Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: MelCullen    03/10/2010    2 recensioni
Uno di loro sarà il mio nutrimento. Preferisco chiamarlo così, ma la verità è un’altra. La mia preda. Sarà la mia preda. La protagonista di questa storia si chiama Vivianne, giovane demone orfana di genitori. Da tempo tra i Demoni e un altra razza, i Vampiri, c'è una contesa che al momento sembra che si sia tramutata in tregua. Cosa può accadere quando si mischia la tristezza, il dolore per aver perso delle persone care, la bramosia di una vendetta e una strana attrazione per un altro essere? Son tornata con le solite follie!=P Se leggete mi farebbero piacere dei commenti =) ma non pretendo troppo u.u - Ps non ci sono Angeli!! Solo Demoni e Vampiri..-
Genere: Romantico, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh oh oh! BUON NATALE! *la scrittrice arriva, sbatte fuori di casa il pazzo vestito di rosso con la barba bianca e ritorna al pc* scusate, ma questo vecchio pazzo sta iniziando a perdere colpi ùù Comunque buonsalve! Lo so, lo so, è passato un pò di tempo dall'ultima volta che ho postato, ma abbiate pazienza, sono senza internet e scrivere questa storia è un pò un parto XD Comunque questo è l'ultimo capitolo pronto che ho scritto, quindi per il prossimo bisognerà aspettare un poco...

Spero che vi piaccia! 

Bacioni <3

Playgirl.

 

I giorni passano lenti, senza possibilità di accelerare il tanto da renderli sopportabili; il sole rimane per più tempo ad illuminare la terra, quasi per prendersi gioco di me per lasciarmi chiusa in camera, costretta a pensare cose che non vorrei e non dovrei pensare.

La mia vita, che ho sprecato per 27 anni. I miei doveri, che mi sono stati tolti. La mia possibilità di rendere i miei genitori fieri di me bruciata in poche settimane. Il sogno di amare qualcuno ed essere ricambiata… Stroncato, estirpato dal mio cuore. Un sogno stupido se ci penso ora, ma ci credevo. Eccome se ci credevo…

Ed è stata colpa sua; se solo non fosse esistito, se solo fosse rimasto a casa sua con le sue vampire e le sue amanti umane ora non starei così. Sarei la stessa di prima, occupata solamente a fare la cosa giusta per tutti… Invece eccomi qua, a pensare a quel disgraziato che mi ha ingannata, mi ha fatto credere che mi amava, e anche se ha portato un po’ di colore alla mia vita ora non posso sopportare tutto questo dolore che ha lasciato.

Sospiro triste e accarezzo lentamente i capelli del mio fratellino che dorme accanto a me; ho tolto tempo alla persona più importante della mia vita stando con te Gabriel… E ora è mio dovere farmi perdonare da chi mi ha sempre voluto bene e non mi ha mai tradito.

Purtroppo però non è così facile dimenticarti…

 

< Vivì, Vivìì!! Andiamo a giocare in giardino?>la vocetta allegra e serena di Stefan attira la mia attenzione e gli rivolgo un sorriso dal divano. Come invidio il suo essere allegro e vivace! Mi alzo e vado a prenderlo in braccio.

< Va bene! Ma prima ci mettiamo un giacchetto, o ti prendi il raffreddore!>lui scuote la testa e mette il broncio contrariato; io glielo metto di rimando accigliandomi, e di conseguenza lui non resiste e scoppia a ridere. < Ok, è un bel si!>

< Nuoo!>piagnucola scherzoso mentre prendo un giacchino suo dall'appendiabiti e glielo metto.

< Oh sii! Dai, ora andiamo e giochiamo a chi corre più veloce con Millarca e Carmilla!>lo metto giù chiudendogli bene il giacchetto. Lui mi guarda un po' male, ma quando apro la porta esce di corsa urlando i nomi delle cugine, facendomi ridere di gusto.

< Camillaaaaa!! Millaccaaaaaaa!!>le trova sedute sulle sdraio nel portico con Kelly; Carmilla sbuffa mentre Millarca ride, quasi sembra che i brutti momenti passati a causa dell'amore non corrisposto non siano mai esistiti. La invidio, perchè con la sua dolcezza e la sua voglia di dimenticare stà riuscendo ad andare avanti... Non come me, che tengo una maschera per non far vedere agli altri quanto ancora stò male. Incrocio le braccia e li guardo appoggiandomi con la spalla al muro.

