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Autore: nitro    16/09/2010    3 recensioni
Può l’amore sbocciare in un terreno arido coperto solo di sangue e dolore? Due cuori, uno che ama soltanto se stesso, l’altro che non sa manifestare i propri sentimenti. Riusciranno a incontrarsi? Riusciranno a migliorarsi a vicenda? Una storia d’amore, quella tra Draco e Asteria, s’intreccerà con i tragici avvenimenti che devasteranno il Mondo Magico.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Mangiamorte, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Lo Smistamento

 

 

Mentre attendeva i ragazzi del primo anno, considerò le diverse caratteristiche delle quattro case. Non era mai riuscita a capire quale fosse l’ambiente più adatto a lei. Sentiva di possedere alcuni tratti in accordo con gli animi dei fondatori di Hogwarts, e altri in completo disaccordo. Decise che, rimuginarci su, sarebbe stata un’inutile perdita di tempo, il Cappello Parlante avrebbe saputo cosa fare. Daphne le aveva raccontato che in millenni non si era mai sbagliato.

In lontananza una flebile luce danzava a mezz’aria. Si stava avvicinando lentamente. Quando fu abbastanza vicina Asteria, vide chi la stava reggendo. Un grosso omone con una folta barba precedeva una lunga fila di ragazzini. Era altissimo, quando fu accanto alla professoressa McGrannit, si abbassò di almeno un metro per guardarla negli occhi. La vecchietta non gli arrivava nemmeno alla cintola.

Salutò Asteria con un sorriso che esprimeva bontà.

Gli studenti furono incolonnati in fila per due e lei fu messa a fare da capofila da sola. La professoressa li guidò attraverso la grande scalinata e oltre un buio atrio illuminato soltanto da poche torce e candele. Giunsero in Sala Grande. Sembrava che il soffitto di quella stanza non esistesse, sopra a innumerevoli candele sospese nel vuoto, si stagliava un bellissimo cielo arrossato dal tramonto imminente. Quattro lunghissime tavolate percorrevano tutta la navata.

La fila di studenti percorse l’intera sala e si arrestò di fronte alla tavolata dei professori che li guardavano incuriositi.

Innanzi al palco dei docenti un’antica sedia aspettava gli studenti per lo Smistamento.

A un cenno della McGrannit un uomo dai lineamenti duri e dai lunghi capelli unti posò sulla sedia un logoro cappello.

La punta del copricapo si mosse e un buco nella stoffa cominciò ad aprirsi e chiudersi. Il Cappello Parlante intonò una breve canzone.

 

Centinaia, forse migliaia ne ho veduti,

di autunni e studenti compiaciuti.

Ma mai come quest’anno crudele mi pare,

in quattro diverse case dovervi smistare.

Tempi perigliosi or ci attendono miei cari,

affetti leali e amicizie sincere son rari.

Uniti restate e insieme vivete,

collaborate tra case più che potete.

Intelligenza e prontezza l’onor di Corvonero,

con lealtà di Tassorosso può crear sodalizio vero.

Utile sarà il coraggio della Casa Grifondoro

unito all’astuzia dei Serpeverde al lavoro.

Stran non deve sembrarvi il mio accostare

estranee casate e il loro diverso ragionare.

Già troppo ho cantato con mia grande sapienza.

È giunta l’ora per l’ingrata mia incombenza.

 

L’antico copricapo di Godric Grifondoro tacque. La McGrannit srotolò una pergamena che rimase sospesa davanti ai suoi occhi.

- Quest’anno una studentessa si unirà agli studenti del quarto anno. Si è appena trasferita da Durmstrang. Asteria Nymphea Greengrass. -

L’intera Sala le puntò gli occhi addosso. Leggermente a disagio si affrettò in direzione della sedia inciampando nella lunga tunica della divisa. Riuscì a reggersi miracolosamente in piedi e a sedersi. La professoressa le calò il cappello sulla testa; le era enorme e le copriva tutta la testa. Il cappello le parlò sottovoce.

- Interessante. Sei una ragazza dalla mente pronta e sveglia, degna di una Corvonero. Ne ho scrutate poche di menti acute come la tua. Vedo però che sei anche molto astuta e machiavellica…credo proprio che la tua intelligenza lavori in funzione dell’astuzia…- terminò la frase urlando a tutta la sala – Serpeverde! -

Si tolse il cappello e vide gli studenti della tavolata più a destra tutti in piedi. I Serpeverde applaudivano in segno di benvenuto e molti le fecero segno di raggiungere il tavolo.

