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Autore: giuly97    15/09/2010    2 recensioni
Bella abita a Phoenix,ma appena compie ventotto anni va a stare dalla nonna,a Forks. In questa cittadina dello stato di Washington conosce Edward,i due non si incontreranno in modo molto piacevole. Un malanno improvviso della nonna però li farà incontrare. La loro storia d’amore sboccerà col tempo,come un prezioso fiore,e sarà da tutti benvoluta,soprattutto da Marie,la nonna di Bella. Ps. Tutti umani
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Viaggio

 

Drin Drin Drin

 

 Un fastidiosissimo ronzare mi arriva alle orecchie,lentamente spalanco gli occhi.

Alzando la testa dal cuscino mi rendo conto che l’odioso rumore è prodotto dalla mia sveglia a forma di mucca,regalo di mia nonna.

Ricordandomi della nonna mi alzo di scatto dal letto,cadendo ovviamente con la faccia sul pavimento,sono troppo maldestra!

Appena riesco a sbrogliare le gambe dal lenzuolo e a mettermi in piedi mi avvicino al calendario che si trova sul mio comodino.

19 FEBBRAIO.

Questa data è cerchiata con del colore rosso.

Oggi sarei partita,avrei lasciato la casa dei miei genitori e sarei andata a Forks.

Ops.

Che sbadata,non mi sono nemmeno presentata!
Piacere.

Io sono Isabella Marie Swan,anche se preferisco essere chiamata semplicemente Bella.

Ho vent’otto anni compiuti e sono un medico.

Più precisamente sono una pediatra.

Ho lunghi e setosi capelli castani e occhi color cioccolato fondente,la pelle molto chiara e fisicamente sono magra,ma con le “curve” al punto giusto.

I miei genitori sono Charlie e Renee Swan,hanno rispettivamente cinquanta anni lui e quarantotto lei.

Poi c’è lei,la mia amatissima nonnina,Marie,ha quasi settant’anni,anche se per la vitalità che ha ne dimostra venti di anni,abita da sola in un agglomerato urbano sperduto,purtroppo il nonno è morto molto tempo fa.

Io l’adoro,lei è una donna meravigliosa,pronta a dare tutto pur di aiutare il prossimo,e visto che mi ha praticamente cresciuto,ho deciso di ricambiare,con immensa gioia,il favore,infatti oggi partirò per andare a Forks,città in cui la mia nonna abita.

<< Bella,tesoro,è ora >> mia madre entra piano nella mia camera ridestandomi dai pensieri.

Fra meno di due ore l’aereo partirà,quindi io devo prepararmi.

<< ok mamma,mi vesto e scendo >> lei annuisce e va in cucina a prepararmi la colazione.

Subito vado in bagno e mi faccio rapidamente una doccia,poi,con solo il telo a coprirmi il corpo apro l’armadio ed afferro gli abiti scelti ieri sera per prepararmi.

Dopo aver indossato l’intimo metto un jeans blu scuro con sopra una camicetta a mezze maniche lilla e le mie immancabili converse viola.

Poi mi trucco leggermente con del  rossetto color pesca e un po’ di cipria.

Per finire asciugo i capelli rendendoli boccolosi,poi metto un ferretto al lato,in modo che il ciuffo che ho non mi vada davanti gli occhi,afferro il giacchetto del medesimo colore della camicetta.

Appena sono pronta lancio una rapida occhiatina allo specchio prendo la borsa coordinata all’abbigliamento e le due valige,per poi scendere al piano di sotto.

<< piccola vuoi una mano con quelle valige? >> domanda tristemente mio padre,i miei genitori sono tristi all’idea che io vada dalla nonna,ma hanno accettato la mia decisione.

<< non preoccuparti papà,faccio da sola >> rispondo sorridendo leggermente,appena arrivata in salotto poso le valige e vado in cucina,mamma ha preparato una torta al cioccolato,la mia preferita!

Afferro un piatto in cui metto una fettina di torta e poi mi preparo un cappuccino.

Mi accomodo a tavola e faccio colazione in tutta calma.

Appena finito di mangiare corro in bagno a lavare i denti e poi scendo nuovamente al piano inferiore.

Pronta per andare all’aeroporto.

<< andiamo >> dice mio padre afferrando la giacca,una mia valigia e le chiavi della macchina.

Mi accompagnerà lui all’aeroporto,perché la mia auto è stata spedita a Forks.

