Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Tati Saetre    06/10/2010    7 recensioni
L’ho sognato, un’altra volta. Ho sognato il giorno del mio matrimonio, ho sognato Edward. Sono più di due mesi che Jacob ha chiesto la mia mano, ed io ho acconsentito. Da quel giorno, non faccio altro che rivivere il mio matrimonio. Ogni santa notte
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Allora

“Allora?”

“Sì, tutto bene. Jake, va tutto bene”.

“Non mentirmi! Non provare a mentirmi! Le carte del divorzio dovevano già essere state firmate, perché ci stai impiegando tutto questo tempo?

Jake, ti prego. Aspetta.” Un rumore assordante, in sottofondo.

“Io non aspetto proprio niente! Cosa diamine sta succedendo, a Forks?”

Jake… Edward mi ha baciata.”

 

Quella stessa mattina…

 

Piccole goccioline invisibile avevano battuto tutta la notte sul vetro.

Ed io, in due anni, non avevo mai dormito sul quel divano. Ed ora avevo la piena certezza che quel divano fosse scomodo, e per niente morbido.

Mi passai una mano sui capelli, scompigliandoli ancora di più.

 

‘Mi piaci di più, così. Non potrei mai fare a meno di te, nemmeno quando ti alzi la mattina, con questa faccia stravolta.’

 

Scacciai in malo modo la voce di Edward, che rimbombava nella mia testa. Non doveva andare così. Ero io che dovevo comandare, ed invece lui aveva la piena capacità di modellarmi a suo piacimento. Anche se non aveva fatto niente.

Alzandomi, mi diressi in cucina, buttando un occhio sull’orologio a muro.

12.30

Avevo dormito nove ore di fila. Anche se mi ero svegliata più volte nel corso della notte.

C’era un bigliettino, sul tavolo:

 

Sono andato a lavoro.

La colazione puoi anche preparartela da sola, e sistema quelle valige!

Se vuoi uscire, prendi il Pick up! Le chiavi sono sulla mensola, nell’ingresso.

Buona giornata, Bells.

 

Chissà perché, il suo bigliettino non augurava nulla di buono.

Lo presi, questa volta accartocciandolo e buttandolo nel secchio, vicino alla porta.

La colazione preparatela da sola.

Come se in tutti questi anni mi avesse preparato la colazione qualche volta. 

Svogliatamente presi una tazza, ed il cartone del latte. Inutile dire che ci ho impiegato almeno due minuti, a versarmi cereali e latte, finendoli in due nanosecondi. Nemmeno mi andava di sporcare, sinceramente.

Però, avevo voglia di sentire Jacob. Così, composi il suo numero.

Nemmeno due squilli, che rispose.

“Tesoro.”

Jake.” Niente. Non riuscivo nemmeno a pronunciare un nomignolo carino.

“Allora? Hai parlato con Edward?” Oh, ho anche litigato a morte con Edward!

“No. Ora è a lavoro, e non mi sembra il caso di andare lì. Aspetterò le sette, quando tornerà a casa. Così gli farò firmare tutti i documenti.” Io, le bugie proprio non sapevo dirle.

“Va bene… ora… ora dove sei?”

Una bugia, Bella. Una piccola bugia, non nuoce alla salute di nessuno.

“Mi sono svegliata ora. Eh… ecco, ora devo proprio andare a vestirmi. Ti chiamerò questa sera, visto che il telefono non prende quasi mai. Ciao amore, ciao.”

Senza nemmeno aspettare una sua risposta, gli attaccai praticamente in faccia.

E mi diressi con le valige in camera di Edward, per disfarle.

 

“Oh! Ma quanto sei bella? Dio, Bella, non sai quando mi sei mancata!” Sorrisi, guardando la faccia di mio padre.

Il sorriso non si toglieva dal suo viso, e i suoi occhi parlavano per lui.

Arrossii visibilmente. “Papà, ora basta!”

Lui sorrise ancora, visibilmente imbarazzato. Lo capii dal gesto che fece, infatti si mise apposto i baffi neri, abbassando lo sguardo.

Presi la tazza di tè, e me la portai alle labbra. Dopo una piccolo sorsata, feci scoppiare la bomba.

