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Autore: elyl    24/09/2010    16 recensioni
"Tu mi chiedi perché dovresti essere diversa, perché non sei una < schifosa Mezzosangue >.” Deglutì, alla ricerca delle giuste parole. “Tu sei diversa da qualsiasi maga abbia mai conosciuto, Mezzosangue o Puro Sangue. Non mi importano le tue origini, mi importi tu.” Sbatté un paio di volte le palpebre, incredulo per quanto aveva appena detto.“Sei diversa da tutte perché io ti amo.” "
Lily Evans e Severus Piton stanno finalmente insieme e subito dopo la fine del loro settimo anno vanno a vivere insieme. Dopo 9 mesi nasce loro figlio, Alistair. Sono felici, ma la loro felicità non è destinata a durare. Infatti Severus decide di unirsi ai Mangiamorte e Lily si sente costretta a lasciarlo. Così Severus si ritrova solo con suo figlio e a lavorare per il Signore Oscuro, Lord Voldemort. Una sera è al Testa di Porco e assiste all'enunciazione della Profezia di Sibilla Cooman. Subito riferisce a Lord Voldemort ciò che ha sentito e questi crede che il bambino sia Harry Potter ed è deciso ad uccidere chiunque si metta contro di lui. Severus allora si rivolge ad Albus Silente e lo prega di salvare la madre di suo figlio, l'unica donna che ama, l'unica donna che abbia mai amato. Silente accetta, ma i suoi sforzi non valgono a nulla, poichè quando Harry ha solo un anno Lord Voldemort ucciderà i suoi genitori. Questa è la storia di Harry Potter e il suo fratellastro, Alistair Piton.
Quinto anno per Harry, Hermione e Ron, settimo per Alistair Piton. Il Signore Oscuro è tornato, ma nessuno crede a Harry. Severus è alle prese con il suo doppiogioco e deve proteggere il proprio figlio e quello di Lily Evans e James Potter. Cosa farà quando il Signore Oscuro gli chiederà di Alistair? Come reagirà Alistair quando scoprirà la verità?
Ormai il destino del giovane Piton è segnato. Cosa succederà?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Come vi avevo anticipato, settimana scorsa non sono riuscita ad aggiornare causa esame di tirocinio (fate conto che ho passato i due giorni prima dell'esame a studiare e BASTA xD e in tre giorni avrò dormito sì e no 15 ore xD) che ho superato egregiamente con un bellissimo 25 di cui sono stra orgogliosa :D E finalmente posso dire: SONO AL SECONDO ANNO!!!! Quindi...penso di essere perdonata per non aver aggiornato :D

Per farmi “perdonare” ho anche scritto una piccola one shot sul nostro caro Eric: alla fine del capitolo troverete il link :) Vi consiglio di leggerla solo dopo che avrete finito la lettura di questo capitolo :) Ma non è questo il posto per parlarne :D

Durante queste due settimane, però, non sono rimasta con le mani in mano u.u La mia mente (malata, perversa e sadica) ha elaborato un contest alquanto sfizioso ed intrigante che subito le mie due cari compari, Piperina e remvsg (grazie, ragazze, da sola non avrei mai avuto il coraggio di imbarcarmi in una cosa del genre), hanno appoggiato. Si chiama “Number 17 Contest” e trovate tutti i dettagli qui: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9427787 Se vi piace il numero 17...beh, siete i benvenuti :D

Bene, dopo questa bellissima pubblicità al nostro fantastico, meraviglioso e superbo contest, vi lascio alla lettura del capitolo :)

Buona lettura!!!



Chapter XVIII:

The owl-man



A friend is someone who is there for you

when he'd rather be anywhere else.
- Len Wein


Severus Piton camminava rapido per i corridoi del castello, il suono dei suoi passi che annunciava il suo arrivo. Quella mattina si era rivelata più dura del previsto. Alla stanchezza per la notte praticamente insonne e al pensiero di Alistair in infermeria, si erano aggiunte le continue e pressanti domande sulle sue condizioni da parte di ogni singolo Serpeverde che incrociava. Fortunatamente, nessun altro studente delle altre Case aveva chiesto di lui. Se solo un Grifondoro avesse osato fare qualche domanda, sarebbe esploso. E non avrebbe garantito che lo studente in questione sarebbe sopravvissuto. A ben pensarci, però, quasi sperava che Potter o Paciock, per motivi a lui sconosciuti, gli chiedessero di suo figlio: non gli sarebbe dispiaciuto sfogare la tensione su di loro.“Ehm ehm.”

Si bloccò ed involontariamente serrò la mascella. Odiava quel suono.

Ehm ehm.” Ripetè Dolores Umbridge alle sue spalle.

Si voltò impassibile e la guardò gelidamente.

Professor Piton.” Lo salutò con un sorriso finto, attendendo invano che l’uomo ricambiasse. “Suo figlio stamattina non è venuto alla mia lezione.” Aggiunse sistemandosi la giacca rosa.

Lo so.” Incrociò le braccia al petto.

Che cosa strana.” Sbattè lentamente le ciglia . “E' sempre presente, pronto a fare domande. Forse è l’unico studente in tutta Hogwarts che pone domande intelligenti e sembra capire l’importanza del tipo di educazione che sto impartendo loro.”

Non è stato molto bene, si trova in infermeria.” Rispose secco, senza sbilanciarsi, desideroso di concludere al più presto la conversazione.

Sono molto dispiaciuta.” Si portò una mano al petto. “Dovrà restarci ancora a lungo?”

Il necessario.”

Capisco. Capisco.” Annuì. “Gli porga i miei saluti. Arrivederci.” Sistemò un’ultima volta la giacca e si allontanò trotterellando.

Aspettò che sparisse dalla sua vista, poi riprese a camminare e, senza altri contrattempi, raggiunse l’infermeria. Varcò la soglia e subito vide Alistair seduto appoggiato alla testiera del letto, le braccia incrociate al petto, la bocca arricciata e un’espressione imbronciata. Era la fotocopia di Lily.

Non appena fu più vicino, subito Alistair spalancò gli occhi, scostò le coperte, intrecciò le dita delle mani e lo guardò supplichevole.

Ti prego papà, fammi uscire da qui!” Lo guardò implorante. “Ti supplico!”

Buon giorno anche a te, Alistair.” Inarcò un sopracciglio.

Papà, Fammi uscire!” Sussurrò disperato.

Sei stato operato stanotte.” Gli ricordò.

Ma devo recuperare.”

Che cosa?”

Tutto quello che è stato fatto stamattina!” Esclamò allargando le braccia, guardando il padre esasperato.

Severus lo guardò e senza preavviso scoppiò a ridere, divertito. Alistair era esterrefatto: da quando suo padre scoppiava a ridere così di cuore? Forse l’aveva visto ridere una volta sola, quando aveva 7 anni, si era avvicinato ad una mucca e questa gli aveva fatto la cacca sui piedi.

Papà?” Sbattè incredulo le palpebre, sedendosi a gambe incrociate, tenendo i piedi con le mani.

Sì?” Scosse il capo e cercò di riacquistare il suo solito contegno, ma ogni tanto veniva ancora assalito da qualche risatina. Aveva dimenticato quanto fosse bello ridere, quanto lo facesse star bene.

Hai per caso fumato erba ridanciana?” Gli domandò, la bocca aperta in una grossa o.

No, Alistair, no.” Rispose, poi si schiarì la voce. “Assolutamente no.”

Sei sicuro?” Inarcò un sopracciglio, scettico.

Alistair Piton, secondo te uso quelle cose?” Le sue labbra si incurvarono in un sorriso perfido. “Credi che sia come Warrington?”

Il ragazzo strabuzzò gli occhi.

E tu come lo sai? Cosa…? Cioè, no, pa’, ti stai sbagliando.” Farfugliò, cercando di difendere il compagno di Casa.

Rimettiti a letto. Non hai idea di quante volte gli ho requisito quella roba.”

Ma…”

Obbedisci.” Gli ordinò, sollevando il lenzuolo.

Il giovane sbuffò e, riluttante, si mise sdraiato, portandosi una mano all’altezza della ferita, mordendosi il labbro inferiore.

Ti fa male?” Gli chiese, evocando una sedia su cui si sedette.

Solo ogni tanto.” Rispose, stringendosi nelle spalle. “Sopportabile.”

Per il resto come stai?”

Sto B-E-N-I-S-S-I-M-O!” Sillabò imbronciato mentre Madama Chips si avvicinava al suo letto con un’ampolla piena di liquido rosa.

Figliolo, sarai anche uno degli studenti più brillanti di questa scuola, ma in questo momento non stai usando il cervello, vero?” La donna roteò gli occhi al cielo, stappando la bottiglietta e posandola momentaneamente sul comodino.

Il mio cervello funziona benissimo! Si sta solo annoiando!” Si voltò verso il padre. “Pa’, dille qualcosa!”

Tuo padre non deve neanche osare aprire bocca o lo rispedisco da dove è arrivato. Questa è la mia infermeria, qui vige la mia legge.”

Chips, per una volta mi trovi d’accordo con te.” Ammise, infastidito. Odiava dare ragione a chiunque non fosse se stesso.

Ma papà! Io sto BENISSIMO!” Ripetè per l’ennesima volta.

Forse stai < benissimo > perché ti sto dando una pozione antidolorifica?” Inarcò un sopracciglio, versando del liquido sul cucchiaino.