Dopo aver caricato entrambe le mie valige nel bagagliaio,e aver salutato la mia casetta,e mia madre ovviamente,salgo a bordo del veicolo.

La mia nuova vita sta per cominciare!

***

Appena arrivo all’aeroporto saluto il mio papà,che fatica a trattenere le lacrime.

Dopo aver fatto il check-in salgo abbordo dell’aereo,e attendo con pazienza che il volo finisca.

Per far passare il tempo mi metto a leggere uno dei miei romanzi preferiti, Orgoglio e Pregiudizio.

Più vado avanti a leggere della storia fra Elisabeth e Mr.Darcy più mi immergo in un mondo tutto mio,quando all’improvviso una voce metallica mi ridesta.

<< Informiamo i signori passeggeri che l’aereo sta per atterrare a Seattle,quindi ritornate ai vostri posti e allacciate le cinture >>

Dopo aver allacciato la cintura l’aereo comincia a perdere quota.

Purtroppo un volo diretto per Forks non esiste,quindi dopo aver preso il volo per Seattle devo prendere quello per Port Angeles e con un taxi devo andare a Forks.

***

Appena arrivo a Port Angeles ritiro i bagli e esco dall’aeroporto.

Il cielo è nuvoloso.

Ovvio,in questi posti c’è il più alto tasso di pioggia degli Stati Uniti.

Subito chiamo un taxi,che prontamente si ferma vicino a me.

Allora carico le valige nel bagagliaio e entro nell’abitacolo.

<< dove la porto signorina? >> mi domanda gentilmente il tassista.

Un uomo sulla sessantina,con capelli brizzolati e una fitta barba. Mi ricorda un po’ babbo natale.

<< a questo indirizzo,grazie >> esclamo passandogli un foglietto con su scritto l’indirizzo della casa di mia nonna

<< Forks,perché una bella signorina come lei va in questa cittadina,sempre se posso sapere >> esclama l’uomo discretamente avviandosi per le uggiose strade della città.

<< perché voglio stare con mia nonna,che abita qui >> rispondo semplicemente,per il resto del viaggio non parliamo.

Appena arriviamo fuori dalla casa di mia nonna,io scendo e prendo le valige.

<< quant’è? >> domando all’uomo

<< per lei signorina sono solo venti dollari >> mi dice bonariamente l’uomo.

Io sorrido e pago,prima che il taxi va via riesco a scorgere il prezzo reale della corsa.

49 dollari.

Appena il taxi scompare alla mia vista afferro le valige con per il manico e corro alla porta d’entrata,suono il campanello e dopo dieci secondi la porta viene spalancata.

<< nonna >> urlo abbracciandola di slancio,lei mi stringe fortissimo per poi allontanarmi un pochino

<< oh tesoro,ti sei fatta bellissima >> mi sorride,per poi afferrare una delle mie valige,nonostante le mie proteste,e trascinarla in casa.

L’entrata è proprio come ricordavo,con le pareti bianche,alcuni mobiletti bassi,e delle piantine.

La nonna porta la valigia in salone,la abbandona vicino al divano in pelle color panna.

<< tesoro,sono felicissima che sei venuta a stare da me >> sussurra per poi sorridere << suppongo che sarai stanca,quindi vieni,ti faccio vedere la tua camera >> dice ancora.

Poi afferra ancora la valigia,e si avvia alle scale.

Però,quando incomincia a salire io riprendo la mia valigia,la nonna sarà pure giovanile,ma ha comunque sessanta nove anni!

Arriviamo al piano superiore,e dopo aver percorso il corridoio la nonna si ferma d’avanti ad una porta bianca.

Abbassa la maniglia e entra nella stanza.

Quello che mi si presenta d’avanti mi fa sorridere.

La stanza è enorme,luminosa ed ariosa.

Al centro dell’immenso spazio vi è un letto a baldacchino e proprio di fronte al magnifico letto un enorme armadio.

Esattamente affianco all’armadio vi è una scrivania con sopra un computer di ultima generazione.

Cammino fino al mobile bianco e vicino poso le valige.

Guardando rapidamente la stanza mi accorgo che è disseminata di foto.

Alcune ritraggono me e la nonna manche se la maggior parte di esse rappresenta solo me.

Ci sono foto in cui sono appena nata,altre in cui ho cinque anni,quelle del diploma,quelle delle mie innumerevoli visite alla nonna e tante altre.

Guardando attentamente la camera noto che vicino al letto a due piazze vi sono dei comodini.

