CAPITOLO VENTICINQUESIMO
E fu
allora che Charanna in persona scese fra i comuni mortali, a prendere a calci
qualche culo orchesco. Inutile dire come la battaglia si concluse.
Ma no,
che avete capito!
Non per
merito di Charanna, lei è solo arrivata per sbraitare un po’!
Oltretutto
ad un certo punto si è rotta un tacco, ha messo su il muso e ha lasciato che
gli altri se la sbrigassero da soli. Insomma, è la solita Charanna.
A scontro
ultimato,
A parte
il danno ormai irrimediabile ai vestiti di Konstantin, che dopo lo strisciare
fra il fango ed i cespugli, dopo essersi fatti prendere a schiaffi da un
albero, dopo essere crollati addosso ad un orco e persino sopravvissuti ad una
battaglia, avevano chiaramente perso la speranza di tornare, un giorno, dei
vestiti normali, a parte questo, dicevo, tutto sembrava andare piuttosto bene.
- Dove
sono gli Hobbit?- domandò Aragorn, esasperato, quando si accorse che nessuno
degli altri sembrava interessato alla loro assenza
- Ho
lasciato Sam a controllare il campo!- si giustificò Konstantin – ma degli altri
non so niente.-
Il
Ramingo sospirò, alzando gli occhi al cielo
-
Meraviglioso. O ci siamo persi gli Hobbit, o se li sono presi gli Orchi, prima
di battere in ritirata. E, naturalmente, di Frodo non abbiamo la benché minima
notizia. C’è altro?-
- Abbiamo
perso anche i due minorati mentali.- gli ricordò Boromir
-
Fantastico!- proruppe Aragorn, ormai sull’orlo di una crisi di nervi
(lungo il fiume, piccola barchetta
malridotta)
- Padron
Frodo?-
- Dimmi,
Sam.-
- Ma la
sappiamo, la strada per Mordor?-
- A dir
la verità… no. Ma Aragorn è stato tanto gentile da segnarcela su questa mappa,
quando siamo ripartiti da Caras Galadhon.-
-
Ptifullo berilli. Ma quante margheritine colorate…-
- Hai
detto qualcosa, Sam?-
Il
giardiniere si guardò attorno, perplesso
- No…
state nascosto, padron Frodo, potrebbe essere un inganno del Nemico!-
- Sam!-
il Portatore alzò gli occhi al cielo – Il Nemico non parlerebbe di margheritine
colorate!-
Poi, una
gelida consapevolezza si fece largo nell’animo dell’Hobbit
- O
porca…-
Afferrò
la coperta che aveva gettato all’interno della barca e la sollevò.
Sotto,
ovviamente ubriaco fradicio, c’era Vanamir che discuteva con sé stesso
-
Miseriaccia!- obbiettò Sam – Ora che facciamo?-
- Di
tornare indietro non se ne parla.- ribadì Frodo.
E quando
Sauron seppe (e lo seppe) che Vanamir di Gondor avrebbe accompagnato gli Hobbit
a distruggere l’Anello, rischiò seriamente di prendere un infarto per le
risate.
(il solito boschetto di Amon Hen,
di cui sentiremo la mancanza quando finalmente
Non c’era
molto tempo per i saluti e ulteriori preparativi.
Ormai era
sicuro che gli Hobbit erano stati rapiti mentre, molto probabilmente, Frodo si
era diretto verso Mordor, da solo, come aveva già accennato di voler fare.
Che fine
avessero fatto Vanamir ed Andael, questo
(“Stupidi Orchi” aveva detto Gimli “se li
hanno presi loro, non sanno in che guaio sono andati a cacciarsi”).
In quegli
ultimi minuti di pace, Charanna raggiunse Aragorn, per coordinare con lui le
mosse successive. Dovevano organizzarsi bene e in fretta, se volevano avere
qualche chance di salvare gli Hobbit dalle grinfie degli Orchi e gli Orchi
dalle cazzate di Vanamir e dagli incantesimi di Andael (poveri Orchi, arrivano persino a farmi pena)
-
Charanna, tu e Haldir che intendete fare?-
-
Pensavano di tornare a Caras. Dobbiamo far sapere agli altri Elfi che la
situazione è peggio del previsto. Inoltre, lo sanno anche i cretini che Sauron
non si farà fermare senza opporre resistenza. Persino la matta sostiene che, se
vogliamo avere qualche speranza, noi Elfi dobbiamo scendere in battaglia al
fianco degli Uomini, come ai vecchi tempi. E credimi, io c’ero a quei vecchi
tempi. Mi scoccia dirlo, ma la psicopatica ha ragione, su questo punto.-
- Bene.
