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Autore: Tetide    22/09/2010    12 recensioni
Una crociera, per dimenticare; un viaggio per ricominciare. Un incontro inaspettato, in un momento inaspettato. Dopo una separazione è sempre molto difficile ricominciare, anche per Rosalie; ed è per questa ragione, che Oscar ed André le propongono una vacanza un pò diversa... che finirà per cambiarle la vita!! Dedico questa storia a Ninfea Blu e a tutti coloro che hanno amato Blue Velvet. Per la fanart al capitolo 6, debbo un enorme grazie a Ninfea Blu!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6- A che ora è il buffet di mezzanotte? CAPITOLO 6
A CHE ORA E’ IL BUFFET DI MEZZANOTTE?

Nota: no, non mi sono bevuta il cervello… in realtà, i crocieristi ne dicono di cotte e di crude, anche peggio di questa… figuratevi che, nella riunione pre-sbarco, la direttrice di crociera (dopo aver dato le direttive per lo sbarco, appunto) allieta i passeggeri raccontando le balle-domanda più grosse dette dai loro predecessori, frasi talmente ridicole da essere oramai entrate di diritto nell’enciclopedia delle “cavolate da crociera classiche”! In questo capitolo ne leggerete alcune: buon divertimento!

Rosalie POV

E’ un sogno! Non è possibile! Sto sognando!!
E’ successo davvero tutto questo? Davvero, davvero?
Non credevo di poter ancora meritare tanto… dormire con lui, abbracciata a lui, svegliarmi contro il suo petto, accorgermi che la prima cosa che percepisco appena sveglia è il contatto con la sua pelle nuda… non avevo mai dormito tanto bene in vita mia, col viso poggiato su quel meraviglioso cuscino di carne palpitante che mi promette protezione… e quando anche lui ha aperto gli occhi… Dio, quando ha aperto gli occhi!!
Brillavano come due cupi zaffiri blu, illuminando quel viso perfetto, da quadro del Settecento, la più bella visione che potesse darmi!
Mi ha presa tra le braccia e mi ha baciata con trasporto, dopo avermi sussurrato “Buongiorno”, ed io mi sono lasciata andare al suo braccio che mi circondava il collo e la schiena, andando letteralmente a fuoco per i lenti movimenti della sua lingua dentro la mia bocca, che mi stavano togliendo il respiro e la ragione in un colpo solo… non avevo mai  provato niente di simile, assieme a Bernard!
Ed una vampata di desiderio bollente si è impadronita di me: le sue dita che, dopo il bacio, continuavano a carezzarmi piano il viso, ed i suoi occhi che, come laghi di montagna, riempivano il mio animo di quel blu intenso, mi hanno fatto desiderare di chiedergli di prendermi, subito, lì, appena svegli sul letto della sua cabina… ma non gliel’ho detto!
Mi ha sorriso e si è alzato, rimettendomi a posto una spallina della mia camicia da notte che, nell’impeto del bacio, si era spostata… quanto avrei preferito che l’avesse tirata giù, invece!!
Poi, si è alzato; si è chiuso in bagno per fare una doccia, uscendone poco dopo con addosso solo un asciugamano annodato intorno alla vita, e centinaia di goccioline che gli scendevano giù dai capelli bagnati e sul petto: quelle goccioline, immediatamente, hanno risvegliato il mio desiderio… ero immobile, e non riuscivo nemmeno a parlare.
“Ti va di mangiare in cabina?”, mi ha chiesto; ed io, incapace di parlare, ho mugugnato abbassando ritmicamente la testa.
Dopo avermi fatto un altro sorriso, ha chiamato il servizio in camera, e poco dopo un tizio ci ha portato un carrello pieno di ogni ben di Dio… avessi avuto l’appetito per mangiar tutto! Invece no, la mia voglia di lui aveva bloccato anche quello!!
Louis, sorridendomi, è risalito sul letto, e mi ha porto una tazza di caffelatte ed un biscotto ripieno di crema alla nocciola, ed un altro biscotto lo ha preso per sé; ed io ho finto di sbocconcellare il mio biscotto… gocce di cioccolato e crema nocciola, dolce come lui e la notte che avevamo passato abbracciati; ed ecco che una goccia di crema alla nocciola gli è caduta sul petto vicino ad un capezzolo, risvegliando le mie fantasie più audaci…! Per la seconda volta sono rimasta bloccata, la mia tazza in mano, mentre lo osservavo prender quella goccia ribelle con un dito per portarsela alle labbra… non resistevo più, stavo scoppiando davvero!! Quest’uomo è peggio di un’arma chimica, mi sono detta!! E quel che è più grave, è che non si rende conto dell’ascendente che ha sulle donne… su di me, in modo particolare!