E a ridosso del muro una libreria.

Sugli scaffali vi sono tanti libri di diverso genere.

Sorrido,io adoro leggere.

Mi giro verso la nonna << questa camera è meravigliosa >> le dico,lei mi sorride radiosa

<< sono felice piccola >> sussurra << ora sistemati pure cara,io vado a preparare il pranzo >> dice ancora,io annuisco e lei esce dalla camera.

Dopo aver aperto le valige ed aver sistemato i vestiti nell’armadio do uno sguardo alle foto attaccate sul muro.

Quattro mi colpiscono particolarmente.

In una io ho circa sei anni,sono sorridente,e sto giocando su di un’altalena.

Quell’altalena la ricordo,l’aveva costruita mio padre,proprio qui a Forks,nell’immenso giardino della casa di mia nonna.

Nella seconda sono io a diciassette anni.

Nella foto non guardo l’obbiettivo,sto guardando qualcosa alle mie spalle.

Nella terza invece siamo io e un’altra bambina abbracciate,credo di avere circa quattro anni in questa foto.

Ricordo quella bambina.

Quando venivo a trascorrere l’estati dalla nonna giocavo sempre con lei.

Eravamo molto amiche,ma quando io avevo dieci anni,lei e la sua famiglia si trasferirono in un’altra città.

Com’è che si chiamava?

Non ricordo proprio,lo chiederò dopo alla nonna.

La quarta foto invece non ritrae me,ma la mia dolce nonnina.

Credo che la suddetta foto è stata scattata poco tempo fa,in fatti la nonna è identica ad ora.

Ha i capelli bianchi e ricci corti,gli occhi castano scuro e un sorriso dolce.

<< tesoro,il pranzo è pronto >> la voce della nonna mi raggiunge dalla cucina,io allora scendo al piano inferiore.

Appena arrivata in cucina un odore ottimo raggiunge le mie narici.

Lasagne,buone!

Mi siedo comodamente a tavola.

<< grazie nonna >> dico appena lei mi posa il piatto davanti al viso.

<< di nulla tesoro >> esclama sedendosi di fronte a me.

Dopo un po’ decido di spezzare il silenzio.

<< nonna,nella mia camera c’è una foto che ritrae me e una bambina dai capelli neri,com’è che si chiamava? >> domando con curiosità,lei mi sorride.

<< ma certo tesoro,tu parli di Alice,Alice Cullen >> esclama per poi continuare << cara ragazza,lo sai che si è ritrasferita con la famiglia qui a Forks,magari potresti riallacciare i rapporti con lei.

Sai,suo fratello maggiore è molto carino,e mi sembra adatto a te >> dice facendomi scoppiare a ridere.

<< per ora i ragazzi non m’interessano >> sussurro

<< comunque dimmi Bella,hai trovato lavoro? >> mi chiede la nonna,io annuisco

<< certo,sono stata assunta all’ospedale di Forks,ho spedito il mio curriculum al primario,ed è rimasto molto colpito dalla mia esperienza >> esclamo soddisfatta.

In fondo è vero,io ho lavorato in molti ospedali importanti,come quello di Phoenix o anche quello di Los Angeles,anche se in quest’ultimo ho lavorato solo un anno.

<< benissimo,motivo in più per conoscere il fratello di Alice,anche lui è medico,come il padre d’altronde >> sorride la nonna maliziosamente

<< ok,ne riparliamo un’altra volta >> dico sorridendo,lei mi fissa

<< tesoro,ne riparliamo oggi,ho invitato Alice e Ed,suo fratello,qua a casa,loro hanno accettato,mi considerano una nonna >> continua,io la guardo sconsolata scuotendo la testa

<< sempre la solita,ogni volta che vengo a Forks provi ad accasarmi >> sorrido

<< ma fidati piccola,questo è quello giusto,è identico a te,ama leggere,in tutta la sua vita ha avuto un’unica fidanzata ed inoltre è sempre molto gentile. Inoltre ha appena ventinove anni >> dice << prova almeno a parlarci >> implora,io sorrido ancora

<< ok >> mi arrendo alla fine.

 

Spazio di Giuly.

 

Salve,

so che ho molte storie incompiute,

ma questa mi è venuta in mente e l'ho dovuta scrivere.

I capitoli sono solo quattro più un epilogo finale.

Spero che la storia possa piacervi,per favore,lasciatemi un commentino *-*

Un bacio,

al prossimo capitolo ^^

  
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