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Autore: _moonlight    12/09/2010    11 recensioni
[...]Anche il vicinato, ormai, si abituato a loro; li consideravano una coppia bizzarra e altrettanto attraente, tutti pensavano che lo spirito combattivo di Lily, come un fuoco, fosse l’unica cosa capace di placare quella stronzaggine e quel narcisismo del freddo Scorpius, un autentico pezzo di ghiaccio. Lo stesso valeva per il giovane biondo: solo lui poteva placare i mille bollori della bella rossa. Insomma, una coppia del tutto imperfetta ma perfetta in tutto quello che era la loro imperfezione. Erano praticamente inseparabili, e lo pensavano tutti… prima di quel giorno.
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ma perché cazzo si trovava lì? Era finita no? Finita definitivamente.
E allora di nuovo, perché stava lì?
Imprecava a sè stesso da quando aveva deciso di andare davanti casa sua. Ma cosa gli saltava in mente, andarci e poi?
Che gli doveva dire? Che poteva fare? Di certo non gli avrebbe pregato di tornare con lui, eppure era questo quello che voleva. Era tutto un totale casino nella mente di Scorpius.
La rivoleva con sé, oh sì. Voleva tutto di lei, anche quei discorsi stupidi che facevano.

Tutto.

Proprio quando alzò la testa in direzione della sua camera da letto, ricordò uno dei tanti discorsi fatti con lei: uno di quelli seri però.
Avevano parlato di Romeo e Giulietta: sapeva che era uno dei romanzi drammatici che le piacevano di più, l’aveva costretto anche a vedersi tutti i film su di loro. Perfino anche il libro!
Ricordava che Lily aveva pianto a tutti i film, anche a distanza di tempo, nonostante sapeva che i protagonisti sarebbero morti. Lo spronava sempre a non scherzarci su, perché alla fine la situazione era simile. E, in effetti, era vero.
Scorpius non era così stupido da suicidarsi per lei, no? … ora non ne era poi tanto sicuro.
Aveva pensato che loro erano una strana alternativa di Romeo e Giulietta. Non i nuovi loro e nemmeno una misera copia. Erano un'altra storia, simile, ma non uguale.
E con un Romeo molto più figo di quello di prima, erano proprio diversi! Erano una Giulietta combattiva e un Romeo stronzo.
Erano del tutto diversi da quella Giulietta sognatrice e quel Romeo senza palle.
Alla fine, però, le famiglie si odiavano davvero e loro erano quei soliti dementi che provano piacere nel farsi del male a vicenda. Quell’amore, per quanto masochista e imprudente, era sempre un amore al di fuori di ogni schema. Era troppo strano…
A pensarci, Scorpius, notò che anche la fine era simile alla trama di Romeo e Giulietta.
A differenza che gli ultimi due erano morti, mentre almeno lui, Lily non ne era certa, stava patendo tutto quello che era possibile patire da vivo, senza la sua Giulietta affianco.
La loro era proprio una storia complicata.
Eppure, come poteva riaverla con sé, quando non aveva le palle nemmeno per dirle quello che provava davvero? 
Comunque ormai era fatta. Stava lì, sotto il suo porticato e davanti alla porta della sua casa, come faceva a tirarsi indietro? Dopo tutto era un Serpeverde, anzi no, era Scorpius Malfoy.
Così, preso un bel respiro profondo, senza ricordarsi cosa di preciso doveva dire, premette il dito sul campanello e attese.
Quando vide la figura alla porta, preferì morire nelle celle della prigione di Azkaban: Harry Potter, con tutta la sua magnificenza… per la sua età, apparve all’uscio della porta in sole pantofole, maglia e mutande, lasciando la visuale delle gambe piuttosto pelose.
Oh, povera Ginny Weasley, pensò Scorpius dopo quella visione raccapricciante.
Tossicchiò nervoso e cominciò a parlare, “Signor Potter, sono Scorpius Malfoy. Scu… scusi il disturbo.”
Tentò di dire Scorpius, cercando di essere il più gentile possibile.
“So chi sei, Scorpius” rispose nervoso l’uomo.
“Bene, sono venuto qua per vedere Lily… posso?”
“No, non puoi!” disse velocemente Harry, “Hai fatto soffrire la mia bambina, dimmi un po’… come hai fatto a sedurla, eh? Quale incantesimo le hai mandato!?”
“Che cosa?!” sbottò Scorpius, “Senti Harry, ti posso chiamare Harry?”
Il Prescelto strabuzzò gli occhi, “Certo che no!”
“Ok, allora ti chiamo ‘Potter’?”
“Signor Potter.”
Scorpius annuì velocemente, “Sì ok, quello che ti pare! Ma devi farmi parlare con quella stu--, con TUA… vostra figlia, io devo chiarire!”
“… Somigli troppo a tuo padre. Mi fai impressione.”
La vecchiaia gli aveva giocato brutti scherzi? Si ritrovò a pensare Scorpius, mentre la voce s’inclinava sempre di più.
“Anche lei somiglia molto ad Albus. Anche se in versione di anziano in pensione. Mai pensato a un po’ di riposo o ad un lifting?”
“Se vuoi parlare con mia figlia, questo è di certo il modo sbagliato, Scorpius.”
Il ragazzo si posò una mano sulla fronte, trascinandosela fino alle labbra, “Io. Devo. Parlarle.”
“Io invece penso che le cose vadano bene così come sono. La tua e la mia famiglia più lontane stanno e meglio è.”
“Ma insomma, che cazzo mi frega a me della mia famiglia? Non frega a me e deve fregare a te… a lei!  Se cambio nome, come genero ti vado bene?!” Scorpius sbuffò amaramente.
“Mio genero?!”
Harry si posò gli occhiali sul naso e respirò rumorosamente.
“Non è per te, Scorpius. È meglio che finisca così… Lily si troverà un altro ragazzo e andrà tutto bene, molto meglio di com’è ora.”
“Questo lo lasci scegliere a Lily, signor Potter.”
Harry sospirò, “Comunque, ora non è in casa. Buona Notte Malfoy”  lo liquidò scocciato, mentre si apprestava a chiudere la porta.
“E dai Papà!”
Nemmeno a dirlo e la porta sbatte violentemente in faccia a Scorpius.
 “Chissà se scopa abbastanza” pensò ad alta voce, mentre usciva dal vialetto.
 

