ALLEANZA INIMMAGINABILE
di Jendra
tradotta da bran of hell
Harry/Lucius
Nota: come richiesto, tradurrò anche il ‘prequel’(si dice
così?), cercando di mantenere una traduzione alla settimana almeno di tutte e
tre le serie. Lavoro permettendo. Devo ammettere che la serie, composta di tre
diverse fic, è entusiasmante, e sono felice che anche voi la pensiate cosi.
cap.1
Severus Snape stava camminando,
impettito, per la classe. Sul suo viso era presente un ghigno. L’anno
scolastico era appena cominciato,e lui era deciso di traumatizzare i suoi
scolari grazie all’accoppiamento del nuovo partner del quinto anno. Mettere
Harry Potter con Draco Malfoy, significava certamente avere molto divertimento.
Bhe, almeno per lui. Dopotutto, doveva trarre il proprio godimento dove e
quando gli era permesso, no?
I suoi occhi, improvvisamente,
furono attirati da qualcosa di strano che stava succedendo a due studenti.
Improvvisamente la sua idea sugli accoppiamenti, non gli parve più così buona.
Cosa gli era passato per la mente ad appaiare *quei* due?
“Sig. Crabbe! Sig. Longbottom! Che
cosa, precisamente, pensate di star facendo?”
Snape godé internamente del fatto
che il tono della sua voce fece fremere di paura Neville Longbottom, provocando
uno scatto nel giovane, che colpì il calderone che certamente *non* conteneva
la pozione di crescita per capelli - che scaricò il suo contenuto dritto sugli
sfortunati studenti a fronte di loro.
Potter e Malfoy saltarono via, con
esclamazioni di disgusto, mentre le loro mani stavano per muoversi ed asciugare
via la confusione sui loro accappatoi.
“Fermatevi!” Fu il grido di Snape.
La sua voce conteneva abbastanza comando, come abbastanza forza magica, perché
l’intera classe si gelasse immediatamente.
“Allontanatevi dalla pozione”,
ordinò Snape. “Potter, Malfoy, andate nel mio ufficio e toglietevi gli abiti.
Senza”, e mise molta enfasi su quell’unica parola, quasi gridando, “*senza*
toccare la pozione, o permettergli di arrivare sulla vostra pelle nuda. Weasley
e Goyle vi porteranno nuovi accappatoi.” Ron e Gregory Goyle si diressero verso
l’uscita, talmente veloci da far quasi pensare che avessero usato la tecnica
dell’apparizione. Nel frattempo, Harry e Draco, si diressero rapidamente ma
attentamente verso l’ufficio.
“Il resto di voi, riprenda a
lavorare. Dieci punti da Gryffindor per la goffaggine del sig. Longbottom e lei
e il sig., Crabbe, mi porterete una pergamena lunga due piedi su come precisamente
siate riusciti a cambiare una semplice pozione per la crescita dei capelli in
un *veleno a contatto*.” Con estrema soddisfazione, osservò il cambio da rosso
cremisi a bianco fantasma del ragazzo. Forse *questo* finalmente, insegnerebbe
al giovane a prestare attenzione nella sua classe. Crabbe, comunque, mostrava
la solita faccia idiota. Mentalmente scosse il capo. Nonostante quello che
dicevano alcuni degli insegnanti, *vi erano* alunni che non era davvero
possibile educare, ed il sig. Crabbe ne era il tipico esempio.
Mentre dava ordini,
contemporaneamente radunava alcuni ingredienti dall’armadio a muro, incluso uno
dall’armadietto a cui solo lui poteva accedere. Con questi, creo una pozione,
che una volta raffreddata, una parte venne messa nel calderone di Longbottom,
che smise di eruttare, l’altra in una bottiglia a spruzzo, che spruzzò sulla
pozione fuoriuscita dal calderone. Una volta sicuro di aver neutralizzato
completamente ogni più piccola particella, usò un fascino di pulizia.
“Professore?” Chiese Hermione.
“Crede che stiano bene?”
“Finché si ricorderanno di non
mettere in contatto la loro pelle con la pozione, rimuovendo i loro vestiti,
staranno bene.” Fu la risposta assente di Snape.
“professore?” Lo chiamò Draco,
sporgendo la testa dalla porta dell’ufficio. “Credo che sia meglio se viene
qui!”
*********************
Dopo aver seguito il suo
avversario nell’ufficio di Snape, Draco osservò che Harry si comportava in
maniera nervosa. sembrava che l’esser chiuso in una stanza solo con lui lo
innervosisse. La cosa lo fece gongolare un poco. Dopotutto, questo era il
Ragazzo-che-Visse, certamente un piccolo incidente durante pozioni, non lo
farebbe *così* nervoso.
Draco si tolse velocemente i suoi
accappatoi esterni, notando che il liquido aveva incominciato a colare verso
gli indumenti interni. senza esitazione, si spogliò completamente, rimanendo
solo con la biancheria intima.
Voltandosi, si sorprese vedendo
che harry ancora stava cercando di togliersi gli accappatoi esterni. “Pensi di
riuscirci prima del prossimo secolo, Potter?” Gli chiese con un ghigno.
L’unica risposta che ricevette fu
un’occhiata inceneritrice, ma senza alcun cambio di velocità.
“Sta incominciando ad attraversare
la stoffa dei tuoi accappatoi, sai?” Disse allora, con estrema pazienza. “O
forse, sei solo modesto? Non devi preoccuparti, sono sicuro che tu non possa
avere qualcosa che io non abbia migliore.” Continuò con sarcasmo.
Harry arrossì selvaggiamente,
lanciandogli un’ulteriore occhiataccia, ma ancora non diede segno di esser più
rapido.
Pur continuando a sorridere,
dentro se incominciò a preoccuparsi. Sapeva che la pozione stava filtrando
attraverso gli abiti, e la sua stupida modestia, stava impedendogli di
sbrigarsi dal toglierseli rapidamente. La sua preoccupazione divenne rabbia, la
rabbia cambiò in azione. “Expelliarmus veste!”
Il ghigno di Draco divenne
ulteriormente grande come i vestiti di Potter iniziarono a volar via dal suo
corpo. harry cercava di contrastare la magia, furiosamente, ma la magia di
Draco era troppo forte. Come Draco guardò all’altro ragazzo, però, il ghigno
scomparve dal suo viso. I suoi occhi si allargarono alla taglia di un piattino.
Harry emise un suono addolorato,
per poi arricciarsi su se stesso, tentando di nascondersi. Al passo
involontario di Draco verso di lui, scappò dietro la scrivania di Snape,
nascondendocisi, letteralmente, sotto.
Draco fissò per un attimo il suo
avversario, nascosto; incredulità e completamente scioccato, erano le uniche
espressioni presenti sul suo viso. Per un momento sembrò indeciso, poi si
diresse verso la porta. Ricordandosi del suo stato corrente, sporse solo il
capo.
“Professore! Credo sia meglio che
venga qui!”