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E allora di nuovo, perché stava lì?
Imprecava a sè stesso da quando aveva deciso di andare davanti casa sua. Ma cosa gli saltava in mente, andarci e poi?
Che gli doveva dire? Che poteva fare? Di certo non gli avrebbe pregato di tornare con lui, eppure era questo quello che voleva. Era tutto un totale casino nella mente di Scorpius.
La rivoleva con sé, oh sì. Voleva tutto di lei, anche quei discorsi stupidi che facevano.
Tutto.
Proprio
quando alzò la testa in direzione della sua camera da letto,
ricordò uno dei
tanti discorsi fatti con lei: uno di quelli seri però.
Avevano
parlato di Romeo e Giulietta: sapeva che era uno dei romanzi drammatici
che le
piacevano di più, l’aveva costretto anche a
vedersi tutti i film su di loro.
Perfino anche il libro!
Ricordava
che Lily aveva pianto a tutti i film, anche a distanza di tempo,
nonostante sapeva
che i protagonisti sarebbero morti. Lo spronava sempre a non scherzarci
su,
perché alla fine la situazione era simile. E, in effetti,
era vero.
Scorpius
non era così stupido da suicidarsi per lei, no? …
ora non ne era poi tanto
sicuro.
Aveva
pensato che loro erano una strana alternativa di Romeo e Giulietta. Non
i nuovi
loro e nemmeno una misera copia. Erano un'altra storia, simile, ma non
uguale.
E con un
Romeo molto più figo di quello di prima, erano proprio
diversi! Erano una
Giulietta combattiva e un Romeo stronzo.
Erano del
tutto diversi da quella Giulietta sognatrice e quel Romeo senza palle.
Alla fine,
però, le famiglie si odiavano davvero e loro erano quei
soliti dementi che
provano piacere nel farsi del male a vicenda. Quell’amore,
per quanto
masochista e imprudente, era sempre un amore al di fuori di ogni
schema. Era
troppo strano…
A
pensarci, Scorpius, notò che anche la fine era simile alla
trama di Romeo e
Giulietta.
A
differenza che gli ultimi due erano morti, mentre almeno lui, Lily non
ne era
certa, stava patendo tutto quello che era possibile patire da vivo,
senza la
sua Giulietta affianco.
La loro
era proprio una storia complicata.
Eppure,
come poteva riaverla con sé, quando non aveva le palle
nemmeno per dirle quello
che provava davvero?
Comunque
ormai era fatta. Stava lì, sotto il suo porticato e davanti
alla porta della sua
casa, come faceva a tirarsi indietro? Dopo tutto era un Serpeverde,
anzi no, era
Scorpius Malfoy.
Così,
preso un bel respiro profondo, senza ricordarsi cosa di preciso doveva
dire,
premette il dito sul campanello e attese.
Quando
vide la figura alla porta, preferì morire nelle celle della
prigione di Azkaban:
Harry Potter, con tutta la sua magnificenza… per la sua
età, apparve all’uscio
della porta in sole pantofole, maglia e mutande, lasciando la visuale
delle
gambe piuttosto pelose.
Oh, povera
Ginny Weasley, pensò Scorpius dopo quella visione
raccapricciante.
Tossicchiò
nervoso e cominciò a parlare, “Signor Potter, sono
Scorpius Malfoy. Scu… scusi
il disturbo.”
Tentò di
dire Scorpius, cercando di essere il più gentile possibile.
“So chi
sei, Scorpius” rispose nervoso l’uomo.
“Bene,
sono venuto qua per vedere Lily… posso?”
“No, non
puoi!” disse velocemente Harry, “Hai fatto soffrire
la mia bambina, dimmi un
po’… come hai fatto a sedurla, eh? Quale
incantesimo le hai mandato!?”
“Che
cosa?!” sbottò Scorpius, “Senti Harry,
ti posso chiamare Harry?”
Il Prescelto
strabuzzò gli occhi, “Certo che no!”
“Ok,
allora ti chiamo ‘Potter’?”
“Signor
Potter.”
Scorpius
annuì velocemente, “Sì ok, quello che
ti pare! Ma devi farmi parlare con quella
stu--, con TUA… vostra figlia, io devo chiarire!”
“… Somigli
troppo a tuo padre. Mi fai impressione.”
La
vecchiaia gli aveva giocato brutti scherzi? Si ritrovò a
pensare Scorpius,
mentre la voce s’inclinava sempre di più.
