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Autore: sasylove    16/09/2010    2 recensioni
Un'altra epoca.Un'altra visione della vita. Orgoglio,peccato e lussuria circonda la vita del re,il quale non si accontenta mai di ciò che possiede. Dal prologo "I suoi occhi mi fissano,mi tengono legata a lui come sempre hanno fatto e io vorrei strappargli quel blu così intenso per colorare questo cielo grigio e privo di luce."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAPITOLO PRIMO.. CAPITOLO I






Piove.Le gocce d'acqua picchiano sul vetro della mia stanza quasi a voler scandire per me il tempo, una tortura che sembra non passare mai.
Dicono che l'uomo sia in grado di conquistare tutto,potere,ricchezza,amore.
L'unica cosa di cui siamo e continueremo sempre ad essere poveri è il tempo.
Sembra che per me però sia il contrario.
Sospiro appoggiando la fronte al vetro freddo e chiudendo gli occhi rivedo il mio ultimo periodo a Parigi.
La mia vita sembrava aver preso la piega giusta e la felicità era tanta da indurmi a pensare di lasciare tutto e tutti e passare il resto della mia esistenza a fare l'amore con lui.
Lui che mi ha rapito il cuore e si è dimenticato di restituirmelo.
Ora è ancora lì alla corte francese,nelle sue mani.
E io cosa posso fare senza cuore?
Cos'altro se non piangere ogni giorno e ricordare il suo volto affinche rimanga indelebile nella mia memoria?
Decido di uscire nel piccolo terrazzo della nostra residenza e godermi le gocce di pioggia sul viso,sulle labbra il sapore delle lacrime si confonde con quello neutro dell'acqua piovana che non riescono ancora a mandare via l'inconfondibile fragranza delle sue labbra.
Perchè?Perchè mio padre mi ha fatto questo?
Presto un rumore insolito alle mie orecchie mi spinge ad aprire gli occhi.Un uomo a cavallo si sta avvicinando in tutta fretta al cancello principale della nostra residenza qui nello Wiltshire.
Sarà la solita compagnia di mio padre.
Rientrare dentro sembra l'unica soluzione possibile per evitare di rimanere a letto nella prossima settima,meglio non peggiorare la situazione di noia che ormai sembra una costante nella mia nuova vita.

***


"Isabel! Isabel! Vieni in salotto!Ho una noti- Ehi ma sei impazzita?Cambiati d'abito se non vuoi prenderti una febbre da cavallo! "
Mia sorella Rosalie irrompe nella mia stanza senza nemmeno bussare e in mano tiene una lettera molto grande che porta lo stemma della casata Tudor.
Mi avvicino e gliela strappo delle mani per confermare quello che ormai la sua faccia e la lunga lettera sembrano suggerirmi
"Non ci posso credere..." quello che mi esce dalla bocca è poco più di un sussurro,ma basta a scatenare in Rosalie una vera e propria crisi isterica.
Mi toglie dalle mani la lettera e mi abbraccia così forte da impedirmi quasi di respirare.E' così contenta che poco dopo inizia a saltellare per la stanza come una bambina di pochi anni.
"Ehi Rose smettila di stritolarmi...ti bagni il vestito"
"Oddio hai ragione,ma Isabel sai cosa vuol dire questo?"
"Vuol dire che conosceremo la regina in persona e saremo le sue dame da compagnia?" le dico col sorriso sulle labbra e una nuova speranza dentro.
Isabel sarebbe rinata,si sarebbe forgiata un nuovo cuore e un forziere dove custodirlo cosicchè nessun'altro più glielo avrebbe rubato.
"No,sciocchina di una sorella!questo vuol dire balli e feste ogni sera!"

***

"Jane metti quei vestiti nella valigia più grande,non voglio che si rovinino."
"Certo madame,sono quelli che avete acquistato a Parigi vero?Devono valere molto"
Si Jane.Valgono molto quei doni.
Valgono un cuore sanguinante che non c'è più,valgono più di mille ricordi,valgono la mia sopravvivenza quì a Londra.
Mia sorella ed io siamo state scelte come dame di compagnia della regina per la nostra educazione,il buongusto e la discrezione.
E per la nostra reputazione ovvio.
Chissà quale nobile francese ha suggerito al re di invitarci a corte come dame da compagnia,certamente quelli che Rosalie era solita visitare.
Alcune volte mi da molto fastidio essere paragonata a mia sorella,che passa da un letto all'altro con la facilità con cui si cambia d'abito.
In fondo io sono stata solo sua.
Mi ridesto da questi pensieri e continuo a scegliere gli abiti da portare a corte.
Solo mantenermi occupata potrà aiutarmi a superare.
Perchè di dimenticare,non ne ho la minima intenzione.

***

"Oddio quello è Charles Brandon,dicono che sia l'amico più intimo del re.Isabel non vedi come è affascinante?
Credo proprio che la corte inlese non abbia nulla da invidiare a quella francese."
Sospiro per cercare di far capire a mia sorella che questo non è nè il momento nè il luogo adatto per certi tipi di commenti.
"Rose certa di darti un contegno ed evita certi commenti..." mi avvicino e cerco di non farmi sentire dalle dame che ci stanno accompagnando nelle nostre stanze "almeno finchè queste vipere ci tengono gli occhi e le orecchie addosso."
Rosalie cerca di mascherare la risata con un colpo di tosse mentre quella che sembra più una monaca di clausura che una dama di compagnia ci lancia l'ennesima occhiata.
"Hai ragione"
E mentre Rosalie continua la sua camminata mi perdo con lo sguardo ad ammirare la corte inglese, lo sfarzo dei gioielli delle nobili,le loro finte e stridule risate e i loro interlocutori ancora più finti e nobili.
E perchè no,mi concedo anche un'occhiata a questo Charles Brandon.
Ciò che vedo mi pietrifica.
Mi blocco per non so quanti minuti e probabilmente le altre dame sono già arrivate agli alloggi,ma le mie gambe non riescono a muovere un passo. Sono come radici impiantate nel terreno più duro.
Probabilmente si è accorto di me.Lo stanno facendo tutti.
Probabilmente pensa che sia una pazza o una di quelle cortigiane da quattro soldi che appena vedono un nobile non vedono l'ora di rimanere in camicia da notte.
Ma non mi importa.
E' uguale a lui.
Gli stessi capelli che già dalla vista sembrano soffici e vellutati.Le mie mani prudono per l'urgente voglia di accarezzarli.
Le stesse labbra corrucciate che mi inducono a mordere le mie per impedirmi di urlargli di uccidermi di baci.
E quegli occhi.Non sono gli stessi,non anno quell'alone bronzeo che riusciva a mantenermi al caldo solo con uno sguardo.
Quegli occhi...
"Madame..."
Trasalii dallo spavento e mi girai di scatto per vedere che la monaca di clausura era probabilmente tornata indietro a recuperare la dama un po' sfrontata.
"Si Madame,scusate ma mi sembrava di aver visto una... mia vecchia conoscenza" dico deglutendo e sistemandomi il vestito.
"Sono Miss Rochford per voi.E di grazia chi sarebbe questa vostra conoscenza?"
Il tono che ha usato mi spingerebbe a tirarle come minimo quei due capelli in testa che si ritrovava,ma questo avrebbe causato decisamente scandalo.
"Si Miss Rochford.Comunque non era nessuno,mi sono sbagliata."
E prima di indirizzarci nuovamente nelle nostre stanze lancio un'ultimo sguardo a Charles,che sorride,alza il bicchiere di vino che ha in mano e mi rapisce nuovamente il cuore.





 







 
  
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