Alistair le scoccò un’occhiataccia.

Apri la bocca.” Ordinò.

Riluttante, il ragazzo aprì la bocca e la donna gli diede la pozione antidolorifica, poi sorrise soddisfatta e si allontanò.

Ti fai anche imboccare adesso?” Sentenziò Eric, comparendo improvvisamente ai piedi del letto.

Sta’ zitto, Eric.” Ringhiò, sprofondando tra le coperte.

Professor Piton.” Lo salutò con rispettoso timore.

Heartmann.” Disse gelido, muovendo appena le labbra.

Calò il silenzio. Severus era seduto, le braccia incrociate, la sua solita maschera impassibile sul volto; Alistair era sdraiato, le braccia al petto come il padre, continuava a borbottare ricordando il suono di una pozione in ebollizione, mentre Eric era in piedi, continuava a spostare il peso da una gamba all’altra, fissando la punta delle proprie scarpe: Severus Piton era l'unico in grado di farlo sentire in colpa. Come se avesse cinque anni e fosse appena stato beccato da sua madre a rubare le caramelle dalla credenza.

Il pozionista guardò Alistair, poi spostò lo sguardo sul suo migliore amico, evidentemente in imbarazzo. Trattenne a stento un sorriso, beandosi dei sensi di colpa che lo assillavano. Sapeva di essere ingiusto, che era solo un ragazzo e molto probabilmente se avesse avuto la sua età avrebbe agito in quel modo, ma non poteva farne a meno. Se si fosse deciso a chiamarlo prima Alistair non sarebbe stato operato. O forse sì. In ogni caso non avrebbe sofferto così a lungo, avrebbero potuto farlo prima, dargli qualcosa per alleviare il dolore.

Senza preavviso si alzò in piedi, diede un colpo di bacchetta e la sedia sparì.

Devo andare.”

Devi proprio?” Borbottò dispiaciuto il figlio, guardandolo.

Sì.” Annuì. Si stupiva sempre di come, a volte, tornasse improvvisamente bambino.

Aveva la stessa espressione di quando rimaneva a Spinner’s End con una baby sitter ogni giorno mentre si recava a Hogwarts per tenere le sue lezioni. Era il più giovane, nonché unico padre scapolo di tutto il corpo insegnanti. Non aveva nessuno a cui lasciare il piccolo Alistair: i suoi genitori erano morti in un incidente d’auto poco dopo la fine del suo settimo anno. Questo fu uno dei motivi per cui Silente gli concesse di lasciare la scuola ogni giorno dopo le lezioni e farvi ritorno al mattino: per poter passare del tempo con suo figlio.

Alistair sbuffò, riportandolo alla realtà.

Ti lascio in …” Lanciò un’occhiata severa ad Eric. “…buona compagnia.”

Sì, signore!” Il biondo mostrò il petto. “Può contarci. Non gli permetterò di alzarsi.”

Severus annuì lentamente, posò una mano sulla spalla di suo figlio, la strinse leggermente e con un cenno del capo lo salutò, per poi allontanarsi di corsa.

Una volta che fu uscito dall’infermeria, Eric tirò un sospiro di sollievo, allentò il nodo della cravatta e si scompigliò i capelli con una mano.

Amico, certe volte tuo padre fa veramente paura.” Si avvicinò al comodino e subito notò l’ampolla piena di liquido rosa dimenticata da Madama Chips.

Vero.” Sorrise, tirandosi su, appoggiandosi con la schiena alla testiera del letto.

Se avesse potuto, ieri sera mi avrebbe ucciso.” Prese la pozione, osservandola attentamente, interessato.

Non l’avrebbe mai fatto, sei il mio migliore amico.” Iniziò a lisciare il lenzuolo.

E con questo?” Afferrò il cucchiaino e stappò la bottiglietta, annusandola.

Sei anche il terzogenito di Priscilla e Crono Heartmann.” Gli lanciò una rapida occhiata e notò che era distratto, così scostò il lenzuolo.

E allora?” Versò un po’ del liquido e si portò subito il cucchiaino alla bocca, estasiato dal gusto di fragola.

E allora non lo farebbe mai.” Si sedette sbuffando.

Si certo, come no! Non l’hai visto ieri sera!” Versò dell’altro liquido e subito lo ingerì. “Aveva lo sguardo assassino.”

Mio padre ha sempre lo sguardo assassino.” Gli ricordò, facendo penzolare le gambe, un'espressione di pura esaltazione sul viso.

Solo con quell’idiota di Paciock. O con Potter.” Sentì un rumore, mise in bocca il cucchiaino stracolmo di pozione e richiuse la bottiglietta, voltandosi verso l’amico. “Ehy, ehy!”

Sì?” Domandò Alistair innocentemente, pronto ad alzarsi.

Dove credi di andare?” Rimise l’ampolla al suo posto, pulì perfettamente il cucchiaino e lo abbandonò accanto alla bottiglietta.

A fare un giro. Con la tua collaborazione.”

Alistair Si strinse nelle spalle e fece per alzarsi, ma subito Eric glielo impedì.

Ah ah. Non hai capito male.” Fece una breve pausa. “Hai capito peggio.” Gli posò una mano sulla spalla, iniziando a sentirsi un po’ stordito per l’effetto del liquido antidolorifico. Era fenomenale.

Eddai, non fare il guastafeste.” Si lamentò.

Vuoi avere ancora un migliore amico?” Inarcò un sopracciglio.

Mi stai minacciando?” Lo guardò con aria di sfida.

No.”

Allora aiutami a fuggire di qui.”

Tentò ancora di alzarsi, ma il biondo glielo impedì.

Eric!” Spalancò gli occhi, esasperato.

Aliiiistaaaair!” Esclamò scuotendo il capo, intontito.

Il moro lo guardò attentamente, rendendosi conto che era sotto l’effetto dell’antidolorifico.

Sei proprio scemo, lo sai?”

E tu lo sai che se ti lascio andare prima Madama Chips mi incatena ad un letto ed inizia ad utilizzarmi per fare vari esperimenti e mi usa come cavia per allenarsi nelle le autopsie mentre sono ancora vivo?” Iniziò, avvicinandoglisi sempre di più, fissandolo negli occhi. “E dopo tuo padre mi finisce.” Continuò, abbassando il tono di voce. “Sai, non so quale dei due sia il più terrificante: infermiera incazzata Chips o pozionista padre Piton. La prima sa esattamente cosa fare per provocarmi un dolore inimmaginabile, il secondo invece sa quale veleno somministrarmi per farmi morire lentamente. Tra atroci sofferenze.” Concluse in un sussurro, a pochi centimetri dal suo viso.

Eric?”

Sì?” Si allontanò di getto.

Sei completamente fuori, lo sai?” Gli domandò, guardandolo seriamente.

Assolutamente.” Annuì serio.

Almeno lo sai.” Borbottò il moro, tornando a sdraiarsi.

Bravo bambino piccino che si rimette nel lettino.”

Alistair si voltò di scatto, guardandolo con gli occhi sbarrati, scioccato.

Questa pozione non deve MAI finire tra le mani di Claudius.”

Perché?” Chiese incuriosito il biondo, lasciandosi cadere su una poltrona appena evocata.

Se riduce così te che sei sano di mente, non oso immaginare come possa ridurre quel fattone.” Sentenziò.

Magari non gli fa niente proprio perché è un fattone ed è abituato a queste cose.” Si strinse nelle spalle.

Beh, non voglio saperlo.” Passò una mano tra i capelli.

Come mai tu non sei fuori di testa?” Iniziò a far ciondolare la testa, guardando il soffitto.

Quanta pozione hai preso?” Inarcò un sopracciglio con un sorriso divertito.

Non lo so. Due. Tre. Quattro, cinque cucchiaini.” Si strofinò il naso. “Forse sei.”

Io ne ho preso uno solo.”

Ecco la risposta.” Picchiettò il mento con l’indice. “E comunque…” Lo indicò. “…non riesco a capire perché vuoi scappare. Non fai nulla tutto il giorno, Madama Chips ti coccola e soprattutto hai questa fantastica pozione.”

Idiota.” Sussurrò, massaggiandosi le tempie, chiudendo gli occhi. “Perché diavolo l’hai presa?”

Aveva un bel colore è una risposta valida?” Sfoderò il suo tipico sorriso sghembo, poggiando i gomiti sulle ginocchia e battendo le mani.

Idiota.” Ripetè Alistair scuotendo il capo. “Comunque, l’hai vista?” Aggiunse rapido, abbassando la voce.

Vista chi?”

Secondo te?” Inspirò profondamente, facendo ricorso a tutta la sua pazienza.

Pansy? Daphne? La Bulstrode?”

Hermione!” Allargò le braccia, roteando gli occhi al cielo disperato.

Ah, la mezzosangue!” Esclamò Eric, appoggiandosi comodamente allo schienale. “No. Non l’ho vista, mi spiace.” Scosse il capo. “E non voglio vederla.” Aggiunse velocemente, puntandogli un dito contro.

Risposta sbagliata.”

Il giovane Piton si voltò verso il comodino portandosi una mano dove aveva la ferita, una smorfia di dolore sul viso. Aprì il cassetto del comodino, frugò per qualche istante, prese una busta, richiuse il cassetto e tornò a guardare l’amico, respirando lentamente.

