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Autore: lyrapotter    27/09/2010    19 recensioni
Cosa succederebbe se Ted e Andromeda, in procinto di partire per una vacanza romantica, decidessero di affidare Dora allo scapestrato cugino Sirius? E se quest'ultimo coinvolgesse anche i suoi migliori amici? E se Dora contribuisse in qualche modo nella conquista di una certa fanciulla dai capelli rossi e gli occhi verdi di nostra conoscenza?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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BABYSITTER PER CASO

CAPITOLO XXVI

E così giunse a conclusione anche il secondo weekend di Dora ad Hogwarts: come potete ben immaginare, Sirius non sfuggì all’ira di Remus e si prese qualche sonora mazzata, ma la cosa si concluse lì. James ci tenne a sottolineare che secondo lui Remus era troppo buono e quest’ultimo ribadì che gli conveniva stare zitto perché presto o tardi sarebbe arrivato anche il suo turno. Non per altro, Remus conosceva i suoi polli molto bene e sapeva perfettamente che non sarebbero bastate diecimila sfuriate per far maturare un po’ i suoi amici.

E infatti, tempo di arrivare alla lezione di Trasfigurazione del lunedì mattina e già sembrava che l’incidente Megan fosse stato bello che dimenticato.

Sirius si stiracchiò sulla sedia, sbadigliando piuttosto vistosamente. "Che barba…".

"Per te è sempre tutto una barba, Sirius" lo rimbeccò Remus. "Non ci provi nemmeno a seguire?".

"A che pro? C’è qui il mio caro vecchio amico secchione". Gli diede una leggera pacca sulla spalle per sottolineare il concetto.

"Già… E io che speravo che Melanie ti avrebbe fatto maturare un po’: mi sa che piuttosto è accaduto il contrario".

"Ancora, Moony? Pensavo che fosse acqua passata ormai: hai quasi rotto quella stupida mazza da ‘basecoso’ sulla mia povera ed innocente testolina…".

"Padfoot, senza offesa, ma tu non sei innocente nemmeno quando dormi!".

"Okay, ho capito, sei ancora arrabbiato…".

"Non sono arrabbiato: sono seccato perché ti sei intromesso nella mia vita sentimentale quando ti avevo espressamente detto di non farlo!".

"Sì, sei decisamente arrabbiato…".

"Signor Black".

Sirius sobbalzò, sentendosi improvvisamente chiamato in causa dalla McGranitt, che lo fissava con aria decisamente accigliata.

"Sì, prof?".

"Visto che sembri avere tante cose da dire questa mattina, che ne diresti di partecipare in modo più attivo a questa lezione?".

"Oh no, grazie, prof, se la cava benissimo anche senza il mio contributo!". Non è giusto: Remus stava parlando esattamente come me, perché non se la prende anche con lui?

"Senza dubbio… E di cos’è che starei parlando, esattamente?".

Già, di cosa stava parlando? "Ehm…". Andiamo, lo sapeva, non stava seguendo granché, d’accordo, ma almeno fino all’argomento della lezione…

Un foglietto di pergamena gli volò sulle ginocchia, con su scritto Trasfigurazione e modifica del viso e subito sotto a caratteri cubitali IDIOTA: sono due settimane che ne parliamo!

La McGranitt sembrò presa un po’ in contropiede nel sentirlo rispondere, per di più correttamente, ma si riprese in fretta: "Benone, Black. In ogni caso, a meno di non voler aggiungere qualcosa alla mia lezione, ti pregherei gentilmente di cucirti la bocca e ascoltare".

"Sicuro, prof" rispose Sirius, sospirando sollevato nel vederla tornare alla sua spiegazione e lasciarlo perdere. "Moony, ti voglio bene!".

Remus gli rivolse un mezzo sorriso. "Sì, lo so… Un giorno di questi dovrei proprio piantarla di salvarvi il fondoschiena, a voi tre!".

"Oh, Moony, non ci crede nessuno: sei troppo buono per fare una cosa del genere".

"Troppo tonto, vorrai dire… Ora taci prima di farti togliere qualche punto: prendi esempio da James, che una volta tanto sta in silenzio".

Sirius corrugò la fronte, girandosi verso l’amico alla sua sinistra: in effetti, era decisamente strano che non fosse intervenuto una sola volta in tutta la conversazione. Ancora più strano, aveva il libro di Trasfigurazione aperto davanti, alla pagina giusta, per di più! Ecco, lo sapevo: la Evans me l’ha definitivamente rovinato, adesso segue pure le lezioni!

Gliela avrebbe pure perdonata se fosse stato preso ad ammirare Lily, quella non era proprio una novità, invece fissava la lavagna come se stesse seriamente ascoltando quello che la McGranitt diceva.

"James? James!".

Nessuna risposta. O era talmente preso da non averlo nemmeno sentito (e in questo caso, Sirius poteva già organizzare il funerale per la fine dei loro giorni malandrineschi: nemmeno Remus era mai arrivato a tanto) oppure…

"James!" lo chiamò di nuovo, dandogli una leggere spinta con il dito.

Per poco non lo spinse giù dalla sedia mentre ritornava bruscamente alla realtà. "Eh? Cosa? Dov’è l’incendio?" biascicò, a voce decisamente troppo alta, suscitando l’ilarità del resto della classe e l’esasperazione della McGranitt.

"Potter, è mai possibile che non riesco a concludere una lezione senza essere interrotta da uno di voi quattro?".

"Mi scusi, professoressa: è che…".

"Risparmia le scuse: ho già avuto modo di apprezzare a sufficienza le tue fantasiose doti in questo campo… Cinque punti in meno a Grifondoro per la palese mancanza di attenzione e per aver disturbato. Ora, dov’ero rimasta?".

"Stavi dormendo, Prongs?" ridacchiò Sirius, mentre l’amico si riposizionava meglio sulla sedia, stiracchiandosi.

"Beh, allora? Ho scoperto che il libro di Trasfigurazione è ottimo come cuscino… E poi dopo abbiamo Erbologia: meglio essere belli svegli e riposati per allora, ti pare? O ti sei dimenticato quello che è successo l’altra settimana?".

Dora più grossa pianta carnivora molto cattiva uguale Sirius perde un pezzo di chiappa: una cosa decisamente impossibile da dimenticare. "Il mio sedere me lo ricorderà in eterno, Prongs".

