Oh oh oh! BUON NATALE! *la scrittrice arriva, sbatte fuori di casa il pazzo vestito di rosso con la barba bianca e ritorna al pc* scusate, ma questo vecchio pazzo sta iniziando a perdere colpi ùù Comunque buonsalve! Lo so, lo so, è passato un pò di tempo dall'ultima volta che ho postato, ma abbiate pazienza, sono senza internet e scrivere questa storia è un pò un parto XD Comunque questo è l'ultimo capitolo pronto che ho scritto, quindi per il prossimo bisognerà aspettare un poco...
Spero che vi piaccia!
Bacioni <3
Playgirl.
I giorni passano lenti,
senza possibilità di accelerare il
tanto da renderli sopportabili; il sole rimane per più tempo
ad illuminare la
terra, quasi per prendersi gioco di me per lasciarmi chiusa in camera,
costretta a pensare cose che non vorrei e non dovrei pensare.
La mia vita, che ho
sprecato per 27 anni. I miei doveri,
che mi sono stati tolti. La mia possibilità di rendere i
miei genitori fieri di
me bruciata in poche settimane. Il sogno di amare qualcuno ed essere
ricambiata… Stroncato, estirpato dal mio cuore. Un sogno
stupido se ci penso
ora, ma ci credevo. Eccome se ci credevo…
Ed è stata
colpa sua; se solo non fosse esistito, se solo
fosse rimasto a casa sua con le sue vampire e le sue amanti umane ora
non
starei così. Sarei la stessa di prima, occupata solamente a
fare la cosa giusta
per tutti… Invece eccomi qua, a pensare a quel disgraziato
che mi ha ingannata,
mi ha fatto credere che mi amava, e anche se ha portato un
po’ di colore alla
mia vita ora non posso sopportare tutto questo dolore che ha lasciato.
Sospiro triste e
accarezzo lentamente i capelli del mio
fratellino che dorme accanto a me; ho tolto tempo alla persona
più importante
della mia vita stando con te Gabriel… E ora è mio
dovere farmi perdonare da chi
mi ha sempre voluto bene e non mi ha mai tradito.
Purtroppo
però non è così facile
dimenticarti…
<
Vivì, Vivìì!! Andiamo a giocare in
giardino?>la vocetta allegra e
serena di Stefan attira la mia attenzione e gli
rivolgo un sorriso dal divano. Come invidio il suo essere allegro e
vivace! Mi
alzo e vado a prenderlo in braccio.
<
Va bene! Ma prima ci mettiamo un
giacchetto, o ti prendi il raffreddore!>lui scuote la testa e
mette il
broncio contrariato; io glielo metto di rimando accigliandomi, e di
conseguenza
lui non resiste e scoppia a ridere. < Ok, è un bel si!>
<
Nuoo!>piagnucola
scherzoso mentre prendo un giacchino suo dall'appendiabiti e glielo
metto.
<
Oh sii! Dai, ora andiamo e giochiamo a
chi corre più veloce con Millarca e Carmilla!>lo
metto giù chiudendogli bene
il giacchetto. Lui mi guarda un po' male, ma quando apro la porta esce
di corsa
urlando i nomi delle cugine, facendomi ridere di gusto.
<
Camillaaaaa!! Millaccaaaaaaa!!>le trova sedute
sulle sdraio nel portico con Kelly; Carmilla sbuffa mentre Millarca
ride, quasi
sembra che i brutti momenti passati a causa dell'amore non corrisposto
non
siano mai esistiti. La invidio, perchè con la sua dolcezza e
la sua voglia di
dimenticare stà riuscendo ad andare avanti... Non come me,
che tengo una
maschera per non far vedere agli altri quanto ancora stò
male. Incrocio le
braccia e li guardo appoggiandomi con la spalla al muro.
<
Guarda che mi chiamo MillaRca, non
Millacca, piccolo mostriciattolo!>scherza prendendolo sulle gambe e lui gli fa
la lingua. Lei lo guarda fintamente adirata. < Guarda che te la
taglio
questa lingua impertinente!>lui si gira a guardarmi spaventato.
<
Vivìì!!>rido forte e li raggiungo
arruffando i suoi soffici capelli neri e ricci.
<
Tranquillo piccolo, non te la taglia!
Su, andate a correre!>così ti stanchi e dormi
tranquillo... Lui sorride e
scende dalle ginocchia di Millarca, la prende per il polso con la
piccola
manina che si ritrova e la trascina a correre. Io ridacchio , mi siedo
al suo
posto e Kelly mi sorride.
