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Autore: Cruel Angel    26/09/2010    1 recensioni
“Minerva!” esclamò preoccupato vedendo la donna barcollante
“Che cosa ti prende?”
“Sto per sentirmi male” sussurrò la collega premendosi una mano sulle labbra. L’uomo la prese per le spalle e l’accompagnò in bagno.
Quando la donna uscì stava barcollando visibilmente e aveva un colore cinereo.
Le si avvicinò velocemente e la sostenne. La fece sedere di nuovo sul divano e le diede una tazza fumante.
“Devi berlo.” le disse l’uomo visibilmente preoccupato.
Lei annuì e avvicinò la tazza alle labbra.
“Sa’ di mirtillo…” affermò la donna.
“Lo so’” rispose l’uomo compiaciuto. “Ho modificato personalmente la pozione per darle un gusto migliore…Ti piace?”.
La donna lo guardò un attimo. “A me non piace il mirtillo…”
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Horace Lumacorno, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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style="font-size: 12pt; line-height: 115%; font-family: "Times New Roman";">Oh, mio Dio! Questa è…è… ma si fermò di colpo sentendo la porta aprirsi.

 

 La donna era piegata in due e si teneva i fianchi. L’uomo le si avvicinò velocemente e questa volta la accompagnò nella stanza da letto.

Speriamo che si riprenda. Non vorrei che le rimanessero danni permanenti. Guardò la donna pieno di preoccupazione.

“Minerva, come ti senti?”

“Mi sento male. Ho la testa pesante. Cosa mi succede?”

“Ho un’idea, ma devo esserne sicuro.” le disse facendola sedere sul letto. Lei annuì e si prese subito la testa fra le mani con una smorfia di dolore. Il professore la lasciò sola in camera e tornò nel suo studio. Prese una provetta piena di un liquido trasparente e ci lasciò cadere dentro la polverina verde. Esso reagì subito e divenne di un forte color azzurro.

Le mie conclusioni erano giuste. Questa è polvere di Belladonna….

Tornò in fretta in camera e trovò la donna ancora seduta con un braccio sullo stomaco. Le posò una mano sulla spalla gentile.

“Che conclusioni hai raggiunto?” le chiese la donna con un filo di voce, ma con il suo solito tono deciso.

“Non so se sia il momento…dovresti riposare” iniziò titubante lui.

“Horace, ti…”ma si fermò di colpo, portandosi una mano al petto. “Non…non respiro…” esclamò la donna con poca voce.

L’uomo la prese per le spalle e la distese.

“Calmati. Ora passa. Cerca di fare respiri profondi” la rassicurò. La donna non accennò a migliorare. Sapeva cosa doveva fare, ma gli metteva enorme imbarazzo.

Forse fra poco si riprende. Ma così non successe.

La polvere deve essere stata portata dal sangue insieme all’ossigeno, così da intralciare anche la respirazione.

“Perdonami” farfugliò l’uomo imbarazzato, chinandosi sulla donna e circondandola con le braccia “Lo faccio per il tuo bene”. Trovò il nodo dietro la schiena e lo sciolse. Le sfilò il vestito fino alla vita. Sentì la donna inarcarsi e cercare di spingerlo via, ma questo le costò fatica e alla fine si afflosciò sul letto. L’uomo vide che indossava un leggero vestito bianco con sopra un corsetto.

Mio Dio! Ma quanto sono difficili!

Si chinò di nuovo sulla donna che questa volta non oppose resistenza, avendo capito l’intento del collega. Per l’imbarazzo i fili del corsetto gli scivolavano tra le dita, come a volerlo prendere in giro. Alla fine chiuse gli occhi e diede uno strappo deciso. I nastri si spezzarono e le tolse il corsetto con facilità. La donna prese rumorosamente il respiro. L’uomo, invece, restò immobile, come pietrificato. Il leggero vestito che la collega portava sotto il vestito era più trasparente di quel che pensava. Lasciava intravedere il seno piccolo della donna che non metteva mai in risalto, la vita stretta che nascondeva sotto austeri vestiti e le gambe lunghe e magre. Forse non era un canone di bellezza, ma aveva qualcosa di affascinante e seducente che il tempo non poteva distruggere. Aveva una bellezza senile, che le rughe e l’età non riuscivano a nascondere. Gli sfuggì un sorriso. Proprio quel vestito che doveva proteggerla da sguardi maliziosi, ora faceva trasparire quel corpo provato. Voleva metterla a riposo sotto le calde coperte, lasciandole i vestiti piegati infondo al letto, a contemplarla, Quanto gettare il corsetto oltre il bordo del letto e stringerla impetuosamente fra le braccia per sentire ogni sua curva sul suo corpo. Il petto le si alzava ora con regolarità e Lumacorno era quasi incantato da quel movimento. Il corsetto gli scivolò dalla mano e non resistette all’impulso. Allungò una mano timoroso e sfiorò il fianco destro della donna con la punta delle dita. La sentì rabbrividire e ritrasse la mano spaventato. La collega, con un immenso sforzo, si strinse fra le braccia e cercò di coprirsi. Il professore arrossì imbarazzato e scese dal letto silenziosamente. Scostò un angolo della coperta e aiutò la donna a mettersi sotto di esse.

“Cerca di riposare” le sussurrò, non riuscendo a resistere all’impulso di accarezzarle i capelli, che erano colpiti da un piccolo fascio di luce, che le donava splendidi riflessi argentati. La Preside prese un profondo respiro, come a rispondergli affermativamente. L’uomo le sorrise debolmente e si diresse verso la porta. Si fermò di colpo. Non riusciva a lasciarla da sola, voleva ancora la sua presenza vicino. Si girò e le si avvicinò. Prese una sedia e la mise di fianco al letto. La donna si volse verso di lui e aprì piano gli occhi.

“Sarà una notte difficile e non me la sentivo di lasciarti sola.” Si scusò l’uomo. Lei gli prese una mano e la strinse piano.

 

Finito secondo capitolo!! Voglio ringraziare chiunque abbia aperto questa fan fiction, chi la recensisce (vi prego!) e chi la metterà fra le preferite. Voglio assolutamente ringraziare

Marik1989: Grazie! Sì, in effetti sono particolare come coppia, ma nn ho resistito! Mi fa piacere che ti sia piaciuto il primo pezzo perché volevo metterci tutta l’emozione che potevo e far capire cosa provava Minerva.

PinkMoonlightPrincess: Oh, lo so’ bene…Minerva e Albus sono una coppia storica, ma volevo cambiare un po’! Vedo che però il cambiamento non ti è dispiaciuto…! ^ ^

   
 
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