“Allora? Piaciuta la colazione?” le stava chiedendo Louis, mentre si vestiva per la giornata.
Con ancora i brividi caldi addosso, anche Rosalie stava cercando di far lo stesso.
“Ottima, sì… ti dispiace se vado nella mia cabina a cambiarmi i vestiti? Questi li avevo addosso ieri…”,
“Certo, vai pure con comodo. Ci vediamo in sala fumo?”,
“O.K.! Dammi una mezz’ora, però!”.
Uscita che fu dalla cabina di Louis, Rosalie credette di vedere tutte le stelle del firmamento che erano venute a posarsi improvvisamente sul soffitto ovattato del corridoio; iniziò a cantare, sotto lo sguardo sbigottito di un’attempata signora Tedesca che, con un costume a fiori rosa, si stava recando in piscina.
“Buongiorno!” le gridò “Bella giornata, vero?”. Quella, ovviamente, non capì nulla e non le rispose.
Senza smettere di cantare, raggiunse la propria cabina; entrò; vi era rimasto lo stesso disordine di quando era rientrata, il pomeriggio precedente, dopo quella brutta esperienza, ed aveva gettata la sua valigia ancora aperta sul letto, ovviamente intatto.
La prese, per riordinarla un po’; poi, ne trasse fuori una gonna di chiffon rosa pallido a tubino, ed un top a bustino dello stesso colore con dei lacci sul davanti, appena sotto la scollatura a cuore, senza spalline; li indossò abbinando un paio di decolleté di vernice bianca aperte da un occhiello e con un tacco di media altezza e abbastanza grosso, da mattina; completò il tutto con un ciondolo che mostrava due cuori intrecciati e si sciolse i capelli sulle spalle. Canticchiando, si passò un po’ di ombretto lilla sulle palpebre ed un lucidalabbra dello stesso colore, e lasciò la cabina, con passo leggero.
Raggiunse la sala da fumo, dove trovò Alain e André, che si davano spiritosaggini, come al solito.
“Buongiorno, ragazzi!” li salutò,
“Ciao, Rosalie! Dormito bene? Va un po’ meglio, oggi?” le chiese il cognato,
“Mai stata meglio!” rispose lei,
“Caspita! Se le aggressioni fanno questo effetto, voglio esser rapinato a Rodi, amico!” disse Alain rivolto ad André.
“Dov’è Oscar?” chiese Rosalie,
“E’ in palestra. A quest’ora c’è meno calca, la gente è tutta in piscina, a seguire la lezione di ballo”,
“Allora la raggiungo!” aggiunse lei; in realtà, uscì appena fuori dalla sala, giusto per poter incrociare Louis senza farlo entrare: non voleva ancora che André ed Alain li vedessero insieme, era troppo presto!
Difatti, Louis arrivò, bellissimo come sempre: pantaloni bianchi a zampa d’elefante che mettevano in risalto le sue lunghe gambe e polo blu. Non appena lo vide, Rosalie gli andò incontro, abbracciandolo.
“Sei stupenda!” le sussurrò all’orecchio, mentre l’abbracciava; Rosalie non aveva parole per descrivere l’onda impetuosa di sentimenti quali gioia, senso di sicurezza e appagamento, che le circolavano nel cuore e nelle vene.