James ridacchiò, prima di buttare l’occhio tre file più avanti, dove Lily stava, al contrario di loro, seguendo diligentemente la lezione. La ragazza, di certo sentendosi il suo sguardo da triglia puntato sulla schiena, si voltò e gli rivolse un’occhiata esasperata. Ascolta, gli ordinò, esagerando il labiale per farsi capire.

James mimò uno sbadiglio, facendole scuotere la testa prima di tornare a prestare la sua attenzione alla McGranitt.

"Rassegnati, cervo innamorato: non puoi competere con la Trasfigurazione e modifica del viso se sei fidanzato con la regina di tutti i secchione".

"Aspetta un momento: se Lily è la regina dei secchioni e Remus è il re, questo vorrebbe dire che sono sposati?".

Sirius non rispose subito: quello era un quesito su cui bisognava riflettere attentamente, onde evitare possibili attacchi di gelosia omicida. "Beh, io ritengo che siano piuttosto dei fratelli co-regnanti… In trattative politiche con il regno dei Malandrini per possibili alleanze".

"Allora, sono trattative che vanno per le lunghe…" commentò James.

"Sono due regni molto diversi, ti pare, Prongs?".

"Voi due avete finito di dire idiozie?" sibilò Remus per metterli a tacere.

"È esattamente quello che mi stavo chiedendo anch’io, signor Lupin" intervenne nuovamente la McGranitt facendoli sobbalzare: erano talmente presi dalla loro discussione che non si erano nemmeno accorti che la professoressa si era spostata alle loro spalle e ora li fissava arcigna con le mani piantate sui fianchi.

"Oh, salve prof!" la salutò Sirius, con estrema non-chalance.

"Buon giorno, Black, Potter. Scusate se interrompo la vostra chiacchierata, ma forse vi è sfuggito che siete nella mia classe e che io sto cercando di fare lezione".

"No, no, non ci è sfuggito" la rassicurò James sfoggiando il suo sorriso migliore. "Infatti le riesce davvero benissimo… Molto interessante".

"Sì, sicuramente… E mi riuscirebbe ancora meglio se non avessi in sottofondo l’irritante borbottio di voi due che vi fate gli affari vostri!".

"Oh, non sia così severa con sé stessa: va alla grande già così!".

La McGranitt li fulminò entrambi. "Questo è l’ultimo avvertimento: fatevi richiamare un’altra volte e scatta la punizione per entrambi!".

"Come se le sue minacce ci spaventassero…" mormorò James guardandola allontanarsi.

"Dopo sette anni, ci consoce ancora così poco".

"Ok, adesso basta!". La McGranitt non era nemmeno arrivata alla cattedra che si era già voltata un’altra volta, adesso davvero arrabbiata. "Anche la mia pazienza ha un limite: punizione per Potter e Black. Vi voglio stasera alle otto nel mio ufficio. E altri dieci punti in meno a Grifondoro!".

Cinque minuti dopo suonò la campanella. "Però, bel modo di cominciare la settimana" commentò Sirius, alzandosi con un certo sollievo.

"Punizione con Minnie: il mio lunedì sera ideale!".

"Complimenti voi due, eh!" li rimbrottò Lily, raggiungendoli in quel momento. "Cosa vi costava stare zitti per qualche minuto?".

"Oh, Lily, pensavo ci conoscessi meglio di così!".

"Black, puoi venire qui un attimo" lo chiamò la McGranitt, cogliendolo di sorpresa: in fondo, erano solo due chiacchiere, nulla di nuovo rispetto al solito, anzi, lui e James avevano fatto ben di peggio.

"Andate avanti, ci vediamo alle serre" disse, salutando i compagni. "E, Remus…".

"Lo so, attento alle piante carnivore. Vieni, Dora!".

Se ne andarono, con Dora che saltellava davanti a tutti ripetendo: "Le serre, le serre, le serre…".

"Che succede, prof? Se è per prima…".

"Non è per quello, Black: vi sopporto nella mia classe da sette anni, ormai so come siete fatti" lo interruppe la McGranitt.

Sirius ebbe l’impressione che avrebbe dovuto perlomeno fare una faccia contrita, ma proprio non gli riuscì. "E allora, cosa c’è?".

Per un attimo gli venne il dubbio che potesse aver scoperto della loro piccola sortita nella Sala Comune dei Serpeverde, ma subito dopo si disse che non aveva senso: perché non fermare anche gli altri in quel caso?

"Stamattina il Preside ha ricevuto un gufo da tua cugina Andromeda".

Il ragazzo trattenne a stento un sospiro di sollievo: nulla di grave, allora. A meno che… "Non è che ha deciso di prolungare la vacanza, vero?".

"No, per tua fortuna no: voleva solo comunicare che verrà domani verso le cinque a prendere la bambina".

"Domani?".

"Sì, Black, domani. Alle cinque, nel mio ufficio. Vedi di essere puntuale questa volta…".

"Sì, certamente. Posso andare? Rischio di fare tardi".

"Vai, vai… Ricordati, alle cinque".

"Sì, alle cinque, ricevuto. Non mancherò".

Sirius si avviò a passo veloce verso le serre, sperando di non ricevere una lavata di capo dalla Sprite. Si era dimenticato che le due settimane di vacanze di Andromeda stavano già per scadere: il tempo era passato più in fretta di quanto si fosse aspettato. E per essere passati solo quattordici giorni, ne erano successe di cose: quella piccoletta era un vero uragano, il castello sarebbe stato molto più silenzioso senza di lei…

*******

"Domani alle cinque?" ripeté Remus.

Era sera e (strano ma vero), erano tutti riuniti in Sala Comune: Sirius e James erano appena tornati dalla punizione con la McGranitt (niente di che, a sentir loro) per essere accolti da due fidanzate sorridenti e mettere a parte gli altri delle ultime novità su Dora.

"Così ha detto Minnie" confermò Sirius. "E conoscendo Andromeda, sarà lì con almeno cinque minuti di anticipo…".

"Beh, di certo non vede l’ora di riabbracciare Dora" osservò Melanie. "Non la vede da due settimane, in fondo".

"Vorrà anche assicurarsi che sia ancora tutta intera" aggiunse Lily. "Con un babysitter del genere…".

"Ehi, Rossa, che cosa staresti insinuando?".

Lily gli rivolse un’occhiataccia omicida. "Sirius, ti giuro che se non la pianti di chiamarmi Rossa te le suono".