Ti fa male?” Domandò subito Eric, preoccupato.

Solo se mi muovo troppo.” Rispose massaggiandosi.

E tu che volevi andartene in giro.” Borbottò.

Non è nulla.” Abbozzò un sorriso.

Si massaggiò il collo per qualche istante, poi si sedette sul bordo del letto. Abbassò lo sguardo ed iniziò a rigirarsi la busta tra le mani, osservandola intensamente. Stava sbagliando? Doveva aspettare? Forse non si era neanche accorta della sua assenza, forse non le importava nemmeno.

< Che diavolo stai combinando, Alistair? Da quando sei così fifone ed insicuro? > disse una voce all’interno della sua testa. Dov’era finito l’Alistair sicuro di sé, strafottente, che otteneva sempre chi voleva, che se ne fregava dei sentimenti degli altri? Non riusciva ancora a crederci, era in infermeria, senza più appendice e l’unica cosa a cui riusciva a pensare era Hermione. Come era potuto accadere? Come aveva potuto quella ragazza dai capelli ricci, disordinati ed indomabili entrare nei suoi pensieri? Aveva avuto molte ragazze, molto più carine, sicure, spigliate e maliziose, ma nessuna l’aveva incantato quanto lei.

Sospirò, alzò gli occhi e sorrise ad Eric che lo guardava interrogativamente.

Devi consegnare una cosa.” Sussurrò, senza mai distogliere lo sguardo dalla lettera.

Cosa?” Domandò sapendo benissimo la risposta.

Questa.” Mostrò la busta. “Devi darla a Hermione.”

Eric sbattè lentamente le palpebre, poi scoppiò in una fragorosa risata, battendo la mano contro il ginocchio.

Alistair, fai sempre della battute fantastiche.” Disse asciugandosi le lacrime dopo qualche minuto.

Non è una battuta.” Sibilò infastidito.

Il biondo lo guardò e capì che non scherzava. Davvero credeva che avrebbe consegnato una lettera a quella stupida Sanguesporco?

Sicuro che ti abbiano rimosso l’appendice e non il cervello?” Domandò inarcando un sopracciglio, le braccia intrecciate al petto.

Perché?” Piegò la testa di lato.

Che cosa ti fa pensare che io, Eric Gellert Heartmann, nipote del grande Evan Rosier, mi possa avvicinare e…” Fece una faccia disgustata. “…parlare con una schifosa mezzosangue come lei?”

Non. Chiamarla. Così.” Ringhiò.

Sbuffò e lo guardò di sbieco.

Alistair sorrise malignamente, sapendo esattamente quali pulsanti premere per convincere l’amico.

Ok.” Disse semplicemente, mettendosi sdraiato, iniziando ad osservarsi le unghie. “Però la prossima volta che tuo padre mi chiede come mai il suo caro e adorato figliolo non ha ancora trovato una brava ragazza purosangue, potrebbe scapparmi che sei andato a letto con Julie Frowney. Tuo padre ha lavorato con sua madre, giusto?”

Eric impallidì.

Non oseresti.”

Sai, sareste proprio una bella coppia. Lei figlia di una nata babbana e un babbano.” Arricciò il naso, pensieroso, picchiettandosi il mento con un dito. “Sai, penso che tuo padre potrebbe diseredarti. O più probabilmente prima ti castrerebbe, poi ti ucciderebbe.”

N-non lo faresti mai.” Balbettò, allontanandosi dall’amico.

Oh, certo che lo farei.” Sorrise perfidamente e lo guardò. “Potrei anche lasciarmi sfuggire il fatto che quando siamo andati a festeggiare il tuo diciassettesimo compleanno ti sei fatto fare il lavoro completo da una prostituta.” Il suo sorriso si allargò. “Una prostituta B-A-B-B-A-N-A.” Scandì per bene ogni singola lettera. “E non hai nessuna attenuante, non eri neanche ubriaco.”

Eric scattò in piedi, mostrando i palmi delle mani in segno di resa.

Ok, va bene, va bene, va bene!” Si arrese, sentendo suonare la campanella che segnava l’inizio delle lezioni.

Grazie!” Esclamò entusiasta, mettendosi a sedere con un sorriso che gli andava da orecchio a orecchio.

Il biondo lo fulminò con lo sguardo, afferrò la busta e scosse il capo.

Potresti benissimo usare un gufo.”

Che divertimento ci sarebbe, scusa?” Si strinse nelle spalle con fare innocente.

Amico, sei proprio un gran bastardo quando ti ci metti.” Sospirò, prendendo la sua borsa. “E’ in questi momenti che mi chiedo chi è il più Serpeverde tra noi due.”

Il Caposcuola si strinse nelle spalle soddisfatto, scostò le coperte e si coprì.

Va’, prode cavaliere, e compi la tua missione.” Lo invitò divertito, gesticolando.

Il biondo nascose la lettera in tasca, mostrò il medio della mano sinistra, mise la borsa in spalla e si avviò verso l’uscita.

Anche io ti voglio bene!” Lo Sentì urlare mentre lasciava l’infermeria.

Percorse velocemente il corridoio fino alla Sala d’Ingresso, salì le scale facendo i gradini due a due e lanciò un’occhiata all’orologio: era in mostruoso ritardo. La McGranitt lo avrebbe ucciso. Sbuffò, passò una mano tra i capelli ed aumentò il passo.

Arrivò davanti alla porta con la camicia fuori dai pantaloni, la cravatta allentata, il maglione stropicciato e il respiro mozzo. Riprese fiato, si sistemò, sfoderò il suo sorriso migliore ed entrò in classe.

Signor Heartmann, è in ritardo.” Lo accolse freddamente la professoressa, dando un colpo di bacchetta ad un grosso pavone che si trasformò subito in un cane.

Mi spiace, professoressa.” Si scusò, andando a sedersi accanto a Kain.

5 punti in meno a Serpeverde.” Un altro colpo di bacchetta e il cane tornò ad essere un pavone.

Vecchia Banshee raggrinzita.” Ringhiò, senza smettere di sorridere.

Ed ora, aprite i vostri libri a pagina 145.” Si avvicinò alla lavagna, su cui iniziarono ad apparire le spiegazioni della lezione.

La donna iniziò a parlare, Eric aprì il libro ed estrasse un foglio di pergamena dalla borsa, iniziando a fingere di prendere appunti, ancora stordito per l’effetto della pozione. Aveva la testa leggera, le palpebre che si chiudevano da sole e provava un incredibile senso di pace.

Come sta Alistair?” Gli domandò sussurrando Kain.

Cosa?” Chiese spaesato, strizzando gli occhi, prendendosi tra pollice ed indice la base del naso.

Alistair. Come sta?” Ripetè, seguendo con lo sguardo la McGranitt.

Bene.” Rispose, scarabocchiando. “Si, bene. Solo un po’ dolorante ogni tanto, ma bene. Sì, assolutamente.”

Kain lo guardò velocemente, fingendo di stiracchiarsi, poi riprese in mano la piuma.

Stai bene?”

Sì, Al sta bene, te l’ho già detto!” Sibilò, strofinandosi il naso.

Eric, sto chiedendo a te come stai. Non ti sto chiedendo di Al.” Fece schioccare la lingua.

Signor Montague, vuol dire qualcosa?” Domandò la professoressa, sollevando severa un sopracciglio.

No, professoressa.” Rispose rispettoso afferrando la piuma.

Allora presti attenzione alla lezione.” Lo richiamò scocciata.

Kain annuì e la donna riprese a parlare. Dopo qualche istante diede un colpetto ad Eric.

Allora, che hai?”

Sono solo un po’ stordito.” Sussurrò il biondo.

Che hai combinato? Sembri Claudius dopo che si fuma l’erba tranquillizzante.” Notò guardandolo attentamente. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi rossi che continuavano a chiudersi, la bocca semi aperta e i capelli disordinati.

Sono un po’…” Abbassò lo sguardo sulla pergamena, cercando le parole giuste, e quando le trovò guardò l’amico con un sorriso. “…fatto di antidolorifico.”

Calò il silenzio tra i due.

Stai scherzando.”

No.” Scosse il capo.

Sei scemo?”

Non è colpa mia.” Il ragazzo si strinse nelle spalle.

Allora perché cavolo hai preso quella roba?” Sibilò, la voce piena di rimprovero, facendoglisi il più vicino possibile.

Semplicemente mi andava.” Strizzò gli occhi, passò una mano sul viso ed appuntò velocemente un passaggio fondamentale dell’incantesimo che la professoressa stava spiegando.

Idiota.” Scosse il capo con rabbia, si morse il labbro inferiore e si appoggiò allo schienale della sedia, passando una mano tra i capelli. “Idiota!”

Non rompere, K.” Disse irritato il biondo, perdendo la pazienza.

Montague! Heartmann!” Li richiamò furibonda la professoressa. “5 punti in meno a Serpeverde! A testa! Non tollero chi disturba le mie lezioni!”

Kain chiuse gli occhi, sbuffò ed iniziò a contare fino a dieci, ricorrendo a tutta la sua pazienza per non lanciare una fattura ad Eric, che aveva semplicemente scrollato le spalle e appoggiato il viso ad una mano, un sorriso ebete stampato sulle labbra.

Scusi, professoressa.” Si scusò pigramente il biondo. “Non succederà più.”

La donna inspirò profondamente, le narici dilatate, gli occhi che lanciavano fulmini. Si girò e riprese la spiegazione.