Era
da un po' che non mi sentivo
tranquilla... Certo, i pensieri tristi ci sono sempre, ma non pesano
come
prima. < E quindi passavi le notti con un vampiro...>dice tranquilla
Kelly, e subito io e Carmilla fissiamo. Lei ci guarda di rimando e fa
un
piccolo sorriso; io sospiro e riguardo il cielo.
<
Si...>
<
Beh, quindi i vampiri come sono?
Focosi?>la guardo e quando mi accorgo che sorride maliziosa
mi rilasso tornando
di nuovo con gli occhi al cielo sorridendo. Se ci scherza vuol dire che
mi ha
perdonata...
<
Abbastanza...>
<
Più focosi dei demoni?>annuisco
convinta.
<
Davvero tanto! Ma forse ero io in
astinenza, e quindi più desiderosa...>lei ride.
<
Wow, straordinario!>
<
Più dotati dei demoni e degli
umani?>chiede curiosa Carmilla, facendomi alzare la testa e
guardarla
scioccata.
<
Hai visto qualcosa di demoni e
umani...? Quando? Che hai fatto??>lei sbuffa e Kelly ride ancora
di più.
<
Non te lo ha raccontato!! In pratica
lei era a caccia... Ha trovato un tipo e quando si sono appartati lui
si è
calato i pantaloni subito!>guardo a bocca aperta Carmilla
imbarazzata, per
poi non resistere e scoppiare a ridere di gusto.
<
Non c'è niente da ridere! Era anche
carino...>borbotta infastidita dalle risate. < E comunque
non hai
risposto!!>cerco di calmarmi e respiro profondamente.
<
Ok... Beh, è dotato. Più degli
umani...>
<
E più di Connor?>chiede Kelly quasi
seria. Eh? Ci guardiamo fisse negli occhi... E riscoppiamo a ridere
come delle
malate, mentre Carmilla ci guarda sconcertata. Come può
capire! L'unica con
cui mi sono confidata è stata
Kelly, perchè sapevo che Fleur mi avrebbe fatto un bel
discorsetto...
<
Che vuol dire “più di Connor”?? Tu
hai...? Oddio Vivianne!>dice la piccoletta sconvolta che mi
guarda a bocca
aperta, e cerco di calmarmi mentre Kelly continua a ridere ancora
più forte.
<
Carmilla, lascia perdere... Un giorno
forse ne parleremo, ma tu non dire nulla a nessuno, ok?>le
chiedo seria, e
lei prima tentenna per poi rilassarsi nella sdraio.
<
Okk... Non chiedo più
niente!>sorrido.
<
Brava ragazza... E tu smettila di
ridere!>mi rivolgo a Kelly che ancora ride come una spostata;
cerca di
calmarsi e si alza ancora sghignazzando mettendosi la giacca in pelle
nera che
teneva sulle ginocchia. < Se vai a caccia datti una calmata o
più che una
seduttrice sembrerai una drogata!>ridacchio e lei mi fa
l'occhiolino.
<
Tranquilla baby, don't worry. Sarò di
ritorno tardi, come al solito....>dal taschino della giacca
prende i suoi
ray ban a specchio e se li mette facendo un broncio pensieroso sexy.
< Oggi
voglio un bel biondo.>Carmilla annuisce.
<
Ottima scelta.>faccio una smorfia.
<
Meglio i bruni. Sono più...
Più...>cerco la parola, quando interviene nuovamente
Kelly.
<
Passionali?>schiocco le dita e
annuisco convinta.
<
Esattamente.>lei mi guarda scettica
e sul punto di scoppiare a ridere, mentre Carmilla si acciglia.
<
Perché il colore dei capelli di un
ragazzo ne dovrebbe influenzare il carattere?>chiede sincera, ed
io alzo le
spalle.
<
Beh cara, è così! Non c’è
spiegazione.>le rispondo candida, e Kelly sogghigna divertita.
