Disclaimer: questa storia è frutto della mia fantasia. Io non conosco Orlando Bloom e la storia è stata scritta con l’unico scopo di divertire. Non vuole assolutamente mancare di rispetto ad Orlando Bloom, attore che stimo e ammiro.
Dedicata: a chi ha letto e commentato
le mie storie e a chi lo farà! ^_^
Capitolo 1
La vita di Jennifer
era comune a tutte le altre: lavorava come commessa in una profumeria, viveva
in un piccolo appartamento nella periferia di Londra e frequentava amiche
normalissime.
In quanto alla sua
vita sentimentale, quella sì che non era normale! Jennifer era la fidanzata
segreta di Orlando Bloom, l’attore del momento. Segreta per volere di Orlando
ma non perché si vergognava di Jennifer. Lui preferiva non rivelare ai
paparazzi l’identità della sua ragazza per permetterle di condurre una vita
“normale”. Non voleva che Jennifer fosse inseguita ovunque da fotografi e
giornalisti assetati di notizie e foto compromettenti.
L’unica persona al
corrente di tutto era Sasha, la migliore amica di Jennifer.
Come ogni mattina stavo
facendo tardi al lavoro e come ogni mattina mi sarei beccata la consueta
ramanzina da Sasha.
“Sei arrivata, Jen! Era
l’ora! Il giorno che arriverai puntuale nevicherà, anche in pieno Luglio!”
sbraitò lei da sopra un’alta scala appoggiata a uno scaffale mezzo vuoto.
“Perdono, perdono,
perdono! Sono stata trattenuta!” inventai spudoratamente, anche se sapevo che
Sasha non ci sarebbe cascata.
Infatti lei alzò un
sopracciglio “Certo, come no! Noto anche che questa trattenuta ti ha
lasciato un sorriso ebete sulle labbra!” rispose stizzita la ragazza scendendo.
Aveva ragione. Ero ancora
nel mondo dei sogni
“Ehi, Terra chiama
Jennifer! Invece di stare lì ferma imbambolata, dammi una mano. Non ci arrivo
là sopra, io!” mi disse scendendo dalla scala.
Senza pensarci salii
sulla scala pensando ad altro.
“Jennifer ti svegli!!??”
mi urlò muovendo un po’ la scala. Io mi aggrappai forte per non cadere.
“Ma sei matta? Vuoi farmi
ammazzare?” le chiesi fissandola seria.
“Allora tu svegliati!
Forza, Jen, sputa il rospo e racconta! Ti conosco troppo bene e quando fai così
è perché è successo qualcosa. E visto il tuo ritardo ne sono ancora più
convita!” mi chiese curiosa mentre mi passava alcuni flaconi di crema corpo.
“Ci siamo visti! Siamo
stati insieme tutta notte…fino a dieci minuti fa!” dissi arrossendo.
“Wowowowow! Jen non sai
quanto ti invidio! Deve essere così tenero lui, prima o poi me lo devi
presentare” disse Sasha passandomi altri flaconi di crema.
“Ci puoi scommettere! Magari
una sera vieni a casa mia e te lo presento ma tieni giù le mani, chiaro?” le
dissi sistemando ordinatamente il più alto degli scaffali.
“Puoi fidarti ciecamente!
Comunque, so che non mi racconterai i particolari e non ho intenzione di
chiederteli, ma alcuni dettagli puoi concedermeli: è bravo?” mi chiese con un
sorriso malizioso.
Mi sentì parecchio
imbarazzata “Ma che domande fai?” le chiesi scendendo e guardandola.
Lei rise “Avanti, siamo
nel 2003!” insistette.
“E’ dolce, delicato e
tremendamente sexy! Ha un modo tutto suo di fare l’amore, ti mette a proprio
agio è una favola!” le raccontai con aria sognante ricordando ancora quei
bellissimi momenti.
“Sei davvero fortunata!”
mi disse con una punta di tristezza,
“Fortunata per cosa?”
Melanie, la pettegola del negozio, era appena arrivata.
