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Autore: NekoShadi    29/09/2010    3 recensioni
[in revisione] Una gita scolastica entusiasmante in un antico castello medievale si trasforma in un giallo a causa della sparizione di uno degli studenti. Assieme a lui anche una reliquia storica del luogo, una rosa nera. Cosa significherà?
Il mio primo romanzo! >.< ditemi cosa ne pensate! :3 Anche i pareri negativi sono accettati!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dan, che nel frattempo aveva raggiunto il gruppo, si accorse che l'amico non era con lui e decise di tornare indietro a chiamarlo. Questa volta però la prof si accorse che si stava allontanando e lo richiamò; allora il ragazzo fu costretto a dire alla prof della loro bravata. In quel momento la guida assunse un'espressione seria:
“Ascoltami.. hai per caso toccato la rosa nera?”
“No..”
“E il tuo amico?
“Non lo so.. da quando sono scappato l'ho perso di vista..” le sue parole furono troncate da un singhiozzo che annunciava le sue lacrime. La guida e la prof allora corsero verso la stanza proibita e quando aprirono la porta non videro nessuno e sembrava che nulla fosse stato toccato. Poi si avvicinarono al cuscino rosso della rosa e notano l'assenza del fiore e al suo posto invece c'era una strana lastra di pietra fluorescente con un'incisione scritta in latino: “... is umbra in luce erit memoriaeque suae et vitae Mages, antiquos avos, referet” (... egli sarà l'ombra nella luce e riporterà alla sua memoria e alla vita gli antenati antichi, i Magis). Mancava un pezzo dell'iscrizione, la prima parte, che dava senso a tutto. La guida rimase per un attimo immobile ma subito tutti rimasero allibiti rendendosi conto di una cosa: Albar era sparito. La polizia era ormai giunta sul posto, ma dopo aver fatto evacuare i turisti e dopo un'attenta ispezione nel castello, portarono al gruppo scolastico di Albar la brutta notizia: del ragazzo non c'era minima traccia nel castello. La professoressa allora cominciò a temere per la sua incolumità, dato il fatto che la responsabilità della scolaresca era sua e ben presto si trovò in mezzo a ragazzi confusi che si domandavano perché e dove fosse finito Albar. C'era chi tentava di telefonargli, ma il telefono era sinistramente muto; altri, presi dal panico, gridavano il suo nome e la risposta che ricevettero fu solo un unico e terribile eco. L'unico che rimaneva immobile e con lo sguardo fisso era Dan: egli si sentiva in colpa per aver lasciato solo l'amico in un luogo così strano, così oscuro; e la rosa nera?? cosa significava?? a cosa serviva?? La sua mente era invasa da mille domande che scorrevano di qua e di là confusamente, ma lui vedeva soltanto la curiosa e sinistra immagine di quella rosa. Successivamente una voce attirò la sua attenzione: i poliziotti stavano prendendo i dati di tutti i ragazzi per eventuali successivi interrogatori. Poi Dan salì sul pullman che li avrebbe riportati a casa: si sedette in un angolo da solo assorto dalle sue domande, fece un respiro profondo e guardò pigramente fuori dal finestrino. Il suo cuore cominciò a battere forte: vide Albar al centro di un prato verde del giardino del castello: aveva lo sguardo come di ghiaccio e lo fissava con occhi malvagi. Le parole a Dan si soffocarono in gola e non riuscì a dire nulla, diede solo uno sguardo veloce ai compagni e riguardò ancora fuori dal finestrino ma Albar non c'era più.
   
 
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