“Papà, perché non vieni a Phoenix con me? Solo per il mio matrimonio.” Se mi sarei sposata il giorno stabilito, non avrei fatto leva su questa situazione.

Ma ora che ero davanti a Charlie, che appunto era mio padre, chiederglielo era il minimo indispensabile. E poi volevo con tutto il cuore che ci fosse, e che mi accompagnasse all’altare.

Lasciò la tazza, prendendo una delle mie mani. Poi, prese un bel respiro prima di parlare.

Bells, non mi sembra il caso. Rivedere tua madre. Partecipare alle tue nozze, una seconda volta. Lo sai, che questo povero vecchio non reggerà la botta. Sorrise.

Un sorriso spento, privo di gioia. Ed io lasciai la sua mano, riportandola a circondare la tazza di coccio.

“Non ti preoccupare. Anzi, scusa. Non avrei dovuto chiedertelo.” Mi passo una mano fra i capelli, gonfiando le guance.

Ecco, questa è una situazione in cui mi ero ripromessa di non cacciarmi.

L’imbarazzo fra padre e figlia. “Papà, sono già le sei. E’ meglio che torni a casa. Edward sta per tornare, ed io devo parlare con lui.

Charlie alzò lo sguardo, sgranando gli occhi, lentamente.

“Parli proprio come tre anni fa” disse, poi continuò. “Quando dopo il lavoro venivi a trovarmi, e parlavamo del più e del meno. Poi, guardando l’ora scappavi a casa. E dicevi sempre queste stesse parole. Ogni santo giorno.”

Me ne ero resa conto anche io. Mi ero resa conto di aver detto le stesse cose, di tre anni prima.

Tolsi dall’imbarazzo entrambi.

“Sai che vado da Edward per altri fini. Verrò a trovarti domani mattina, prima di partire. Stampai un dolce bacio sulla guancia di mio padre, avviandomi al Pick up.

Con la consapevolezza che il giorno dopo sarei tornata a casa.

A Phoenix.

 

“Spiegami perché! Spiegami perché devi essere così stupido! Un ragazzino! Un bamboccio!”

Rise. Rise davanti a me, facendo finta di niente.

“Oh, fai quello che ti pare. Intanto io non firmo quelle carte.” E con un gesto della mano, si diresse in cucina, per prendere un uovo dal frigo.

“Te lo romperei in testa, quel dannato uovo! Mi vuoi fra i piedi? Bene, ti invito al mio matrimonio. Puoi stare quando ti pare nella mia casa a Phoenix! Ma lascia che mi sposi! Firma quelle carte, e giuro che non mi vedrai mai più!” Forse esasperato, si volse dalla mia parte.

“Tu proprio non ci arrivi, è! Sei una gran cretina, Bella!” Ora, quella adirata ero io.

“Io, una cretina? Ma ti vedi? Guarda come sei diventato! Da quant’è che non ti radi, Edward? Da quanto tempo non vai a trovare Esme e Carlisle? Da quanto non chiami Alice, o vai a fare la spesa a Port Angeles! Tu non sei Edward, il mio Edward. Tu sei soltanto un ombra di Edward Cullen!”

Presi un bel respiro, dopo avergli buttato tutto in faccia.

Ora, i suoi occhi sprizzavano rabbia da tutti i pori.

“E tu cosa credi?” Odiavo, quando alzava la voce. “Secondo te chi è stato, a ridurmi in questo stato? Eh, Bella? Secondo te? Te ne sei andata, lasciandomi un bigliettino! Dopo tutto quello che avevamo passato insieme!”

In un attimo, la razionalità prese il sopravvento.

“E la colpa sarebbe la mia? Tu non sei andato avanti, Edward! Il passato è passato! Ora io ho una vita, e tu cosa fai? Vuoi rovinarmela, proprio come la tua!” Forse troppo arrabbiato, prese i miei polsi, stringendomi fra lui e il muro.

“Il passato è passato. Bene, Bells. Allora, guardami negli occhi. Dimmi che ami quel Jacob più di quanto hai amato me, e che lui sarà con te per il resto della tua vita.