“Non ti riguarda,
Melanie!” Sasha si era messa davanti a lei. Peccato che fosse molto più bassa.
“Ehi, tappetta, non stavo
parlando con te quindi levati di mezzo!” le rispose acida. Non sopportavo
quando la prendeva in giro a causa della sua altezza.
“Ehi, Melanie! Quello che
ci diciamo io e Sasha non sono fatti che ti riguardano, chiaro? Impicciati dei
fatti tuoi!” le risposi mettendomi davanti a lei.
Melanie non disse niente e
si recò a passi veloci dietro al bancone degli smalti.
Guardai Sasha e le
sorrisi e lei fece lo stesso.
Passammo una mattinata
tranquilla. I clienti erano parecchi e il lavoro moltissimo.
Molte signore di mezza
età avevano gusti molto raffinati in fatto di profumi e cosmetici vari, e
sudammo le sette camice per accontentarle.
“E anche questa è
andata!” mi disse Sasha allo stremo.
“La signora Ross ti ha
stesa, vedo!” le dissi ridendo, mentre lei si lasciava cadere su uno sgabello.
“Taci, Jen! Per uno
smalto mi ha fatto impazzire mezz’ora!”sbuffò lei passandosi una mano nei
capelli.
“Ma alla fine ce l’hai
fatta!” mi complimentai battendole una mano sulla spalla.
Sentì il mio cellulare
squillare. Lo presi da dentro la mia borsa e vidi che era arrivato un
messaggio.
Mi sedetti accanto a
Sasha e lo aprii.
“Sono nel magazzino.
Ti aspetto!” lessi a bassa voce.
“E’ di Orlando. Coprimi
come al solito per dieci minuti” dissi a Sasha e lei mi fece l’occhiolino.
Mi alzai e mi diressi in
fondo al negozio. Aprii la pesante porta di ferro che portava al magazzino.
Andai al nostro solito
punto d’incontro: dietro gli scatoloni vuoti a fianco alla porta.
Orlando mi stava
aspettando e vedendomi mi fece un gran sorriso.
“Ciao, come stai?” gli
chiesi dopo averlo baciato.
Lui mi arruffò i capelli
“Ottimamente! Mi mancavi e non avrei resistito fino a stasera senza vederti!”
mi disse con la sua voce sensuale.
“Nemmeno io! Vengo io o
passi a prendermi tu?” gli chiesi mettendogli le braccia intorno al collo.
“Io, mi sembra ovvio!” mi
disse baciandomi la fronte.
“Orlando, devo andare! Se
resto qualche minuto in più potrebbero sospettare. A stasera” lo salutai con un
lungo bacio.
“Ti amo” mi sussurrò
all’orecchio prima di lasciarmi.
Gli sorrisi “Anch’io” e
corsi di nuovo dentro la negozio.
Entrando notai Melanie che
mi guardava con un ghigno poco amichevole sulle labbra.
Feci l’indifferente e
raggiunsi Sasha. Vidi che fremeva per sapere.
“Allora?” mi chiese
subito.
“Allora niente!” le
risposi io. Mi piaceva farla stare sulle spine.
“Come niente? Che vi
siete detti?” mi chiese ancora. Se l’avessi fatta aspettare ancora un po’
sarebbe di sicuro impazzita.
Le raccontai tutto e alla
fine era rimasta senza parole.
“Sei fortunata! Ma ti
rendi conto? Quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto, Jen! Ti viene anche
a prendere a casa” mi disse battendosi una mano sulla gamba.
“Avanti, Sasha! Non è
tutto rose e viole il nostro rapporto! Lo vedi anche tu! Dobbiamo sempre
vederci di nascosto mai all’aria aperta, sotto gli occhi di tutti!” le dissi a
bassa voce. Avevo notato che Melanie ci stava fissando interessata.
“Ma Orlando lo fa per te!
Credo che lui muoia dalla voglia di dire al mondo intero quanto ti ama!” mi
disse e io annuì.
La giornata proseguì con
il solito ritmo. Clienti molto esigenti e altri sbrigativi.
Tornai a casa sfinita.