< Guarda che mi chiamo MillaRca, non Millacca, piccolo mostriciattolo!>scherza prendendolo sulle gambe e lui gli fa la lingua. Lei lo guarda fintamente adirata. < Guarda che te la taglio questa lingua impertinente!>lui si gira a guardarmi spaventato.

< Vivìì!!>rido forte e li raggiungo arruffando i suoi soffici capelli neri e ricci.

< Tranquillo piccolo, non te la taglia! Su, andate a correre!>così ti stanchi e dormi tranquillo... Lui sorride e scende dalle ginocchia di Millarca, la prende per il polso con la piccola manina che si ritrova e la trascina a correre. Io ridacchio , mi siedo al suo posto e Kelly mi sorride.

Era da un po' che non mi sentivo tranquilla... Certo, i pensieri tristi ci sono sempre, ma non pesano come prima. < E quindi passavi le notti con un vampiro...>dice tranquilla Kelly, e subito io e Carmilla fissiamo. Lei ci guarda di rimando e fa un piccolo sorriso; io sospiro e riguardo il cielo.

< Si...>

< Beh, quindi i vampiri come sono? Focosi?>la guardo e quando mi accorgo che sorride maliziosa mi rilasso tornando di nuovo con gli occhi al cielo sorridendo. Se ci scherza vuol dire che mi ha perdonata...

< Abbastanza...>

< Più focosi dei demoni?>annuisco convinta.

< Davvero tanto! Ma forse ero io in astinenza, e quindi più desiderosa...>lei ride.

< Wow, straordinario!>

< Più dotati dei demoni e degli umani?>chiede curiosa Carmilla, facendomi alzare la testa e guardarla scioccata.

< Hai visto qualcosa di demoni e umani...? Quando? Che hai fatto??>lei sbuffa e Kelly ride ancora di più.

< Non te lo ha raccontato!! In pratica lei era a caccia... Ha trovato un tipo e quando si sono appartati lui si è calato i pantaloni subito!>guardo a bocca aperta Carmilla imbarazzata, per poi non resistere e scoppiare a ridere di gusto.

< Non c'è niente da ridere! Era anche carino...>borbotta infastidita dalle risate. < E comunque non hai risposto!!>cerco di calmarmi e respiro profondamente.

< Ok... Beh, è dotato. Più degli umani...>

< E più di Connor?>chiede Kelly quasi seria. Eh? Ci guardiamo fisse negli occhi... E riscoppiamo a ridere come delle malate, mentre Carmilla ci guarda sconcertata. Come può capire!  L'unica con cui mi sono confidata è stata Kelly, perchè sapevo che Fleur mi avrebbe fatto un bel discorsetto...

< Che vuol dire “più di Connor”?? Tu hai...? Oddio Vivianne!>dice la piccoletta sconvolta che mi guarda a bocca aperta, e cerco di calmarmi mentre Kelly continua a ridere ancora più forte.

< Carmilla, lascia perdere... Un giorno forse ne parleremo, ma tu non dire nulla a nessuno, ok?>le chiedo seria, e lei prima tentenna per poi rilassarsi nella sdraio.

< Okk... Non chiedo più niente!>sorrido.

< Brava ragazza... E tu smettila di ridere!>mi rivolgo a Kelly che ancora ride come una spostata; cerca di calmarsi e si alza ancora sghignazzando mettendosi la giacca in pelle nera che teneva sulle ginocchia. < Se vai a caccia datti una calmata o più che una seduttrice sembrerai una drogata!>ridacchio e lei mi fa l'occhiolino.

< Tranquilla baby, don't worry. Sarò di ritorno tardi, come al solito....>dal taschino della giacca prende i suoi ray ban a specchio e se li mette facendo un broncio pensieroso sexy. < Oggi voglio un bel biondo.>Carmilla annuisce.

< Ottima scelta.>faccio una smorfia.

< Meglio i bruni. Sono più... Più...>cerco la parola, quando interviene nuovamente Kelly.

< Passionali?>schiocco le dita e annuisco convinta.

< Esattamente.>lei mi guarda scettica e sul punto di scoppiare a ridere, mentre Carmilla si acciglia.

< Perché il colore dei capelli di un ragazzo ne dovrebbe influenzare il carattere?>chiede sincera, ed io alzo le spalle.