"Uh, sono terrorizzato, Lily".

"In ogni caso" intervenne Melanie, trattenendo l’amica per evitare possibili scoppi d’ira, "non ti conviene mica fare quell’aria scandalizzata: in due settimane, siete riusciti a perderla non so più quante volte, a farla finire in Infermeria mezza ubriaca, a darla quasi in pasto a una Pianta Carnivora, ad abbandonarla in piena notte nel vostro dormitorio… A questo proposito, che diavolo eravate andati in giro a fare?".

"Oh, niente di che…" rispose James, in tono evasivo.

"Assolutamente nulla di che" gli fece eco Sirius.

Melanie corrugò la fronte per nulla convinta. "Lily, tu lo sai, vero?".

"Chi, io? Perché pensi che dovrei sapere qualcosa dei loro affari?".

"Perché quella mattina sei tornata nel nostro dormitorio incavolata come un Ippogrifo dopo aver litigato con lui" spiegò Melanie, indicando James.

"Ma noi litighiamo in continuazione" protestò Lily, con il tono di chi asserisce un dato di fatto. "Appena sarà passato l’idillio della novità, vedrai che riprenderemo a beccarci come e più di prima".

"No, quella volta era diverso: eri talmente sconvolta che non sei nemmeno venuta a lezione quel giorno. Una normale litigata con James non ti avrebbe mai ridotto a quel modo, ci deve essere qualcos’altro sotto".

"Concordo" intervenne Alice. "Ci nascondi qualcosa, Lily. E ora che ci penso, abbiamo lasciato in sospeso anche un altro discorso".

Si voltò a guardare Remus, immerso nella contemplazione del bracciolo della poltrona.

"Che succede adesso?" domandò Melanie nuovamente confusa. "Perché guardi lui?".

"L’altra sera, mentre tu e Sirius facevate i piccioncini, ha detto di doverci dire qualcosa: con tutto quello che è successo mi era sfuggito di mente… A questo punto, ho la netta impressione che questo qualcosa abbia a che fare con l’incidente dell’altra settimana".

"Remus, è la verità?".

Il ragazzo non rispose subito, perso nei suoi pensieri: sapeva che quel momento sarebbe arrivato, era già tanto che Alice non avesse più fatto domande negli ultimi due giorni. Sospirò: non aveva senso tergiversare ulteriormente o raccontare altre bugie, presto o tardi la verità sarebbe venuta a galla in ogni caso, soprattutto se le cose tra Melanie e Sirius si fossero fatte davvero serie. "È meglio andare in un luogo più appartato".

Melanie e Alice si scambiarono un’occhiata, intimorite dal tono grave con cui lo disse. "Remus, che cosa succede?".

"Vi spiegherò tutto, ma non qui: per favore, andiamo nel nostro dormitorio".

"Moony, sei sicuro?" domandò Sirius, alzandosi, guardando l’amico preoccupato.

"Sì, lo sono: mentire non ha senso, tanto presto o tardi lo scopriranno lo stesso…".

"Ok, la decisione è tua, in ogni caso" annuì James.

"Qualcuno deve restare qui con Dora, ragazzi" osservò Remus, intuendo che gli altri tre avevano tutta l’intenzione di partecipare alla festa.

"Non ti lasciamo solo, Moony".

"Ci penso io" si offrì Lily. "Voi non preoccupatevi: sto io con Dora finché non avete finito".

"Grazie, Lily".

"Ma che cosa sono tutti questi toni da grande cospirazione?" fece Alice, un po’ spaventata. "Sembra quasi che tu abbia ucciso qualcuno".

Melanie cercò Sirius con lo sguardo.

"Tutto ok, Mel: non abbiamo ucciso nessuno".

"Torniamo presto".

"Prendetevi tutto il tempo che vi serve: non c’è fretta" li tranquillizzò Lily, salutandoli con un cenno quando sparirono tutti su per la scala a chiocciola.

"Voglio andare anch’io, Lily!" protestò subito Dora, balzando in piedi per seguirli.

"Non oggi, tesoro: stavolta sono discorsi da grandi".

"Ma voglio sentire anch’io: anch’io sono grande!".

Lily l’attirò a sé, facendola sedere sulle sue ginocchia. "Certo, tu sei grande e sei una bravissima bambina. Ma questa è una cosa più grande ancora: capisci che voglio dire?".

"Penso di sì… E quando sarò grande abbastanza per sentirla?".

Stavolta Lily non riuscì a trattenere un sorriso triste. "Non si è mai grandi abbastanza per sentire questo genere di cose, Dora: a volte, la vita ci mette alla prova in questo modo".

La bambina la guardò senza capire: probabilmente stava facendo discorsi troppo filosofici per lei. "Non importa: che ne dici, andiamo a cercare Cenerentola? Sono certa che sarà felice di vederti…".

"Sì, andiamo! E possiamo anche giocare con i trucchi come l’altra volta?".

Lily ridacchiò sadicamente: era quasi certa che Claire Parker avesse una scorta segreta di cosmetici nascosta da qualche parte. "Certo, tesoro".

******

Melanie era senza parole: attonita, non riusciva a fare altro che guardare uno a uno i quattro ragazzi che aveva di fronte, aspettandosi quasi che da un momento all’altro si mettessero a gridare "pesce d’aprile"!

Ma ovviamente non era uno scherzo: nemmeno i Malandrini avrebbero mai potuto architettare una cosa del genere e la faccia che aveva Remus in quel momento era più eloquente di mille parole. Non era uno scherzo, era la pura e semplice verità, anche se il suo cervello sembrava rifiutarsi di metabolizzarla: insomma, era una cosa così incredibile!

Cercò lo sguardo di Alice, che era non meno sconvolta di lei, ma stava cominciando a dare qualche vago segno di ripresa.

"Ehm, a questo punto voi dovresti dire qualcosa…" suggerì Sirius, avvicinandosi alla fidanzata con aria preoccupata.

"Quindi, fatemi capire bene" esordì Alice, che, in quanto meno emotivamente coinvolta, aveva riacquistato più in fretta l’uso della parola, "Remus sarebbe un lupo mannaro e voi tre sareste diventati Animagi illegalmente per poter stare con lui durante le notti di plenilunio?".

"Sì, direi che è un ottimo riassunto degli ultimi due anni della nostra vita" approvò James.