                               **********

Passarono l’intera giornata in giro per la nave: shopping nella galleria di negozi, con Rosalie che sceglieva pareo e infradito tipo Pretty Woman, e Louis che sorrideva compiaciuto, offrendosi di portare i sacchi; passeggiata sul ponte corredata di foto di rito con i capelli mossi dal vento e le Isole Greche minori a fare da sfondo; sosta al bar della piscina a sorseggiare cocktail coloratissimi, occhi negli occhi; spettacolo al teatro della nave, con istrioni e comici; quiz nella sala centrale dedicato al cinema romantico… roba da luna di miele!!
Rosalie non avrebbe saputo dire da quanto, ma era da molto tempo che non si sentiva così bene: così appagata, amata, protetta e… felice? Magari quella era una parola troppo grossa…
Sul percorso jogging incontrarono Oscar ed André che la salutarono non appena la videro; lei rispose al loro saluto.
“E’ tua sorella, vero?” le chiese la voce dolce e bassa ad un tempo di Louis; lei annuì.
“Stasera te li presento. Tutti quanti, al buffet di mezzanotte”.

                                        **********

Solitamente, durante una crociera, il buffet di mezzanotte è uno dei momenti più attesi: il ponte piscina o solarium che dir si voglia, attrezzato per una notte come un gigantesco banchetto, meglio dei matrimoni principeschi della casa reale Inglese a Westminster, un’enorme tavolata improvvisata che corre attorno alla piscina illuminata da luci multicolori, piena zeppa di ogni ben di Dio, dai dolci più assurdi alle sculture fatte con la frutta esotica, dagli arrosti di vari tipi agli innumerevoli tipi di paste al forno e sformati tipici dei luoghi in programma nel viaggio; i cuochi in alta uniforme, con tanto di cappello bianco a fungo sulla testa, che accendono flambé e decorano torte a più strati, mentre i barman si sbizzarriscono nella creazione di bevande dai colori e dai nomi più incredibili, le sculture fatte di ghiaccio… e, naturalmente, l’interminabile fila di persone che sperano di arrivare in tempo per aggiudicarsi l’ultima fetta di polpettone ripieno alle spezie Turche o di crepes alla panna e mirtilli!
Anche quella sera, il ponte era tutto un brulichìo.
Rosalie e Louis dovettero sgomitare per riuscire a farsi avanti. In un angolo, seduti in disparte, videro la Du Barry e De Germaine che se ne stavano al loro tavolino con la puzza sotto al naso, lui rigirandosi del vino in un bicchiere e lei sbocconcellando una fetta di torta meringata con fare da diva annoiata; Bouillé, al tavolo centrale, si stava servendo una fetta di arrosto alle spezie con contorno di patate al forno.
Passarono oltre, in cerca di Oscar e André.
“Ma non ti ha detto dove si sarebbero seduti?”, Louis cercava di raggiungere le orecchie della sua accompagnatrice - avanti di qualche passo a lui e che gli teneva una mano, tirandoselo dietro – nel disperato tentativo di superare la musica sparata a cento decibel dall’orchestrina sul palco in fondo,
“No. Tutto quello che mi ha detto è stato: “Ci vediamo al buffet di mezzanotte”! Valla a capire, mia sorella!”,
“Guarda! Non sono loro, quelli seduti laggiù?”, Louis indicò con il dito; Rosalie si girò nella direzione indicata da lui.
“Toh, è vero! Là c’è André! Andréééé!”, alzò un braccio per attirare la sua attenzione, dirigendosi verso di lui, che nel frattempo stava accingendosi a tagliare un pezzo di torta di mele.
Quando sentì la voce della cognata, alzò la testa “Rosalie! Vieni, siamo qui!”.
Sempre tirandosi dietro Louis, lei li raggiunse: André ed Alain.
“Dov’è Oscar?”, chiese,
“E’ andata con quella matta di mia moglie a prendere le bibite” rispose Alain “Se non torna entro i prossimi dieci secondi le daremo per disperse tutte e due”,