Kain sospirò, afferrò la piuma ed iniziò a seguire con attenzione, mentre al suo fianco Eric lasciava vagare la mente. Un momento era in aula, il momento dopo era in camera con Daphne, quello dopo ancora nel parco a fumare sotto il suo albero, quello seguente con Alistair a ridere e scherzare dopo essere stati con due ragazze differenti, infine si soffermò sulla Sanguesporco, la Granger. Chi era questa ragazza per stregare in quel modo Alistair? Non era neanche tanto bella. Non aveva molte forme, i suoi capelli erano di un anonimo, banale e comunissimo castano, ricci, disordinati, gonfi, indomabili. Non era neanche tanto alta ed aveva sempre l'aria da so-tutto-io. Quanto desiderava schiantarla e levarle da quel faccino il suo sorriso. Doveva ammetterlo però, non gli sarebbe dispiaciuto portarsela a letto: sarebbe stata un ottimo trofeo da sfoggiare con gli amici.

Con la mano allentò il nodo della cravatta, scrivendo qualcosa sulla pergamena giusto per far finta di star seguendo.

Alistair doveva aver preso una botta in testa, era l’unica possibilità. Come aveva potuto trasformarsi dal bastardo puttaniere che era nel tipico bravo ragazzo da presentare ai genitori? Era il suo compagno di abbordaggio, quello con cui si scambiava consigli su quale ragazza facesse il miglior lavoro di bocca, chi di mano, chi prediligeva certe posizioni e chi altre.

Ed ora, invece, da quando era iniziata la scuola non si era avvicinato a nessuna, solo a lei, alla sporca Mezzosangue. Come se non bastasse, sembrava davvero perso per lei. Avrebbe potuto capire l’attrazione fisica, ma era qualcosa di più, lo sentiva. Si comportava come se non avesse mai avuto una storia, come un bamboccio alla sua prima cotta che mandava l’amico a consegnare un biglietto alla fidanzatina. Già, un biglietto.

Mise la mano in tasca, estrasse la busta e la fissò attentamente. Doveva consegnargliela.

Sentì una gomitata nel costato, alzò il viso e finse di prestare attenzione mentre la McGranitt gli lanciava un’occhiata gelida.

La ripose in tasca, estrasse la bacchetta ed attese istruzioni su quello che doveva trasfigurare. Una volta che le ebbe ricevute, iniziò a dare colpetti al coniglio che aveva davanti, senza troppi risultati.

E se avesse mentito? Se gli avesse detto che Hermione non aveva voluto la lettera? Non gli avrebbe creduto, poco ma sicuro. Sapeva il suo odio per quelli come lei e che era disposto a tutto pur di non permetterle di avvicinarsi a quello che reputava suo fratello, ma sapeva anche che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

A quanto pare non hai scelta, amico.” Sussurrò tra sé e sé.

Hai detto qualcosa?” Gli chiese Kain, voltandosi verso di lui.

No, parlavo da solo.” Rispose scuotendo con forza il capo.

Per la restante ora, continuò a pensare ad uno stratagemma per contattare la ragazza senza parlarle, ma il suo cervello sembrava in sciopero: non riusciva a pensare a niente di sensato e, nemmeno con tutta la buona volontà, ad eseguire l'incantesimo che la McGranitt richiedeva.

Per questo motivo, alla fine della lezione, si vide assegnare dei compiti aggiuntivi che sapeva benissimo di meritare.

Sistemò le proprie cose, afferrò la borsa ed insieme ai compagni uscì dall'aula, silenzioso, affiancato da Kain che giocherellava con la cinghia della sua borsa mentre alle loro spalle Adrian e Claudius continuavano a ridere e scherzare dandosi spallate.

Percorsero i corridoi del castello, giunsero alla sala d'ingresso ed uscirono all'aria aperta, dove subito tutti e quattro si accesero una sigaretta. Camminando il più velocemente possibile per scaldarsi, raggiunsero le serre.

Appena entrarono, la professoressa Sprite li accolse calorosamente, si divisero a coppie ed iniziarono a lavorare. Ben presto, invece di seguire le istruzioni del libro, Kain ed Eric intrapresero la lotta del fertilizzante con Adrian e Claudius che erano dall'altra parte del tavolo. Si lanciavano terra mista a fertilizzante, cercando di colpire l'avversario, aiutandosi con la magia.

La camminata per il parco sembrava aver liberato Eric dagli ultimi effetti collaterali della pozione antidolorifica. Finalmente la sua mente era lucida e riusciva perfettamente a ridere e scherzare con i suoi amici e al tempo stesso seguire la Sprite.

Quando la campanella risuonò nella serra, fu il primo ad afferrare la borsa e scappare di corsa, sapendo benissimo che la professoressa li avrebbe costretti a ripulire il casino che avano combinato. In pochi minuti raggiunse il portone d'ingresso, lo varcò, arrivò in Sala Comune, entrò nel dormitorio e buttò la borsa sul letto. Si privò della giacca, del maglioncino, della cravatta e della camicia, li abbandonò sul copriletto, tolse i pantaloni e li lasciò sul pavimento. Entrò in bagno, si guardò attentamente allo specchio, controllando se fosse spuntato qualche nuovo brufolo o qualche ruga immaginaria, poi fece una smorfia, notando il segno che Daphne gli aveva lasciato il giorno prima poco sopra l'ombelico: le labbra di quella ragazza erano peggio di una ventosa.

Aprì il rubinetto dell'acqua calda, si sciacquò mani e viso, tornò in camera ed aprì il suo armadio, da cui estrasse la sua borsa con il necessario per gli allenamenti di Pluffanuoto. Guardò l'orologio, si morse il labbro, si vestì velocemente, afferrò il borsone ed uscì di corsa dalla Sala Comune, salutando con un sorriso soddisfatto Kain, Adrian e Claudius che rientravano in quel momento, sporchi di fertilizzante fino ai capelli.

Corse rapido per tutti i sotterranei fino ad arrivare alla piscina. Entrò negli spogliatoi, si cambiò, prese l'asciugamano e si diresse dai compagni di squadra.

Eric, sei in ritardo!” Abbaiò Lucian Bole, capitano della squadra di Pluffanuoto, più giovane di lui di un anno.

Scusa Lucian, ho avuto un contrattempo.” Si strinse nelle spalle, salutando con un cenno del capo i compagni che erano già in acqua.

Lucian gli lanciò un'occhiata, soffermandosi sul piccolo segno sopra l'ombelico. Scosse il capo, inspirò profondamente ed espirò.

Muoviti, fatti venti giri di corsa, 3 serie da 8 di addominali, 30 flessioni e poi ti voglio in acqua.” Ordinò.

Sì capo.” Borbottò sbuffando, iniziando a correre.

Ah, Eric!” Lo richiamò immediatamente.

Il biondo si fermò e lo guardò interrogativamente.

Non devi mai mollare la Pluffa.” Gli disse, lanciandogliene una.

Come faccio a fare gli addominali senza farla cadere?” Domandò arricciando il naso incredulo.

Non ne ho idea.” Sorrise perfidamente, poi batté le mani e si tuffò in acqua per raggiungere gli altri giocatori.

Bastardo. Solo perché a me Daphne la dà e a te no.” Ringhiò tra le labbra.

Passò la Pluffa da una mano all'altra ed iniziò a correre. Fece i venti giri di corsa, si fermò a bordo vasca per riprendere fiato, bevve un un po' d'acqua e si portò sugli spalti dove un piccolo gruppetto di ragazze, tra cui Daphne, assisteva agli allenamenti.

Ciao ragazze.” Le salutò, facendo l'occhiolino.

Un paio di loro arrossirono, un altro paio bofonchiò qualcosa, qualcun'altra invece rimase in silenzio, fissando i suoi addominali, la bocca spalancata, incapaci di formulare qualsiasi pensiero razionale.

Ciao Eric.” Sussurrò Daphne, ricordando la sensazione di sentire il suo corpo che la schiacciava contro il letto.

Come stai, baby?” Mise un piede su un gradino, appoggiò entrambe le braccia al ginocchio e guardò la ragazza.

B-bene.” Balbettò, trattenendo il respiro.

ERIC!” Lo richiamò Lucian irritato dall'acqua.

Si voltò leggermente e vide il capitano osservarlo livido di rabbia, geloso per Daphne. Sorrise perfidamente, tornò a guardare la ragazza ed ammiccò, poi si mise in piedi e stappò la bottiglietta. Chiuse gli occhi, buttò indietro la testa e si versò l'acqua sui capelli, la bocca socchiusa. Scosse il capo, i capelli bagnati, le labbra lucide, mentre piccole gocce d'acqua scivolavano dal suo collo lungo tutto il petto, percorrendolo lentamente, inumidendo il suo corpo scultoreo, accarezzando i suoi addominali scolpiti e ben sviluppati, provocandogli i brividi, concludendo il loro viaggio andando ad infrangersi contro il costume attillato che le assorbiva.

Daphne seguì con lo sguardo una di quelle goccioline, la bocca aperta, desiderando intensamente di essere lei. Deglutì a fatica, riprese a respirare normalmente, cercò inutilmente di scacciare dalla testa i pensieri impuri e sconci che la visione le aveva provocato e sollevò lo sguardo verso il suo viso, notando che sorrideva divertito.