Asteria strinse molte mani che si congratulavano con lei. Daphne le fece posto al suo fianco. Le sorrise brevemente e si complimentò con la sorellina per non aver deluso le aspettative della famiglia. Da innumerevoli generazioni, infatti, tutti i membri della famiglia Greengrass erano appartenuti alla casata di Salazar Serpeverde.

Lo Smistamento procedeva lento. Molti altri ragazzi si unirono alla loro tavolata. Quando finalmente l’ultima matricola fu smistata nella sua casa, un assordante brusio si levò per tutta la Sala. Tutti gli studenti chiacchieravano a voce altissima e ridevano a crepapelle. Draco era seduto di fronte ad Asteria, non l’aveva più guardata dalla loro breve discussione sull’espresso. Lo vide sghignazzare assieme a Tiger e Goyle in direzione della porta.

Uno studente con la divisa di Grifondoro stava entrano tenendosi il naso con una mano imbrattata di sangue.

Molti Serpeverde lo derisero. Asteria captò il nome del Grifondoro: Potter lo Sfregiato.

Quello era il famoso Harry Potter, il mago che aveva sconfitto Lord Voldemort, il prescelto che avrebbe dovuto sconfiggerlo ancora, colui che i Mangiamorte e anche la sua famiglia combattevano, il ragazzo che aveva causato la cattura di suo padre.

Asteria si era immaginata un ragazzo alto e corpulento, dall’andamento fiero e dai lineamenti duri.

Ciò che vide, invece, fu totalmente differente. Era un ragazzo non molto alto e abbastanza mingherlino, i lineamenti del suo viso erano molto dolci, ma ciò che colpì veramente Asteria fu il suo sguardo.

Rassegnazione e stanchezza incupivano i suoi occhi color smeraldo. I nemici dell’Oscuro signore gli avevano affidato la salvezza del Mondo Magico, e quell’enorme peso era tutto sulle spalle di un unico mago. Quel macigno era ben visibile sul volto di Potter.

Tuttavia, si poteva leggere anche qualcos’altro nelle iridi verdi del ragazzo: pura determinazione.

Asteria avrebbe dovuto provare rabbia e rancore nei suoi confronti, ma provò solo pietà. Quel ragazzo le faceva una pena infinita.

Il brusio di sottofondo calò quando il preside si alzò per il suo discorso. Silente rassicurò i suoi studenti sulle condizioni della sua mano e diede un cordiale benvenuto, o bentornato a tutti.

Parlò di regole scolastiche e del Quidditch, argomento decisamente più interessante per Asteria.

- Coloro che desiderano giocare nella squadra di Quidditch della propria Casa, forniscano il loro nominativo al Capocasa, come al solito. -

Mentre silente presentava un nuovo professore, Asteria chiese a Daphne chi fosse il loro Capocasa.

- È il professor Piton, finalmente avremo un insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure competente. Anche se preferirebbe insegnare solamente Arti Oscure. – Blaise e Pansy, che sedevano a fianco di Daphne ridacchiarono alla sua battuta.

Il preside parlò di Voldemort, chiaramente non lo temeva. Sembrava volesse comunicare agli studenti che nominare il suo nome non doveva incutere paura. Più lo si nominava, più perdeva il suo oscuro fascino.

Non tutti in Sala sembravano d’accordo, molti studenti si pietrificarono al solo sentire il vero nome di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.

Asteria osservò Draco per un momento, aveva alzato il capo sentendo chiamato in causa l’Oscuro Signore, aveva lanciato uno strano sguardo verso Silente e poi si era concentrato sulla forma della sua forchetta. Sicuramente la reputava più interessante del preside.

Silente illustrò le potenti protezioni installate nella scuola e raccomandò gli studenti di attenersi alle restrizioni imposte per motivi di sicurezza, di rispettare il coprifuoco e di riportare qualsiasi cosa sospetta avessero potuto notare.

Congedò la Sala con un ultimo saluto.

Tutti gli studenti si alzarono e seguirono i rispettivi prefetti verso i quattro dormitori.

Draco condusse i Serpeverde nei sotterranei del castello. Le lunghe scale in pietra scendevano irregolari e scoscese.

Il giovane si fermò davanti ad un muro bianco, annunciò che dietro di esso si nascondeva la porta del dormitorio.

- Arti Oscure. – la parola d’ordine spalancò la porta ai Serpeverde.