< Beh cara, è così! Non c’è spiegazione.>le rispondo candida, e Kelly sogghigna divertita.

< Capirai più in là la differenza tra un biondo carino e un moro passionale!>poi sorride in un modo tra il malvagio e il furbo, e rido al ricordo di quanti uomini ha accalappiato usandolo. < Oggi però ho voglia di essere io quella che decide, quindi vada per i biondi! Divertitevi ragazzuole.>gira i tacchi e si dirige verso il garage con passo spedito; non sembra proprio la cugina maggiore, anzi! Sorrido e torno a guardare il mio piccolo Stefan, che corre come un pazzo per tutto il giardino, e Millarca, che cerca di andare il più piano possibile per non prenderlo. Alla fine con un balzo lo acchiappa e inizia a fargli il solletico ridendo, mentre lui cerca di liberarsi. Sogghigno e guardo Carmilla, che rimane silenziosa. 

inizio rilassandomi nella sdraio, e lei si gira a guardarmi.

< Sì?>le faccio un sorriso.

< Come và con Millarca? Meglio?>chiedo serena e lei tace per qualche istante, prima di girarsi a guardare la gemella e sospirare.

< Magari... Ovviamente ora la vedi tutta felice e contenta, ma quando è sola ha un muso lungo fino al pavimento.>sbuffa in modo triste. < Non credo che pensi più a Connor, ci ha rinunciato, ma sicuramente so cosa le passa per la testa...>

< Cosa?>lei non scosta lo sguardo dalla gemella, e prima di parlare fa passare altri attimi.

< Le stesse cose che passano per la testa a me ovviamente.>si rigira e mi guarda con gli occhi leggermente lucidi. < Ci chiediamo quando verrà il nostro turno per incontrare una persona speciale. >io la guardo intensamente, per poi sospirare.

< Tesoro, è normale per la vostra età... L’ho passata anche io sai...>lei scuote la testa.

< Non dire che è normale, perché non è così! E nemmeno che arriva quando meno te lo aspetti, perché ce lo stanno dicendo tutti.>sbotta irritata, ed io le poso una mano sulla spalla.

< Hai ragione, non è vero che arriva quando meno te lo aspetti, arriva e basta. E lascia che ti dia un consiglio...>si gira a guardarmi perplessa.

< Quale? L’ennesimo “abbi pazienza”?>scuoto la testa.

< No. “Lascia stare”. È il consiglio più buono che possa darti... Per ora lascia perdere, non ne vale la pena sprecare queste ore dei tuoi 17 anni a compiangere un amore ancora non trovato, ne avrai così tanto di tempo! Per innamorarti, e anche se spero che non avvenga, per soffrire.>faccio un sorriso vedendo l’espressione corrucciata della ragazzina dagli occhi rosa perlato. < L’amore è una gran rottura di palle, per ora divertiti a fare la playgirl con i ragazzi più carini!>gli faccio l’occhiolino, e lei ridacchia.

< Ma è diverso fare la playgirl e la fidanzata!>ribatte lei, ed io annuisco.

< Sì, è vero; se ti fidanzi ci sarà sempre il tuo ragazzo ad osservarti mentre cerchi di nutrirti... E ti romperà le scatole per gelosia!>ridiamo insieme e le tolgo la mano dalla spalla passandola tra i miei capelli, e quando la smettiamo lei mi sorride.

< Allora ok, farò la playgirl nell’attesa di questo fantomatico “principe azzurro”...>io sorrido e le faccio l’occhiolino.

< Ottima mossa. Quindi non ti piace nessuno...>lei scuote la testa, facendo ondeggiare i suoi ricci.

< Nessuno nessuno.>annuisco soddisfatta: più tempo ha per se e per la gemella, meglio è!

< E come te lo immagini il tuo futuro amore?>chiedo con tono sdolcinato, facendola ridacchiare.

< Beh, non so... Magari biondo, simpatico, non troppo dolce...>alza le spalle. < Non so! E poi ora cercherò di non pensarci, e farò lo stesso discorso a Millarca.>dice convinta, ed io sorrido contenta.

< Bene... Però sai bene che lei ha un carattere diverso dal tuo, quindi magari gli servirà più tempo per assorbire l’idea...>lei annuisce seria guardando la gemella che viene verso di noi, tenendo tra le braccia il mio fratellino.