< Capirai più in là la differenza tra un biondo carino e un moro passionale!>poi sorride in un modo tra il malvagio e il furbo, e rido al ricordo di quanti uomini ha accalappiato usandolo. < Oggi però ho voglia di essere io quella che decide, quindi vada per i biondi! Divertitevi ragazzuole.>gira i tacchi e si dirige verso il garage con passo spedito; non sembra proprio la cugina maggiore, anzi! Sorrido e torno a guardare il mio piccolo Stefan, che corre come un pazzo per tutto il giardino, e Millarca, che cerca di andare il più piano possibile per non prenderlo. Alla fine con un balzo lo acchiappa e inizia a fargli il solletico ridendo, mentre lui cerca di liberarsi. Sogghigno e guardo Carmilla, che rimane silenziosa.
<
Sì?>le faccio un sorriso.
<
Come và con Millarca? Meglio?>chiedo
serena e lei tace per qualche istante, prima di girarsi a guardare la
gemella e
sospirare.
<
Magari... Ovviamente ora la vedi tutta
felice e contenta, ma quando è sola ha un muso lungo fino al
pavimento.>sbuffa in modo triste. < Non credo che pensi
più a Connor, ci
ha rinunciato, ma sicuramente so cosa le passa per la testa...>
<
Cosa?>lei non scosta lo sguardo
dalla gemella, e prima di parlare fa passare altri attimi.
<
Le stesse cose che passano per la testa
a me ovviamente.>si rigira e mi guarda con gli occhi leggermente
lucidi.
< Ci chiediamo quando verrà il nostro turno per
incontrare una persona
speciale. >io la guardo intensamente, per poi sospirare.
<
Tesoro, è normale per la vostra età...
L’ho passata anche io sai...>lei scuote la testa.
<
Non dire che è normale, perché non è
così! E nemmeno che arriva quando meno te lo aspetti,
perché ce lo stanno
dicendo tutti.>sbotta irritata, ed io le poso una mano sulla
spalla.
<
Hai ragione, non è vero che arriva
quando meno te lo aspetti, arriva e basta. E lascia che ti dia un
consiglio...>si
gira a guardarmi perplessa.
<
Quale? L’ennesimo “abbi
pazienza”?>scuoto la testa.
<
No. “Lascia stare”. È il consiglio
più
buono che possa darti... Per ora lascia perdere, non ne vale la pena
sprecare
queste ore dei tuoi 17 anni a compiangere un amore ancora non trovato,
ne avrai
così tanto di tempo! Per innamorarti, e anche se spero che
non avvenga, per
soffrire.>faccio un sorriso vedendo l’espressione
corrucciata della
ragazzina dagli occhi rosa perlato. < L’amore
è una gran rottura di palle,
per ora divertiti a fare la playgirl con i ragazzi più
carini!>gli faccio
l’occhiolino, e lei ridacchia.
<
Ma è diverso fare la playgirl e la
fidanzata!>ribatte lei, ed io annuisco.
<
Sì, è vero; se ti fidanzi ci sarà
sempre il tuo ragazzo ad osservarti mentre cerchi di nutrirti... E ti
romperà
le scatole per gelosia!>ridiamo insieme e le tolgo la mano dalla
spalla
passandola tra i miei capelli, e quando la smettiamo lei mi sorride.
<
Allora ok, farò la playgirl nell’attesa
di questo fantomatico “principe
azzurro”...>io sorrido e le faccio
l’occhiolino.
<
Ottima mossa. Quindi non ti piace
nessuno...>lei scuote la testa, facendo ondeggiare i suoi ricci.
<
Nessuno nessuno.>annuisco
soddisfatta: più tempo ha per se e per la gemella, meglio
è!
<
E come te lo immagini il tuo futuro
amore?>chiedo con tono sdolcinato, facendola ridacchiare.
<
Beh, non so... Magari biondo,
simpatico, non troppo dolce...>alza le spalle. < Non so!
E poi ora
cercherò di non pensarci, e farò lo stesso
discorso a Millarca.>dice
convinta, ed io sorrido contenta.
<
Bene... Però sai bene che lei ha un
carattere diverso dal tuo, quindi magari gli servirà
più tempo per assorbire
l’idea...>lei annuisce seria guardando la gemella che
viene verso di noi,
tenendo tra le braccia il mio fratellino.
<
Già... Ma ce la farà. Tanto come minimo
la prima a fidanzarsi sarà lei...>sussurra
l’ultima frase prima che
arrivino; entrambi hanno un sorriso sornione sulla faccia, stanchi ma
soddisfatti dalle risate! Prendo tra le braccia Stefan e Millarca si
siede accanto
alla gemella.
<
Beh, cosa stavate tramando?>chiede
mettendosi a posto i capelli arruffati, e Carmilla alza le spalle
tranquilla.