ERIC!” Urlò furibondo Lucian.

Sì?” Il biondo lo guardò, le braccia incrociate al petto, un sopracciglio inarcato.

Buttati subito in acqua, abbiamo bisogno di te!”

Arrivo.” Sorrise pieno di maligna soddisfazione. “Ci si vede ragazze!”

Sollevò una mano in segno di saluto, buttò alle sue spalle la Pluffa e sentì i loro occhi sulle sue spalle mentre correva verso il bordo della piscina, si dava lo slancio e si tuffava di testa.

Riemerse dall'acqua, si guardò velocemente attorno e nuotò verso i compagni, buttandosi subito in mezzo al gioco, impossessandosi della Pluffa per poi segnare pochi istanti dopo.

L'allenamento si concluse rapidamente: la squadra era in gran forma, soprattutto Eric, l'elemento più forte.

Allora, vi voglio in forma per la partita di questo venerdì, ok?” Li incitò Lucian. “Ed ora tutti in Sala Grande, muoversi!”

Eric annuì, nuotò fino alla scaletta ed uscì dall'acqua. Prese l'asciugamano dalla panca su cui l'aveva lasciato, si asciugò il collo massaggiandoselo lentamente, gli occhi chiusi, poi lo passò su tutto il corpo: mani, braccia, clavicole, petto, addominali, le gambe. Posò l'asciugamano sulla spalla, sistemò l'elastico del costume e legò più stretta la cordicella, poi sollevò il viso e vide le ragazze immobili ad osservalo. Sorrise, fece un cenno con la mano e sparì negli spogliatoi.

Si fece una doccia, si asciugò perfettamente ed indossò la divisa della squadra di Pluffanuoto, rendendosi conto di essere rimasto solo. Si strinse nelle spalle, allacciò le scarpe, afferrò il borsone e si avviò per i sotterranei fischiettando. Giunse alla sala comune, andò in camera e mise a posto la borsa, poi si avvicinò a quella abbandonata sul letto, l'aprì e subito vide la busta di Alistair. La fissò intensamente, indeciso sul da farsi, ma alla fine si arrese. La prese, la mise subito in tasca e corse fuori.

La fortuna sembrava essere dalla sua parte. Non appena mise piede nella Sala d'Ingresso, Hermione uscì dalla Sala Grande, completamente da sola: niente Lenticchia, niente Sfregiato.

Ehy, Mezzosangue!” Urlò con un sorriso perfido.

Subito la ragazza sollevò il capo e, non appena lo vide, sul suo viso apparve una un'espressione di disgusto. Come faceva Alistair ad essere amico di una persona così schifosa?

Che brutta cera, sei stata investa dall'Espresso per Hogwarts?” Il biondo le si avvicinò, le mani in tasca, un ghigno sadico che incurvava le sue labbra.

Va' a quel paese, Heartmann.” Sibilò, cercando di superarlo.

Ehy, ehy, dove credi di andare?” Le domandò, afferrandola per un polso.

Lasciami immediatamente, razza di...di...” Tutta la rabbia e la frustrazione per non avere notizie di Alistair sembravano essere esplose. “...pervertito!”

Passiamo agli insulti?” Sussurrò, avvicinandoglisi, sollevandole una ciocca di capelli.

E' l'unica cosa che meriti.”

Mi spezzi il cuore.” Avvicinò il proprio viso al suo.

Tu non hai neanche un cuore.” Ringhiò. “Se lo avessi non ti comporteresti così.”

Così mi offendi.” Portò una mano al petto, fingendosi addolorato, mantenendo costantemente il suo tipico sorriso bastardo.

Sei un bastardo!” Si avvicinò a lui, tremante.

Non capisco perché mi tratti così male, sob sob.”

Sai benissimo a cosa mi riferisco.” Inspirò profondamente, dilatando le narici, fissandolo negli occhi.

Per caso ti riferisci alla Weasley?” Iniziò a giocherellare con la ciocca di capelli di Hermione.

E lasciami i capelli!” Esclamò, liberandosi. “Si, mi riferisco proprio a lei. Che razza di infido, bastardo, puttaniere, stronzo sei? E' fidanzata.”

E allora?” Inarcò un sopracciglio. “Non mi sembra di averla obbligata a scopare con me.”

Scommetto che tu c'entri qualcosa col fatto di Michael.”

Il ragazzo ghignò e si piegò su di lei.

Ti dirò un segreto.” Le mise una mano sulla spalla e sfiorò il suo orecchio con le labbra. “Avevo fatto una scommessa con la ragazza che si è baciata quello.” Fece una pausa durante la quale Hermione strabuzzò gli occhi, incredula. “Se fosse riuscita a baciare quello sfigato davanti agli occhi della Weasley sarei andato a letto con lei.”

Senza neanche pensarci, Hermione sollevò il braccio, la mano bene aperta, e fece per dargli una sberla, ma Eric fu più veloce e riuscì a scansarsi facendo un passo indietro, scoppiando a ridere divertito, ma non tenne conto del secondo schiaffo che lo prese sulla guancia sinistra.

Tu! Brutto schifoso!” Diede un altro colpo. “Animale! Essere! Indegno di essere catalogato persino come Creatura Magica!”

Ehy, ehy, Amata*! Sta' buona!” Esclamò infastidito, afferrandole entrambi i polsi.

Lasciami brutto...brutto...” Era così furiosa che non riusciva a trovare neanche le parole.

Eric scosse il capo e, in un impeto di rabbia, la spinse all'indietro, buttandola a terra.

Mi fai solo schifo.” La sua faccia era una maschera di disgusto. “Mi chiedo come faccia Alistair anche solo a starti vicino.” Estrasse dalla tasca la busta, la osservò per qualche seconda e gliela fece cadere in grembo, poi si inginocchiò accanto a lei. “Sai, Sanguesporco, quelli come te presto spariranno: il Signore Oscuro è tornato.” Fece una pausa e si passò la lingua sulle labbra. “Se stai prendendo in giro Alistair, se solo lo fai soffrire o gli spezzi il cuore, sappi che non aspetterò che il Signore Oscuro ti uccida: sarò io stesso a mettere la parola fine alla tua vita.”

Hermione spalancò gli occhi, incredula, una mano sulla lettera, mentre Eric si alzava e sistemava i pantaloni.

Ci si vede.”

Mise le mani in tasca e sotto lo sguardo attonito di Hermione entrò in Sala Grande fischiettando, come se nulla fosse successo. Si sedette insieme ai suoi compagni, cenò, rise e scherzò, infine tornò in Sala Comune, andò nel proprio dormitorio e senza neanche cambiarsi si buttò a letto, addormentandosi subito, stremato dall'allenamento e risentendo ancora degli effetti collaterali dell'antidolorifico.

Molti piani più in alto, nella Torre di Grifondoro, per l'esattezza nel dormitorio delle ragazze del quinto anno, Hermione era sdraiata supina, un sorriso sulle labbra, gli occhi chiusi, l'espressione serena e felice, un braccio appoggiato alla fronte, l'altro abbandonato sul letto. Sospirò e portò davanti agli occhi la pergamena che stringeva nella mano, rileggendola per l'ennesima volta.



Cara Hermione,

ti starai chiedendo dove diavolo sono finito (almeno, questo è quello che mi chiederei io se tu sparissi): beh, sono in infermeria. Nulla di grave, una semplice appendicite che Madama Chips e un chirurmago del San Mungo sono riusciti a sistemare senza problemi questa notte. Sono stato uno stupido, per tutto il week end sono rimasto chiuso in camera a soffrire senza chiamare nessuno credendo fosse un semplice virus intestinale o un colpo di freddo! Ma sai quello che si dice, i pazienti peggiori sono proprio i medimaghi! E chi sono io per non con confermare questa teoria?

A parte tutto ciò, volevo solo farti sapere quanto sono stato bene venerdì sera. E' stato l'Halloween più bello della mia vita. Non sono mai stato così bene, davvero. Ci tenevo a dirtelo di persona, ma per cause di forza maggiore mi è impossibile.

Grazie di tutto, Hermione.

Venerdì è stata una notte fantastica.

Tu sei fantastica.

Alistair



Sospirò, un sorriso radioso sul volto, continuando a ripetersi nella sua testa le ultime due frasi < venerdì è stata una notte fantastica. Tu sei fantastica >. Stentava ancora a crederci. Faceva fatica a credere che proprio Alistair Piton la reputasse fantastica. Non che la cosa la offendesse, anzi tutt'altro: non poteva essere più felice.

Strinse la lettera al petto, gli occhi chiusi, poi si alzò, andò a sedersi, impugnò una piuma ed iniziò a scrivere, lasciando che le parole nascessero da sole.

Una volta che ebbe finito, rilesse il tutto, per controllare di non aver scritto cose senza senso o sembrare troppo cotta.



Caro Alistair,

ricevere tue notizie mi tranquillizza. Ebbene sì, lo ammetto: per tutto il fine settimana mi sono chiesta dove fossi sparito, domandandomi se avessi fatto qualcosa di sbagliato venerdì sera, se avessi detto qualcosa di offensivo, se mi fossi comportata male. Sciocche supposizioni, lo so, ma non riuscivo proprio a capire dove fossi sparito. Mai avrei immaginato che stessi male! Figuriamoci poi pensare ad un'appendicite, una malattia così babbana!