< Già... Ma ce la farà. Tanto come minimo la prima a fidanzarsi sarà lei...>sussurra l’ultima frase prima che arrivino; entrambi hanno un sorriso sornione sulla faccia, stanchi ma soddisfatti dalle risate! Prendo tra le braccia Stefan e Millarca si siede accanto alla gemella.

< Beh, cosa stavate tramando?>chiede mettendosi a posto i capelli arruffati, e Carmilla alza le spalle tranquilla.

< Di niente! Ah, d’ora in poi la nostra vita sarà quella da playgirl.>dice convinta, mentre Millarca la guarda confusa con i suoi occhi d’ambra.

< Ok, mi sono persa qualcosa. Se ben ricordo esiste solo “playboy”...>io annuisco mentre pulisco il visetto di Stefan sporco di terra con la manica della felpa.

< Sì, ma è una scemenza, una cosa da maschilisti. Anche le donne possono esserlo, quindi “Playgirl”!>dico soddisfatta, e lei guarda scettica me e poi la gemella.

< Ma il femminile di playboy non era...?>Carmilla sorride.

< Sì, certo! Ma perché gli uomini possono chiamarsi tranquillamente playboy e noi femmine solo con un appellativo tremendo come pu>

< STEFAN! Guarda quante belle stelle ci sono oggi!>la interrompo appena in tempo, e quando Stefan guarda affascinato il cielo le scocco uno sguardo maligno, che la costringe a guardare la gemella.

< Comunque... Noi d’ora in poi ce ne freghiamo. Giusto sorellina?>le porge la mano per darle un 5. Millarca la guarda un pochino, per poi sospirare e darle il 5 sorridendo un poco.

< Ok, proviamoci...>dice cercando di tornare solare come prima, e Carmilla le dà un pizzicotto. < Ahia!>

< Devi essere positiva Milly! Diglielo anche tu Vì!>dice scocciata, e Millarca la guarda male.

< Milly? Da dove te lo sei tolta fuori questo nome?>chiede indignata, facendomi ridacchiare.

< è un soprannome carino! Vero Stefan?>mi rivolgo a lui, ma è troppo impegnato a guardare il cielo per rispondermi... Sorrido dolce e gli do un bacetto tra i capelli, tornando a guardare Millarca. < Comunque ha ragione Carmilla; ne parlavamo prima, voi dovete vivere tranquille e senza pensieri... O almeno, finchè potete!>dico sorridendo, e lei alza le spalle.

< Non è tanto facile non pensarci, anzi...>mormora seria, ricevendo però un pugno leggero sulla spalla dalla gemella; fa una smorfia di dolore e la guarda malissimo. < Ehi, ma la smetti? !>Carmilla alza indispettita il mento al cielo.

< No, sei tu a dover smettere! Smettila di piangerti addosso e di dire certe pu>

< Carmilla!!>le ringhio irritata mentre lei si zittisce solo per un attimo, per poi riprendere la ramanzina.

< E di dire certe cavolate. Andiamo, abbiamo un eternità per pensare a certe cose, non cominciamo fin da ora!>conclude convinta, e Millarca la guarda con un sorrisetto sincero, finalmente quasi concorde a queste idee; poi si abbracciano, facendomi riempire il cuore d’orgoglio. Orgogliosa di Carmilla, che mette da parte la sua tristezza per far fronte a quella più profonda della gemella; di Millarca, che continua a sorridere anche se dentro continua ad essere infelice.

Guardo il mio fratellino che, dopo aver osservato per svariati attimi l’abbraccio delle cugine, mi abbraccia cercando quasi di stritolarmi e facendomi ridere di gusto. Sì, sono fiera anche di lui penso mentre ricambio l’abbraccio e gli riempio la testolina di bacetti. Fiera del mio piccolo ometto, che tra poco inizierà a crescere e a non aver più bisogno di me...

Ma a quel punto che farò io? Rimarrò da sola chiusa in casa come una zitella, senza aver nessuno a cui dimostrare tutto il mio affetto e amore?

Amore... Sospiro triste e affondo il viso nei ricci ribelli del mio fratellino, affrontando il pensiero che non potrò più rivedere Gabriel. Il mio Gabriel.

Ancora ora non capisco che cosa volesse scoprire da me; perché si è infiltrato nella mia vita? E l’ultima frase che mi ha rivolto, “mi ami?”, perché sembrava quasi implorante?