In quel momento, trovai molto interessante la colonna di legno, che era al centro della cucina.

“Amo Jacob, Edward.” Lui sorrise, posando la fronte sulla mia.

Era troppo vicino Troppo.

“Guardami. Guardami negli occhi, e ripetilo.” Voltai lo sguardo, issandomi su quei smeraldi verdi.

Però non dicevo nulla. Nulla.

Edward sorrise. Sorrise, sulla mia fronte. “Lo sapevo. Sapevo che non eri venuta solo per questo. Soffiò, sfiorando la sua guancia sulla mia.

Baciami, Bells. Baciami.” E in quel momento, a comandare non ero più io. Tolsi i le mani, che erano ancora imprigionate, e presi il suo viso. Delicatamente, per assaporare il momento.

Prima, l’avevo detto solo per farlo arrabbiare ancora di più. Ma doveva radersi davvero, così non mi piaceva.

Mi avvicinai lentamente, e capii in quel momento che mi aveva incastrata. In tutti i sensi.

Non era lui che voleva quel bacio, ma io. Era lì, immobile, ed io stavo facendo tutto.

Mi avvicinavo cautamente, e con la stessa lentezza poggiai le mie labbra sulle sue. Ed erano già schiuse, pronte per me.

Sentire il suo sapore, dopo ben tre anni, mi mandò in visibilio. Un po’ zuccherino, così dolce.

Non so quando ci staccammo, ma avvenne automaticamente. Forse, perché avevamo bisogno di respirare.

Se non fosse stato per quel bisogno impellente, chissà quanto saremmo andati oltre.

Bella Bella”, cantilenò, accarezzandomi i capelli.

E in quel momento, la furia si impossessò di me.

Con la mano destra, gli tirai un ceffone sulla guancia, facendogli voltare praticamente la testa.

“Provaci ancore e… e…” Le parole nemmeno mi morirono in gola, ma me ne andai, ascoltando la sua risata riecheggiare per tutta la casa.

Lo odiavo.

Odiavo immensamente Edward Cullen, ed il suo potere di manipolarmi in quel modo.

 

“Allora?”

“Sì, tutto bene. Jake, va tutto bene”.

“Non mentirmi! Non provare a mentirmi! Le carte del divorzio dovevano già essere state firmate, perché ci stai impiegando tutto questo tempo?

Jake, ti prego. Aspetta.” Un rumore assordante, in sottofondo.

“Io non aspetto proprio niente! Cosa diamine sta succedendo, a Forks?”

Jake… Edward mi ha baciata.”

“Domani prenderò il primo volo per Forks. Dì a Edward che gli spaccherò la faccia.”

 

 

 

Altro che aggiornamento settimanale. Qua non ci riesco nemmeno se stipulo un accordo .-.

Miei cari lettori, mi perdonate? Ah, poi mi sono dimenticata di dirvi una cosa importantissima. Questa è una mini fanfiction. Massimo dieci capitoli, non di più :D

Vi ringrazio tutti, dal primo all’ultimo. E spero che questa capitolo vi sia piaciuto, perché a me *rullo di tamburi* è piaciuto molto *fiuuu*

Ringrazio le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite (10), tra le seguite (21), tra le storie da ricordare (1) e tra gli autori preferiti (107).

 

Recensioni:

 

kandy_angel: Grazie mille! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto :*

 

eliza1755: Allora, il comportamento di Bella sarà spiegato nei prossimi capitoli, con vari flashback molto tristi (spoiler). Esme è una suocera da invidiare, peccato che non siano tutte così. Il comportamento di Edward è dovuto sia hai suoi sentimenti, sia al ricatto. Poi in seguito si vedrà anche questo! Sono contenta che la storia ti piaccia, mi fa davvero piacere! Un bacio :*

 

crazyromy93: In questo capitolo non ci sono molte spiegazioni sul comportamento di tutti e due .-. nei prossimi ce ne saranno molti di più, promesso. :*

 

_Miss_: Eccola, colei che mi ucciderà perché non ho aggiornato Domenica çç Chiedo venia, e spero che questo capitolo ti sia piaciuto, davvero :**

 

 

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Tati Saetre