 

La luce era accesa. Conosceva la sua camera e sapeva che quello era il suo balcone. Quel vecchio sfregiato gli aveva detto una cazzata, Lily doveva essere per forza in casa.
Doveva almeno provare a chiarire.
Stava per incamminarsi di nuovo verso casa Potter, quando si fermò di scatto pensando alla visuale di Papà Potter in biancheria intima. Magari poteva capitargli James, oppure la Signora Potter… lei gli stava decisamente più simpatica.
Guardò ancora il balcone e si toccò la tasca per prendere la bacchetta. Dov’era la bacchetta? Ah sì, a casa.
“Porco Merlino.”
Pensò a vari modi alla babbana: fischiare avrebbe svegliato tutto il vicinato, tirare sassi l’avrebbe fatta solo arrabbiare e chiamandola per nome sicuramente avrebbe svegliato i Potter.
Lily una sera gli aveva raccontato come usciva di nascosto da camera sua: le era sempre piaciuto fare le cose alla babbana, le rendevano molto più pericolose.
C’era una scala nascosta dalle edere, se non sbagliava, proprio affianco alla balconata; ogni volta che usciva, prendeva quella scala, e lo stesso valeva se doveva salire di nascosto. Se ci riusciva lei, perché non poteva  farlo anche lui?
E poi, quella casa non era solo dei figli Potter!? Perché diavolo doveva scendere da una scala mal ridotta, quando poteva benissimo uscire dalla porta?
Non l’avrebbe mai capito.
Si avvicinò furtivamente alla scala mezza rotta e, tra un’imprecazione e l’altra, cominciò a salire; Come gli era venuto in mente di fare quella cazzata?
Tutto per vedere Lils e poi non sapere cosa dirgli? Bella prospettiva, Scorpius Malfoy!
Arrivato quasi alla fine della scala e poggiato il piede sulla grata del balcone, un ramo di edere che adornava il muro si ruppe e, nel cadere al suolo, fece più rumore del previsto.
Appena pensò che nessuno si sarebbe accorto di niente -anche perché, nella posizione in cui si trovava, era difficile pensarlo come una persona normale- Lily uscì dalla camera con tanto di bacchetta alla mano.
Girò gli occhi dalla parte opposta alla sua per controllare chi ci fosse e, quando si girò verso Scorpius, gli occhi azzurri si spalancarono dalla sorpresa. Senza pensarci due volte si precipitò davanti a lui.
“Si può sapere cosa stai facendo?” domandò alzando la voce di un’ottava e poi riducendola in un sussurro.
“Non avevo niente da fare e mi sono dato all’arrampicata… cosa diavolo ti sembra che sto facendo razza di stupida?!” sbottò Scorpius, in una posizione poco comoda; se faceva qualche movimento strano, sarebbe morto spiaccicato al suolo.
“E perché ti sei arrampicato proprio sul muro di casa mia? Vuoi qualcosa?”
Scorpius alzò le spalle, “Mi sentivo ‘Romeo e Giulietta’, dai, fammi passare che cado.”
“E perché, ripeto, sul balcone di casa mia?”
Sorrise, “Perché se io sono Romeo e tu sei Giulietta, a meno che tu non sia una Potter ed io non sia un Malfoy.”
Cercò di scavalcare la ringhiera, ma Lily lo bloccò, “Tu non vai da nessuna parte.”
“Guarda che cado, cretina.”
“I trogloditi in casa mia non ce li voglio.”
Scorpius sospirò scocciato, “Ok, vorrà dire che ti parlo da qui.”
“Mi dispiace Romeo, ma qui non c’è nessuna Giulietta, quindi gira il tuo bel culo e tornatene da dove sei venuto perché mi sono-”
“… Il gatto randagio sotto casa nostra, ti vuole” la interruppe Scorpius. “Anche il signor Mc Royal ogni volta che mi vede chiede di te.”
Lily rimase in silenzio a guardarlo, senza capire.
“Manchi ai piatti di casa nostra, e a volte chiedono: ‘Ma dov’è quella scassa palle di Lily? Non ci rompe più?’.  Manchi al divano che non sente il tuo peso di quando ti ci butti sopra saltando, o di quando ti ci addormenti sopra. Alla doccia, che non ti sente più cantare, all’armadio, che ormai è chiuso da più di due settimane. Manchi al letto, che è così freddo. Manchi a quelle povere piante che avevi piantato… no anzi, a loro non manchi per niente” sorrise, “Non sei molto brava nel giardinaggio, te lo devo dire.”
Sbagliava o la stava per far piangere?
“Manchi all’intera casa, che non sente più le tue urla e le tue risate. E…” si stava avvicinando al suo volto, “… Manchi…” continuò a dire, “… A ... ” mentre faceva arrivare le sue labbra a pochi centimetri da quelle di lei.