<
Di niente! Ah, d’ora in poi la nostra
vita sarà quella da playgirl.>dice
convinta, mentre Millarca la guarda confusa con i suoi occhi
d’ambra.
<
Ok, mi sono persa qualcosa. Se ben
ricordo esiste solo “playboy”...>io annuisco
mentre pulisco il visetto di
Stefan sporco di terra con la manica della felpa.
<
Sì, ma è una scemenza, una cosa da
maschilisti. Anche le donne possono esserlo, quindi
“Playgirl”!>dico
soddisfatta, e lei guarda scettica me e poi la gemella.
<
Ma il femminile di playboy non
era...?>Carmilla sorride.
<
Sì, certo! Ma perché gli uomini possono
chiamarsi tranquillamente playboy e noi femmine solo con un appellativo
tremendo come pu>
<
STEFAN! Guarda quante belle stelle ci
sono oggi!>la interrompo appena in tempo, e quando Stefan guarda
affascinato
il cielo le scocco uno sguardo maligno, che la costringe a guardare la
gemella.
<
Comunque... Noi d’ora in poi ce ne
freghiamo. Giusto sorellina?>le porge la mano per darle un 5.
Millarca la
guarda un pochino, per poi sospirare e darle il 5 sorridendo un poco.
<
Ok, proviamoci...>dice cercando di
tornare solare come prima, e Carmilla le dà un pizzicotto.
< Ahia!>
<
Devi essere positiva Milly! Diglielo
anche tu Vì!>dice scocciata, e Millarca la guarda
male.
<
Milly?
Da dove te lo sei tolta fuori questo nome?>chiede indignata,
facendomi
ridacchiare.
<
è un soprannome carino! Vero
Stefan?>mi rivolgo a lui, ma è troppo impegnato a
guardare il cielo per
rispondermi... Sorrido dolce e gli do un bacetto tra i capelli,
tornando a
guardare Millarca. < Comunque ha ragione Carmilla; ne parlavamo
prima, voi
dovete vivere tranquille e senza pensieri... O almeno,
finchè potete!>dico
sorridendo, e lei alza le spalle.
<
Non è tanto facile non pensarci,
anzi...>mormora seria, ricevendo però un pugno
leggero sulla spalla dalla
gemella; fa una smorfia di dolore e la guarda malissimo. < Ehi,
ma la
smetti? !>Carmilla alza indispettita il mento al cielo.
<
No, sei tu a dover smettere! Smettila
di piangerti addosso e di dire certe pu>
<
Carmilla!!>le ringhio irritata
mentre lei si zittisce solo per un attimo, per poi riprendere la
ramanzina.
<
E di dire certe cavolate. Andiamo,
abbiamo un eternità per pensare a certe cose, non cominciamo
fin da
ora!>conclude convinta, e Millarca la guarda con un sorrisetto
sincero,
finalmente quasi concorde a queste idee; poi si abbracciano, facendomi
riempire
il cuore d’orgoglio. Orgogliosa di Carmilla, che mette da
parte la sua
tristezza per far fronte a quella più profonda della
gemella; di Millarca, che
continua a sorridere anche se dentro continua ad essere infelice.
Guardo
il mio fratellino che, dopo aver
osservato per svariati attimi l’abbraccio delle cugine, mi
abbraccia cercando
quasi di stritolarmi e facendomi ridere di gusto. Sì,
sono fiera anche di lui penso mentre ricambio
l’abbraccio e gli
riempio la testolina di bacetti. Fiera del mio piccolo ometto, che tra
poco
inizierà a crescere e a non aver più bisogno di
me...
Ma
a quel punto che farò io? Rimarrò da sola
chiusa in casa come una zitella, senza aver nessuno a cui dimostrare
tutto il
mio affetto e amore?
Amore...
Sospiro triste e affondo il viso
nei ricci ribelli del mio fratellino, affrontando il pensiero che non
potrò più
rivedere Gabriel. Il mio Gabriel.
Ancora
ora non capisco che cosa volesse
scoprire da me; perché si è infiltrato nella mia
vita? E l’ultima frase che mi
ha rivolto, “mi ami?”,
perché
sembrava quasi implorante?
Forse
è un ottimo attore. Anzi, togliamo il
forse, è un ottimo attore. Mi ha fatto credere di essere
perdutamente
innamorato di me, mentre erano tutte menzogne.
