porta della camera dei bambini.

-Mi fai sempre fare la parte del caporale cattivo- brontolò Jane

-E' quello che sei. Io vado pazzo per i miei figli!-

Jane lo guardò seria -Sarei un caporale che odia i suoi figli, quindi?-

-No. Saresti la madre severa, e io il padre comprensivo. La parte che ho sempre voluto!- ghignò George

-La parte più facile- fece Jane, con aria di superiorità

-Può darsi- fece lui, sbadigliando -...ma sono troppo stanco per discuterne. Rimandiamo a domani?-

Jane sorrise, condiscendente -E allora a Nanna anche noi-

Era ufficiale: quando George decideva, messi a letto i bambini, di infilarsi il pigiama, la giornata poteva dirsi conclusa.

Jane si preparò a sua volta e, stravolta dalla giornata, si infilò sotto le coperte accanto a lui -...Ha già sei anni!-

Sentì George sospirare -Già sei...non ce ne accorgeremo neanche, e già dovrà andare ad Hogwarts-

-Tu ne hai quasi trenta bello mio- ghignò Jane -Non sei più un giovincello-

-Hai ragione, passerà poco e dovrai occuparti anche di me oltre che delle due pesti- rise lui

Gli occhi di Jane brillarono: la risata di George era una delle cose di cui si era innamorata per prima di lui -Ti amo- disse, semplicemente

George si sporse verso di lei per ricambiare con un bacio -Ti amo, Jane. Moglie e madre inflessibile-

Jane rise, prima di spegnere la luce sulla grande casa, che conteneva tutte le cose che amava di più nella vita: George, Grace e Fred, e tutti i loro ricordi più felici.

La finestra era semi aperta in quella nottata limpida, e uno scorcio di cielo stellato era ben visibile anche dal suo letto.

Come sempre, diede un'occhiata alla sua stella, Sirio, che brillava luminosa nel cielo. Sorrise, mentre chiudeva gli occhi e stringeva la mano di George: sapeva che il futuro le riservava ancora tante cose splendide accanto alle persone a cui voleva più bene.

 

Bene care lettrici =) E’ stato un piacere scrivere questa storia, e siamo grate a chiunque l’abbia letta e commentata, o anche solo gradita =) Non dimenticate di controllare perché a brevissimo partiremo con il seguito ;)
Baci e abbracci a tutte =) Love always =)

  
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