“Anche lei
somiglia molto ad Albus. Anche se in versione di anziano in pensione.
Mai
pensato a un po’ di riposo o ad un lifting?”
“Se vuoi
parlare con mia figlia, questo è di certo il modo sbagliato,
Scorpius.”
Il ragazzo
si posò una mano sulla fronte, trascinandosela fino alle
labbra, “Io. Devo. Parlarle.”
“Io invece
penso che le cose vadano bene così come sono. La tua e la
mia famiglia più
lontane stanno e meglio è.”
“Ma
insomma, che cazzo mi frega a me della mia famiglia? Non frega a me e
deve
fregare a te… a lei! Se
cambio nome,
come genero ti vado bene?!” Scorpius sbuffò
amaramente.
“Mio
genero?!”
Harry si
posò gli occhiali sul naso e respirò
rumorosamente.
“Non è per
te, Scorpius. È meglio che finisca
così… Lily si troverà un altro ragazzo
e
andrà tutto bene, molto meglio di com’è
ora.”
“Questo lo
lasci scegliere a Lily, signor Potter.”
Harry
sospirò, “Comunque, ora non è in casa.
Buona Notte Malfoy” lo
liquidò scocciato, mentre si apprestava a
chiudere la porta.
“E dai Papà!”
Nemmeno a
dirlo e la porta sbatte violentemente in faccia a Scorpius.
“Chissà
se scopa abbastanza” pensò ad alta
voce, mentre usciva dal vialetto.
La luce
era accesa. Conosceva la sua camera e sapeva che quello era il suo
balcone.
Quel vecchio sfregiato gli aveva detto una cazzata, Lily doveva essere
per
forza in casa.
Doveva
almeno provare a chiarire.
Stava per
incamminarsi di nuovo verso casa Potter, quando si fermò di
scatto pensando
alla visuale di Papà Potter in biancheria intima. Magari
poteva capitargli
James, oppure la Signora Potter… lei gli stava decisamente
più simpatica.
Guardò
ancora il balcone e si toccò la tasca per prendere la
bacchetta. Dov’era la
bacchetta? Ah sì, a casa.
“Porco
Merlino.”
Pensò a
vari modi alla babbana: fischiare avrebbe svegliato tutto il vicinato,
tirare
sassi l’avrebbe fatta solo arrabbiare e chiamandola per nome
sicuramente
avrebbe svegliato i Potter.
Lily una
sera gli aveva raccontato come usciva di nascosto da camera sua: le era
sempre
piaciuto fare le cose alla babbana, le rendevano molto più
pericolose.
C’era una
scala nascosta dalle edere, se non sbagliava, proprio affianco alla
balconata;
ogni volta che usciva, prendeva quella scala, e lo stesso valeva se
doveva
salire di nascosto. Se ci riusciva lei, perché non poteva farlo anche lui?
E poi,
quella casa non era solo dei figli Potter!? Perché diavolo
doveva scendere da
una scala mal ridotta, quando poteva benissimo uscire dalla porta?
Non
l’avrebbe mai capito.
Si
avvicinò furtivamente alla scala mezza rotta e, tra
un’imprecazione e l’altra,
cominciò a salire; Come gli era venuto in mente di fare
quella cazzata?
Tutto per
vedere Lils e poi non sapere cosa dirgli? Bella prospettiva, Scorpius
Malfoy!
Arrivato
quasi alla fine della scala e poggiato il piede sulla grata del
balcone, un
ramo di edere che adornava il muro si ruppe e, nel cadere al suolo,
fece più
rumore del previsto.
Appena
pensò che nessuno si sarebbe accorto di niente -anche
perché, nella posizione
in cui si trovava, era difficile pensarlo come una persona normale-
Lily uscì
dalla camera con tanto di bacchetta alla mano.
Girò gli
occhi dalla parte opposta alla sua per controllare chi ci fosse e,
quando si
girò verso Scorpius, gli occhi azzurri si spalancarono dalla
sorpresa. Senza
pensarci due volte si precipitò davanti a lui.
“Si può
sapere cosa stai facendo?” domandò alzando la voce
di un’ottava e poi
riducendola in un sussurro.
“Non avevo
niente da fare e mi sono dato all’arrampicata…
cosa diavolo ti sembra che sto
facendo razza di stupida?!” sbottò Scorpius, in
una posizione poco comoda; se
faceva qualche movimento strano, sarebbe morto spiaccicato al suolo.