Solo
e soltanto menzogne...
Sospiro
di nuovo, e quando Stefan alza il
suo visetto per guardarmi incuriosito gli rivolgo un sorriso dolce.
Dopotutto
forse è stato un bene, perché almeno ora Stefan
ha tutte le mie attenzioni...
Anche se, purtroppo, la mia mente continua a dirmi
“però Vivianne, lui non è
Gabriel”.
E
io purtroppo non ho il coraggio di
metterla a tacere, perché ha un fondo di verità;
è mio fratello, il mio
straordinario piccolo Stefan, ma non è Gabriel. E non lo
sarà mai, perché le
attenzioni che gli rivolgevo erano del tutto diverse da quelle che
rivolgo al
mio fratellino, e mosse non da affetto, ma da passione, da amore...
Sospiro
triste per l’ennesima volta, per poi
coccolare Stefan e riprendere a guardare le gemelle che discutono,
nascondendo
la mia sofferenza dietro ad un sorriso ben poco convincente.
Vorrei
essere meno ipocrita; parlo d’amore
alle mie cugine, anche se la mia vita sentimentale è andata
in frantumi, e
tutto questo per colpa tua.
Fuori
dal confine che delimita il giardino
della casa, in mezzo agli alberi, due ventenni sono appostati da quando
è
tramontato il sole; il biondo è appoggiato ad un albero,
sbuffando annoiato,
mentre il moretto guarda attraverso il binocolo che impugna con
entrambi le
mani, con le ginocchia appoggiate al terreno. Il tipo biondo dopo un
po’ sbuffa
nuovamente e rumorosamente, per poi sferrare un calcio al moretto, che
lo evita
agilmente. Si gira e lo guarda accigliato.
<
Nick, finiscila. Non stiamo
giocando.>il fa una smorfia e alza lo sguardo al cielo.
<
Andiamo Dimitri, è la cosa più inutile
che ci potessero far fare! Stare a controllare la
“principessa” e le sue
cugine!>sbotta infastidito facendo ridacchiare il moro; Nick lo
guarda
confuso. < Che diavolo hai da ridere?>il moro si alza e
gli porge il
binocolo, e quando lui lo prende e lo posa sugli occhi gli indica dove
guardare.
<
Lì, le vedi? Sedute sulle sdraio?
Quella dai capelli neri è Vivianne Tepes, con in braccio il
piccolo Stefan, e
vedi quelle ragazze accanto?>lui annuisce, e il moro si apre in
un
sorrisetto compiaciuto. < Quelle sono le gemelle Carmilla e
Millarca.>Nick fa una smorfia.
<
E allora? Cos’hanno quelle demoni di
tanto speciale? Certo, sono dei bei bocconcini, compresa la
Tepes.>si lecca
le labbra sorridendo sornione, per poi porgere nuovamente il binocolo
con aria
annoiata a Dimitri. < Ma ho gusti difficili; che
c’entra tutto questo con la
nostra misisone?>il moro ride e riprende a guardare col binocolo.
<
Beh, siamo qua per controllare la
situazione... E poi, quella demone dagli occhi color
dell’ambra è davvero una
delizia per gli occhi!>dice sincera osservando attentamente
Millarca; Nick ride
di gusto.
<
In pratica tu non ti annoi perché al
posto di controllare i confini ti diverti a osservare una demone! Wow
Dimitri,
tua madre prenderebbe a schiaffi le tue guance vampiresche se lo
sapesse!>sogghigna cinicamente divertito, ma il moro alza
semplicemente le
spalle.
<
Chissenefrega, almeno ho trovato un
motivo per cui fare tutto questo...>distoglie un attimo gli
occhi dalle
lenti e lo guarda in modo scettico. < E poi pensa a Gabriel.
Chissà che gli
dirà il padre quando saprà della mancata riuscita
del piano.>il biondo
annuisce serio.
<
Si incazzerà di brutto.>il moro
annuisce.
<
Già.>e torna a guardare Millarca
attraverso le lenti, increspando le sue labbra in un sorriso vedendola
ridere.
Il biondo accanto a lui continua a parlare, ma lui nemmeno lo ascolta,
troppo
impegnato a guardare in ogni dettaglio la demone dagli occhi ambrati,
quasi
come se la volesse mangiare.
Millarca, giuro che un giorno ti vedrò
da ben più vicino, pensa soddisfatto e sicuro di se, da
molto più vicino...