"Ma… Ma… Ma voi siete completamente pazzi o cosa?" quasi gridò la ragazza, presa coscienza del fatto che aveva capito bene. "Insomma, avete una vaga idea di quanto la cosa avrebbe potuto finire male? Voglio dire, diventare Animagus non è mica uno scherzo!".

"Cioè, di tutta la storia, la cosa che ti sconvolge di più è che siamo diventati Animagus?" fece Sirius, senza sforzarsi troppo di trattenere un ghigno divertito.

"E non guardarmi con quel sorrisetto, Sirius, io sono seria! E tu gliel’hai lasciato fare?" continuò Alice, rivolgendosi a Remus stavolta.

Quest’ultimo alzò le mani come per fermarla. "Eh, no, un momento: innanzitutto ti sfido a fermare questi tre quando si mettono in testa di fare qualcosa. E poi, sono sempre stato reticente a considerarla una buona idea…".

"Oh, Moony, su, non nasconderti dietro i tuoi paroloni: non sei mai stato tanto felice quanto il giorno in cui ci siamo riusciti e hai capito che non avresti più dovuto passare quelle nottatacce infernali da solo".

Remus aprì la bocca per negare, ma non riuscì a trovare le parole: sapeva che il suo era un ragionamento egoista, che ogni plenilunio metteva in pericolo le vite dei suoi amici, che se fosse stato davvero responsabile li avrebbe obbligati a smettere già da un pezzo, ma la verità pura e semplice era che non voleva che smettessero.

"Non ci posso credere…" mormorò Alice. "E per tutto questo tempo non abbiamo mai sospettato nulla: certo che siamo state proprio cieche!".

Melanie annuì: a loro discolpa, poteva solo dire che fino a poco tempo prima, non erano in rapporti abbastanza stretti con Remus per doversi mettere a indagare sui suoi affari. Certo, erano state davvero stupide a non rendersi conto che era sempre "ammalato" in prossimità della luna piena.

Adesso finalmente le era tutto più chiaro, perfino tutte quelle piccole allusioni che di tanto in tanto lanciavano gli altri Malandrini, come l’insistere nel chiamarlo ‘lupacchiotto’, e di cui fino a quel momento le era sfuggito il significato.

"Remus, io non so cosa dire: mi dispiace per quello che ti è successo".

"Non c’è bisogno: è passato tanto tempo, ormai…".

"Voi tre siete pazzi, lo sapete, sì?".

Sirius le rivolse un sorriso sghembo. "Mel, fa parte del nostro fascino, non credi?".

"Sì, ma questo è quasi troppo perfino per voi!".

"Errore: nulla è mai troppo per i Malandrini!" le contraddisse James. "Possiamo contare sulla vostra discrezione, vero?".

Alice e Melanie annuirono all’unisono. "Mi pare ovvio".

"Inoltre, se vi spedissi ad Azkaban, chi le sente poi Lily e Melanie?" ridacchiò Alice, osservando di sottecchi l’amica, che per tutta risposta le fece una linguaccia.

"Visto che ce le siamo scelte bene, Padfoot?" rise James.

"Visto che non sono tutti bigotti razzisti a questo mondo, Moony?" gli fece eco Sirius.

"Sirius, se non vuoi prenderti un altro paio di mazzate, ti conviene non tornare in argomento…".

"La mia era solo una pacifica constatazione…".

"Sì, le conosco le tue pacifiche constatazioni, Sirius: il più delle volte portano solo guai!".

Sirius roteò gli occhi al cielo. "Se lo scotto da pagare è questo, giuro su Merlino che non cercherò di aiutarti mai più!".

"Ancora arrabbiato per la storia di Megan?" s’informò Melanie.

"Sì".

"No".

"O è sì o è no, ragazzi" disse Alice, osservando alternativamente Sirius e Remus. "Qual è la vostra risposta definitiva?".

"Io non sono arrabbiato" ribadì Remus in tono secco.

"Allora smettila di comportarti come se lo fossi: in fondo, te ne abbiamo fatte di ben peggiori di questa!".

"Non ha tutti i torti nemmeno lui" osservò Melanie. "Intendo dire" si affrettò a continuare all’occhiataccia di Remus, "Sirius ha sbagliato nei modi, ma in fondo le sue intenzioni erano buone, no? Voleva soltanto darti una mano…".

"Il punto è che io non lo voglio, il suo aiuto… E lui lo sapeva perfettamente: gliel’avrò ripetuto dieci milioni di volte di non immischiarsi in queste faccende!".

"Tu l’hai fatto, no?" disse Alice, accennando con la mano a Sirius e Melanie. "Io penso che tutto sommato Sirius abbia pure fatto bene: uscire un po’ dal guscio non può certo ucciderti!".

"Ah, la voce della saggezza!" sospirò James con aria soddisfatta. "Alice, se non fosse che Frank e Lily mi ucciderebbero ti chiederei di sposarmi, ora e subito!".

"Grazie, molto onorata, ma sarei costretta a declinare l’offerta…".

"Moony, forse sarebbe il caso di cominciare a darci retta di pare? Se te lo dicono pure le ragazze…".

Remus alzò gli occhi al cielo, incrociando le braccia. "Non intendo tornare per l’ennesima volta in argomento. Torniamo da Lily e Dora e basta, va bene?".

"Altro che lupo, sicuro di non essere un mulo mannaro?" sbuffò Sirius guardandolo andare via.

******

Il primo pomeriggio del giorno dopo, l’ultimo di Dora al castello, trovò Remus impegnato a frugare ogni angolo del dormitorio per rimettere insieme tutti gli averi della bambina in tempo per quando i genitori fossero venuti a prenderla, impresa pressoché disperata, visto che misteriosamente sembravano essersi sparsi ovunque tranne dove avrebbero dovuto essere.

Beh, in fondo mica troppo misteriosamente: tra James, Sirius, Peter e la stessa Dora, era difficile dire chi fosse più disordinato! Perciò, non c’era poi molto da sorprendersi se sotto il letto di Peter c’era un numero considerevole di calzini a tonalità vivaci (per altro spaiati), se una maglietta con disegnato un arcobaleno era finita appallottolata sotto il cuscino di Sirius o se una decina di nastri per capelli in vari colori era finita nel baule di James!

