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Autore: Cruel Angel    28/09/2010    3 recensioni
“Minerva!” esclamò preoccupato vedendo la donna barcollante
“Che cosa ti prende?”
“Sto per sentirmi male” sussurrò la collega premendosi una mano sulle labbra. L’uomo la prese per le spalle e l’accompagnò in bagno.
Quando la donna uscì stava barcollando visibilmente e aveva un colore cinereo.
Le si avvicinò velocemente e la sostenne. La fece sedere di nuovo sul divano e le diede una tazza fumante.
“Devi berlo.” le disse l’uomo visibilmente preoccupato.
Lei annuì e avvicinò la tazza alle labbra.
“Sa’ di mirtillo…” affermò la donna.
“Lo so’” rispose l’uomo compiaciuto. “Ho modificato personalmente la pozione per darle un gusto migliore…Ti piace?”.
La donna lo guardò un attimo. “A me non piace il mirtillo…”
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Horace Lumacorno, Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sarà una notte difficile e non me la sentivo di lasciarti sola.” Si scusò l’uomo. Lei gli prese una mano e la strinse piano.

 

 Sentì la sua presa farsi meno e la tenne fra le sua mani. Fortunatamente la donna aveva rigettato parte della sostanza tossica prima e riuscì a dormire un paio d’ore senza svegliarsi.

La sentì improvvisamente alzarsi a sedere e si svegliò di soprassalto. La vide tenersi i fianchi e le diede subito il vaso che aveva preso per questa evenienza. Le tenne la fronte mentre la donna aveva un conato e per lui fu quasi piacevole. Tornò a dormire poco dopo. Si svegliò spesso durante la notte e Lumacorno gli fu sempre vicino, stando attento ad ogni movimento della donna per aiutarla. Arrivò la mattina e lei stava dormendo finalmente tranquilla. Sospirò e involontariamente sorrise. Teneva ancora la sua mano fra le sue. Guardò l’orologio e constatò che nella mezz’ora successiva doveva iniziare lezione. L’aveva preparata e aspettata per tutto l’anno, ma in quel momento perse totalmente importanza. Era solo una noiosa lezione su come preparare il livello più alto del distillato della morte. Decise di rimanere accanto alla collega. Le accarezzò la mano finché non si svegliò. Si drizzò a sedere a fatica e si guardò intorno spaesata. Quando lo vide non riuscì a decifrare la sua espressione. Era spavento o gioia? Probabilmente stava provando entrambe le emozioni. Faceva ancora fatica a respirare e Lumacorno le risparmiò la fatica di parlare.

“Ricordi qualcosa di quello che è successo ieri sera?”. La donna spalancò gli occhi inorridita e tolse la mano dalla sua stretta. Lumacorno si rese conto di aver formulato male la domanda.

“No, no” la rassicurò “Non ti preoccupare. Non è successo nulla tra noi”. La donna si tranquillizzò e strinse gli occhi, come se si sforzasse di ricordare.

“No, mi dispiace” ansimò. Lumacorno si morse il labbro inferiore. Gli piaceva sentire il suo respiro.

“Cosa è successo?” chiese con sospetto.

“Te lo spiegherò più tardi.” Schioccò le dita e comparve l’elfo.

“Sì, professore? Come…” ma si fermò vedendo la donna “Signora…la vedo pallida.” sussurrò preoccupato “Vuole che le prepari qualcosa? Le porto la colazione?” implorò la creatura. Era evidente dal tono che voleva rendersi utile.

“Sì” disse l’uomo fermando l’elfo “Portale la colazione. E abbondante.”

“Certo, signore. Grazie, signore.” rispose l’elfo al massimo della gioia, inchinandosi più volte.

“Lumacorno…te ne sono grata, ma non riuscirei a toccare cibo adesso”

Il collega le prese la mano e fu felice nel vedere che la professoressa non la ritirava.

“Devi mangiare. Non puoi non farlo dopo aver passato una notte del genere. Devi rimetterti in forze.”

Lei sospirò e annuì. Lo sapeva anche lei, era inutile opporsi. L’elfo tornò con un vassoio traboccante di leccornie. Minerva si abbandonò sui cuscini con fare rassegnato e Lumacorno rise divertito.

Mi vuole uccidere con tutto quel cibo?

L’elfo le sistemò le coperte e le appoggiò il vassoio sulle ginocchia.

“Posso portarle qualcos’altro, signora? Vuole…”

“Stai scherzando?” lo interruppe la donna. L’elfo si ritirò terrorizzato.

“Mi perdoni, la prego!” urlò disperato “Non volevo offenderla!”. La donna restò ferma per la sorpresa. Non era sua intenzione spaventarlo a quel modo. Lumacorno lo prese per la collotta e lo rimise in piedi.

“Ritorna in cucina, la professoressa stava scherzando”. L’elfo si asciugò le lacrime e annuì pieno di gratitudine.

“Grazie, signore” e con uno schiocco di dita sparì. Si girò verso la donna e le sorrise. Lei spostò lo sguardo imbarazzata e iniziò a cambiare posizione ad ogni alimento disposto con cura sul vassoio. La vide ridacchiare, mente sfiorava con le dita sottili la tazza di the.

“Perché ridi?” le chiese curioso.

“Mi ricordo qualcosa di iera sera”

“Davvero?” esclamò lui sollevato

“Qualcosa di imbarazzante e…divertente”

“Divertente?” chiese lui tra il curioso e il preoccupato.

“Sì” rispose piano, poi lo guardò negli occhi. Aveva uno sguardo malizioso, come se fosse tornata bambina e stesse per rivelare un segreto.

“Indovina il mio frutto preferito” chiese tutto d’un tratto. Lumacorno rimase spiazzato.

“Be..non saprei…la fragola?” tentò.

“No” rispose lei sempre con sguardo malizioso “Il mirtillo”

 

Mamma mia! Volevo descrivere un piccolo momento di intimità tra i due professori, senza nessuno che rischia di morire o non so che altro. Come al solito ringrazio chiunque recensisca (pleeeeeeease) e anche solo chi legge. Ci sono anche persone che mi scrivono qualcosa (vi adoro)

Marik1989: Oh, che bello che bello!!  Allora sono riuscita nel mio intento! Mi fa piacere (ma davvero tanto) che ti piaccia questa serie!

E chi mette tra le seguite

Ambrastasia
 Drachina
 Elisa_88                                                                                 
 lady cat
 PinkMoonlightPrincess

   
 
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