Ma adesso come stai? Hai detto che ti hanno operato, ma come hanno fatto? Quali magie hanno utilizzato?

Conosco la medicina babbana, ma di quella magica non so molto, devo aggiornarmi al più presto!

Per quanto riguarda Halloween...beh, non so seriamente cosa dire.

Semplicemente grazie.

Sono stata veramente bene, sembrava che ci conoscessimo da sempre.

A presto.

Hermione



Arricciò il naso, scosse il capo e tirò una riga su < sembrava ci conoscessimo da sempre >: non voleva sembrare esagerata. Voleva che sapesse la verità, ma non sapeva cosa provava lui, se era ricambiata o no. Insomma, non poteva mica dirgli chiaramente che aveva perso la testa e che non riusciva a pensare a nient'altro che alla loro uscita, a come la teneva per mano!

Prese il volto tra le mani, tornando con la memoria alla notte di venerdì. Non riusciva a togliersi dalla testa il suo tocco, il suo profumo, il suo sorriso, il suo sguardo perso mentre ripensava a sua madre, alla sua sofferenza per non sapere nulla di lei, all'incredulità sostituita subito dall'orgoglio quando gli aveva detto che somigliava a suo padre, come scuoteva il capo per sistemarsi i capelli, il suono della sua voce, le sue labbra che avevano sfiorato la sua guancia, facendole perdere la testa, mandandola in confusione.

Alistair, cosa mi hai fatto?” Sussurrò sognante. “Mia cara vecchia Hermione, sei cotta.”

Prese la pergamena, la piegò e la inserì in una busta, poi si alzò e la mise al sicuro nel cassetto del comodino. Rimase qualche istante a guardarla, poi lo chiuse, si stiracchiò, sbadigliò e si infilò sotto le coperte. Spense la luce, si raggomitolò su se stessa, nascose un braccio sotto il cuscino e guardò fuori dalla finestra, la luce della luna che le illuminava il volto, chiedendosi cosa stesse facendo Alistair, se anche lui stesse guardando il cielo notturno.

Il mattino dopo fu la prima a svegliarsi in tutta la Torre di Grifondoro. Scattò subito in piedi, si preparò silenziosamente per non svegliare le compagne, afferrò la borsa e la busta dal comodino, poi scese a due a due le scale. Uscì dalla Sala Comune e percorse velocemente la strada che la separava dalla Sala Grande. Buttò un'occhiata all'interno e vide soltanto la professoressa Vector e qualche studente addormentato che ripassava. Si diresse al proprio tavolo, si sedette, estrasse un grosso libro di Aritmanzia, lo aprì ed iniziò a leggere mentre si serviva la colazione. Man mano che proseguiva nella lettura, la Sala iniziò ad affollarsi di professori e studenti.

Hermione!”

Sollevò lo sguardo dal libro e vide Harry correre trafelato verso di lei.

Ciao Harry.” Lo salutò, accorgendosi della presenza di Heartmann al tavolo dei Serpeverde.

Si può sapere dove eri finita?” S'intromise istericamente Ron. “Per gli slip sporchi di Merlino, credevo ti fosse successo qualcosa!”

Della serie?” Inarcò un sopracciglio, stupita, mentre i due si sedevano.

Che ne so!” Il rosso si strinse nelle spalle. “Magari qualche Serpe ti aveva rapita.” Afferrò un pezzo di pane e gli diede un morso. “Picchiata. Affatturata. Violentata. Uccisa.” Rabbrividì all'ultimo pensiero.

Hermione sbatté le palpebre incredula, Harry spalancò la bocca e gli occhi, sorpreso.

Che c'è?” Domandò Ron, iniziando ad essere nervoso.

Scusa, di grazia, chi mai avrebbe potuto rapirmi, affatturarmi, violentarmi o addirittura uccidermi?” Chiese la ragazza, intrecciando le dita delle mani sul libro.

Il ragazzo arrossì, abbassò il capo ed iniziò a mangiare velocemente, mentre Harry scoppiava a ridere.

Ronnie, è carino che ti preoccupi così tanto per me, ma davvero, non ce n'è bisogno.” Lo tranquillizzò, mentre con la coda dell'occhio vide il Serpeverde alzarsi. “Ed ora scusatemi ma devo scappare.”

Chiuse il libro con un pesante tonfo, lo infilò in borsa, si alzò e corse fuori dalla Sala, ignorando i richiami dei due amici. Si guardò attorno e vide il suo obiettivo prendere il corridoio che portava all'infermeria.

Ehy!” Lo chiamò, ma questi la ignorò, continuando a camminare. “Heartmann!”

Eric si fermò all'improvviso, serrò la mascella e strinse i pugni, infastidito dal sentire il suo cognome pronunciato da una Mezzosangue come lei.

Heartmann.” Lo chiamò di nuovo, avvicinandoglisi. “E' la terza volta che ti chiamo, hai per caso bisogno di un apparecchio acustico? Una visitina da Amplifon, no?” Fece schioccare la lingua.

Il ragazzo si voltò di scatto.

Una visita da Ampli-che?” Chiese inorridito, ogni singolo poro della sua pelle che esprimeva ribrezzo.

Cose babbane.” Rispose con un gesto della mano, come a chiudere l'argomento.

Ma secondo te conoscono quello schifo che fanno i tuoi pari?” Incrociò le braccia al petto. “Ti credevo più intelligente, Sanguesporco.”

Stai dicendo che quello intelligente saresti tu?” Hermione lo guardò scettica. “Ne dubito fortemente.” Scosse il capo, aprì la borsa, estrasse la busta e gliela porse.

Oh, che gentile, mi hai scritto una lettera? Non dovevi sforzarti, finirà direttamente nel camino oppure, se è pergamena di buona qualità, la userò per pulirmi dopo che sarò stato in bagno.”

Non mi serve scriverti per insultarti.” Lo fulminò con lo sguardo. “Dalla ad Alistair.” Gli prese la mano e gliela diede, poi si voltò ed iniziò a camminare.

Cosa diavolo ti fa credere che gliela darò?” Urlò, infervorandosi. Ok, le aveva consegnato la lettera su ordine di Alistair, ma era una faccenda diversa! Alistair era il suo migliore amico e soprattutto aveva il coltello dalla parte del manico. Ma accettare ordini da una schifosa Mezzosangue come lei? MAI! “Scordatelo!”

Hermione si fermò.

Sei il suo migliore amico, anche se mi chiedo come faccia a volerti bene.” Fece una pausa. “E tu gli vuoi bene, sennò non ti saresti comportato come hai fatto ieri sera.” Si voltò leggermente verso di lui. “Sai benissimo che ti ha dato il biglietto perchè era sicuro che me l'avresti consegnato. Così come sa benissimo che se ti consegno una lettera per lui, tu gliela porterai.” Concluse con un sorriso soddisfatto. “Ci si vede.”

Sistemò la divisa e si allontanò.

Eric aprì e chiuse la bocca un paio di volte, senza riuscire ad emettere alcun suono.

Sappi che è l'ultima volta!” Urlò.

Hermione fece un gesto con la mano, come per dire che non ci credeva, svoltò l'angolo e raggiunse la Sala d'Ingresso nel momento esatto in cui Ron e Harry uscivano dalla Sala Grande.

Dove sei stata?” Subito l'aggredì Ron.

Ho dovuto occuparmi di una faccenda. Nulla che ti riguardi.” Aggiunse prontamente, bloccando sul nascere la domanda dell'amico. “Ed ora è meglio che ci muoviamo. Non voglio arrivare tardi.”

Harry e Ron si scambiarono un'occhiata, poi guardarono entrambi la ragazza, fecero spallucce e la seguirono mentre iniziava a canticchiare allegra

Come mai è così felice?” Sussurrò il rosso all'amico, muovendo impercettibilmente le labbra. “Ieri sembrava pronta a cruciare chiunque le passasse davanti.”

Non ne ho idea.” Rispose semplicemente il moro.

Dici che c'entra il figlio dell'unto?”

In effetti, c'era un unico motivo per cui poteva essere così felice: aveva visto o parlato con Piton Junior, non c'erano possibili alternative.

Non lo so.” Mentì.

Gli diede una pacca di incoraggiamento sulla spalla, gli regalò un sorriso caloroso ed insieme raggiunsero la ragazza che li precedeva di qualche passo.

Se una persona avesse incontrato per la prima volta Hermione quel week end e le avesse parlato nuovamente quel giorno, non avrebbe mai creduto che fosse la stessa persona. La ragazza rabbiosa, depressa, sconfortata, irascibile e malmostosa era scomparsa per lasciare il posto ad un'altra radiosa, esuberante, allegra, felice, scherzosa ed instancabile.

La giornata trascorse tranquilla, senza alcun problema. L'umore di Hermione era alle stelle, tant'è che ben presto sia Ron che Harry ne furono contagiati, nonostante quest'ultimo ogni tanto si rabbuiasse, chiedendosi a cos'era dovuta tutta quella felicità.

Mezzosangue!”

A Harry e Ron si raggelò il sangue nelle vene. Subito sfoderarono le bacchette, puntandole contro chi aveva pronunciato quella parola.

Le tue due guardie del corpo non apprezzano il tuo soprannome?” Eric piegò la testa, un ghigno sulle labbra, le braccia incrociate al petto.

Non. Chiamarla. Mai. Più. Così.” Ringhiò Harry, respirando a fatica.