Di sicuro io, Legolas e Gimli seguiremo gli Orchi. Sai qualcosa su come si
comporterà Ikar?-
- Vengo
con voi.-
- Bene.-
Charanna sospirò - Anche se lui non lo ammetterà mai, le ferite di Boromir non
sono affatto leggere. Gli ci vorrà un po’ di tempo per riprendersi del tutto.
Ed io…- alzò gli occhi, fissando il Ramingo. Per la prima volta, Aragorn resse
il suo sguardo come quello di una donna matura, di una guerriera. Per una
manciata di secondi, Charanna non fu più una bambina viziata, in perenne lite
con il mondo. -… io credo che dovrebbero tornare verso Caras, con me. Inoltre,
voi dovete inseguire i vostri nemici, e non potete farlo, con un ferito ed una
bimba che inciampa su ogni radice sporgente. Davvero, non è il caso.-
Aragorn
rise – Mi ammazzeranno, se li lascio qui.-
- Non è
una vera e propria separazione, se ci pensi. Proseguite fino ad incrociare gli
Orchi, li ammazzate, riprendete i vostri amici e poi andate verso
- Sei una
brava ragazza, Charanna.-
-
Ragazza? Ma hai una vaga idea di quanti anni io abbia? Ma senti questo,
“ragazza” mi deve chiamare!- finse di imbronciarsi, serrano le braccia davanti
al petto – non crescerai mai.-
- Bene.
Ci siamo organizzati.-
- Bene.
Vi siete organizzati.-
(da qualche parte fra Isengard e il
boschetto di Amon Hen)
- Gentile
signor Orco, per quanto non sia un patito delle scampagnate in montagna,
preferirei mi mettesse giù all’istante.-
L’Orco
grugnì, ma non diede cenno di aver ascoltato.
Andael
sospirò. Questa era bella da morire.
Gli Uruk l’avevano rapito.
E lo
stavano portando ad Isengard, da loro capo.
Che poi
era anche il suo capo.
Che però
avrebbe dovuto far finta di non esserlo, perché gli Hobbit non lo sapevano.
E anche
gli Hobbit erano stati rapiti dagli Uruk, che li portavano dal loro capo.
Che
probabilmente si sarebbe incazzato, dato che non erano gli Hobbit che stava
cercando.
- Che mal
di testa!- si lagnò l’apprendista stregone.
Si sforzò
tuttavia di guardare il lato positivo.
Stava
tornando ad Isengard, dove avrebbe potuto salutare il suo maestro!!
E avrebbe
pure chiesto se i crebain si erano ripresi dal loro ultimo incontro.
Ovviamente,
la situazione era piuttosto seria. Non poteva collaborare coi cattivi perché
comunque si era affezionato ai buoni, e non poteva collaborare coi buoni
perché, inutile ribadirlo, lavorava per i cattivi!
Eppure
c’era qualcosa di perversamente divertente, in quella situazione.
Tanto che
Andael, portato rudemente in spalla da un Orco, non riuscì a trattenersi, e
pure lui scoppiò a ridere, come, molto lontano da lì, aveva fatto anche suo
padre.
FINE
CAPITOLO VENTICINQUESIMO
SANTO CIELO!!! E’ FATTA.
GRAZIE
ad EVENING_STAR per
la sua fedeltà insormontabile, per le risate fatte insieme, per i suoi commenti
che mi hanno risollevato il morale nei momenti di depressione.
in generale A CHI HA
SEGUITO QUESTA STORIA, perché capisco possa essere difficile seguire una
parodia che a) non è poi tanto innovativa e b) a volte si blocca senza che
l’autrice dia più segni di vita. Non la smetterò di scusarmi, mi dispiace per i
momenti morti, ma l’ispirazione o c’è, o non se ne parla nemmeno
A TOLKIEN, che ha
creato questo mondo e che non smette mai di sorprendermi
AGLI EROI DI TURNO,
che si prestano notte e giorno ai miei scleri
ALLA MUSICA, AL MIO
COMPUTER, AL MIO GATTO, ALLA MAMMA, AL PAPA’, A SCRUBS E A TUTTI LE COSE CHE MI
HANNO FATTO RIDERE
AI MIEI AMICI,
Nischino11, Aly e, di recente, Coso, che senza di loro non avevo neanche metà
della voglia di ridere che ho adesso
A SAURON, che si
sta’ rivelando un personaggio divertente e a cui mi sto affezionando e AI
VALAR, che ancora non mi hanno incenerita.
Infine, grazie AD
ANDAEL, per la sua incapacità di far funzionare la magia, il suo eroismo nel
non essersi mai trasformato in un Gary Stu, le sue battute, i suoi momenti di
delirante saggezza.
e, infine, GRAZIE,
sentite GRAZIE, a TUTTI COLORO DI CUI MI SONO DIMENTICATA, e che non figurano
in questo elenco.
CI VEDIAMO, COL
PROSSIMO CAPITOLO DELLA SAGA!!!!!!
CHAR--
FINE