Eccomi di
nuovo!!Che ne pensate?? I capitoli sono un po’ corti,ma
dovete sapere che
questa storiella era nata per essere pubblicata tutta
insieme…ma con tutti i
particolari però si è allungata e ho separato gli
avvenimenti uno ad uno. Il
lato positivo è che pubblicherò molto spesso ;)
Allora godetevi questa piccola
pillola Dark-Visioniana xD
Kait
& Gabriel
capitolo
2
DARK
VISIONS RETURN
Alla
fine della mia giornata
lavorativa uscii e mi recai nel mio appartamento per scaricare lo
stress
accumulato quella mattina. Non avevo raccontato a nessuno la causa del
ritardo
né tantomeno ci avevo riflettuto sopra abbastanza da
spiegarmelo. Una piccola
parte di me mi suggeriva di dimenticare questo avvenimento come pure
gli
altri,di tornare ad essere una felice ed allegra venticinquenne con il
nome di
Kaitlyn Fairchild, socievole e piena di amici; ma la restante Kait sapeva che gli unici veri
amici li avevo persi
e considerava l’incontro ( se si poteva definire tale ) con
Gabriel un evento
così raro e
prezioso da non potersene
scordare mai più. Arrivata a casa indossai una tuta,mi misi
comodamente sul
lettone a due piazze e chiusi gli occhi per riposarmi.
Mi
svegliai di colpo, sudata
,con il cuore a mille e con un prurito alla mano insopportabile : per
svolgere
il mio dovere di psichica necessitavo un pezzo di carta ed una matita.
Terrorizzata scesi dal letto e mi sedetti al mio tavolo da disegno,
capendo che
l’unico modo di placare quel bisogno insopportabile era
soddisfarlo. Presi un
foglio stropicciandolo tutto ,e rovesciando il portapenne afferrai una
matita a
caso.
Mentre la mano completava
l’opera, riconobbi
me stessa di spalle che camminavo, e dietro -quindi in primo piano-
qualcuno
che mi seguiva.
Un
malintenzionato?
Mi chiesi ancora più
spaventata.
Non
ebbi il tempo per altri
pensieri perché la mano cominciò
un
altro disegno utilizzando il nero; davanti ai miei occhi si stava
materializzando una massa di capelli corti ma disordinati,una giacca ed
un paio
di jeans grigi che facevano intendere una figura intera di un uomo
voltato,lo
stesso di prima. C’era anche io,con i miei capelli rossi un
po’ arruffati,che
piangevo in un angoletto per
niente
sollevata della scomparsa del personaggio inquietante. La scena
sembrava
sbiadita,anche il mio rosso dei capelli non era che un’eco di
quello reale.
Finalmente il bisogno
psichico terminò a potei
fermarmi ad osservare le premonizioni. Non mi era mai capitato di
averne due
insieme ,e secondo il mio parere poteva essere solo che un segno
negativo.
Nel
primo l’uomo nero mi
seguiva,nel secondo se ne andava,perché?
<<
E io che speravo di
rilassarmi… >>sospirai.
Ogni
tanto avevo questi
attacchi improvvisi, ma avevo sempre resistito loro. Evidentemente in
questo
caso era una cosa importante,forse pericolosa, che andava evitata per
forza.
Farò meglio a cercare
quel maledetto spray al
peperoncino che mi ha comprato papà…
Dopo
averlo trovato mi
dedicai al passatempo preferito di ogni artista che si rispetti:
pittura ad
acquarello.
Dipinsi un paio di paesaggi
trovati su internet e
lasciai asciugare i fogli;poi li riposi in una della mie tante
cartelle, e sfogliando
i disegni vecchi, mi davo consigli da sola. Così facendo
occupai il restante
pomeriggio.
<<
Oh,no è già ora di
cena!!Devo chiamare Patrice!!! Ma dov’è il
cellulare?? Ah,eccolo qui >>
Composi
il numero e premetti
il tasto verde;dopo un paio di squilli una voce acuta mi rispose.
<<
Pronto? >>
<<
Hey Patrice!! >>
<<
Ciao Kait,ti stavo
per chiamare. Non mi ricordo se stasera ci vediamo al cinese o al
thailandese.
Mi ricordo che avevi detto cinese perché ti piace di
più,ma poi hai cambiato
idea perché il thailandese è più
vicino ,così ti ho chiamato per chiederti se
vuoi un passaggio,visto che è presto, possiamo fare qualche
km in più,no? >>
Sorrisi.
Probabilmente era in
auto,solo in auto parlava così velocemente.
<<
Telefonavo proprio per
questo. Grazie,adoro il cinese P. Quindi tra quanto arrivi?
>>
<<
Sto già qui
,bellezza!! Dai,sbrigati a scendere. >>
Già qui?! Accidenti!!
<<
Perfetto,allora a
tra poco P. >> e riattaccai.
Indossai
il più in fretta
possibile la prima cosa che mi capitò sotto mano e scesi.
Patrice
mi aspettava con la
musica altissima,cosa che non sospettavo neanche
lontanamente
grazie
all’isolamento acustico della macchina. Ovviamente non
abbassò il volume appena
entrai e senza aspettare che chiudessi lo sportello partì.
Dal suo aspetto ci
si sarebbe aspettato qualsiasi tipo di musica ma di certo non quella
super dark
- punk - rock dei
My Chemical Romance.
Era perfetta con la camicetta bianca appena stirata, i pantaloni
aderenti,i
trampoli di 10 cm,e dalla sua coda di cavallo non sfuggiva neanche un
capello,nonostante di stesse scatenando durante un momento tipicamente
scream
di “ Honey,This Mirror Isn’t
Big…”.
E
non potevo fiatare. Era una
promessa fatta tempo prima : Patrice non mi parlava mentre io
disegnavo,scarabocchiavo o dipingevo qualsiasi cosa ed io non parlavo
se
ascoltava la sua musica;a meno che non fosse davvero importante. Tipo
“casa va
a fuoco” o “hey stai per investire quel
tipo!!”. Esagerato? Sì,ma
non per Patrice.
Forse
il suo gusto acustico
era l’unica cosa che non sopportavo di lei. Dopo essere scesa
dalla macchina mi
dimenticai totalmente delle mie preoccupazione psichiche e passai
davvero una
bella serata tra amiche…
Eliminando
forse l’altro
passaggio a casa della mia compagna.