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Autore: Lovers_Twilight 96    08/09/2010    0 recensioni
-Zoe ama Chase.Chase ama Zoe.Unico dilemma: i due sono fratelli...almeno per la legge.
E' la triste verità per i due.Oltre al dolore perchè non possono stare insieme,si aggiunge il terribile incidente che toglie la vita ai loro genitori,trasportando l'intera famiglia in un oblio senza fine.
Riuscirà l'amore a risolvere ogni cosa?-
Questa è una storia a quattro mani!:D Un paio delle quali sono di MizzRini96_13,la scrittrice di Justice*.Speriamo vi possa piacere!Tratto dal capitolo uno:"All'età di otto anni,non avevo più la speranza che i miei mi regalassero un fratellino.Lo sapevo anch'io che ormai erano in là con gli anni,e che per mamma era stato difficile avere me.Di sicuro,non avrei mai pensato all'adozione."
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flashback

All'età di otto anni, non avevo più la speranza che i miei mi regalassero un fratellino. Lo sapevo anch'io che ormai erano in là con gli anni, e che per mamma era stato difficile perfino avere me. Di sicuro, non avrei mai pensato all'adozione.

Era un giorno come un altro.O almeno,credevo.Stavo tornando a casa dal mio primo giorno di quinta elementare e sentivo un certo nonsocchè nell'aria.
Quando entrai in casa,salutai i miei con il mio solito entusiasmo e me ne andai nella mia stanza. Solo allora mi accorsi che oltre al mio,di letto,ce n'era un altro.
Feci un urlo:

-Mammaaaaaa!! - urlai.
-Amore che c’è? Calmati-disse salendo pesantemente le scale, lo sentivo dal rumore dei suoi passi-cosa sarà mai successo per urlare così forte?
Non le detti nemmeno il tempo di entrare in camera che iniziai a parlare con tono irritato.
-Cosa ci fa un secondo letto nella mia cameretta?  
-È una storia molto lunga... quando mi sarò riposata te la racc…
Non la feci finire di parlare-Ho molto tempo di ascoltarti e siccome mi sembra una cosa molto importante voglio che tu me la racconti subito!-non mi fermai un attimo di parlare-accomodati sul letto, io mi siedo sulla poltrona e parla!-quella era la mia poltrona preferita, quando ero più piccola mi sembrava un gigante e quando cercavo di mettermici a sedere mi dovevo arrampicare. Mi sembrava di dover scalare l’Everest.
-Amore, per favore, cerca di capirmi... ho lavorato tutta la notte, sono molto stanca è meglio…-cercò di dileguarsi con quelle parole, ma io non glielo permisi.
-Raccontami tutto!!-urlai.
Mia madre si arrese velocemente e si sedette sul letto.
Mi raccontò per filo e per segno tutto ciò che le aveva detto mio padre durante la loro ultima chiamata, avvenuta circa tre giorni prima.
-Come di sicuro tu sai, tuo padre è fuori per lavoro e…- iniziò.
-È fuori!! Qui in giardino? Vado subito da lui-. E corsi fuori dalla stanza, ma mia madre mi prese per un braccio e mi disse: -È in un altro paese, non è qui da noi!!
-Ah!!-tornai a sedermi sulla poltrona-continua pure mamma!
-E un suo collega ha avuto un incidente in auto nel quale ha perso la vita… lui aveva un figlio già orfano di madre, perché lei aveva avuto un incidente sul lavoro, poi è andata in coma e da quello non si è più svegliata…
Mia madre si fermò, non capivo perché, mi guardava preoccupata. In quel momento mi accorsi che dai miei occhi aveva straripato una lacrima, che aveva rigato la mia guancia. Cancellai immediatamente quella piccola goccia d’acqua passandovi una mano.
-Continua pure!
-Non ti preoccupare ora arriva la parte più bella della storia che farà felici questi due angioletti-con queste dolci parole mia madre cercò di consolarmi, e ci riuscì.
Poi riprese la sua storia.
-Il tuo dolce papà ha deciso di portarlo a vivere con noi, così ti farà compagnia e vivrà felice… spero ti faccia piacere.
-Piacere!? Non direi proprio…
-Amore pensaci, è per il suo bene!!
-Lo so, infatti non mi fa piacere, sono contentissima .
-Oh piccola mia!! Ora non sono più stanca, mi sono levata un grosso peso che mi portavo qui dentro-e si mise la mano al petto-da tre giorni.
-Mamma, sono contenta che tu abbia trovato il coraggio di raccontarmi ciò che ti faceva paura, ormai sono grande ti capisco perfettamente!
-Ma hai solo dieci anni non puoi capirmi. Se mi capisci hai un cervello molto sviluppato, cosa che dubito perché io alla tua età non andavo benissimo a scuola. Non so da chi tu possa aver preso.
-Aspetta un attimo, quand’è che arrivano??
-Dovrebbero arrivare a momenti.
-A momenti!? E te neanche me lo volevi dire, perché?
-Non so pensavo che la tua reazione potesse essere negativaa…
-E…-la incitai a continuare.
Il campanello suonò.
Rimasi impassibile davanti a quel suono.
Passarono pochi secondi e mi precipitai giù per le scale; penso che fuori mi avessero già sentito, con tutta quella confusione che feci.
Giunta all’ultimo gradino mi fermai e mi posi una domanda: “E se fosse anche carino??”
Pensai che avevo un motivo in più per sbrigarmi ad aprire la porta.
Così corsi davanti a quell’oggetto che mi avrebbe cambiato la vita, però non capii perché mi fermai una seconda volta. Ecco il mio dubbio:
“E se i miei genitori dessero più attenzioni a lui che a me? E se smettessero di volermi bene?”
Il campanello suonò nuovamente, misi la mano sul pomello della porta e aprii.
Non mi interessava più ciò che sarebbe stato, a bastava solo che fosse carino.
Il mio principe azzurro.
Con i capelli castani e gli occhi blu, da grande sarebbe dovuto diventare alto e muscoloso.
Ecco la descrizione perfetta, del mio ragazzo perfetto,… no…, manca il carattere.
Mi avrebbe dovuto voler bene ed essere molto gentile con me, altrimenti mi avrebbe fatto innervosire se fosse diventato un donnaiolo...
  
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