“Non ce n’è bisogno” fece una voce alle spalle di Rosalie,
“Sorellona!” l’abbracciò “Vi debbo… vi dobbiamo dire qualcosa!”,
“Ah, sì? Cosa?” Oscar posò le bottiglie di aranciata ed acqua sul tavolinetto vicino a loro, facendo la finta tonta.
“Ecco…” Rosalie si parò davanti a tutti loro, assumendo un’aria importante “Vi presento Louis Saint-Just, il… mio ragazzo!”.
Un vero e proprio urlo si levò dal gruppo: “Wow!!!”.
“Ahhh… Era ora che smettessi di fare la divorziata inconsolabile!” fece Oscar,
“Benvenuto nella banda, amico! Io sono Alain Soisson, e lei è mia moglie Diane!”, come al solito, Alain fu il primo a presentarsi con il suo solito sorriso sornione,
“Piacere di conoscerti, Alain!” rispose lui, stringendogli la mano; poi fece lo stesso con Diane. Fu poi il turno di Oscar ed André.
“Così, siete i miei cognati!”,
“Già, così pare…ora che si è decisa a darci un cognato!” disse André.
In quel momento, l’orchestra finì il brano che stava suonando, e due figure raggiunsero i nostri.
“Wow, che saltoni!!” disse la voce di Axel,
“Ah! E da dove comparite voi?” scherzò Oscar,
“Dalla pista, ovviamente!” rispose Antoinette per lui, con un mini abitino lamé addosso,
“Allora, siete arrivati appena in tempo…”,
“Per cosa?” Antoinette era incuriosita,
“Per conoscere il nostro nuovo cognato!”,
“E così, ti sei decisa, finalmente!” Antoinette abbracciò  una raggiante Rosalie.
Fatti i convenevoli, Alain si procurò altre due sedie per i nuovi arrivati.
“Che ore sono?”, chiese Diane,
“Mezzanotte e mezza”, rispose André,
“Guardate, la fila non accenna a diminuire… sembra un concorso mangereccio…”,
“Beh, è il buffet di mezzanotte o no?” rise Alain “Anche se a dir la verità è iniziato un po’ prima della mezzanotte… Mi sa che quelli cha fanno quelle domande idiote hanno ragione, in fondo…”,
“Quali domande idiote?”, André vuotò un bicchiere,
“Quelle robe assurde che sparano fuori i passeggeri di tutte le crociere… ne ha parlato la direttrice di bordo… cose tipo “A che ora è il buffet di mezzanotte?” oppure “Dov’è l’ascensore che va da poppa a prua?”, “Ma in mezzo all’oceano si vede… solo l’oceano??”, e via dicendo”,
“Noooo! E c’è gente che fa domande così?” Diane quasi si strozzava per le risate,
“Ah, ma questo è nulla!” intervenne Oscar “Stare a sentire questa: c’è stato chi ha chiesto se il personale dormiva a bordo della nave; la direttrice di bordo per tutta risposta ha detto: “Nooo! Li trasportiamo con un elicottero sull’isolotto più vicino!!”. Ma non è finita: c’è stato anche chi ha avuto il coraggio di dire “Stanotte non ho dormito per nulla, per colpa del rumore del vostro elicottero!!” Capito che roba?”.
Tutto il gruppo scoppiò a ridere.
“Eh, sì, le crociere fanno girare la testa” Antoinette osservava lo spumante dentro al proprio bicchiere “ma si tratta solo dell’inizio, le prime ore… quelle in cui centinaia di zombies si aggirano per i corridoi  con gli occhi sgranati, pronti a chiedere a chiunque indossi un’uniforme “Scusi, queste scale vanno su o giù?”; poi, dopo dodici ore circa, tutti sanno a perfezione dov’è tutto!”.
Tutto il gruppo scoppiò in una seconda fragorosa risata.
Rosalie sorrideva, la mano stretta in quella di Louis; l’orchestrina attaccò Io non so parlar d’amore(1), di Adriano Celentano; la ragazza si aprì in un luminoso sorriso, e voltatasi in direzione di Louis, gli chiese “Balliamo, amore?”.
Lui le sorrise di rimando, rispondendo “Volentieri”.
La coppia si alzò, e con lei che avanti di qualche passo teneva la mano di lui, si avviò alla pista.
Oscar li osservava sorridendo compiaciuta “Se penso che voleva lasciare la nave!”, mormorò più a sé stessa che ad André,
“Ma per fortuna non l’ha fatto!”,
“Già…” lo sguardo di Oscar era perso sui due innamorati abbracciati sulla pista.