Per fortuna che aveva il pomeriggio libero, forse avrebbe avuto qualche possibilità di trovare tutto in tempo! Certo, gli avrebbe fatto comodo una mano, ma se sperava di ottenerla dai suoi amici stava messo male: i Malandrini creano il disordine, non lo rimettono a posto!

Siccome poteva facilmente prevedere che gli sarebbe stati più d’impaccio che d’aiuto, pur armati di buone intenzioni, Remus gli aveva saggiamente spediti a fare un giro assieme a Dora, con Lily che si era generosamente offerta di fare la parte del supervisore responsabile.

Stava appunto cercando di stanare un pupazzo che era rimasto incastrato nella rete di un letto, quando sentì la porta aprirsi.

"Ehi, di chi sono quelle belle gambe molto sexy?".

"Non del tuo fidanzato, Mel" rispose Remus ridacchiando, riemergendo coperto di polvere, ma con il peluche fuggiasco in mano.

"Beh, guardare e non toccare è ancora concesso, giusto?".

"Con il ragazzo geloso che ti sei scelta? Ne dubito seriamente: non scalpito dal desiderio di guadagnare un altro occhio pesto, grazie".

Melanie sorrise, sedendosi sul letto più vicino, corrugando subito dopo la fronte: frugò sotto di lei e si trovò in mano una scarpetta. "Credo che questa sia tua" disse, lanciandogliela.

"Grazie: questo posto è un vero caos".

"Fai i bagagli per Dora?".

"Almeno ci provo" sbuffò Remus, guardandosi intorno con aria disperata: possibile che una sola bambina si fosse portata dietro tutta quella roba? "Se stavi cercando Sirius, è da qualche parte con gli altri a intrattenere la piccola".

"Lo so: Lily me l’ha detto".

"Come mai non sei andata con loro? A Lily di certo non sarebbe dispiaciuta una mano in più…".

"Nah, credo la nostra cara amica si divertirà molto di più da sola. E siccome Alice è in piena crisi da mal d’amore, non avevo nessuno con cui passare il pomeriggio".

"E sei venuta da me? Certo che sei proprio disperata!".

"Oh, non dire così: il pomeriggio che ho passato giocando a poker con te levandoti anche le mutande è stato uno dei più divertenti della mia vita!".

"Buon per te: almeno uno di noi si è divertito!".

Melanie ridacchiò. "Le migliori Cioccorane che abbia mai mangiato… Scherzi a parte, volevo parlarti di una cosa".

"Ti ascolto" la incoraggiò Remus, piegando una maglietta.

"Riguardo a Megan e al piccolo incidente di domenica".

Remus si voltò verso di lei, il viso indurito in un’espressione neutra. "Non ho voglia di parlare di questo, Mel: è una faccenda chiusa".

"No, non è chiusa affatto. Ci ho riflettuto un po’ sopra e mi sono accorta che in tutto quel marasma, tra la fuga di Dora, i Serpeverde e il resto, nessuno ti ha più chiesto una cosa: tu cosa ne pensi di Megan?".

"Melanie, per piacere, possiamo parlare d’altro?".

"No, anche ieri sera sei svicolato via appena siamo entrati in argomento, ma stavolta non te lo permetterò. Rispondi alla domanda: cosa ne pensi di Megan?".

"Non lo so… È simpatica…".

"Ti piace?" insistette Melanie.

"Mi piace come può piacermi una persona con cui ho chiacchierato di libri per un’oretta: quasi non la conosco, come faccio a dirlo?".

"A volte basta molto meno, sai? Vedi me e Sirius o Megan stessa…".

"Mel, che cosa vuoi da me?".

"Io? Da te? Assolutamente nulla, Remus. Penso solo che se non trovi Megan l’essere più repellente mai apparso sulla terra, ma al contrario la trovi almeno ‘simpatica’, forse dovresti darle una possibilità".

"È complicato, Melanie: tu non capisci che cosa vuol dire essere…".

"Un Lupo Mannaro?" completò per lui Melanie, sorridendo. "Hai perfettamente ragione: io non sono un licantropo e non ho la più pallida idea di come possa essere vivere la tua condizione. Ma credo anche che chiuderti agli altri come fai tu sia sbagliato: non dico di sbandierare la verità ai quattro venti, solo di lasciarti andare, qualche volta. Sei una persona meravigliosa, Remus, lupo o non lupo: dovresti dare anche ad altri la possibilità di scoprirlo".

"E tu pensi che questi ‘altri’ includa anche Megan, giusto?".

Melanie si strinse nelle spalle. "Penso che potrebbe essere un inizio, sì, ma ovviamente devi decidere tu: non ho intenzione di chiudervi in uno stanzino delle scope o roba simile, se è quello che temi. Quello è più nello stile di Sirius, credo…".

"Non dargli idee: sarebbe pure capace di farlo sul serio!". Remus scosse il capo, senza sapere che pesci pigliare. "Mel, la mia vita è più complicata di quanto voi possiate immaginare: sono pericoloso, la gente dovrebbe solo stare alla larga da me…".

"Oh, Remus, sei un caso patologico!" sbuffò Melanie, con una nota di frustrazione nella voce. "Non posso obbligarti a darmi retta, ovviamente, ti ho solo detto quello che penso: non dico che devi prendere e sposare Megan stanotte stessa, ma se ci hai messo un’ora prima di accorgerti che Dora se l’era svignata mentre chiacchieravi con lei, magari qualcosa vuol dire, non credi?".

Remus non rispose, concentrandosi sugli indumenti da ripiegare e riporre il più ordinatamente possibile nelle valige: per quanto non volesse ammetterlo nemmeno a sé stesso, Megan l’aveva in qualche modo colpito. Aveva trovato la sua compagnia piacevole e non gli sarebbe dispiaciuto approfondire la conoscenza, anche restando nell’ambito della pura e semplice amicizia, ma era complicato: tenere segreta la sua vera natura era un vero macigno, ci era già passato con i Malandrini, con Lily… Ogni volta c’era da un lato il senso di colpa per le continue menzogne e il desiderio di smetterla e dall’altro la paura di essere abbandonato una volta scoperta la verità; a tutto si sommavano i suoi timori di poter fare del male a qualcuno.

Insomma, era complicato: voleva sul serio attirare anche Megan in quel circolo? Poteva anche avere una cotta per lui, ma di fatto non sapeva il potenziale disastro in cui sarebbe andata a cacciarsi…

"Remus?".