Non appena lasciò le mani per cercare di prendere il volto di Lily, si ricordò che stava al di fuori del balcone.
Fu un momento: perse l’equilibrio e stava per precipitare! Era la fine… e che fine poi. Però, quando pensava di essere ormai spacciato, invece di trovarsi schiantato al suolo, si senti volare.
Aprì gli occhi.
Lily era poggiata sulla ringhiera del balcone; il viso posato sulla mano sinistra e la bacchetta in quella destra, puntata proprio su di lui.
“Sei un disastro” mormorò facendolo arrivare dov’era prima.
“Che ci puoi fare, non sono mai stato bravo con le dichiarazioni” rispose, ancora a mezz’aria.
“Non vuoi finire l’elenco delle cose a cui manco?”
Scorpius scosse il capo, fissandola, e solo allora notò qualcosa che prima non aveva visto, “Sai, mi sembri un panda” sorrise.
Lily imprecò e lo guardò tra il serio e l’impacciato, “Non sei nella posizione di criticarmi Malfoy, e poi è per colpa della matita.”
“Certo…”
“Un'altra parola e muori. Nel vero senso della parola, stavolta.”
“Perché ti trucchi? Esci con qualcuno?”
Lily spostò la bacchetta facendo lievitare Scorpius fino al piccolo balconcino, poi lasciò che cadesse sulle mattonelle fredde, senza alcuna pena.
“Ovvio che esco con qualcuno” disse, incrociando le braccia al petto.
Scorpius si toccò la testa dolorante, e si mise a sedere per sgranchirsi le gambe. “Sai, a me Albus ha detto il contrario.”
“Vai a chiedere ad Albus se esco con qualcuno? Mi pedini? È un po’ triste come cosa.”
“Anche prima quando stavo candendo” continuò a parlare Scorpius, alzandosi.
“Ehi, mi ascolti?!” esclamò sbalordita Lily.
“Anche prima mentre cadevo, ci stavo pensando…”
“Malfoy, fatti visitare. Ma da uno bravo.”
Scorpius non sembrò sentirla, “Stavo pensando a perché non esci con altri ragazzi…” alzò lo sguardo verso di lei, senza sorridere.
Si sistemò i capelli ed aspettò che lei rispondesse.
“Ma ti pare che te, mentre cadi, ti metti a pensare al perché non esco con altri ragazzi?! Ma pensa ad altre cose per Merlino! Come se fossero fatti tuoi, poi.”
“Poi mi sono dato una risposta da solo.” sorrise.
Lily sbuffò scocciata, incrociò le braccia sotto il petto e lo guardò con cipiglio. “Tutto questo mentre stavi cadendo?”
“Ho pensato che tu non potresti mai uscire con altri ragazzi” rispose sicuro.
“E perché no?” chiese Lily scettica.
Scorpius alzò le spalle e si avvicinò, “Perché non sono me.”
“Allora tanto meglio, non pensi? Uno che non mi tratti come una stupida, uno che mi ama e non mi faccia sentire una cogliona. Un ragazzo che non mi metta le corna.”
La mano di Scorpius arrivò velocissima al suo braccio, “TU NON PUOI STARE CON NESSUN ALTRO RAGAZZO! TU AMI ME E BASTA!”
Saperla con altri ragazzi gli aveva sempre dato sui nervi, era una cosa che non tollerava. Lei era solo sua.
Lily rimase impietrita, con il braccio che cominciava a far male e il suo sguardo che bruciava, “C-che… che stai dicendo?”
Scorpius lasciò la presa e abbassò la bacchetta che Lily, inconsciamente, teneva puntata su di lui, “Dimmi che è una bugia. E te lo giuro, non mi farò più vedere. Dimmi che non sei ancora innamorata di me e te lo prometto, non mi rivedrai più.”
Lily aprì la bocca e la richiuse un paio di volte; guardò a destra e sinistra, balbettò qualcosa e poi lo fissò un'altra volta. Posò le mani sul suo torace e lo spinse via leggermente, senza staccare le mani dalla sua maglietta.
“Cos’è tutta questa convinzione, eh? ... Che dichiarazione di merda, Scorpius. Che razza di Romeo sei… io…”  continuò a balbettare, cercando di dire troppe cose messe insieme.
“Io potrei amare altre persone mille volte di più di quanto ho amato te!” disse seria, mentre si allontanava da lui.
Il ragazzo strinse i pugni e annuì, poi, senza salutarla, fece per scavalcare di nuovo, prima che la voce tremante di lei lo bloccasse di nuovo.
“Tutti i ragazzi che ho visto ultimamente… nessuno mi ha fatto sentire una stupida come invece fai tu. Tutti i ragazzi che ho incontrato… nessuno di loro mi ha mai fatto sentire viva almeno la metà di quando son con te.”
Sorrise, mentre uno strano torpore lo avvolgeva. Lo amava sul serio.
“Che dichiarazione di merda, Potter.”
E si girò giusto un momento prima di essere travolto da due braccia calde.
 