Sennò mi fai la bua?” Si asciugò delle lacrime immaginarie. “Sigh, che paura! Mamma! Potteruccio mi vuol fare la bua.” Tornò improvvisamente serio. “Che paura.”

Brutto...” Iniziò Ron, agitando la bacchetta.

Fallo poveraccio, fallo.” Fece un passo verso di lui, sfoderando a sua volta la bacchetta.

Piantatela!” Intervenne Hermione.

I tre ragazzi si guardarono, lanciando fuoco e fiamme con gli occhi.

Che cosa vuoi, Heartmann?” Chiese, mettendosi tra loro.

Eric fece una smorfia, stringendo sempre la bacchetta.

Che Sfregiato, Pel di Carota e quelli come te spariscano, ma temo di chiedere troppo, vero?” Scosse il capo divertito dalla reazione dei due Grifondoro. Erano come animali: sempre pronti a difendere la femmina. “Comunque devo parlarti.” Passò la lingua sulle labbra, fissandola negli occhi. “In privato.” Aggiunse.

Ok.” Disse prontamente la riccia. “Ci vediamo a cena.” Intimò agli altri due, bloccando sul nascere le loro proteste.

Ma...” Iniziò Harry.

Harry, fa' come dico. A dopo.” Gli ordinò, guardandolo negli occhi.

Rimasero in silenzio qualche secondo, poi il moro abbassò la bacchetta.

Bene.” Annuì. “A dopo.”

COSA?!” Esclamò Ron. “Vuoi lasciarla da sola con LUI?” Strabuzzò gli occhi.

Sta zitto e vieni.”

Lo afferrò per un braccio e tra le sue proteste riuscì a trascinarlo in Sala Grande, in sottofondo le risate di scherno del Serpeverde.

Allora...” La Grifondoro intrecciò le braccia al petto, un sorriso di pura soddisfazione sul volto, un sopracciglio inarcato. “...mica avevi detto che era l'ultima volta?”

'Sta zitta!” Ringhiò afferrandole la mano rabbioso e dandole la lettera che Alistair gli aveva affidato.

Il sorriso della ragazza si allargò, mentre osservava Heartmann allontanarsi.

A domattina, con la prossima lettera.” Gli disse trattenendo a stento le risate, incapace di formulare il pensiero < Hermione 1 – Heartmann 0 >.

Sospirò, osservò la pergamena e la mise in borsa, poi fischiettando si diresse a cena, pregustandosi già la lettura nella solitudine della sua stanza.

Il mattino dopo, la scena si ripeté, così come a pranzo e a cena: ogni volta Eric riceveva una nuova lettera da consegnare. Le cose andarono avanti anche per i due giorni successivi, le lettere che si intensificavano sempre più: non bastava quella del buon giorno, del pranzo e della cena, ora si erano aggiunte anche quelle di metà lezione!

Tieni.” Disse semplicemente Hermione tendendogli l'ennesima busta, avvicinandoglisi.

Eric dilatò le narici, strabuzzò gli occhi e scosse il capo.

Heartmann?” Sbattè le palpebre, iniziando a preoccuparsi: sembrava un pazzo.

Adesso. Basta.” Afferrò la ragazza per un polso. “Mi sono rotto.”

Lasciami immediatamente.” Ordinò gelidamente, fissando la sua mano.

Oh no, mia cara Mezzosangue. Te lo scordi.” Ringhiò, iniziando a camminare, trascinandosela dietro.

Ti ho detto di lasciarmi!” Afferrò la borsa ed iniziò a colpirlo.

Ma porca!” Si bloccò, rubò la borsa di mano alla ragazza e la tenne lontana dalla sua portata, riprendendo a camminare.

Ma questa è...” Iniziò Hermione, dopo molti lamenti e proteste, mentre Eric apriva una porta.

Ciao Eric, allora le hai dato la...” Cominciò Alistair, posando il libro sul petto, ma subito si bloccò, vedendo Hermione.

Il biondo la lasciò, fece qualche respiro profondo e guardò l'amico.

Non. Sono. Un. GUFO!” Urlò l'ultima parola, gesticolando, il respiro affannoso. “Tanto meno il vostro.”

Ma né Hermione né Alistair diedero segno di aver sentito le sue parole. Subito la riccia si era avvicinata al letto e ci si era seduta, stringendo la mano del moro, che le aveva fatto spazio.

Ma mi avete sentito?” Domandò irritato e infastidito.

Ma anche questa volta non diedero alcuna risposta: i due si guardavano intensamente, persi l'uno negli occhi dell'altra. Sembrava non avessero nulla da dirsi, che gli bastasse quel piccolo contatto per essere soddisfatti.

Eric imprecò, scosse il capo ed uscì dall'infermeria. Prima di richiudersi la porta alle spalle, lanciò un'ultima occhiata ai due, fermandosi a guardarli, soprattutto Alistair. Cos'era quell'espressione? Era felice. Per la prima volta da quando lo conosceva, era felice. Veramente felice. Non una felicità passeggera, era una di quelle contagiose, che duravano anche giorni.

Passò una mano tra i capelli, sospirò e chiuse la porta. Infilò le mani in tasca e si avviò verso pozioni con un sorriso amaro.

La Sanguesporco lo rendeva felice. E dal momento che Alistair non sembrava intenzionato ad ignorarla, avrebbe dovuto abituarsi alla sua presenza.







*Amata, una delle tre donne protagoniste de “La Fonte della Buona Fortuna”, una delle fiabe narrate da Beda il Bardo. Ecco qua la fiaba (presa da internet, scusate ma sono le 3 del mattino, sto correggendo il capitolo e non ho proprio voglia di copiarla xD):

Una volta all'anno, ad una persona molto sfortunata era permesso di trovare la strada per un giardino appartato, protetto da magie potenti, dove bagnandosi nelle acque della Fonte della Buona Sorte, poteva aspirare a un più equo trattamento dalla vita...
Consapevoli che questa poteva essere l'unica occasione per rovesciare la propria sorte, molte persone (sia maghi che babbani) viaggiavano fino ai più remoti confini del regno per ottenere la possibilità di entrare nel giardino incantato.
Fu proprio durante uno di questi viaggi che tre streghe si incontrarono e condivisero le loro storie di sventura.
La prima, Asha, colpita da una malattia che nessun guaritore riusciva a curare, sperava che la Fontana potesse restituirle la salute; la seconda, Altheda, era stata derubata e umiliata da uno stregone, ella desiderava che la Fontana rimediasse alla sua povertà; la terza, Amata, era stata abbandonata dal suo amore e sperava che la Fontana potesse aiutarla a guarire dal dolore.
Le streghe decisero che tre cervelli erano meglio di uno e unirono i loro sforzi per trovare la Fontana.
Alla prima luce, apparve una crepa nel muro e aclune piante rampicanti del giardino si protesero oltre essa per avvolgersi intorno ad Asha, ella afferrò Atheda che fece lo stesso con Amata.
Amata però rimase impigliata nell'armatura di un cavaliere e quando le rampicanti tirarono dentro Asha tutte e tre le streghe insieme al cavaliere passarono attraverso la crepa nel muro per finire dentro al giardino.
Poichè solo uno di loro avrebbe avuto il permesso di bagnarsi nella Fontana, le prime due streghe si arrabbiarono con Amata che inavvertitamente aveva invitato un altro concorrente.
Il cavaliere, che rispondeva al nome di Ser Senzafortuna, riconobbe le tre donne come streghe e annunciò di volersi ritirare dalla competizione.
Amata lo rimproverò per il suo desiderio di rinunciare e lo invitò a unirsi al gruppo.
Durante il percorso verso la Fontana, la banda dovette affrontare tre sfide:
Nella prima, incontrarono un mostruoso verme gigante che chiese loro una "prova del loro dolore". Dopo diversi tentativi falliti di attaccarlo con la magia e altri metodi, le lacrime di frustrazione di Asha accontentarono finalmente il verme che li fece passare oltre.
In seguito affrontarono un pendio scosceso e venne chiesto loro di pagare con "i frutti delle loro fatiche".
Provarono a scalare il pendio e a raggiungere la sommità della collina, ma dopo ore e ore non riuscirono a raggiungerla, infine il duro e costante sforzo di Atheda nell'incitare i compagni permisero loro di proseguire il loro cammino.
Come ultimo ostacolo incontrarono un ruscello e venne loro chiesto di "pagare con i tesori del loro passato". A niente servì provare a saltarlo o a rimanere a galla, fino a che Amata pensò di usare la sua bacchetta per prelevare i ricordi del suo amante che l'aveva abbandonata e depositarli nell'acqua.
Un ponte apparve sul ruscello e i quattro avventurieri furono in grado di raggiungere l'altra sponda.
Ora toccava a loro decidere chi si doveva bagnare nella Fontana.
Asha ebbe un collasso per l'enorme stanchezza e si ritrovò in punto di morte, soffriva così tanto che non ce la fece a raggiungere la Fontana, pregò i tre amici di non muoverla.
Atheda preparò rapidamente una potente pozione nel tentativo di farla riprendere, ma la pozione in realtà curò la malattia di Asha che non ebbe più bisogno dell'acqua della Fontana.
Guarendo Asha, Atheda realizzò di avere il potere di curare gli altri e un modo per guadagnarsi da vivere, nemmeno lei aveva più bisogno dell'acqua per lenire la sua sofferenza.
Amata, realizzò che una volta lavato via il rimpianto per il suo amante, era finalmente in grado di vederlo per quello che era, un uomo crudele e senza cuore, così anche lei non aveva più bisogno della fontana.
Si voltarono così verso Ser SenzaFortuna e offrirono a lui la possibilità di bagnarsi nella Fontana come premio per il suo coraggio, il cavaliere sorpreso della sua fortuna si tuffò nella Fontana con indosso la sua armatura arrugginita chiedendo di poter avere la mano di Amata.
Ognuna delle streghe realizzò il suo desiderio di ottenere una cura, un cavaliere sfortunato ottenne il riconoscimento del suo coraggio e Amata, la strega che si fidò di lui, capì di avere trovato un uomo degno del suo amore.
I quattro amici si allontanarono a braccetto, vissero a lungo felici e contenti, senza realizzare mai che la Fonte della Buona Sorte non possedeva in realtà nessuna proprietà magica.