“E perché
ti sei arrampicato proprio sul muro di casa mia? Vuoi
qualcosa?”
Scorpius
alzò le spalle, “Mi sentivo ‘Romeo e
Giulietta’, dai, fammi passare che cado.”
“E perché,
ripeto, sul balcone di casa mia?”
Sorrise,
“Perché se io sono Romeo e tu sei Giulietta, a
meno che tu non sia una Potter ed
io non sia un Malfoy.”
Cercò di
scavalcare la ringhiera, ma Lily lo bloccò, “Tu
non vai da nessuna parte.”
“Guarda
che cado, cretina.”
“I
trogloditi in casa mia non ce li voglio.”
Scorpius
sospirò scocciato, “Ok, vorrà dire che
ti parlo da qui.”
“Mi
dispiace Romeo, ma qui non c’è nessuna Giulietta,
quindi gira il tuo bel culo e
tornatene da dove sei venuto perché mi sono-”
“… Il
gatto randagio sotto casa nostra, ti vuole” la interruppe
Scorpius. “Anche il
signor Mc Royal ogni volta che mi vede chiede di te.”
Lily
rimase in silenzio a guardarlo, senza capire.
“Manchi ai
piatti di casa nostra, e a volte chiedono: ‘Ma
dov’è quella scassa palle di Lily?
Non ci rompe più?’.
Manchi al divano che
non sente il tuo peso di quando ti ci butti sopra saltando, o di quando
ti ci
addormenti sopra. Alla doccia, che non ti sente più cantare,
all’armadio, che
ormai è chiuso da più di due settimane. Manchi al
letto, che è così freddo.
Manchi a quelle povere piante che avevi piantato… no anzi, a
loro non manchi
per niente” sorrise, “Non sei molto brava nel
giardinaggio, te lo devo dire.”
Sbagliava
o la stava per far piangere?
“Manchi
all’intera casa, che non sente più le tue urla e
le tue risate. E…” si stava
avvicinando al suo volto, “…
Manchi…” continuò a dire,
“… A ... ” mentre faceva
arrivare le sue labbra a pochi centimetri da quelle di lei.
Non appena
lasciò le mani per cercare di prendere il volto di Lily, si
ricordò che stava
al di fuori del balcone.
Fu un
momento: perse l’equilibrio e stava per precipitare! Era la
fine… e che fine
poi. Però, quando pensava di essere ormai spacciato, invece
di trovarsi
schiantato al suolo, si senti volare.
Aprì gli
occhi.
Lily era
poggiata sulla ringhiera del balcone; il viso posato sulla mano
sinistra e la
bacchetta in quella destra, puntata proprio su di lui.
“Sei un
disastro” mormorò facendolo arrivare
dov’era prima.
“Che ci
puoi fare, non sono mai stato bravo con le dichiarazioni”
rispose, ancora a
mezz’aria.
“Non vuoi
finire l’elenco delle cose
a cui
manco?”
Scorpius
scosse il capo, fissandola, e solo allora notò qualcosa che
prima non aveva
visto, “Sai, mi sembri un panda” sorrise.
Lily
imprecò e lo guardò tra il serio e
l’impacciato, “Non sei nella posizione di
criticarmi Malfoy, e poi è per colpa della
matita.”
“Certo…”
“Un'altra
parola e muori. Nel vero senso della parola, stavolta.”
“Perché ti
trucchi? Esci con qualcuno?”
Lily
spostò la bacchetta facendo lievitare Scorpius fino al
piccolo balconcino, poi
lasciò che cadesse sulle mattonelle fredde, senza alcuna
pena.
“Ovvio che
esco con qualcuno” disse, incrociando le braccia al petto.
Scorpius
si toccò la testa dolorante, e si mise a sedere per
sgranchirsi le gambe. “Sai,
a me Albus ha detto il contrario.”
“Vai a
chiedere ad Albus se esco con qualcuno? Mi pedini? È un
po’ triste come cosa.”
“Anche
prima quando stavo candendo” continuò a parlare
Scorpius, alzandosi.
“Ehi, mi
ascolti?!” esclamò sbalordita Lily.
“Anche
prima mentre cadevo, ci stavo pensando…”
“Malfoy,
fatti visitare. Ma da uno bravo.”
Scorpius
non sembrò sentirla, “Stavo pensando a
perché non esci con altri ragazzi…”
alzò
lo sguardo verso di lei, senza sorridere.