 

“Vuoi scendere come prima?” domandò Lily qualche ora dopo, mentre cercava inutilmente di staccarsi dalle labbra di Scorpius.
“Non ti ho mai visto così eccitata, Giulietta” la prese in giro Scorpius, senza rispondere alla domanda.
“Oh, ma falla finita”.

 

 

 

Ingoiò rumorosamente, mentre teneva stretta la mano di Lily.
“Senti… Harry, ti posso chiamare Papà, no? Io sono Scorpius Malfoy, il fidanzato di Lily. Penso che sarò vostro genero per un bel po’ di tempo… oh, e per il mio cognome non penso che lo cambierò, ma Lily Luna Malfoy suona davvero bene.”
La ragazza al suo fianco gli diede una gomitata, “Non prendertela papà… vedi, lui scherza sempre.”
“…”
“Papà? Ehi Papà?”
“…”
“Scorps, sei un coglione.”
“Perché deve essere sempre colpa mia, eh?”

 

 

Erano così…Perfetti
Quei Romeo e Giulietta.

♥__________________________

Mi scuso per Harry OOC, ma non lo so fare quel maledetto uomo! Non mi viene!
Comunque, questo era l'ultimo capitolo <3
Spero vi sia piaciuto e ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito il primo capitolo. Ci rivediamo in 'forever' o in altre fiction ;)

   
 
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