E anche questo capitolo è finito! Capitolo alquanto ostico, ci ho messo praticamente due settimane a scriverlo! Ma devo dire di essere abbastanza soddisfatta del risultato! Spero lo siate anche voi :)



Bene! Come promesso...ecco il link per la one shot su Eric :P http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573803



Ed ora la parte dei ringraziamenti.

Per prima cosa, lasciate che vi dica quanto sono rimasta (fantasticamente) sconvolta dalla quantità di commenti che ha ricevuto “Appendicitis”: 21!!!

Per seconda cosa, ringrazio come sempre le 37 persone che mi hanno messa tra gli autori preferiti (un'enorme soddisfazione per me *_* ), le 54 che hanno messo Father tra le storie preferite, le 20 che la ricordano e le 75 che la seguono!

Siete un'infinità ed io vi adoro! Grazie <3



Ed ora, last but not least, le risposte ai commenti:

  • Malandrina94: Innanzitutto, grazie per il SUPERBO <3 Passiamo alla tua prima domanda. Perchè sono tutti fighi? Semplice, perchè noi serpi spacchiamo u.u Adoro la tua definizione di Eric! “ bastardo-supersexy-maschio-in-calore-approfittatore-di-giovani-e-indifese-donzelle” <3 Eh si, Al aveva una “semplice” appendicite :D Sono assolutamente sicura, pozione antidolorifica: la morfina può provocare questi effetti (è un derivato dell'oppio e l'oppio può anche provocare allucinazioni, se non sbaglio xD Scusa, sono le 3,36 e non ho voglia di cercare info dettagliate xD ). Per il fatto dell'aver paura...beh, fai bene: ho una mente alquanto perversa, sadica e malata u.u muahahaha! :P grazie infinite per i ringraziamenti <3

  • neptunia: carissima, ti avevo avvisata di preparare le bacinelle per la bava <3 Ti ringrazio tantissimo per tutte le cose che NON mi hai detto. La scena di Sev che manda al diavolo la sua maschera di impassibilità è piaciuta molto anche a me, ti ringrazio veramente tanto per tutti i complimenti <3 Eric tiene davvero ad Alistair, assolutamente <3 E ci avevi azzeccato, visto? Addirittura gliela porta :P Per quanto riguarda le tue paure...non ti dico nulla u.u <3

  • lauletta: 1) tranquilla, per quello c'è ancora tempo :D 2) come si fa a non amare Eric? <3 Beh, se fosse reale io lo insulterei da mane a sera, ma questo è un dettaglio u.u 3) Piaciuta la sua reazione? :D 4) anche io adoro quel pezzo <3 5)eh a volte succede :D Come sempre, grazie mille <3

  • hill95: wow, grazie per aver commentato, ma soprattutto per quel fan-tas-ti-ca! Per quanto riguarda Eric, non posso che darti ragione, è proprio figo <3 Ma mi spiace, non si innamorerà xD Per quanto riguarda Al sotto medicinali...a chi credi mi sia ispirata? :D E' una delle mie puntate preferite in assoluto di tutte le stagioni <3

  • Nami_san: tranquilla, normale fissarsi su quei bonazzi *.* Anche io ho il debole biondo-occhi-azzurri! Sai, sei la prima che mi dice che Eric sarà un pessimo marito *.* Ti ringrazio tantissimo! Come vedi, alla fine Hermione è andata <3 Per il bacio...porta pazienza :D

  • StarlessNight: se non si fosse capito...io Severus lo venero *_* E grazie mille per tutti i tuoi complimenti, davvero <3<3<3 Spero ti sia piaciuto anche questo <3

  • Phoebe76: oddio, grazie infinite per le tue tre parole <3 Sono un po' cattiva (tipico di noi serpi <3) quindi no, non ci sarà mai un attimo di pace per padre e figlio <3 Grazie ancora per i complimenti <3

  • JuliaSnape: grifona! Mi spiace per la tua influenza dell'anno scorso :s Grazie ancora per i mille complimenti <3 e il lupo l'ho avada kedavrizzato :D

  • neviens: eh si, solo un'appendice infiammata! Ovviamente l'ha fatta nel punto di McBurney u.u Madama Chips è un'ottima medimaga, mica pizza e fichi :D Guarda, ti invidio! Io anatomia la darò a febbraio, assolutamente sennò mi ritrovo con metà esami del secondo anno bloccati :S Oh, me tanto felice che tu apprezzi il mio Sev <3 Ah, la canzone dell'elefante è tutta un'invenzione della mia mente bacata e malata :D Buona partenza per Barcellona <3 Virtual hug <3

  • Niki_Black: Piccola Miss <3 inutile dire che sapevo che ti piaceva u.u :P Scherzo <3 Comunque grazie mille per i complimenti <3 Sev è fantastico, sì <3 poi ci sentiamo meglio su fb <3

  • Elyzaza: grazie infinite per i complimenti <3 Son contenta ti piacciano le mie serpi <3

  • Herms: eh si, Eric è un bastardo, c'era da aspettarselo che dicesse cose del genere :/ grazie mille per tutti i complimenti <3

  • Smemo92: awww, ma grazie <3 Piano piano le serpi emergono, come vedi <3 Per quanto riguarda i loro destini, però, non posso dirti nulla :) Guarda...io stessa sono come Alistair, tendo sempre a rimandare xD Siamo i peggiori pazienti, non ce n'è :D Sev è parecchio protettivo, sì <3 L'ha persino chiamato Ali, cosa che solo Lily faceva <3 grazie mille per tutti i complimenti <3 veramente, grazie <3

  • MelCullen: eh si, caro e drogato Alistair <3 Sono una mente sadica :D Adoro far soffrire le mie lettrici :D Guarda, a Eric basta che sia donna e respiri xD grazie infinite per tutti questi complimenti <3<3<3

  • Mia85: eh si, nessuno avrebbe pensato all'appendicite :D Non potevo, non pubblicare le foto dei miei strabonazzi <3 grazie mille per tutte le belle parole <3

  • alida: eh si, ridotto ad uno straccio per una malattia “babbana” :) grazie mille ancora, per tutto <3

  • Ell_95: oddio, ma grazie mille * o * per tutto, veramente <3

  • piperina: darling, mia cara <3 innanzitutto grazie per tutto, soprattutto per avermi ispirata e avermi sopportata per la one shot :D Eh si, il povero Eric dal povero di ghiaccio! Ovviamente si innamorerà e farà tutto quello che hai detto! Come hai fatto a scoprirlo? * o * xD Scusa, tu non desideri un futuro da mangiamorte? *.* Morte e distruzione, cose allegre xD Il pezzo Eric-centrico è molto duro, ma l'ho scritto appositamente così, per fare capire che tipo è (che razza di stronzo e bastardo è u.u ). Ecco, l'unica persona a cui tiene veramente è Altai...ehm, Alistair :P Povera la mia mentore, in peritonite? :( Mi spiace tanto...anche se l'operazione dev'essere una figata (ok, taci parte della mia personalità malata per la medicina. Sono le 4.15, permettimi gli sfasi xD ). Grazie per i 10 punti <3 Lo sai che dicendomi che sono sfacciatamente geniale mi mandi sulla luna per la felicità? Eh si, sicura al 1'000% che fosse una pozione antidolorifica xD Eh si, Sev è un poco apprensivo, ma Alistair è l'unico che gli è rimasto e non vuole perderlo <3 Altri complimenti! Grazie darling, tu mi vizi! E il “ senza ripetizioni” l'ho stampato e appeso in camera :P grazie grazie grazie <3<3<3 Eric...quando si innamora? Eh...leggi la one shot e lo scoprirai :P <3<3<3 grazie di tutto darling <3

  • Mrs_Weasley: grazie mille <3 per tutti i complimenti, davvero <3 Non mi dà assolutamente fastidio, mi fa più che piacere <3 Grazie a te per aver commentato! <3

  • dragoon: eh si, ecco spiegato l'arcano :D oddio, grazie per tutti i complimenti, seriamente! <3<3<3 Spero di non averti delusa <3

  • Ally_90: awwwww, ma grazie mille <3<3<3 Sono contenta che ti piaccia tanto la mia ff <3 spero di non averti delusa <3



Mi scuso per le risposte stringate e poco esaustive, ma ci tengo a pubblicare il prima possibile per farmi “perdonare” il ritardo :D



Grazie mille per essere arrivati fino a qui <3



elyl <3



   
 
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