"Eh? Che c’è?".

Melanie si era avvicinata senza che se accorgesse, tanto era immerso nei suoi pensieri. "Ti sei incantato a fissare quei calzini da almeno due minuti: stai bene? Ti ho fatto arrabbiare?".

"No, perché? Ti ringrazio per avermi detto quello che pensi, ma le cose non sono semplici come sembrano: ho bisogno di tempo".

"Ci vuole sempre tempo per queste cose, immagino" commentò lei. "Ma lasciati dire da una che si è fatta avanti solo dopo un paio di secoli di attese, pianti e cuori spezzati: non aspettare troppo, il tempo non torna indietro".

******

"Sono morto e finito nel regno dello Zucchero Filato?" chiese James, guardandosi intorno.

A corto di idee su come intrattenere Dora in quell’ultimo pomeriggio caritatevolmente privo di lezioni, Sirius aveva realizzato che a furia di promesse mancate e inconvenienti vari, non l’avevano più portata a fare un giretto nella Stanza delle Necessità.

Così, nonostante la presenza di Lily, che comunque aveva accettato di buon grado di seguirli, si erano diretti lì, lasciando briglia sciolta alla bambina su come la Stanza dovesse trasformarsi: avevano a buon ragione pensato che quello fosse il modo meno pericoloso di trascorrere un paio d’ore, onde evitare nuovi incidenti proprio a un passo dalla fine della vacanza.

E così si erano ritrovati in un ampia stanza circolare, letteralmente traboccante di peluche, dolci di ogni tipo, forma e dimensione e la più enorme, monumentale casa delle bambole su cui i Malandrini avessero mai posato gli occhi. Il tutto condito da quelli che sembravano veri gattini, fiori profumati e rosa, un sacco di rosa!

"Ora so come si sente una Barbie" commentò Lily, sedendosi su una poltrona e guardandosi intorno ad occhi sgranati.

"Una cosa?" domandò James, perplesso. "Cos’è una ‘barbi’".

"È un giocattolo Babbano: una bambola, con vestiti, accessori vari, eccetera. Tra le bambine è molto di moda".

James annuì con aria affascinata, strappandole un sorriso: se non fosse stato un mago, probabilmente il solo sentire nominare Barbie gli avrebbe come minimo strappato una smorfia disgustata.

"Beh, almeno si intrattiene da sola" dichiarò sollevato Sirius, guardando Dora che correva da una parte all’altra con gli occhi sgranati dallo stupore.

"Questo posto è incredibile" disse Lily. "Certo che siete bravi a tenervi i vostri segreti!".

"Mica possiamo sbandierare l’esistenza di questo posto ai quattro venti" osservò James. "Quasi nessuno ne è a conoscenza, in fondo, e torna parecchio utile a volte…".

"Magari quando devi scappare da Gazza e non sai dove andare a rintanarti…".

"Sì, preferisco non sapere in quali occasioni avete avuto modo di sfruttare questo posto: l’ignoranza a volte è una benedizione".

"Brava, Rossa, non chiedere e non saremo costretti a mentire".

"Oh, non c’è bisogno di mentire: so benissimo come siete fatti, Lassie" dichiarò Lily, ponendo particolare enfasi sull’ultima parola.

Sirius si girò di scatto verso di lei, con un’espressione talmente disgustata che pareva aver appena ricevuto il peggiore degli insulti. "Come mi avresti chiamato? Lassie?!".

Lily gli rivolse un sorrisetto serafico. "Perché, non ti piace? Preferisci Snoopy? O Pongo? O magari il classico Fido, anche se è piuttosto banale, se vuoi il mio parere…".

"No, non lo voglio il tuo parere! Né tanto meno essere chiamato Lassie, Fido o Merlino solo sa cos’altro! Di che diavolo vai farneticando, Rossa?".

"Beh, visto che a te piace così tanto dare nomignoli simpatici alle persone, anche se loro non gradiscono minimamente, ho pensato che fosse giusto ricambiare il favore. Sono ancora piuttosto indecisa, in verità, ci sono così tante belle alternative tra cui scegliere: Pluto, Scooby Doo…".

Sirius la guardò scioccato: non conosceva la maggior parte di quei cani famosi, ma in nome del suo amor proprio si rifiutava di farsi chiamare con uno qualunque di quei nomignoli idioti. "Tu, tu… Questa è soltanto un’infantile ripicca, Evans! Non oseresti sul serio…".

Lily finse di pensarci sopra. "Beh, Lily forse, e dico forse, non lo farebbe, ma la ‘Rossa’? Io dico che oserebbe…".

"Tu sei, sei… Prongs, la tua fidanzata è una vera carogna!".

James, dal canto suo, se la stava ridendo di gusto. "Io la chiamerei malandrinesca furberia, Padfoot: è riuscita a metterti nel sacco!".

"Oh, perché usare questi termini triviali? È una conversazione tra amici" dichiarò Lily in tono tranquillo, senza per questo abbandonare il suo sorrisetto soddisfatto e, a parere di Sirius, pure piuttosto sadico. "Gli amici si danno soprannomi, giusto? Se Sirius ha deciso che io sarò la ‘Rossa’ per il resto dei miei giorni, allora lui può essere Schizzetto fino alla fine dei suoi giorni!".

"Schizzetto?" ripeté James, rischiando seriamente di ribaltarsi dalla sedia.

"Schizzetto?" ripeté Sirius, che sembrava prossimo a un colpo apoplettico.

"I miei vicini aveva un cane che si chiamava così, quando ero piccola" spiegò Lily. "Un odioso botolo che quasi non sbucava da terra, abbaiava tutto il santo giorno con quella sua vocina irritante, cercava di mordere le gambe di chiunque passasse vicino al suo prato e si accoppiava con le cassette della posta".

"Sì, ti ci riconosco, Padfoot!" ridacchiò James, abbassandosi subito dopo per evitare la sberla che l’amico voleva tirargli.

"La smetti di aizzarla, Prongs? Vatti a fidare degli amici!".

"Dai, stiamo solo scherzando…".

"Tu scherzi" puntualizzò Sirius. Poi indicò Lily come se fosse colpevole di qualche orribile crimine. "Lei non scherza affatto! Lei sarebbe sul serio pronta a chiamarmi ‘Schizzetto’ in giro!".

"Sì, devo ammettere che l’idea mi stuzzica abbastanza…".