Io non so parlar d’amore
l’emozione non ha voce
E mi manca un po’ il respiro
se ci sei, c’è troppa luce…(1)

La mia anima si spande
come musica d’estate…(1)

Rosalie si sentiva il cuore leggero come una piuma, ed un mucchio di farfalle svolazzanti nello stomaco: finalmente, era sicura, aveva trovato l’uomo della sua vita, alla faccia di quel fedifrago di Bernard!! E quant’era bello stare tra le sue braccia, pensò!
Louis aveva un profumo irresistibile addosso, una sorta di sandalo e muschio insieme, virile ma non invadente; per non parlare della solita camicia perennemente aperta (quella sera più del solito) dello stesso colore blu intenso dei suoi occhi.

… ma prezioso sei tu per me!(1)

Fra le mie braccia dormirai…(1)

Un’altra vita mi darai…(1)
…La mia compagna tu sarai…(1)

Rosalie alzò gli occhi ad incontrare quelli del suo cavaliere, incontrando uno sguardo sensuale e dolcissimo; lui le passò lentamente una mano tra i capelli, accarezzandola.

Sulla pista si stringevano diverse coppie, su quelle note romantiche; ai bordi della pista, un mucchio di gente stava seduta a ridere ed a mangiare, mentre attorno alla piscina continuava l’interminabile fila per riempirsi i piatti di ogni prelibatezza.
Il cielo era pieno di stelle: era una notte magnifica, una notte d’estate.

                                   **********

 Oscar ed André stavano recandosi in piscina, come ogni mattina; lei indossava un olimpionico azzurro, lui un attillato costume a boxer sportivo nero con doppia striscia bianca sui fianchi. Entrambi portavano i teli da mare su di una spalla.
“Che voleva tuo padre, stamane?”, stava chiedendole lui,
“Nulla di importante. Solo sapere come ce la stavamo passando, ed in particolare come sta Rosalie: sai, dopo la separazione da Bernard, l’aveva vista molto abbattuta…”,
“E’ sempre stata la più coccolata della famiglia, tua sorella, eh?”,
“E’ naturale, era la più piccola; e poi, io sono “il figlio maschio mancato”, mio padre con me doveva fare il severo!”,
“Ah, certo!”, rise André,
“Tu piuttosto, hai chiamato tua nonna?”,
“La chiamo stasera, non appena arriviamo a Rodi”.
Attraversarono la sala self-service, dove alcuni passeggeri stavano facendo colazione.
“Guarda chi c’è!” André fece cenno alla moglie con un dito. Questa si girò.
Rosalie e Louis stavano seduti ad un tavolo, ufficialmente per far colazione come gli altri, ma di fatto per scambiarsi tenerezze: infatti, lui stava imboccando lei con un biscotto caramellato; i visi di entrambi esprimevano un soddisfatto appagamento interiore e non soltanto.
“Che bei piccioncini, eh?”, continuò André. Oscar sorrise.
“Lo hai detto a vostro padre?”,
“No, perché mai? Lo farà lei stessa, quando si sentirà pronta”.
I due proseguirono, diretti alla piscina.
Usciti sul ponte, sotto il sole squillante dell’Egeo, si avvicinarono ad una sdraio per sistemare le loro cose; André sgranchì il suo fisico asciutto e muscoloso stiracchiandosi.
“Ah, che giornata magnifica!”,
“Puoi dirlo forte”, Oscar era ancora piegata sulla borsa da mare,
“Io faccio un tuffo. Vieni anche tu?”,
“Sì, ora ti raggiungo”.
Salito sul trampolino, André si lanciò in acqua; riemergendo, vide all’estremità opposta della piscina un bell’uomo dai lunghissimi capelli biondi e dagli occhi verdi, che amoreggiava con la mora che la prima sera si era seduta in teatro accanto a Saint-Just.
“Oscar, ma quello non era al buffet, ieri sera? Mi sembra d’averlo visto”, si rivolse alla moglie appena entrata in acqua,
“Capirai, tutta la nave era al buffet, ieri sera! Comunque, sì, mi sembra d’averlo visto: ha ballato tutta la sera ed è stato al centro dell’attenzione di molte donne; poi, da un certo punto, l’ho visto parlare e ballare solo con quella”,
“Le crociere sono galeotte, a quanto sembra…”(2),
“Eh, direi di sì… guarda come sembrano affiatati…!”,
“Lo conosci?”,
“Sì, va in palestra ogni mattina, ed un paio di volte abbiamo pure fatto un po’ di conversazione: si chiama Victor Girodel, ed è anche lui di Parigi”,
“Mi sembrava il tipo “tutto palestra e salone di bellezza”, in effetti…”,
“L’apparenza inganna: è un critico d’arte, un intellettuale; sembra un tipo molto posato, da come parla”.
André si sciacquò il viso “Fa un caldo terribile! A che ora è previsto l’arrivo?”,
“Intorno alle cinque di stasera”,
“Rosalie scende con noi?”,
“Non so, ma credo che preferirà restarsene in cabina con il suo bello!”,
“E noi, invece?” André si era avvicinato alla moglie con fare provocatorio,
“Lo sai benissimo!” lei lo allontanò leggermente da sé con aria giocosa “Tour in pullmann!”,
“Uffa! Comincio ad invidiare Rosalie!”.
Oscar rise.