La Sala Comune era molto ampia ma con un soffitto basso che le conferiva un’aria angusta. Molte poltrone e sofà di pelle nera riposavano sopra a larghi tappeti verde scuro dai riflessi argentati. Appese alle pareti di pietra, c’erano delle torce dalla luce verdastra che illuminavano sinistramente la Sala. Nella parete opposta all’ingresso, un colossale camino di marmo nero riscaldava l’ambiente umido.

Gli studenti dal secondo anno in poi proseguirono in direzione delle loro stanze, sparirono in una cavità naturale nella parete rocciosa sulla destra del camino.

Asteria si fermò con le matricole e ascoltò il breve discorso d Draco.

- Sono Malfoy. Ci troviamo sopra al Lago Nero, per cui non stupitevi per l’umidità. Non preoccupatevi, ogni stanza è fornita di un caminetto per riscaldarsi. La parola d’ordine, per chi non l’avesse udita prima, è “Arti Oscure”. Se nel corso dell’anno cambierà, sarete avvisati. L’ufficio del nostro direttore, il professor Piton è in fondo al corridoio principale dei sotterranei. Una cinquantina di metri dalla porta del dormitorio, per capirci. -

Il tono indifferente e svogliato di Draco innervosì Asteria. Non vedeva l’ora di chiudersi nella sua stanza.

Il giovane camminò fino all’apertura nella roccia, seguito dalle matricole trepidanti. Il corridoio su cui si affacciavano tutte le camere sembrava un gigantesco acquario. Un lunghissimo lastrone di vetro, sommerso per metà da scure acque, offriva agli studenti la vista del Lago.

Draco mostrò alle matricole le loro camere e li congedò con una frase che Asteria aveva già sentito:

- Se vi serve qualcosa, la mia stanza è in fondo al corridoio. – questa volta, tuttavia, aggiunse con tono minaccioso, - Voglio sperare, che da vere Serpi, ve la sappiate cavare da soli. -

Asteria lo seguì e lo blocco per un lembo della divisa. Il prefetto aveva deliberatamente tralasciato di indicarle la sua stanza.

Appena si girò, lo guardò truce. Draco le rispose con un ghigno crudele.

- Ti serve per caso qualcosa, Greengrass? -

Asteria si limitò ad alzare un sopraciglio.

- Decima porta a destra. – non era intenzionato a litigare, voleva soltanto distendersi nel suo letto.

La ragazza gli voltò le spalle e lui osservò i lunghi boccoli biondi che ondeggiavano sul suo fondoschiena ad ogni passo.

 

Asteria trovò la porta della stanza aperta. L’arredamento s’intonava con la Sala comune. Al centro della stanza, di fronte al caminetto acceso, c’erano un largo tappeto verde e argento; due letti a baldacchino completamente neri e due armadi completi di scrivania si fronteggiavano specularmente.

Una ragazza stava sistemando le sue cose a colpi di bacchetta nella parte destra della stanza. Le rivolse un gran sorriso e si presentò.

- Ciao, sono Ludmilla Strongwand, ma chiamami Milla.-

I suoi cortissimi capelli color rame e gli occhi verde acqua la facevano assomigliare a un folletto delle brughiere.

- Asteria Greengrass. – si avvicinò e le strinse la mano, notò che era molto più alta di lei. Anzi, era molto più alta di molti dei ragazzi di Hogwarts.

- Anch’io frequento il quarto anno. Sono felice che tu sia stata smistata a Serpeverde. –

Asteria le sorrise, poche persone erano riuscite a ispirarle simpatia al primo incontro. Precisamente erano tre: Sasha, Luna Lovegood e la sua nuova compagna di stanza; due delle quali conosciute quello stesso giorno. Si stupì di se stessa.

Le due ragazze finirono di sistemare le valige in silenzio. Erano entrambe due ragazze taciturne e Asteria lo apprezzò molto.

Si scambiarono un augurio di buonanotte e crollarono nei loro letti.

 

 

 

Perdonatemi la pazzia della filastrocca del cappello parlante, ma non ho saputo resistere! ^^ Detto questo, il prossimo capitolo sarà meno noioso di questo e ci sarà un po’ più di azione. A presto!

 

Risposte alle recensioni:

 

jula: devo sempre ringraziarti per i troppi complimenti… :p! Grazie che continui a seguirmi! Luna è adorabile nella sua stranezza…è uno dei personaggi migliori! A presto!

   
 
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