"Andiamo, Lily, non puoi farlo sul serio: Rossa non è nemmeno lontanamente comparabile a Schizzetto!".

"Dal mio punto di vista non ci vedo grandi differenze: io odio il mio soprannome, tu odi il tuo. Certo, ammetto che Schizzetto è forse un po’ deleterio per la tua immagine, però…".

"Un po’ deleterio? Evans, mi prenderebbero in giro fino alla fine dei tempi!".

Lily lo liquidò con un gesto non curante della mano. "Esagerato… Solo fino alla fine della scuola!".

"E ti pare poco?! Andiamo, Evans, non puoi essere così cattiva…".

"Forse che sì, forse che no… Facciamo un patto, Sirius: niente più Rossa, niente più Schizzetto".

Sirius rimase in silenzio, corrucciato, considerando se fosse o meno il caso di trattare, ma osservando il diabolico viso d’angelo che aveva di fronte, decise che non gli conveniva. "Lo sapevo che saresti stata un problema, Evans" borbottò. "Vado a vedere che combina, Dora".

Si allontanò, con la certezza che Lily lo osservava estremamente soddisfatta.

"Lo sai, amore, a volte mi fai paura" disse James, circondandole la vita con un braccio.

"Perché?" chiese candidamente lei, appoggiandosi a lui. "Mi sono limitata a rimettere al suo posto un cucciolo dispettoso!"

"Beh, prima di Sirius, c’è stata la sfuriata con Rosier due giorni fa, senza dimenticare la gradevole discussione che abbiamo avuto l’altra settimana…".

"Intendi quella in cui ti ho urlato che sei un bambino immaturo, che dovresti crescere e lasciarmi in pace e tu per contro mi hai urlato la verità su Remus?"

"Ora non ricordo con esattezza tutti i dettagli tecnici…" dichiarò James in tono leggero: gli sembrava passata un’eternità da allora, anche se in realtà era soltanto una settimana. "Ehi, questo è il nostro primo settimanversario!"

Lily ridacchiò. "Hai intenzione di tenere il conto?".

"Forse non di tutte, ma di certo il primo è importante, non credi? C’è di certo gente che ci dava molto meno di una settimana prima di scoppiare!".

"Allora, sarò ben felice di smentire questa gente per i prossimi mille settimanversari!".

"Mille settimanversari… Quanto tempo è?".

"Scemo, era tanto per dire" sbuffò Lily, dandogli un buffetto. "In cuor mio, spero che saranno molti di più…".

James sorrise. "Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui tu mi avresti detto una cosa del genere, almeno non fino a una settimana fa!".

"Inizi a diventare sdolcinato, Potter… Ehi, voi tre, cercate di non distruggere nulla!" gridò subito dopo all’indirizzo di Sirius, Dora e Peter, immersi in uno sconclusionato e rumoroso gioco che includeva tirarsi addosso gli orsi di pezza.

"Che cosa state facendo?" domandò James.

Sirius emerse da dietro la casa delle bambole, a quanto pare una sorta di trincea improvvisata. "L’equivalente di una lotta a palle di neve, ma con i peluche".

"Tutti contro tutti" aggiunse Peter, rintanato dietro una sedia, prima di abbassarsi per evitare un orsetto lanciato da Dora.

"Questo gioco è divertentissimo!" dichiarò la bambina, eccitata.

"A proposito" riprese Sirius, rivolgendosi a Lily, "questo è da parte del cucciolo dispettoso, Rossa!" e le tirò contro un pupazzo, centrandola in pieno viso.

Lily rimase un attimo bloccata, fissando gli occhi di plastica del coniglio che l’aveva colpita. Presagendo il pericolo, James ebbe il buonsenso di allontanarsi: come detto poco prima, la sua fidanzata gli faceva parecchia paura, pure un po’ troppo spesso per i suoi gusti.

Infatti, lo scoppio non tardò ad arrivare. "Schizzetto, hai appena vergato la tua condanna a morte!".

LYRAPOTTER’S CORNER

Ok, qua la cosa inizia a diventare ridicola: inizio a pensare che il destino non voglia farmi concludere questa storia visto che, ebbene sì, mi sono vista costretta a spezzare anche questo capitolo. Ma non potevo davvero fare altrimenti: mi sono resa conto di aver messo un po’ troppa carne al fuoco, dovendo chiudere la pratica Moony, poi c’era Megan, poi volevo dare una degna uscita di scena a Dora e anche il giusto spazio a Ted e Andromeda… In parole povere, avevo già sfornato nove pagine ed ero a circa due terzi dell’opera, perciò il resto al prossimo capitolo.

In ogni caso, ho deciso che adesso continuerò a lavorare a questo storia fino all’epilogo, visto che comunque non manca molto (in barba al fantastilione di contest a cui sono iscritta), perciò i prossimi e ahimé ultimi aggiornamenti saranno rapidi.

Passando ai ringraziamenti:

Isidar Mithrim, non hai dovuto aspettare tanto alla fine, visto? Hai avuto la fortuna di arrivare in fondo in un momento favorevole ;) Grazie per le molteplici recensioni, i complimenti ed essere arrivata fino alla fine, mi auguro senza annoirati! Andando in ordine sparso, a quanto pare siamo telepatiche per quel che riguarda il famoso Waddiwasi! Lexicon alla mano, Remus è un Half-blood (come Piton, Voldemort o lo stesso Harry), penso che derivi da qualche intervista della rowling, però non so essere più precisa: in ogni caso, è un’informazione ufficiale. Per quel che riguarda i soprannomi inglesi dei Malandrini, io in linea di massima uso sempre la traduzione italiana ufficiale (perché per quanto sia purista per natura e preferisca la versione inglese, italiana sono, in italiano scrivo, perciò i termini italiani uso). Per i Malandrini faccio eccezione perché la versione italiana mi fa letteralmente venire l’orticaria; tuttavia, visto che è di fatto un mio difetto, trovo giusto avvisare i lettori e fornire la traduzione in nota per quelli che magari non masticano inglese. Grazie per avermi fatto notare la discrepanza temporale, in verità me n’ero già accorta, solo che mi manca sempre la voglia di andare a correggere (la pigrizia è una gran brutta bestia ;)) e per la nota grafica: quando pubblicai quel capitolo ero ancora poco avvezza a html e cose simili, è un'altra cosa che dovrei correggere. Buon proseguimento di lettura! Ah, grazie per la recensione al capitolo di Special Days.

everlasting_miriel, grazie per essere arrivata fin qui, allora, e benvenuta! Sono davvero contenta che ti piaccia e spero che questi ultimi capitoli non ti deludano. Sono contenta di sapere che Dora ti piaccia, sono molto legata alla mia bambina! E mi fa piacere che tu abbia apprezzato il buon vecchio ciosky! Già, gli errori di battitura, il mio incubo: quando rileggo i capitoli pubblicati mi viene da mettermi le mani dei capelli, una volta che avrò tempo e voglia mi metterò ad editarli tutti, penso. Ancora grazie!

