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Autore: irenuccia cullen    16/10/2010    0 recensioni
Cercavo di sistemare la mia folta e liscissima chioma biondo cenere davanti allo specchio dell’aeroporto di Parigi quando , con mia grande ed inaspettata gioia, mi accorsi che il mio volo diretto a forks stava per decollare. Finalmente ,dopo 40 anni di sofferenza e indecisione, potevo riabbracciare la mia cara “famiglia” e chiedere scusa per il mio comportamento poco corretto e codardo…
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Ero totalmente scioccata dalla parola che aveva usato<< Fi-fi-glia???? >>balbettai incredula. Emmett,che si era avvicinato ,mi cinse le spalle con delicatezza e disse ridendo<< Molly ti sei persa un sacco di cose!Ti conviene sederti …. >>Deglutii e mi sedetti su  uno dei divanetti di pelle bianca vicino al pianoforte. Anche gli altri fecero lo stesso e si accomodarono tutto in torno a me. Allora Edward iniziò a raccontare tutta la storia. Mi raccontò dall’arrivo a forks di Bella fino al loro ultimo scontro con i volturi.<< Wow,è vero,mi  sono persa un mare di cose…uff >>Tutti  risero ,perfino quell’angioletto dalla bellezza indescrivibile e dai capelli ramati, e così mi porsi verso di lei e la  presi tra le braccia. La temperatura della mia pelle non la metteva a disagio ,anzi ,lei sembrava quasi  desiderare la mia vicinanza ,come se voleva recuperare tutto il tempo che aveva perso non stando al mio fianco. Poi,per raccontarmi la sua versione dei fatti,poggiò la sua manina calda sul mio collo e ,con mia grande meraviglia, vidi tutta la storia che avevo appena sentito ,dopo la nascita di “Nessie” ,dal suo punto di vista .<< è una cosa meravigliosa >>dissi quando quell’illusione finì << Contenta che ti sia piaciuto >> disse Renesmee con la sua vocina squillante. Poi, dopo qualche secondo ,sentii  per la prima volta la voce di Bella << Molly,adesso tu conosci la nostra storia, ma noi non sappiamo chi sei tu… >> << Hai ragione,ma per farti capire realmente la mia essenza ,dovrò cominciare dall’inizio… >>risposi. Feci un respiro profondo e cercai di ricordare quella storia che mi faceva tanto male. << Una notte, di circa 400 anni fa,credo, nascevano 3 angioletti, erano i più bei bambini che si fossero mai visti, erano tre gemellini… >> Mi fermai quando vidi Bella sgranare gli occhi per la sorpresa .<< Si, pensavo lo avessi già capito , io sono la terza componente del trio di fratelli “malefici” , Jane ed Alec sono i miei veri fratelli… >>  Bella era ancora imbambolata ,forse era anche un po’ impaurita perché Alice le disse ridendo << Tranquilla Bella, non morde mica >> Quando,dopo qualche minuto ,si riprese e mi chiese di raccontare ancora la mia tragica storia ,continuai << I nostri genitori erano molto ricchi, tuttavia , l’unica cosa che ci mancava realmente era l’amore materno e paterno. Nonostante questo ,crescevamo in fretta e forti,senza il bisogno di nessuno, e crescevamo uniti,come devono crescere tutti i fratelli. Sin da piccolini ,eravamo di una bellezza devastante , e tutti ci guardavano con invidia e disprezzo,  sia per la condizione economica,sia per l’aspetto. Le nostre giornate erano una routine costante, ma non per questo erano noiose: Alec, essendo l’unico maschio,doveva studiare il latino e doveva imparare a suonare il violino e il pianoforte; Io e Jane ,invece, non avevamo un vero e proprio compito : giocavamo,non facevamo le pulizie perché avevamo un sacco di domestici, suonavamo il piano ,passavamo interi pomeriggi a pettinarci e fare le indossatrici dei vestiti che ci comprava nostra madre per le feste. Ogni sera ,prima di addormentarci, stavamo intere ore a parlare, a “programmare una fuga” (desideravamo , nonostante tutto, scappare da quel palazzo di lusso che ci teneva prigionieri) senza però mai riuscire ad andarcene .Ricordo che era una domenica assolata, la classica giornata dove alec si dedicava anche a me e a mia sorella . Io e Jane eravamo sdraiate sul tappeto del salotto, mentre il nostro fratellino più grande ci leggeva una storia, presa da qualche suo libro con le pagine ingiallite. Era una di quelle giornate che ti rendono inspiegabilmente felice , ma non sapevo che quello che ,di li a poco , mi avrebbero detto e mi avrebbe cambiato la vita... >>
  
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