Forse è un ottimo attore. Anzi, togliamo il forse, è un ottimo attore. Mi ha fatto credere di essere perdutamente innamorato di me, mentre erano tutte menzogne.

Solo e soltanto menzogne...

Sospiro di nuovo, e quando Stefan alza il suo visetto per guardarmi incuriosito gli rivolgo un sorriso dolce. Dopotutto forse è stato un bene, perché almeno ora Stefan ha tutte le mie attenzioni... Anche se, purtroppo, la mia mente continua a dirmi “però Vivianne, lui non è Gabriel”.

E io purtroppo non ho il coraggio di metterla a tacere, perché ha un fondo di verità; è mio fratello, il mio straordinario piccolo Stefan, ma non è Gabriel. E non lo sarà mai, perché le attenzioni che gli rivolgevo erano del tutto diverse da quelle che rivolgo al mio fratellino, e mosse non da affetto, ma da passione, da amore...

Sospiro triste per l’ennesima volta, per poi coccolare Stefan e riprendere a guardare le gemelle che discutono, nascondendo la mia sofferenza dietro ad un sorriso ben poco convincente.

Vorrei essere meno ipocrita; parlo d’amore alle mie cugine, anche se la mia vita sentimentale è andata in frantumi, e tutto questo per colpa tua.

 

 

Fuori dal confine che delimita il giardino della casa, in mezzo agli alberi, due ventenni sono appostati da quando è tramontato il sole; il biondo è appoggiato ad un albero, sbuffando annoiato, mentre il moretto guarda attraverso il binocolo che impugna con entrambi le mani, con le ginocchia appoggiate al terreno. Il tipo biondo dopo un po’ sbuffa nuovamente e rumorosamente, per poi sferrare un calcio al moretto, che lo evita agilmente. Si gira e lo guarda accigliato.

< Nick, finiscila. Non stiamo giocando.>il fa una smorfia e alza lo sguardo al cielo.

< Andiamo Dimitri, è la cosa più inutile che ci potessero far fare! Stare a controllare la “principessa” e le sue cugine!>sbotta infastidito facendo ridacchiare il moro; Nick lo guarda confuso. < Che diavolo hai da ridere?>il moro si alza e gli porge il binocolo, e quando lui lo prende e lo posa sugli occhi gli indica dove guardare.

< Lì, le vedi? Sedute sulle sdraio? Quella dai capelli neri è Vivianne Tepes, con in braccio il piccolo Stefan, e vedi quelle ragazze accanto?>lui annuisce, e il moro si apre in un sorrisetto compiaciuto. < Quelle sono le gemelle Carmilla e Millarca.>Nick fa una smorfia.

< E allora? Cos’hanno quelle demoni di tanto speciale? Certo, sono dei bei bocconcini, compresa la Tepes.>si lecca le labbra sorridendo sornione, per poi porgere nuovamente il binocolo con aria annoiata a Dimitri. < Ma ho gusti difficili; che c’entra tutto questo con la nostra misisone?>il moro ride e riprende a guardare col binocolo.

< Beh, siamo qua per controllare la situazione... E poi, quella demone dagli occhi color dell’ambra è davvero una delizia per gli occhi!>dice sincera osservando attentamente Millarca; Nick ride di gusto.

< In pratica tu non ti annoi perché al posto di controllare i confini ti diverti a osservare una demone! Wow Dimitri, tua madre prenderebbe a schiaffi le tue guance vampiresche se lo sapesse!>sogghigna cinicamente divertito, ma il moro alza semplicemente le spalle.

< Chissenefrega, almeno ho trovato un motivo per cui fare tutto questo...>distoglie un attimo gli occhi dalle lenti e lo guarda in modo scettico. < E poi pensa a Gabriel. Chissà che gli dirà il padre quando saprà della mancata riuscita del piano.>il biondo annuisce serio.

< Si incazzerà di brutto.>il moro annuisce.

< Già.>e torna a guardare Millarca attraverso le lenti, increspando le sue labbra in un sorriso vedendola ridere. Il biondo accanto a lui continua a parlare, ma lui nemmeno lo ascolta, troppo impegnato a guardare in ogni dettaglio la demone dagli occhi ambrati, quasi come se la volesse mangiare.

Millarca, giuro che un giorno ti vedrò da ben più vicino, pensa soddisfatto e sicuro di se, da molto più vicino...

   
 
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