_Polla_, tranquilla, non mi sono dimenticata di Megan, è slittata al prossimo, ma ci sarà (del resto il dialogo con Melanie è abbastanza rivelatore!). Sono contenta che i "momenti seri" del capitolo ti siano piaciuti, a presto! FunnyPink, beh, lo sappiamo già che il nostro tato verrà fatto santo un giorno o l’altro, no?

_Milady_, sorella della mia sorella di spirito, benvenuta! Te non preoccupa, io molto apprezza recensioni demenziali ( questa risposta te lo fa capire senza problemi!) e più lunghe sono, meglio è! I personaggi ringraziano per la manifestazione di stima, sono molto felici di essere amati, nessuno escluso! Porta i miei più cari saluti alla mia diletta Silvia Beta!

volimte, la tua recensione mi ha fatto morire dalle risate, sappilo! Non ti preoccupare per la pazzia, qua dentro siamo tutti un po’ pazzi (vedi la risposta sopra la tua se non ci credo). Sono contenta che la mia Lily ti piaccia.

kokylinda2, grazie! James, devo essere sincera, lascia sempre abbastanza perplessa anche me: sarà che non voglio farlo troppo simile a Sirius e non so mai bene come gestirlo. Il tradimento a un certo punto ci doveva stare, perché dovevo trovare il modo di lasciare i due Black da soli. La Lily di questo capitolo ha riscosso successo e la cosa mi fa piacere: insomma, nella sua situazione, avrei reagito anch’io allo stesso modo. E povera Mel, davvero, tra una cosa e l’altra si perde sempre le scene più interessanti!

_Mary, super Lily alla riscossa! Andiamo, quando ci vuole, ci vuole e per come mi immagino le cose in quegli anni, Lily doveva averne fin sopra i capelli! Dora è stata tanto cara, anche se povera ne sapeva ben poco di tutti i casini che ci stavano dietro! Sono felice che Regulus ti sia piaciuto, leggere le tue recensioni è sempre un piacere (a proposito, grazie per aver commentato Special Days).

Alohomora, grazie, cara! Sono contenta di averti fatto provare affetto per Severus, anche se, diciamocelo, non penso l’abbia fatto per bontà d’animo quanto piuttosto perché è abbastanza furbo da non voler rischiare guai per nulla! Beh, Remus è pur sempre un Malandrino, no?

Julia Weasley, Julia, tesoro, questa recensione è così… Non so nemmeno come definirla, ma mi ha fatto arrossire di piacere! Con questo, ho avuto l’assoluta certezza che il mio Regulus fosse perfetto, visto che tu sei esperta assoluta in materia, perciò posso fidarmi! Sai quanto avrei voluto scrivere un dialogo pacifico per Reg e Sirius? Ma purtroppo la Rowling ha deciso altrimenti e almeno su questo, in questo contesto, non posso fare nulla (del resto, a salvare Reg dal suo triste destino ci stai già pensando tu!). Una statua per Dora, via, per essere mischiata ai Serpeverde e soprattutto aver obbligato i Black a parlarsi! Sì, la mia intenzione sarebbe di tornare a lavorare su questo personaggio, ora come ora, ho in testa un progettino, quello che mi manca è il tempo, purtroppo, ma non perdere la speranza!

malandrina4ever, mia nuova sorella di spirito (spero tu sia d’accordo a farti chiamare così, in caso avvisa e smetto, promesso), sai che non so nemmeno da che parte cominciare a rispondere a questa decensione? Insomma, è così demenzialmente demenziale che non so proprio che pesci pigliare! Parlando di facce, posso dirti che la mia faccia era impostata su ‘risate’ quando ho cominciato a leggere ed è arrivata ‘lingua a terra’ alla fine! Ciò non toglie che mi sia enormemente piaciuta, dovresti scrivere demensioni più spesso (lo so, sono masochista, ma mi diverte, è un’abitudine che dovrei perdere u.u). Se ti può consolare, ogni fibra del mio essere avrebbe voluto far cadere un vaso di gerani in testa a Reg per fargli improvvisamente cambiare idea e fargli far (ripetizioni the best!) la pace con Sirius… Voto per prendere in prestito la mazza di Remus e andare a dire un paio di paroline alla Rowling, così en passant (di certo, anche Julia approverà!).

LadyMorgan, mia diletta Silvia Beta, non so se e quando leggerai questa risposta, ma io la scrivo lo stesso, poi i capitoli come d’accordo te li spedirò per mail… No, lo zio Tom no! Sono felice di non aver fatto nulla di così eclatante da doverlo richiamare in servizio, fiu! Anche perché credo sarebbe stato doppiamente alterato dopo essere stato forzatamente separato dal suo pargolo… Brrr, lo zio Tom ancora più arrabbiato del solito, very bad things (visto che siamo in tema!). Ok, finito l’angolo scemenze, come dici tu, non esistono solo bianchi e neri ed è più che giusto dare ai Serpeverde il lustro che meritano quando se lo meritano. Ergo, sono contenta che ti siano piaciuti Regulus e Severus, grazie! Quanto alla pacatezza di Severus e James, devo essere sincera, c’era già tanta di quella carne al fuoco che metterci pure uno scontro in piena regola tra loro sarebbe stato troppo. Diciamo che la presenza di Lily li ha frenati. Evviva la nostra pulzella che si sa benissimo difendere da sola, a proposito! A presto, Silvia Alfa//mi manchi, mia diletta!

NemoTheNameless, grazie per il commento mi ha fatto molto piacere! Per la mazza da baseball, penso che resterà uno degli eterni misteri dell’esistenza (gran bel modo di svicolare, eh?)

Bon, con questo ho concluso, ci sentiamo presto!

   
 
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