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Autore: PiccolaPerfidaSplendidaMarty    09/09/2010    1 recensioni
E’ passato tantissimo tempo da quando Gabriel ha abbandonato Anna,Rob,Lewis e Kaitlyn, fuggendo dalla casa bianca e proseguendo per la sua strada;ne è passato davvero tanto da quando ha sconfitto Zetes e lo ha comunicato agli altri.
Nessuno ne ha mai sentito parlare da allora
La mia prima FF,spero vi piaccia.
P.S. solo per chi ha letto dark visions "il dono" e "il vampiro psichico"
Recensite in tanti!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo!!Che ne pensate?? I capitoli sono un po’ corti,ma dovete sapere che questa storiella era nata per essere pubblicata tutta insieme…ma con tutti i particolari però si è allungata e ho separato gli avvenimenti uno ad uno. Il lato positivo è che pubblicherò molto spesso ;) Allora godetevi questa piccola pillola Dark-Visioniana xD

Kait & Gabriel

 

capitolo 2

 

DARK VISIONS RETURN

 

Alla fine della mia giornata lavorativa uscii e mi recai nel mio appartamento per scaricare lo stress accumulato quella mattina. Non avevo raccontato a nessuno la causa del ritardo né tantomeno ci avevo riflettuto sopra abbastanza da spiegarmelo. Una piccola parte di me mi suggeriva di dimenticare questo avvenimento come pure gli altri,di tornare ad essere una felice ed allegra venticinquenne con il nome di Kaitlyn Fairchild, socievole e piena di amici; ma la restante Kait  sapeva che gli unici veri amici li avevo persi e considerava l’incontro ( se si poteva definire tale ) con Gabriel un evento così raro  e prezioso da non potersene scordare mai più. Arrivata a casa indossai una tuta,mi misi comodamente sul lettone a due piazze e chiusi gli occhi per riposarmi.

Mi svegliai di colpo, sudata ,con il cuore a mille e con un prurito alla mano insopportabile : per svolgere il mio dovere di psichica necessitavo un pezzo di carta ed una matita. Terrorizzata scesi dal letto e mi sedetti al mio tavolo da disegno, capendo che l’unico modo di placare quel bisogno insopportabile era soddisfarlo. Presi un foglio stropicciandolo tutto ,e rovesciando il portapenne afferrai una matita a caso.

 Mentre la mano completava l’opera, riconobbi me stessa di spalle che camminavo, e dietro -quindi in primo piano- qualcuno che mi seguiva.

 Un malintenzionato? Mi chiesi ancora più spaventata.

Non ebbi il tempo per altri pensieri perché la mano cominciò  un altro disegno utilizzando il nero; davanti ai miei occhi si stava materializzando una massa di capelli corti ma disordinati,una giacca ed un paio di jeans grigi che facevano intendere una figura intera di un uomo voltato,lo stesso di prima. C’era anche io,con i miei capelli rossi un po’ arruffati,che piangevo in un angoletto  per niente sollevata della scomparsa del personaggio inquietante. La scena sembrava sbiadita,anche il mio rosso dei capelli non era che un’eco di quello reale.

 Finalmente il bisogno psichico terminò a potei fermarmi ad osservare le premonizioni. Non mi era mai capitato di averne due insieme ,e secondo il mio parere poteva essere solo che un segno negativo.

Nel primo l’uomo nero mi seguiva,nel secondo se ne andava,perché?

<<  E io che speravo di rilassarmi… >>sospirai.

Ogni tanto avevo questi attacchi improvvisi, ma avevo sempre resistito loro. Evidentemente in questo caso era una cosa importante,forse pericolosa, che andava evitata per forza.

Farò meglio a cercare quel maledetto spray al peperoncino che mi ha comprato papà…

Dopo averlo trovato mi dedicai al passatempo preferito di ogni artista che si rispetti: pittura ad acquarello.

Dipinsi  un paio di paesaggi trovati su internet e lasciai asciugare i fogli;poi li riposi in una della mie tante cartelle, e sfogliando i disegni vecchi, mi davo consigli da sola. Così facendo occupai il restante pomeriggio.

<< Oh,no è già ora di cena!!Devo chiamare Patrice!!! Ma dov’è il cellulare?? Ah,eccolo qui  >>

Composi il numero e premetti il tasto verde;dopo un paio di squilli una voce acuta mi rispose.

<< Pronto? >>

<< Hey Patrice!! >>

<< Ciao Kait,ti stavo per chiamare. Non mi ricordo se stasera ci vediamo al cinese o al thailandese. Mi ricordo che avevi detto cinese perché ti piace di più,ma poi hai cambiato idea perché il thailandese è più vicino ,così ti ho chiamato per chiederti se vuoi un passaggio,visto che è presto, possiamo fare qualche km in più,no? >>

Sorrisi. Probabilmente era in auto,solo in auto parlava così velocemente.

<< Telefonavo proprio per questo. Grazie,adoro il cinese P. Quindi tra quanto arrivi? >>

<< Sto già qui ,bellezza!! Dai,sbrigati a scendere. >>

Già qui?! Accidenti!!

<< Perfetto,allora a tra poco P. >> e riattaccai.

Indossai il più in fretta possibile la prima cosa che mi capitò sotto mano e scesi.

Patrice mi aspettava con la musica altissima,cosa che non sospettavo neanche

lontanamente grazie all’isolamento acustico della macchina. Ovviamente non abbassò il volume appena entrai e senza aspettare che chiudessi lo sportello partì. Dal suo aspetto ci si sarebbe aspettato qualsiasi tipo di musica ma di certo non quella super dark - punk -  rock dei My Chemical Romance. Era perfetta con la camicetta bianca appena stirata, i pantaloni aderenti,i trampoli di 10 cm,e dalla sua coda di cavallo non sfuggiva neanche un capello,nonostante di stesse scatenando durante un momento tipicamente scream di “ Honey,This Mirror Isn’t Big…”.

E non potevo fiatare. Era una promessa fatta tempo prima : Patrice non mi parlava mentre io disegnavo,scarabocchiavo o dipingevo qualsiasi cosa ed io non parlavo se ascoltava la sua musica;a meno che non fosse davvero importante. Tipo “casa va a fuoco” o “hey stai per investire quel tipo!!”. Esagerato?  Sì,ma non per Patrice.

Forse il suo gusto acustico era l’unica cosa che non sopportavo di lei. Dopo essere scesa dalla macchina mi dimenticai totalmente delle mie preoccupazione psichiche e passai davvero una bella serata tra amiche…

Eliminando forse l’altro passaggio a casa della mia compagna.

  
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