Si sistemò
i capelli ed aspettò che lei rispondesse.
“Ma ti
pare che te, mentre cadi, ti metti a pensare al perché non
esco con altri
ragazzi?! Ma pensa ad altre cose per Merlino! Come se fossero fatti
tuoi, poi.”
“Poi mi
sono dato una risposta da solo.” sorrise.
Lily
sbuffò scocciata, incrociò le braccia sotto il
petto e lo guardò con cipiglio.
“Tutto questo mentre stavi cadendo?”
“Ho
pensato che tu non potresti mai uscire con altri ragazzi”
rispose sicuro.
“E perché
no?” chiese Lily scettica.
Scorpius
alzò le spalle e si avvicinò,
“Perché non sono me.”
“Allora
tanto meglio, non pensi? Uno che non mi tratti come una stupida, uno
che mi ama e non mi faccia sentire
una
cogliona. Un ragazzo che non mi metta le corna.”
La mano di
Scorpius arrivò velocissima al suo braccio, “TU
NON PUOI STARE CON NESSUN ALTRO
RAGAZZO! TU AMI ME E
BASTA!”
Saperla
con altri ragazzi gli aveva sempre dato sui nervi, era una cosa che non
tollerava. Lei era solo sua.
Lily
rimase impietrita, con il braccio che cominciava a far male e il suo
sguardo
che bruciava, “C-che… che stai dicendo?”
Scorpius
lasciò la presa e abbassò la bacchetta che Lily,
inconsciamente, teneva puntata
su di lui, “Dimmi che è una bugia. E te lo giuro,
non mi farò più vedere. Dimmi
che non sei ancora innamorata di me e te lo prometto, non mi rivedrai
più.”
Lily aprì
la bocca e la richiuse un paio di volte; guardò a destra e
sinistra, balbettò
qualcosa e poi lo fissò un'altra volta. Posò le
mani sul suo torace e lo spinse
via leggermente, senza staccare le mani dalla sua maglietta.
“Cos’è tutta
questa convinzione, eh? ... Che dichiarazione di merda, Scorpius. Che
razza di
Romeo sei… io…” continuò
a balbettare,
cercando di dire troppe cose messe insieme.
“Io potrei
amare altre persone mille volte di più di quanto ho amato
te!” disse seria, mentre
si allontanava da lui.
Il ragazzo
strinse i pugni e annuì, poi, senza salutarla, fece per
scavalcare di nuovo,
prima che la voce tremante di lei lo bloccasse di nuovo.
“Tutti i
ragazzi che ho visto ultimamente… nessuno mi ha fatto
sentire una stupida come
invece fai tu. Tutti i ragazzi che ho incontrato… nessuno di
loro mi ha mai fatto
sentire viva almeno la metà di quando son con te.”
Sorrise,
mentre uno strano torpore lo avvolgeva. Lo
amava sul serio.
“Che
dichiarazione di merda, Potter.”
E si girò
giusto un momento prima di essere travolto da due braccia calde.
“Vuoi
scendere come prima?” domandò Lily qualche ora
dopo, mentre cercava inutilmente
di staccarsi dalle labbra di Scorpius.
“Non ti ho
mai visto così eccitata, Giulietta” la prese in
giro Scorpius, senza rispondere
alla domanda.
“Oh, ma
falla finita”.
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Ingoiò
rumorosamente, mentre teneva stretta la mano di Lily.
“Senti… Harry,
ti posso chiamare Papà, no? Io
sono Scorpius Malfoy, il fidanzato di Lily. Penso che sarò vostro genero per un bel po’ di
tempo… oh, e per il mio cognome non
penso che lo cambierò, ma Lily Luna Malfoy suona davvero
bene.”
La ragazza
al suo fianco gli diede una gomitata, “Non prendertela
papà… vedi, lui scherza
sempre.”
“…”
“Papà? Ehi
Papà?”
“…”
“Scorps,
sei un coglione.”
“Perché
deve essere sempre colpa mia, eh?”
Erano
così…Perfetti
Quei Romeo e Giulietta.
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Mi scuso per Harry OOC, ma non lo so fare quel maledetto uomo! Non mi viene!Comunque, questo era l'ultimo capitolo <3
Spero vi sia piaciuto e ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito il primo capitolo. Ci rivediamo in 'forever' o in altre fiction ;)