_____________________________________________________
(1)Sono le parole di questa bellissima canzone.
(2)Non avete idea di quanti amori siano nati sulle navi da crociera!!

Rieccomi con un nuovo capitolo, che spero sarà di vostro gradimento quanto i precedenti; anche qui, ho messo un bel pò di ricordi personali da crociera, soprattutto quelli del buffet di mezzanotte. La situazione per i nostri eroi sembra essere migliorata adesso ed in effetti lo è, ma prima che la piccola Rosalie si sciolga del tutto ci saranno ancora dei colpi di scena più o meno grandi...
Ninfea Blu: innanzitutto, grazie ancora per i tuoi complimenti (forse non tanto meritati... quando pubblico non sono mai del tutto soddisfatta dei risultati del mio lavoro! :-)); come hai letto, Rosalie si sta a poco a poco iniziando a fidare di Louis, anche se dopo il brutto colpo ricevuto dal precedente fidanzato non è facile; ed hai ragione, i personaggi troppo "leggeri" non mi riescono mai benissimo, mi escono poco convincenti: per questo, i miei personaggi hanno sempre un qualcosa di "irrisolto";
Pry: sono spiacente, ma adesso Robespierre è troppo occupato in plancia per farsi vedere ;-) Rosalie ha deciso di seguire i consigli ricevuti... ha fatto bene? Beh, dopo la fase "Scappa via, scappa via..." ("La donna del mio amico", Pooh), ci voleva davvero, o no?
Kikkisan: ti ho ordinato una cisterna, poiché credo proprio che in questo capitolo ne avrai bisogno!! ;-) Eh sì, pare che Rosalie abbia aperto gli occhi, finalmente... ma non ancora del tutto!! Vedrete... che ti sembra della scena del ballo?
Livia: spiacente, ma se Rosalie ci ripensa, in lista ci sono prima io! XD In questo capitolo, a bilanciare l'atmosfera un pò "drammatica" del precedente, ho inserito solo atmosfere "da crociera"; P.S.: riguardo a "quella cosa", hai indovinato??
Crissi: soddisfatta con André in piscina? XD In effetti, lasciare la vacanza (e i soldi spesi!!) era un'azione un pò grossa... ma si può capire anche la confusione totale della povera Rosalie...
StregaGrianne: Rosalie è sulla buona strada sì, ma la buona strada è un pò lunga... André si è calmato ora, preferisce accompaganre la moglie in piscina... P.S.: scusa per la pagina, so che stavolta non è venuta tanto bene, ma al prossimo capitolo cercherò di far meglio:-)
Lady in Blue: grazie davvero, è la prima volta che provo a scrivere una storia più "leggera", e francamente non ero sicura di riuscirci; ma se tu dici che è divertente... fiuuuuu! Rosalie è stata un pò "estrema", vero? Lo so, doveva esserlo, dopo lo scotto subìto da parte di Bernard; ma d'altronde, anche ciò da cui Louis l'ha salvata non ha scherzato, no?
Medusa, Cicina e Jenny 123: yuhuuuu! Ci sieteee??

Un bacione a tutti, al prossimo capitolo.
Tetide.




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